Il New Zealand Women's Open causa maltempo si è concluso di lunedì
Francesco Laporta è terminato al 27° posto con 277 (71 68 69 69, -11) colpi e Matteo Delpodio al 61° con 282 (67 68 75 72, -6) nel Challenge de España (Challenge Tour) disputato sul percorso dell’Izki Golf (par 72), a Urturi in Spagna. Ha vinto il francese Victor Perez con 264 (67 71 61 65, -24), che ha sorpassato il norvegese Jarand Ekeland Arnoy (267, -21) grazie a un gran giro finale in 65 (-7) in cui ha realizzato anche una "buca in uno".
Guido Migliozzi ha ottenuto la sua prima vittoria da pro. Nell'intervista i suoi programmi futuri
Ha fatto l’en-plein classificandosi al secondo nel Tour Championship
Si è disputato sull’impegnativo percorso del Miglianico G&CC
Diana Luna è terminata al 30° posto con 285 (65 73 70 77, -3), perdendo posizioni nel finale, nell’Andalucia Costa del Sol Open de España Femenino (Ladies European Tour) svoltosi sul percorso del Real Club de Golf Guadalmina (par 72), nei pressi di Marbella in Spagna. Più defilate Veronica Zorzi, 54ª con 290 (72 73 75 70, +2), e Stefania Avanzo, 67ª con 294 (72 71 73 78, +6). Ha vinto la spagnola Azahara Muñoz
In Kazakhstan ha vinto il finlandese Tapio Pulkkanen
Nino Bertasio ha offerto una tonica prestazione classificandosi 12° con 272 (65 65 71 71, -12) colpi nel Portugal Masters (European Tour), disputato al Dom Pedro Victoria Golf Course (par 71), di Vilamoura in Portogallo. Ha ottenuto il primo titolo nel circuito il danese Lucas Bjerregaard con 264 (65 65 68 65, -20) colpi e un largo margine sullo scozzese Marc Warren (268, -16). Al terzo posto con 269 (-15) gli inglesi Graeme Storm ed Eddie Pepperell
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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