A Mautitius la gara finale vinta da Thaworn Wiratchant
L’Omega Dubai Classic è stato l’ultimo torneo disputato dalla 37enne veronese, dopo 16 anni di carriera
La giapponese Nasa Hataoka ha vinto con 348 (68 71 69 69 71, -12) colpi la finale della Qualifying School del LPGA Tour disputa sulla distanza di 90 buche al LPGA International (Hills Course, Jones Course, entrambi par 72) di Daytona Beach in Florida. La nipponica ha preceduto Tiffany Chan (349, -11) di Hong Kong, la sudafricana Paula Reto (351, -9), l’australiana Redecca Artis (352, -8)
Nell’Australian PGA Championship senza giocatori italiani
Vittoria di Rickie Fowler nell’Hero World Challenge in USA
Nell’AfrAsia Bank Mauritius Open ha battuto Arjun Atwal
Nell’Hong Kong GC (par 70) Nino Bertasio si è classificato 23° con 276 (-4)
E' stato un torneo disertato dai giocatori più forti del circuito
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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