Dopo il 3M Open, l'americano ha vinto anche il Rocket Mortgage
Proprio quello che non t’aspetti e che forse neanche lui si atteneva. Lo svedese Henrik Stenson al debutto nella Superlega Araba, dopo essere stato defenestrato da capitano del Team Europe per la Ryder Cup 2023 a Roma, colpevole di essersi fatto contaminare dai petroldollari, ha vinto la prima gara a cui ha partecipato, il LIV Golf Invitational Bedminster. Ha chiuso il torneo con 202 (64 69 69, -11) colpi sul percorso del Trump National Golf Club (par 71) di Bedminster, in New Jersey negli Stati Uniti, struttura dell’ex presidente USA Donald Trump il quale è riuscito a scatenare polemiche per aver ospitato la manifestazione, per aver partecipato alla Pro Am d’apertura e anche per aver stimolato i campioni ad accettare le offerte (faraoniche) della Superlega.
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All’Olgiata Golf Club ha superato di cinque colpi Giovanni Manzoni
L’inglese ha letteralmente dominato nell’Irish Challenge in Irlanda
Con un mirabolante 62 (-10) ha messo le avversarie al tappeto
Battuta con un par alla prima buca di spareggio Gina Kim
Lo statunitense ha conquistato il suo primo titolo sul circuito
Ha firmato il terzo successo in carriera, in 212 tornei disputati
Il 24enne spagnolo ha firmato il primo titolo. Di Nitto 43°
Ha vinto il Cazoo Classic all'Hillside Golf Club di Southport in Inghilterra
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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