La thailandese è sicuramente la rivelazione dell’anno del circuito
Nel Cambia Portland Classic Silvia Cavalleri è terminata 75ª
Primo successo sul circuito per l’inglese Dale Whitnell che dopo aver concluso il KPMG Trophy con 261 (70 64 64 63, -23) colpi, alla pari con il connazionale Laurie Canter (261 - 65 67 63 66), lo ha superato con un birdie alla seconda buca di spareggio.
Sul percorso del Millennium Golf (par 71), a Paal in Belgio, Whitnell, 31enne di Colchester, ha raggiunto l’avversario con un ottimo 63 (-8, nove birdie, un bogey)
L’European Masters vinto dallo svedese Sebastian Soderberg
Nello Scandic PGA Championship disputato a Helsingborg in Svezia
Ha colto il quarto titolo stagionale, due major compresi
Il nordirlandese ha stabilito il nuovo record di vincita in una sola gara
La scozzese Carly Booth ha ottenuto il terzo titolo nel Ladies European Tour imponendosi con 207 (68 69 70, -9) colpi nel Tipsport Czech Open, torneo in combinata tra LET e LET Access disputato al Golf Resort Karlstejn (par 72) di Liten nella Repubblica Ceca. Si sono classificate al 31° posto con 216 (par) Lucrezia Colombotto Rosso, reduce di cinque top ten di fila, e al 54° con 220 (+4) Stefania Avanzo.
Nello Scandinavian Invitation, disputato all’Hills Golf in Svezia
Ha firmato il secondo titolo in carriera, al 37° posto Scalise
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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