Ha sorpassato sull’ultima buca il connazionale George Coetzee
Lucas Nicolas Fallotico e Gregorio De Leo terminano undicesimi
Il canadese Nick Taylor ha vinto con 268 (63 66 69 70, -19) colpi, dopo una corsa di testa, l’AT&T Pebble Beach Pro-Am (PGA Tour) svoltosi con formula Pro Am (un pro e un dilettante) sui tre percorsi del Pebble Beach GL (par 72), dello Spyglass Hill GC (par 72) e del Monterey Peninsula CC (par 71), a Pebble Beach, in California. Ha superato Kevin Streelman (272, -15) e Phil MIcelson (273, -14). Il giro finale sul tracciato del Pebble Beach GL
E’ stato a riposo, ma è bastato lo stesso a Rory McIlroy per tornare al vertice mondiale (punti 9,19) a distanza di oltre quattro anni dal settembre del 2015 quando aveva lasciato il trono assommando 95 settimane di regno. Ha superato Brooks Koepka (p. 9,15), che tuttavia in questo ultimo periodo non ha avuto amica la fortuna avendo dovuto smaltire i postumi di un infortunio al ginocchio, che l’ha tenuto lontano dai campi per qualche mese
Enrico Di Nitto ha ottenuto un buon 19° posto con 283 (71 69 68 75, -5) colpi nel RAM Cape Town Open, torneo organizzato in collaborazione tra Challenge Tour e Sunshine Tour, che si è concluso sul percorso del Royal Cape GC (par 72), a Città del Capo in Sudafrica, dove ha vinto lo svedese Anton Karlsson con 274 (72 69 64 69, -14). Nella parte centrale della classifica Aron Zemmer, 27° con 284 (-4), e Lorenzo Scalise, 42° con 286 (-2)
Suo l’ISPS Handa Vic Open al 13th Beach Golf Links in Australia
Ha ottenuto il terzo titolo sul circuito nell’ISPS Handa Vic Open
Nel Phoenix Open battuto Tony Finau alla prima buca
I giocatori sudafricani hanno dominato nel Limpopo Championship, torneo organizzato in collaborazione da Challenge Tour e Sunshine Tour e disputato sui due percorsi dell’Euphoria GC e del Koro Creek GC, entrambi par 72, a Modimolle in Sudafrica. E non poteva, probabilmente, essere altrimenti essendo in numero superiore a tutti gli altri concorrenti.
Si è imposto JC Ritchie con 269 (66 69 67 67, -19)
Nel Saudi International ha ceduto nel finale Paratore (27°)
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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