02 Febbraio 2020

Eurotour:torna McDowell dopo quasi sei anni

Graeme McDowell Graeme McDowell

Il nordirlandese Graeme McDowell è tornato al successo dopo quasi sei anni sull’European Tour imponendosi con 268 (64 68 66 70, -12) colpi nel Saudi International (European Tour), sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove nel giro finale ha ceduto Renato Paratore, 27° con 278 (68 65 70 75, -2). Oltre metà graduatoria Francesco Laporta, 44° con 280 (par), Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli, 56.i con 282 (+2), e Nino Bertasio, 70° con 285 (+5)

Graeme McDowell, 40enne di Portrush, un major nel palmarés (US Open, 2010), ha portato a dieci i titoli sul circuito (al netto del major stesso), comprensivi di un Open d’Italia (2004), dove non vinceva dal 2014, per l’esattezza da 2037 giorni (Open de France), ma comunque tornato al successo lo scorso anno nel PGA Tour (Corales Puntacana), in cui ha colto tre allori. Nel giro finale ha dato la decisiva svolta con due birdie alle buche 14 e 15 che uniti al birdie e ai tre bogey precedenti hanno fatto il 70 (par) vincente.

Lo statunitense Dustin Johnson (270, -10), numero cinque mondiale, ha guadagnato in extremis la seconda posizione con un eagle sull’ultima buca che gli ha permesso di sorpassare il connazionale Phil Mickelson, il belga Thomas Pieters e il malese Gavin Green, terzi con 271 (-9). Tardivo recupero dello spagnolo Sergio Garcia, da 21° a sesto con 273 (-7), e oltre i top ten l’irlandese Shane Lowry e il tedesco Martin Kaymer, 13.i con 275 (-5), e l’americano Brooks Koepka, 17° con 276 (-4), ancora bisognoso di recuperare il ritmo, ma che non dovrebbe perdere la leadership mondiale a vantaggio dello spagnolo Jon Rahm, che non sembra in grado di cogliere il successo necessario nel Phoenix Open (PGA Tour) dove sta giocando.

Paratore è scivolato dal quarto posto, penalizzato da un 75 (+5) dovuto a tre birdie, sei bogey e a un doppio bogey. Laporta (parziali di 67 68 72 73) ha segnato un 73 (+3) con quattro birdie e sette bogey, Molinari  (71 69 72 70) ha girato in 70 (par) colpi con tre birdie e tre bogey, Gagli (73 66 72 71) si è espresso con un 71 (+1, tre birdie, quattro bogey) e Bertasio  (72 68 72 72) con un 72 (+2, tre birdie, tre  bogey, un doppio bogey). Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 88° con 143 (70 73, +3), e Andrea Pavan, 101° con 144 (71 73, +4).

TERZO GIRO - Renato Paratore è rimasto al quarto posto con 203 (68 65 70, -7) colpi, affiancato dallo statunitense Dustin Johnson, numero cinque mondiale, e dal francese Victor Perez, e sarà in corsa per il titolo nel giro finale del Saudi International (European Tour), sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove è tornato al comando il nordirlandese Graeme McDowell (198 - 64 68 66, -12), già leader dopo un turno. Ha perso terreno Francesco Laporta, 21° con 207 (67 68 72, -3), e sono più indietro Lorenzo Gagli, 58° con 211 (73 66 72, +1), Edoardo Molinari, 68° con 212 (71 69 72, +2), e Nino Bertasio, 73° con 213 (72 69 72, +3).

Graeme McDowell, 40enne di Portrush con nel palmarés un major (US Open, 2010), nove successi nell’European Tour, compreso un Open d’Italia (2004), e tre nel PGA Tour, ha realizzato cinque birdie e un bogey per il 66 (-4), che gli ha concesso un colpo di vantaggio sul transalpino Victor Dubuisson (199, -11). In terza posizione con 201 (-9) il malese Gavin Green e si è portato dalla 38ª alla settima con 204 (-6), grazie a un 65 (-5), l’americano Brooks Koepka numero uno mondiale, impegnato nel duello a distanza con l’iberico Jon Rahm, numero tre, che sta disputando il Phoenix Open sul PGA Tour e che con un successo lo farebbe scendere dal trono. se lo statunitense non sarà in grado di opporre una buona difesa. Stesso score anche per il connazionale Phil Mickelson e per il belga Thomas Detry. Fuori gioco per il successo lo svedese Henrik Stenson, decimo con 205 (-5), l’irlandese Shane Lowry, 16° con 206 (-4), e lo spagnolo Sergio Garcia, 21° come Laporta. Continua ad andare su e giù per la classifica il tedesco Martin Kaymer, da 18° a 47° con 210 (par).

Renato Paratore dopo due birdie in sette buche ha avuto qualche pausa e nel resto del cammino è tornato in par (70) con altri due birdie e due doppi bogey. Hanno segnato un 72 (+2) gli altri quattro azzurri: Laporta con quattro birdie e sei bogey, Gagli e Molinari con un birdie e tre bogey e Bertasio con tre birdie, altrettanti bogey e un doppio bogey. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi, 88° con 143 (70 73, +3), e Andrea Pavan, 101° con 144 (71 73, +4). Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).

SECONDO GIRO - Azzurri al proscenio nel secondo giro del Saudi International (European Tour) con Renato Paratore, da 21° a quarto con 133 (68 65, -7) colpi, e con Francesco Laporta, da 14° a ottavo con 135 (67 68, -5),

Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove ha preso il comando il francese Victor Perez con 130 (65 65, -10), sono rimasti in gara Lorenzo Gagli, 38° con 139 (73 66, -1), Edoardo Molinari, 52° con 140 (71 69, par), e Nino Bertasio, 65° con 141 (72 69, +1).

 

Victor Perez, 27enne di Tarbes, un titolo sul circuito e due sul Challenge Tour, spesso in evidenza negli ultimi mesi e secondo ad Abu Dhabi, con un 65 (-5, sette birdie, due bogey) ha sorpassato il malese Gavin Green (131, -9) e il nordirlandese Graeme McDowell (132, -8), entrambi in vetta dopo de turni. Lo statunitense Dustin Johnson, numero 5 del world ranking, ha guadagnato qualcosa e, insieme allo svedese Henrik Stenson, affianca Laporta, mentre ha fatto quattro passi indietro il suo connazionale Phil Mickelson, 12° con 136 (-4) insieme all’irlandese Shane Lowry. Con un parziale di 64 (-6, sei birdie), miglior punteggio di giornata, il tedesco Martin Kaymer, 18° con 137 (-3), ha rimontato 76 posizioni, mentre lo spagnolo Sergio Garcia, stesso score, ne ha risalite quindici.

 

L’americano Brooks Koepka, numero uno mondiale e 38° come Gagli, stenta a decollare proprio mentre è impegnato nel duello a distanza con l’iberico Jon Rahm, numero tre, che sta disputando il Phoenix Open sul PGA Tour e che con un successo lo farebbe scendere dal trono. Sono usciti al taglio Guido Migliozzi (70 73), lo statunitense Patrick Reed e l’inglese Lee Westwood, 88.i con 143 (+3), Andrea Pavan (71 73) e l’americano Akshay Bhatia, di cui si dice un gran ben e che oggi compie 18 anni, 101.i con 144 (+4).

 

Renato Paratore ha girato in 65 (-5) colpi con sei birdie e un bogey e Francesco Laporta ha realizzato un 68 (-2) con tre birdie e un bogey. Per Lorenzo Gagli 66 (-4) colpi con sei birdie e due bogey, per Edoardo Molinari 69 (-1) con quattro birdie e tre bogey e anche per Nino Bertasio 69 con due birdie e un bogey.Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).

PRIMO GIRO - Il nordirlandese Graeme McDowell e il malese Gavin Green sono i leader con 64 (-6) colpi del Saudi International (European Tour) sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove Francesco Laporta è 14° con 67 (-3). In alta classifica anche Renato Paratore, 21° con 68 (-2), in media Guido Migliozzi, 48° con 70 (par), Andrea Pavan ed Edoardo Molinari, 64.i con 71 (+1), e più indietro Nino Bertasio, 81° con 72 (+2), e Lorenzo Gagli, 94° con 73 (+3).

La coppia di testa precede di misura lo spagnolo Adri Arnaus, il francese Victor Perez, il venezuelano Jhonattan Vegas, frequentatore del PGA Tour, e gli svedesi Henrik Stenson, e Sebastian Soderberg (65, -5), che la scorsa settimana a Dubai ha effettuato un round in soli 97 minuti, tempo record assoluto per il circuito. Lo statunitense Brooks Koepka, numero uno mondiale e molto atteso alla prova, si è collocato con un giro in par al 48° posto occupato anche da Migliozzi, e hanno fatto meglio i connazionali Phil Mickelson, ottavo con 66 (-4), e Dustin Johnson, numero cinque del world ranking, 14° come Laporta, mentre l’altro americano Patrick Reed ha lo stesso score di Gagli, così come il tedesco Martin Kaymer. Meglio sicuramente l’irlandese Shane Lowry e lo spagnolo Sergio Garcia, 33.i con 69 (-1), con quest’ultimo teso a riscattare la pessima figura dello scorso anno quando si prese una squalifica per aver devastato due green in un eccesso d’ira.

Graeme McDowell, 40enne di Portrush con nel palmarés un major (US Open, 2010), nove successi nell’European Tour, compreso un Open d’Italia (2004), e tre nel PGA Tour, ha realizzato otto bridie e un doppio bogey, mentre Gavin Green, 26enne di Kuala Lumpur con un titolo sull’Asian Tour, ha tenuto il medesimo passo con otto birdie e due bogey. Laporta, partito dalla buca 10, ha segnato tre birdie, ha poi rallentato con due bogey nella fase centrale a cui ha rimediato nel finale con altri due birdie. Per Paratore quattro birdie e due bogey, per Migliozzi un eagle e due bogey, per Pavan tre birdie, due bogey e un doppio bogey, per Molinari un birdie e due bogey, per Bertasio due birdie e quattro bogey e per Gagli tre birdie e sei bogey. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).

LA VIGILIA  Gli statunitensi Brooks Koepka, leader mondiale, e Dustin Johnson, numero cinque e campione in carica, calamitano l’attenzione alla vigilia del Saudi International (European Tour) in programma dal 30 gennaio al 2 febbraio sul percorso del Royal Greens G&CC, a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, dove saranno sette gli azzurri in gara: Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Renato Paratore, Lorenzo Gagli, Guido Migliozzi, Francesco Laporta e Nino Bertasio.

Oltre che sul campo, contro avversari di ottima qualità, Koepka, che ha ripreso da poco dopo un infortuno al ginocchio, sarà impegnato anche in un duello a distanza con lo spagnolo Jon Rahm, di scena nel Phoenix Open (PGA Tour), che con un successo potrebbe farlo scendere dal trono mondiale. Koepka può evitarlo con una prova alla sua altezza, ma le sue condizioni di forma non sono completamente rassicuranti, anche se sarà sorretto da grande grinta poiché vorrebbe dedicare il successo allo scomparso Kobe Bryant, che era suo grande amico.

Nel field altri due americani di peso quali Phil Mickelson e Patrick Reed insieme al messicano Abraham Ancer, all’irlandese Shane Lowry, allo svedese Henrik Stenson, al tedesco Martin Kaymer e allo spagnolo Sergio Garcia, che dovrà riscattare la pessima figura dello scorso anno quando si prese una squalifica per aver devastato due green in un eccesso d’ira.  E ancora gli inglesi Lee Westwood, Ian Poulter e Matt Wallace, l’australiano Lucas Herbert, vincitore domenica scorsa del Dubai Desert Classic, e i sudafricani Christiaan Bezuidenhout, secondo nello stesso evento dopo playoff, Brandon Stone ed Erik Van Rooyen. Dall’Asia il thailandese Jazz Janewattananond e i cinesi Haotong Li e Ashun Wu, mentre per chi ama seguire i campioni, che restano tali anche a dispetto dell’età, ecco il sudafricano Ernie Els e il danese Thomas Bjorn.

Tra gli italiani da seguire Francesco Laporta, che ritorna dopo l’ottima prova ad Abu Dhabi dove è stato in corsa per il titolo prima di cedere nelle ultime battute, Lorenzo Gagli e Nino Bertasio, andati a premio a Dubai, anche se ancora non hanno trovato il ritmo giusto come gli altri azzurri che saranno al via. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.175.000 euro).

Il torneo su GOLFTV – Il Saudi International viene trasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 30 gennaio e venerdì 31, dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 12,30 alle ore 15,30; sabato 1 febbraio e domenica 2, dalle ore 10,30 alle ore 15. Eurosport 2: giovedì 30 gennaio e venerdì 31, diretta stessi orari GOLFTV; sabato 1 febbraio, differita dalle ore 23,40 alle ore 1,40; domenica 2, differita dalle ore 23 alle ore 1. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini

Primo piano

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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