E’ stato a riposo, ma è bastato lo stesso a Rory McIlroy per tornare al vertice mondiale (punti 9,19) a distanza di oltre quattro anni dal settembre del 2015 quando aveva lasciato il trono assommando 95 settimane di regno. Ha superato Brooks Koepka (p. 9,15), che tuttavia in questo ultimo periodo non ha avuto amica la fortuna avendo dovuto smaltire i postumi di un infortunio al ginocchio, che l’ha tenuto lontano dai campi per qualche mese e che ancora non riesce a ritrovare i ritmi giusti. McIlroy ha la possibilità di sopravanzare a breve Nick Faldo, che è stato al vertice per 98 settimane, il terzo nella classifica apposita, dove per ora sono fuori portata il secondo, Greg Norman (331), e il primo, Tiger Woods (683), che sembra destinato a rimanere lassù per un tempo piuttosto lungo, ammesso che sia raggiungibile.
Situazione comunque molto aleatoria perché tre centesimi di punto non sono facilmente difendibili nel prossimo Genesis Invitational (13-16 febbraio) dove giocheranno sia McIlroy che Koepka e dove sarà in corsa per la leadership mondiale anche Jon Rahm, terzo con p. 8,67.
In classifica hanno mantenuto la posizione Justin Thomas (p. 7,63) e Dustin Johnson (p. 6,91), quarto e quinto, mentre Patrick Cantlay sesto (p. 6,13), ha scambiato il posto con Tiger Woods, ora ottavo (p. 6,05). Ha perso ancora terreno Francesco Molinari, da 22° a 24° con p. 3,91, e rimasto stabile Andrea Pavan, 87° con p. 1,64, e sono oltre i top 100 Francesco Laporta, 125° con p. 1,26, e Guido Migliozzi, 130° con p. 1,24.