Nell’Ahlsell Trophy by Jonkoping 53ª Emma Lundgren
Ai Giochi di Parigi, dopo il “moving day” della gara individuale femminile, Alessandra Fanali è 52/a con 228 (75 76 77, +12) colpi. Al debutto alle Olimpiadi, al Le Golf National (par 72), ha chiuso il terzo e penultimo round con un parziale di 77 (+5). Due birdie (di cui uno alla buca 1), cinque bogey e un doppio bogey per l’azzurra. Ha conquistato l’argento a Rio de Janeiro 2016 e il bronzo a Tokyo, ma adesso Lydia Ko vuole la medaglia d’oro
L'irlandese vince dopo un maxi spareggio tra cinque giocatori
Alessandra Fanali ai Giochi di Parigi è 47/a con 151 (75 76, +7) colpi dopo il secondo round della gara individuale femminile. Giro in 76 (+4) per l’azzurra, che ha realizzato quattro birdie, con altrettanti bogey e due doppi bogey. E’ Morgane Metraux la grande sorpresa della competizione. La 27enne di Losanna, con origini italiane (il nonno materno è infatti nato a Borgomanero), guida la classifica con uno score di 136 (70 66, -8) colpi. Secondo giro in 66 (-6) per l’elvetica
Ai Giochi di Parigi, Alessandra Fanali ha chiuso il primo round della gara individuale femminile al 36/o posto con uno score di 75 (+3) colpi. Al Le Golf National (par 72), al debutto alle Olimpiadi, l’azzurra, che ha pagato un po’ di emozione nelle prime nove buche giocate, nelle seconde ha cambiato marcia. In Francia, davanti al ‘suo’ pubblico, Céline Boutier si è presa la scena e la leadership
Ai Giochi di Parigi, le regine del golf femminile sono pronte a sfidarsi al Le Golf National dove l’americano Scottie Scheffler ha vinto la medaglia d’oro nella competizione individuale maschile ribadendo la sua leadership. In Francia, dal 7 al 10 agosto, saranno 60 le concorrenti in gara, in rappresentanza di 33 Paesi. L’Italia sarà rappresentata in campo da Alessandra Fanali, numero 1 azzurra
Ha vinto l’Irish Challenge al The K Club. Italiani tra media e bassa classifica
Matteo Manassero chiude al 18° posto e Guido Migliozzi al 22°
Ai Giochi di Parigi, nel “moving day” della gara individuale maschile, la buca 18 del Golf National (par 71) non solo non sorride, ma costa cara agli azzurri. Matteo Manassero, 21/o con 207 (69 69 69, -6), e Guido Migliozzi, 29/o con 209 (68 67 74, -4), vengono entrambi puniti da un doppio bogey pesantissimo nel finale del terzo round. Con uno score di 199 (-14), lo spagnolo Jon Rahm ha raggiunto in vetta Xaner Schauffele
Il portacolori del Pinerolo Pragelato batte in finale Melgrati
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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