La coreana In-Kyung Kim (271 - 67 70 71 63, -17) ha superato nell’ultimo giro la spagnola Belen Mozo (276, -12) e ha vinto con largo margine l’ISPS Handa European Masters (Ladies European Tour) al GC Hubbelrath (par 72) di Düsseldorf in Germania.
Matteo Delpodio ha ottenuto un bel quarto posto con 285 colpi (73 72 67 73, -3) nel Volopa Irish Challenge (Challenge Tour) disputato sul percorso del Mount Wolseley Hotel Spa&GC (par 72) a Carlow in Irlanda, dove Andrea Maestroni si è classificato 27° con 290 (71 74 74 71, +2). Ha vinto con 278 (72 70 66 70, -10) il tedesco Bernd Ritthammer
Dustin Johnson (265 - 67 63 68 67, -23) ha vinto il BMW Championship, terzo dei quattro tornei di Playoffs, ed è passato al comando della FedEx Cup. Sul percorso del Crooked Stick GC, a Carmel nell’Indiana, Johnson ha superato l’inglese Paul Casey (268, -20) e Roberto Castro (271, -17), che sono stati gli unici a tentare di contrastarlo
Il nordirlandese Rory McIlroy ha vinto con 269 colpi (71 67 66 65, -15) il Deutsche Bank Championship, secondo dei quattro tornei dei Playoffs che assegnano i 10 milioni di dollari della FedEx Cup al primo di un speciale classifica a punti, e si è messo in corsa per la conquista del jackpot. Sul percorso del TPC Boston (par 71), a Norton nel Maryland, con un giro finale a gran ritmo (65, -6) ha sorpassato l’inglese Paul Casey
Grande prestazione di Renato Paratore, che si è classificato settimo con 270 colpi (75 63 67 65, -10), nell’Omega European Masters (European Tour) dopo una rimonta iniziata dal 130° posto occupato nel giro d’apertura. Sul percorso del Crans-sur-Sierre GC (par 70), a Crans Montana in Svizzera, ha vinto lo svedese Alex Noren (263 - 69 63 66 65, -17), che ha superato con un birdie alla prima buca di spareggio l’australiano Scott Hend (263 - 65 67 65 66)
Con un gran giro finale in 62 (-8) colpi e lo score di 268 (68 68 70 62, -12) lo spagnolo Alvaro Velasco si è imposto nel Cordon Golf Open (Challenge Tour), disputato sul percorso del Golf Blue Green de Pléneuf Val André (par 70), a Pleneuf in Francia, prevalendo di misura sullo svedese Oskar Stark e sul tedesco Alexander Knappe, leader nei due giri centrali. In quarta posizione con 271 (-9) l’inglese Jordan L. Smith
Darren Clarke, capitano della formazione europea di Ryder Cup, ha assegnato le tre wild card a sua disposizione al tedesco Martin Kaymer, all’inglese Lee Westwood e al belga Thomas Pieters, definendo la squadra che contenderà il trofeo alla selezione statunitense dal 30 settembre al 2 ottobre sul percorso dell’Hazeltine National GC, a Chaska nel Minnesota. Il trio con wild card si unisce agli altri nove giocatori che hanno acquisito il posto di diritto
Ha sorpassato l’australiano Jason Day in vetta alla speciale graduatoria
In Canada ha ottenuto il quinto titolo stagionale e in carriera
Con un gran finale il belga ha vinto il Made In Denmark
Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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