10 Febbraio 2016

Ryder Cup 2022, una grande opportunità

L’aggiudicazione della Ryder Cup 2022 è stato un trionfo storico per il golf e per tutto lo sport italiano. Ma va considerato come il punto di partenza di una nuova era per il movimento golfistico nazionale. Perché apre nuovi orizzonti e opportunità che sarebbe un errore lasciarsi sfuggire. Di questo e di tanto altro si è parlato durante gli Stati generali del golf, organizzati dalla Federazione Italiana Golf (FIG) all’hotel Principe di Savoia di Milano.

Oltre al presidente di CONI Servizi e della FIG, Franco Chimenti, erano presenti i vicepresidenti Antonio Bozzi e Paolo Casati, il Segretario Generale Stefano Manca, Lavinia Biagiotti, vicepresidente del Marco Simone Golf & Country Club, percorso ufficiale della Ryder Cup 2022, e Paolo D’Alessio, Commissario straordinario dell’Istituto per il Credito Sportivo. L’incontro è stato moderato da Chiara Geronzi, responsabile della comunicazione FIG.

Il golf italiano ha risposto con una grande partecipazione. In platea, i consiglieri federali, i rappresentanti sul territorio, i presidenti dei circoli, i giocatori professionisti e dilettanti.

“Il 16 dicembre 2015 - ha introdotto i lavori Chiara Geronzi - rimarrà una data indelebile nella storia del golf italiano. Questo grazie alla tenacia del presidente Franco Chimenti e a un team di giovani in gamba, ben preparati e in grado di poter raggiungere un risultato impensabile”.

Dopo una presentazione filmata, che ha riassunto alcuni momenti particolari nella corsa alla Ryder Cup 2022, il presidente Franco Chimenti ha fatto una esauriente cronistoria di come si sia arrivati all’assegnazione.

“In questo lungo percorso ho avuto il supporto di una Federazione straordinaria, di un Consiglio Federale altrettanto straordinario, di Lavinia Biagiotti e di tanti validissimi compagni in questa avventura che non dimenticherò mai. In particolare è stato determinante l’appoggio del presidente del CONI Giovanni Malagò.

L’idea è nata in occasione di un Open Championship di due anni addietro, quando l’allora CEO dell’European Tour George O’Grady mi sollecitò a proporre quale sede l’Italia. Così, insieme ai miei collaboratori, ho iniziato a lavorarci e ho reso pubblica l’idea in occasione della premiazione al Circolo Golf Torino dell’Open d’Italia 2014. Già da allora pensavo a Roma, perché ha una ricezione alberghiera enorme, adatta a tale evento e un fatto di primaria importanza, da unire al suo fascino, alle sue bellezze archeologiche, al suo clima magico, che sono stati dei punti sui quali abbiamo posto fortemente l’accento. Abbiamo preparato la nostra proposta avvalendoci di consulenti di prim’ordine curando tutto nei minimi dettagli sin dalla veste grafica con cui abbiamo presentato il nostro bid.

Abbiamo convolto il presidente del Consiglio Matteo Renzi e ben otto ministri, tutti firmatari del documento insieme a noi. Mai il golf aveva avuto tanta attenzione da parte delle istituzioni.

Poi sono iniziate le visite ispettive e siamo stati impeccabili nell’accoglienza. A pochi giorni dall’assegnazione ho fatto quella che ritengo la mossa decisiva offrendo a Keith Pelley, l’attuale CEO dello European Tour, una serie di Open nazionali con un montepremi di sette milioni di euro. Con l’appoggio del CONI e con l’intervento dell’Istituto per il Credito Sportivo, abbiamo dato le necessarie garanzie. Ed è stato il successo”.

Il presidente ha poi sottolineato come la Ryder Cup possa essere una grande viatico per lo sviluppo del golf nella penisola. “E’ una grande opportunità da interpretare e sfruttare al meglio L’Italia è diventata una star mondiale del golf e ora abbiamo un Open d’Italia che, con il suo montepremi che dal 2017 sarà di sette milioni di euro, si allinea ai più grandi eventi internazionali.”

Infine Chimenti si è rivolto all’Assemblea: “Ora occorre fare una politica, con l’aiuto di voi che siete in sala e appoggiata dalla Federazione, che possa determinare un cambiamento definitivo. Abbiamo commissionato uno studio, elaborato da strutture qualificate e assolutamente attendibili, secondo il quale la Ryder Cup produrrà un importante numero di tesserati, insieme a un notevole incremento del turismo. Al contrario di quanto ha fatto la Francia, quando ha avuto la Ryder Cup 2018, non sarà apportato alcun aumento al costo della tessera federale”.

Lavinia Biagiotti ha detto: “Sono emozionata e commossa. Ho imparato dalla mia famiglia a lavorare con umiltà e determinazione e a fare grandi passi, perché con i piccoli non si va da nessuna parte e siamo arrivati a questo risultato eclatante. Gli inglesi dicono che per fare un grande circolo occorrono un terreno ampio e 50 anni. Il nostro, quando ospiterà la Ryder Cup, ne compirà 30”. Ha poi ringraziato il presidente Chimenti, il gruppo di lavoro e ha ricordato il padre scomparso, Gianni Cigna: “Ha avuto la visione di costruire un campo per gare internazionali e mi ha lasciato una targa di cui tengo gran conto e dove è scritto “it can be done”, si può fare”.

“Siamo entrati nella squadra -è intervenuto Paolo D’Alessio - all’ultimo momento. L’Istituto per il Credito Sportivo crede nello sviluppo golfistico italiano che deve crescere in prospettiva in maniera imperiosa. Abbiamo avuto sempre un’attenzione privilegiata per questo sport e ora abbiamo istituito il Fondo di Garanzia che permetterà di accedere ai finanziamenti in maniera ancor più agevolata”.

Il grande campione Costantino Rocca di Ryder Cup ne ha disputate tre: “Giocarla, per me, è stato un sogno e un onore. Ora noi possiamo vivere questa attesa pensando alla gioia immensa che ci darà quando verrà disputata”.

Infine è intervenuto il consigliere federale e coordinatore della candidatura Marco Durante: “Dobbiamo essere orgogliosi di avere un presidente come Franco Chimenti che, in questa impresa, è stato un grande condottiero. Siamo stati tutti all’altezza del compito, ma soprattutto siamo stati capaci di fare squadra. Ognuno di noi, che ha partecipato a questa iniziativa, ha portato un frammento importante di competitività italiana. Abbiamo portato l’Italia all’attenzione del mondo e ora la Ryder Cup deve essere l’occasione per ogni circolo e per ogni tesserato di portare avanti un discorso di crescita con lo stesso entusiasmo che abbiamo messo noi per arrivare al grande traguardo”.ndi imprenditori italiani. Con il loro appoggio siamo arrivati al successo”.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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