29 Settembre 2024

DP Tour: Hidalgo batte Rahm al playoff

Angel Hidalgo (Getty Images) Angel Hidalgo (Getty Images)

A uno spagnolo l’acciona Open de España, ma non al favorito della vigilia. Infatti il titolo è andato ad Angel Hidalgo, del tutto meritato dopo una corsa di testa conclusa con 270 ( 65 67 68 70, -14) colpi, anche se per ottenerlo è dovuto ricorrere al playoff. Dopo 71 buche tutte al comando, è stato raggiunto sull’ultima dal connazionale Jon Rahm (270 - 68 69 65 68), che poi ha ceduto alla seconda buca supplementare non andando oltre il par di fronte al birdie del vincitore e mancando la quaterna dopo essersi imposto in questo evento per tre volte nelle ultime cinque edizioni.

Rahm, al termine della 16ª buca era due colpi dietro. I campioni sono però tali perché nei momenti decisivi sono capaci di tutto, anche di realizzare due birdie e annullare lo svantaggio, magari pure con la complicità dell’avversario che, sotto pressione, ha mancato il corto putt della vittoria. Nello spareggio entrambi hanno segnato un birdie alla prima buca, poi Hidalgo lo ha replicato, mentre Rahm ha sbagliato il drive e non ne è più venuto fuori.

Sul percorso del Club de Campo Villa de Madrid (par 71), nella capitale spagnola, i due protagonisti hanno distaccato di quattro colpi sei concorrenti al terzo posto con 274 (-10): l’altro iberico David Puig pure lui nella LIV Golf come Rahm, il quale non è riuscito a trovare il ritmo giusto nel round finale dopo essersi messo in condizione di lottare per il successo, gli inglesi Tommy Fleetwood e Joe Dean, lo svedese Jens Fahrbring e lo scozzese Grant Forrest. Al decimo con 276 (-8), lo statunitense Patrick Reed, altra stella della Superlega Araba, e solo al 52° con 284 (par) il francese Matthieu Pavon, figlio dell’ex calciatore Michel Pavon, che difendeva il titolo.

Degli italiani, Francesco Laporta si è classificato 39° con 282 (70 71 73 68, -2) e Andrea Pavan, 57° con 285 (73 70 67 75, +1).

Angel Hidalgo Portillo, 26enne di Marbella, si è messo in evidenza nell’Alps Tour con due successi nel 2021, poi nello stesso anno si è imposto sul Challenge Tour (Big Green Egg German Challenge). Dal 2022 è sul circuito maggiore dove fino ad ora aveva collezionato sette top ten. Nelle 77 presenze di questo triennio è andato a premio 46 volte. Ha concluso la sua corsa con un 70 (-1) frutto di quattro birdie e di tre bogey, mentre Rahm è stato piuttosto altalenante, sia pure con uno score migliore di 68 (-3). Tre birdie e due bogey sulle prime nove buche, poi un birdie, un doppio bogey che lo ha allontanato da Hidalgo, e il recupero con tre birdie, di cui due a chiudere. Il vincitore ha ricevuto un assegno di 552.500 dollari su un montepremi di 3.250.000 dollari.

Sono rimasti fuori dopo 36 buche, Filippo Celli e Renato Paratore, 70.i con 145 (+3) e out per un colpo, Matteo Manassero, 104° con 148 (+6), Lorenzo Scalise, 121° con 150 (+8), ed Edoardo Molinari, 128° con 151 (+9).

 

TERZO GIRO - Lo spagnolo Angel Hidaldo ha continuato la sua corsa di testa anche nel moving day dell’acciona Open de España. Ha mantenuto il comando con 200 (65 67 68, -13), ma è stato avvicinato dal connazionale Jon Rahm, secondo con 202 (-1), che gli ha recuperato tre colpi e che ora, nel round conclusivo, mirerà decisamente alla quaterna, dopo essersi imposto nel torneo per tre volte nelle ultime cinque edizioni.

Nell’evento del DP World Tour, che si sta disputando al Club de Campo Villa de Madrid (par 71), nella capitale spagnola, dei due italiani che hanno superato il taglio, Andrea Pavan è al 22° posto con 210 (73 70 67, -3), e Francesco Laporta al 52° con 214 (70 71 73, +1).

Altro iberico in terza posizione con 203 (-10), David Puig, anche lui in corsa per il titolo e che, come Rahm, gioca nella LIV Golf. In quarta posizione con 205 (-8 e con meno speranze di recuperare, ancora un atleta in forza alla Superlega araba, lo statunitense Patrick Reed, e l’inglese emergente Joe Dean, e in sesta con 206 (-7) l’iberico Adri Arnaus e lo svedese Jens Fahrbring. Con Alfredo Garcia Heredia, ottavo con 207 (-6), sono ben cinque gli spagnoli in top ten, che non vogliono farsi sfuggire l’Open di casa.

Sono rimasti fuori dopo 36 buche, Filippo Celli e Renato Paratore, 70.i con 145 (+3) e out per un colpo, Matteo Manassero 104° con 148 (+6) ed evidentemente un po’ scarico dopo le due brillanti prestazioni precedenti (terzo nell’Irish Open e quarto la scorsa settimana nel BMW PGA Championship), Lorenzo Scalise, 121° con 150 (+8), ed Edoardo Molinari, 128° con 151 (+9). Il montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

 

SECONDO GIRO - Italiani in panne nell’acciona Open de España, che si sta svolgendo sul percorso del Club de Campo Villa de Madrid (par 71), nella capitale spagnola. Infatti dei sette al via sono rimasti in gara solamente Francesco Laporta, 23° con 141 (70 71, -1) colpi, e Andrea Pavan, 46° con 143 (73 70, +1).

Ha allungato decisamente il passo l’iberico Angel Hidalgo che è rimasto al vertice con 132 (65 67, -10) e che ha portato il vantaggio sul primo inseguitore, l’inglese Joe Dean (136, -6) a quattro lunghezze. E’ salito dalla quinta alla terza posizione con 137 (-5) lo spagnolo Jon Rahm, tre volte vincitore negli ultimi cinque anni e che mira alla quaterna. Lo affiancano il connazionale Alfredo Garcia-Heredia, l’inglese Sam Bairstow e lo statunitense Patrick Reed, che insieme a Rahm, gioca nella LIV Golf, mentre è rimasto in ottava con 138 (-4) l’inglese Tommy Fleetwood. Non ha nessuna possibilità di ripetere il successo dello scorso anno il francese Matthieu Pavon, 38° con 142 (par).

Sono rimasti fuori dopo 36 buche, Filippo Celli e Renato Paratore, 70.i con 145 (+3) e out per un colpo, Matteo Manassero 104° con 148 (+6) ed evidentemente un po’ scarico dopo le due brillanti prestazioni precedenti (terzo nell’Irish Open e quarto la scorsa settimana nel BMW PGA Championship), Lorenzo Scalise, 121° con 150 (+8), ed Edoardo Molinari, 128° con 151 (+9). Il montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

 

PRIMO GIRO - Lo spagnolo Angel Hidalgo prova a fare il profeta in patria nell’acciona Open de España. Sul percorso del Club de Campo Villa de Madrid (par 71), nella capitale spagnola, ha preso il comando con 65 (-6) colpi, uno di vantaggio sull’austriaco Sepp Straka, sul francese Julien Guerrier e sull’inglese Sam Bairstow, secondi con 66 (-5). In quinta posizione con 68 (-3) l’iberico Jon Rahm, tre volte vincitore negli ultimi cinque anni e atteso alla quaterna. Insieme a lui il connazionale Adri Arnaus e il cinese Ashun Wu e in ottava con 69 (-2) l’inglese Tommy Fleetwood.

Buona prova di Filippo Celli e di Francesco Laporta, 12.i con 70 (-1), insieme al francese Matthieu Pavon, che difende il titolo. Al 41° posto con 72 (+1) Renato Paratore, al 117° con 76 (+5) Matteo Manassero ed Edoardo Molinari e al 130° con 77 (+6) Lorenzo Scalise. Il montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - E’ un “acciona Open de España” da grandi interpreti. Dallo spagnolo Jon Rahm, all’inglese Tyrrell Hatton, dallo statunitense Patrick Reed agli altri due iberici Eugenio Lopez Chacarra e David Puig, stelle della LIV Golf. E ancora l’inglese Tommy Fleetwood, l’irlandese Shane Lowry e l’austriaco Sepp Straka, protagonisti del Team Europe nella vittoriosa Ryder Cup di Roma (insieme ad Hatton e a Rahm, che ha vinto l’Open nazionale per tre volte negli ultimi cinque anni), e Matteo Manassero, reduce da due brillanti prestazioni, terzo nell’Irish Open e quarto la scorsa settimana nel BMW PGA Championship.

Al Club de Campo Villa de Madrid (26-29 settembre), nella capitale spagnola, saranno in gara altri sei azzurri, tutti con le motivazioni giuste per ben figurare: Edoardo Molinari, vice capitano a Roma e confermato per la sfida con gli USA nel 2025, Andrea Pavan, Lorenzo Scalise, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli.

Il DP World Tour propone il quinto evento delle “Back 9” che condurranno al Genesis Championship (24-27 ottobre), al termine del quale i primi 110 della Race To Dubai avranno la ‘carta’ per il circuito 2025. Tornei importanti perché selezioneranno pure gli ammessi ai PlayOffs, le due ricche gare di chiusura (70 nella prima che poi si ridurranno a 50). L’Open iberico è anche la quinta competizione che assegna punti per la Ryder Cup Points List, unica graduatoria che concede sei posti di diritto nel Team Europe del 2025 (in palio 1.500 punti).

Difende il titolo Matthieu Pavon, 31enne di Tolosa, che sullo slancio ha poi ottenuto quest’anno un successo sul PGA Tour (Farmers Insurance Open) con tanto di “carta” allegata. Figlio dell’ex calciatore Michel Pavon, fino all’exploit spagnolo nel suo palmarès figuravano due successi nell’Alps Tour, uno dei quali nel Servizitalia Open (2015) al Golf Club Lignano, e uno nel French Tour (2018) poi raddoppiato a fine 2023. Ha buone chance per una replica in un contesto in cui tra i favoriti non vi saranno solo i citati.

Tanti i possibili protagonisti tra i quali gli altri spagnoli Pablo Larrazabal, Jorge Campillo, Adri Arnaus, Rafa Cabrera Bello, a segno nel 2021, Nacho Elvira e Adrian Otaegui. Gli ultimi due sono nella lista dei numerosi vincitori stagionali che comprende, oltre a Manassero e a Fleetwood, i tre giapponesi Yuto Katsuragawa, Keita Nakajima e Rikuya Hoshino, che raramente partecipano tutti insieme, lo scozzese Ewen Ferguson, il sudafricano Dylan Frittelli, l’inglese Matt Wallace, lo statunitense Jordan Gumberg e il francese David Ravetto. Non è in questo elenco, ma può dire la sua l’inglese Aaron Rai. Da seguire il dilettante iberico José Luis Ballester, numero sette mondiale che quest’anno negli Stati Uniti si è imposto nel The Amateur, un Major per dilettanti.  Il montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.

Terzo figlio per Rahm - Jon Rahm è partito dagli Sati Uniti alla volta della Spagna soltanto martedì sera e arriverà all’ultimo momento a Madrid. E’ diventato papà per la terza volta e, dopo due maschi, è arrivata la femmina, proprio come era accaduto a Seve Ballesteros.

La storia – L’Open de España, nato nel 1912 e giunto alla 97ª edizione, ha un albo d’oro firmato da numerosi grandi campioni con 17 plurivincitori che, a parte Rahm (tre vittorie), hanno tutti la stessa caratteristica, ossia di aver compiuto l’impresa prima dell’anno 2000. L’ultima doppietta, prima di Rahm (2018, 2019), l’aveva firmata l’inglese Mark James nel 1997 e nel 2022 Rahm imitò Ballesteros che aveva vinto per la terza volta l’Open di casa nel 1995, con la precedente delle altre cinque triplette che risaliva al 1967 (Sebastian Miguel). Rahm proverà per la seconda volta a puntare alla quaterna per agganciare Mariano Provencio, che l’ha completata nel 1951, e Gabriel Gonzalez, che lo anticipò nel 1942. Se ci riuscirà potrà poi pensare al primato di cinque successi che Angel de la Torre ottenne tra il 1916 al 1925 e che resiste da 99 anni. Tra i campioni presenti nell’albo d’oro il tedesco Bernhard Langer e l’inglese Peter Alliss, con due titoli, e con uno lo statunitense Arnold Palmer, l’australiano Peter Thomson, l’inglese Nick Faldo, lo scozzese Colin Montgomerie e l’argentino Roberto De Vicenzo, per ricordarne alcuni.

Sette i past winner - Oltre ai citati Rahm, Pavon e Cabrera Bello, vi saranno anche altri quattro past winner, gli inglesi Andrew Johnston (2016) e James Morrison (2015), il sudafricano Thomas Aiken (2011) e l’iberico Alvaro Quiros (2010). Tra i runner up gli stessi Pavon (2022), Cabrera Bello (2019) e Morrison (2010), quindi Adri Arnaus (2021), Pablo Larrazabal (2012) e Fabrizio Zanotti (2009).  Un solo italiano sul gradino più alto del podio, Francesco Molinari nel 2012, poi secondo nel 2015, come Emanuele Canonica nel 2002.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’acciona Open de España sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 26 settembre e venerdì 27, dalle ore 14 alle ore 19; sabato 28, dalle ore 13,30 alle ore 18; domenica 29, dalle ore 13 alle ore 18. Commento di Marco Cogliati, Alessandro Lupi, Massimo Scarpa, Fabrizio Redaelli e Claudio Viganò.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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