Emanuele Canonica ha recuperato 21 posizioni nel finale grazie a un 65 (-7, otto birdie, un bogey), parziale più basso di giornata, e si è classificato 19° con 211 (75 71 65, -5) colpi nel WINSTONgolf Senior Open, torneo del Legends Tour disputato sul percorso del WINSTONgolf (par 72), a Gneven in Germania. Dallo scorso anno sono ammesse alla gara le proette senior e Stefania Croce, 49ª con 221 (75 72 74, +5), è stata la migliore tra le cinque al via.
Ha ottenuto il primo titolo sul circuito l’inglese Van Phillips (204 - 70 66 68, -12), che ha concluso l’evento alla pari con il connazionale Phillip Archer (69 67 68) e con il brasiliano Adilson Da Silva (69 71 64) e poi li ha superati con un birdie alla quarta buca di spareggio. Al quarto posto con 205 (-11) lo spagnolo Miguel Angel Martin, al quinto con 206 (-10) lo scozzese Gary Orr e lo svedese Joakim Haeggman e al settimo con 207 (-9) il francese Jean-François Remery.
Van Phillips 52enne di Londra, ha conseguito in carriera un successo sul DP World Tour (Algarve Portuguese Open, 1999), uno sul Challenge Tour e uno sul Jamega Pro Golf Tour.
LA VIGILIA - Emanuele Canonica e Stefania Croce prendono parte alla 12ª edizione del WINSTONgolf Senior Open, torneo del Legends Tour che dallo scorso anno vede la partecipazione anche di proette senior.
Si gioca dal 20 al 22 settembre sul percorso del WINSTONgolf, a Gneven in Germania, dove saranno molto attesi alla prova il brasiliano Adilson Da Silva, vincitore del precedente European Legens Cup (secondo successo stagionale), che gli ha permesso di prendere il comando nella money list, e l’australiano Scott Hend, eclettico giocatore che compete con ottimi esiti sull’Asian Tour (attualmente 15° nell’ordine di merito) e anche in altri circuiti.
Nel field altri sei a segno nell’anno: gli svedesi Joakim Haeggman e Jarmo Sandelin, l’inglese Robert Coles, lo scozzese Greg Hutcheon, il sudafricano Keith Horne e lo statunitense Clark Dennis. Da seguire i tedeschi Thomas Gögele e Sven Struver, l’indiano Jyoti Randhawa, lo svedese Patrick Sjoland, il gallese Phillip Price e l’inglese Andrew Raitt.