10 Agosto 2024

Giochi di Parigi: storica Lydia Ko, questa volta la medaglia è d’oro. Fanali 53ª

Da sinistra, Esther Henseleit, Lydia Ko, Xiyu Lin, (Credit Federgolf - Scaccini) Da sinistra, Esther Henseleit, Lydia Ko, Xiyu Lin, (Credit Federgolf - Scaccini)

Lydia Ko nella storia. La neozelandese ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi, salendo sul podio per la terza volta consecutiva dopo aver ottenuto l’argento a Rio 2016 e il bronzo a Tokyo. A Le Golf National (par 72) ha concluso con 278 (72 67 68 71, -10), lasciando a due colpi la tedesca Esther Henseleit, seconda con 280 (-8) e medaglia d’argento, e a tre la cinese Xiyu Lin, terza con 281 (-7), medaglia di bronzo. Al 53° posto con 304 (75 76 77 76, +16) Alessandra Fanali, al debutto olimpico.

Non è stato un finale facile per Lydia Ko che, dopo aver preso un buon vantaggio, ha dovuto gestire con molta accortezza le ultime buche, a causa di un doppio bogey alla 13 che le ha complicato la vita. E’ stata molto attenta dopo quell’infortunio, affidandosi alla sua grande esperienza e proseguendo prudentemente sul filo del par, lasciando i rischi a chi doveva recuperare. Poi ha segnato l’ultimo birdie alla buca 18, con il titolo in tasca, per il 71 (quattro birdie, un bogey, un doppio bogey).  

Ha gestito soprattutto la rimonta della Henseleit, la quale con un 66 (-6, sette birdie, di cui due a chiudere, e un bogey) è risalita di 12 posizioni ed è stata l’unica che sia riuscita a mettere a rischio il suo successo. Infatti Xiyu Lin non si è mai avvicinata troppo, mentre si è subito defilata la svizzera Morgane Metraux, con cui condivideva la leadership nel terzo round, fino a scendere al 18° posto (286, -2) dopo un pesante 79 (+7).

Un birdie sull’ultima buca ha portato sul podio Xiyu Lin, che in tal modo ha evitato un possibile spareggio con la filippina Bianca Pagdanganan, l’australiana Hannah Green, la giapponese Miyu Yamashita e con la coreana Amy Yang, relegate al quarto posto con 282 (-6). In ottava posizione con 283 (-5) Rose Zhang e la taiwanese Wei-Ling Hsu e tra le concorrenti in decima con 284 (-4) la cinese Ruoning Yin, che per qualche buca è stata in zona medaglia per poi cedere nel rientro. Solo delusione per Nelly Korda, numero uno mondiale, 22ª con 287 (-1), che è praticamente andata fuori gioco nel secondo giro quando alla buca 17, dopo essersi portata a ridosso delle prime, ha segnato un devastante quadruplo bogey dal quale non si è più ripresa.

Bo-Gyung "Lydia" Ko, 27enne neozelandese (è nata però a Seul), nel febbraio del 2015, all’età di 17 anni, 9 mesi e 8 giorni, è divenuta la più giovane golfista di sempre (uomo o donna) a raggiungere la vetta del ranking mondiale. Alternandosi con la coreana Inbee Park, è stata leader per 104 settimane fino a giugno 2017, tornando poi numero 1 per altre 21 nel 2022 (in totale 125). L’oro di Parigi, insieme alle altre due medaglie, impreziosisce ulteriormente un palmarès che comprende 20 successi sul LPGA Tour  con due Major, sei sul Ladies European Tour, uno sul circuito australiano (al netto dei quattro in combinata con il LET) e uno sul Korean LPGA Tour. Con questa vittoria ha ottenuto i 27 punti che le erano necessari per accedere alla LPGA Hall of Fame. Tra i suoi record anche quello di essere stata la vincitrice più giovane sul circuito americano a 15 anni, quattro mesi e due giorni.

Le dichiarazioni di Alessandra Fanali: “Un giro finale un po’ particolare in cui ho pensato a quanto ho vissuto in questi giorni e a quello che è stata l’Olimpiade in una atmosfera unica. Mi hanno colpito anche le tante persone che sono venute dall’Italia per seguire la gara e incoraggiarmi. Sinceramente non me l’aspettavo. L’esperienza olimpica, nell’ambito del golf, è stata bella, ma non è finita perché la cerimonia di chiusura regalerà sicuramente altri momenti emozionanti. Los Angeles 2028? E’ già nei miei pensieri. La prima Olimpiade è sempre difficile e per me, che l’ho affrontata senza aver partecipato ad altri eventi impegnativi come i Major, ad esempio, lo è stata ancora di più. Sono sicura che negli Stati Uniti, in caso di qualificazione, sarebbe tutta un’altra cosa”. L’azzurra ha terminato la sua prestazione con un 76 (+4).

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