Show a Troon di Xander Schauffele. Con un round finale in 65 (-6) colpi, miglior score di giornata, e il totale di 275 (69 72 69 65, -9) ha vinto il 152° The Open e firmato il secondo successo stagionale e in carriera in un Major, dopo aver fatto suo a maggio il PGA Championship.
Sul percorso del Royal Troon, in Scozia, il 30enne di San Diego (California) ha imposto un ritmo troppo alto per tutti e ha portato a nove i successi complessivi sul PGA Tour, tra i quali figura anche un WGC. Un round senza sbavature, con due birdie in uscita e con altri quattro nel rientro, che gli hanno permesso di superare Billy Horschel, in vetta dopo 54 buche, e secondo con 277 (-7) insieme all’inglese Justin Rose.
Si sono classificati 31.i con 290 (+6) Guido Migliozzi (73 75 71 71), che è risalito dalla 51ª posizione con un 71 (par, quattro birdie, due bogey, un doppio bogey), e Matteo Manassero (73 73 70 74, +6) rimasto praticamente stabile con un 74 (+3, tre birdie, sei bogey).
Era dal 2018 che un giocatore non vinceva due Major nella stessa stagione (Brooks Koepka, US Open e PGA Championship), e dal 2014 che non si verificava l’accoppiata PGA Championship-The Open (Rory McIlroy). Il successo ha portato Schauffele al secondo posto nel World Ranking e lo pone ora tra i favoriti alle prossime Olimpiadi di Parigi (Le Golf National, 1-4 agosto), dove spera di concedere il bis dopo la medaglia d’oro conquistata a Tokyo. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 3.100.00 dollari, su un montepremi di 17 milioni di dollari e potrà giocare il The Open fino all’età di 55 anni.
In quarta posizione con 278 (-6) il sudafricano Thriston Lawrence, al suo miglior risultato in un Major, in quinta con 279 (-5) Russell Henley, in sesta con 280 (-4) l’irlandese Shane Lowry, al vertice dopo due turni, e solo in settima con 283 (-1) Scottie Scheffler, numero uno mondiale, affiancato dallo spagnolo Jon Rahm, ora membro alla LIV Golf, e dal coreano Sungjae Im. Subito dietro l’australiano Adam Scott, decimo con 284 (par), che ha disputato il 93° Major consecutivo.
Note di merito per lo scozzese Calun Scott, 43° con 292 (+8), che ha conquistato la “Silver Medal”, riservata al primo dei dilettanti (nel 2022 appannaggio di Filippo Celli), e per il coreano Si Woo Kim, anche lui 43°, autore di una “hole in one” nella terza giornata quando ha centrato direttamente dal tee la buca 17, par 3 di 238 yards, utilizzando un legno 3. E’ stata la sesta “buca in uno” nella storia del torneo su questo campo, che ha ospitato l’evento per la decima volta.
Delusione, invece per tre attesi protagonisti usciti al taglio: Francesco Molinari, 100° con 151 (73 78, +9), Rory McIlroy, 125° con 153 (+11) e Tiger Woods, 143° con 156 (77 79, +14).
TERZO GIRO - Volata finale per il titolo nel 152° The Open con una situazione piuttosto fluida e una classifica molto corta. Il nuovo leader con 209 (72 68 69, -4) colpi è lo statunitense Billy Horschel seguito da ben sei concorrenti con 210 (-3): i connazionali Sam Burns, Russell Henley e Xander Scauffele, gli inglesi Daniel Brown e Justin Rose e il sudafricano Thriston Lawrence. All’ottavo posto con 211 (-2) Scottie Scheffler, numero uno mondiale, e al nono con 212 (-1) l’irlandese Shane Lowry, in vetta dopo due round e crollato con un 77 (+6).
Dei due italiani rimasti in gara Matteo Manassero è risalito dal 38° al 25° posto con 216 (73 73 70, +3), dopo un 70 (-1, quattro birdie, tre bogey), e ha fatto passi avanti, lasciando la coda della classifica, Guido Migliozzi, da 69° a 51° con 219 (73 75 71, +6) con un 71 (par, tre birdie, tre bogey).
Nella giornata la “hole in one” di Si Woo Kim (40° con 218, +5), che ha centrato direttamente dal tee la buca 17, par 3 di 238 yards, utilizzando un legno 3. E’ la sesta “buca in uno” su questo campo nella storia del torneo.
Sono usciti al taglio, Francesco Molinari, 100° con 151 (73 78, +9), Rory McIlroy, numero due mondiale, 125° con 153 (+11) e Tiger Woods, 143° con 156 (77 79, +14). l montepremi è di 17.000.000 di dollari con prima moneta di 3.100.000 dollari.
SECONDO GIRO - L’irlandese Shane Lowry è passato a condurre con 135 (66 69, -7) nel secondo giro del The Open, quarto e ultimo Major maschile del 2024. A Troon, nella regione dell’Ayrshire, sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), precede di due colpi gli inglesi Justin Rose e Daniel Brown, quest’ultimo in vetta dopo un round. In quarta posizione con 140 (-2) Scottie Scheffler, numro uno mondiale, Billy Horschel e il sudafricano Dean Burmester, un membro della LIV Golf, e in settima con 141 (-1) Xander Schauffele, Patrick Cantlay, l’australiano Jason Day e il canadese Corey Conner.
Sono rimasti in gara due azzurri: Matteo Manassero 38° con 146 (73 73, +4), e Guido Migliozzi, 69° con 148 (73 75, +6), ultimo punteggio utile per accedere ai due round conclusivi. Sono usciti al taglio, Francesco Molinari, 100° con 151 (73 78, +9), Rory McIlroy, numero due mondiale, 125° con 153 (+11) e Tiger Woods, 143° con 156 (77 79, +14). l montepremi è di 17.000.000 di dollari con prima moneta di 3.100.000 dollari.
PRIMO GIRO - In Scozia, dopo il primo giro del The Open, quarto e ultimo Major maschile del 2024, in testa alla classifica, a sorpresa, c'è Daniel Brown. L'inglese, con uno score di 65 (-6), guida il leaderboard con un colpo di vantaggio sull'irlandese Shane Lowry, secondo con 66 (-5) e vincitore del torneo nel 2019.
A Troon, nella regione dell’Ayrshire, sul percorso del Royal Troon Golf Club (par 71), che ha messo a dura prova i concorrenti in campo, sono solamente 17 i giocatori che hanno chiuso le 18 buche di apertura con un punteggio sotto il par. Tra questi anche gli americani Justin Thomas, terzo con 68 (-3), Xander Schauffele, quarto con 69 (-2) insieme ad altri sei giocatori, Brooks Koepka e Scottie Scheffler (numero 1 al mondo), entrambi 11.i con 70 (-1).
Per quel che riguarda i tre azzurri, Francesco Molinari (campione nel 2018), Matteo Manassero e Guido Migliozzi, condividono la 42/a piazza con 73 (+1). Stesso score, tra gli altri, per lo spagnolo Jon Rahm. Avvio da dimenticare per Tiger Woods. Il californiano, 138° con 79 (+8), rischia l'eliminazione come il nordirlandese Rory McIlroy (numero 2 al mondo), solo 129° con 78 (+7).
LA VIGILIA - Francesco Molinari, che ha vinto il torneo nel 2018, Matteo Manassero e Guido Migliozzi saranno i tre azzurri nel field stellare del 152° The Open, il Major più antico del mondo, nato nel 1860 e con tanta storia e tradizione che hanno attraversato tre secoli.
Si gioca per la 98ª volta in Scozia e per la 10ª sul percorso del Royal Troon, a Troon (18-21 luglio), dove tornerà in gara Tiger Woods e, in un contesto che comprende 49 tra i primi 50 classificati nel World Ranking, difenderà il titolo Brian Harman, il quale ha poche possibilità di ripetersi dopo un anno in cui non ha più vinto. Scottie Scheffler, numero uno mondiale con quasi il doppio dei punti sul secondo, Rory McIlroy (Open Champion nel 2014 e ultimo dei sette concorrenti capaci del wire to wire), è il favorito d’obbligo, sia per il netto dominio esercitato, sia alla luce dei sei successi stagionali, compreso quello nel Masters, che ha fatto suo per la seconda volta. Naturalmente sulla carta, perché ha per avversari grandi campioni, anche loro capaci di tutto, a iniziare proprio da McIlroy, che di titoli nel 2024 ne ha conquistati tre, due sul PGA Tour e uno sul DP World Tour. E continuando con gli altri due vincitori dei precedenti Major, Xander Schauffele (PGA Championship) e Bryson DeChambeau (US Open), uno dei 18 membri della LIV Golf al via, compresi Cameron Smith, entrato nell’albo d’oro nel 2022, Laurie Canter e John Catlin, che sono riserve nella Superlega araba.
Attraversano un buon momento Wyndham Clark, reduce da due top ten, Collin Morikawa (past winner 2021), un secondo e tre quarti posti nelle ultime sei prestazioni, e Ludvig Aberg, sempre pronto a rendersi protagonista, ma al quale manca ancora qualcosa per tenere nel round decisivo (sette piazzamenti tra i dieci nel 2024). Vantano giuste pretese tanti altri tra i quali ricordiamo Viktor Hovland, Patrick Cantlay, Hideki Matsuyama, Max Homa, Matt Fitzpatrick e l’indecifrabile Jon Rahm, che nel suo primo anno nella Superlega Araba non sta brillando. Tra gli outsider, Sahith Theegala, Matthieu Pavon, Jordan Spieth (a segno nel 2017), Tyrrell Hatton e Adam Scott, secondo nello Scottish Open e al 93° Major consecutivo. In ottica scozzese, e non solo, è molto atteso Robert MacIntyre, in grande crescita e vincitore domenica davanti a Scott. Era dal 1999 (Colin Montgomerie) che i giocatori locali non si imponevano nell’Open di casa e una curiosa coincidenza lascia una porta aperta: l’ultimo scozzese a conquistare il The Open, è stato Paul Lawrie proprio nel 1999. Chissà che non possa esserci un bis. Il montepremi è di 17.000.000 di dollari con prima moneta di 3.100.000 dollari.
Dopo il The Open, le Olimpiadi - Il The Open è l’ultima gara prima delle Olimpiadi di Parigi con il torneo di golf maschile in programma dal 1° al 4 agosto a Le Golf National. Tanti i giocatori nel field, tra i quali otto della top ten mondiale, che si trasferiranno in Francia. Difenderanno i colori azzurri Manassero e Migliozzi. Per la competizione femminile appuntamento dal 7 al 10 agosto.
Tiger Woods - Quando c’è Tiger Woods si crea sempre una certa attesa, oltre a dare un valore aggiunto a qualsiasi torneo. Dopo le ultime prestazioni (un ritiro, un 60° posto e due tagli) e i problemi fisici che accusa non sembrano esserci più margini per un miracolo, tuttavia sarà per tutti un piacere vederlo sul tee di partenza dell’evento in cui ha trionfato tre volte (2000, 2005, 2006).
Gli azzurri - Francesco Molinari disputerà il 56° Major e il 16° The Open dove, oltre al successo, si è classificato nono nel 2013 e un 13° nel 2009. Matteo Manassero (18 Major giocati) è alla settima partecipazione, l’ultima nel 2016, e ha quale miglior piazzamento la 13ª posizione nel 2009. Migliozzi è al quarto The Open consecutivo in un totale di sette presenze ai tornei del Grande Slam (una al Masters e due all’US Open con un quarto e un 14° posto).
I past winner e i record - Saranno 19 i past winner, che hanno l’esenzione fino a 60 anni. Oltre a Molinari, Harman, Smith, Spieth, Morikawa, Woods e McIlroy, parteciperanno anche Shane Lowry, Henrik Stenson, Zach Johnson, Phil Mickelson, Ernie Els, Darren Clarke, Louis Oosthuizen, Stewart Cink, Padraig Harrington, Todd Hamilton, Justin Leonard e John Daly.
Nella storia del torneo sono stati 27 i plurivincitori. Il record di vittorie è di Harry Vardon con sei, seguito con cinque da James Braid, John Henry Taylor, Peter Thomson e Tom Watson. Quest’ultimo nel 2009 sbagliò un putt di poco più di un metro con cui sarebbe divenuto a 60 anni il più vecchio vincitore dell’evento (record ancora di Tom Morris Sr, 46 anni, 102 giorni, 1867) e che lo avrebbe affiancato ad Harry Vardon. Nello spareggio perse contro Stewart Cink. Nel 1995 John Daly superò al playoff Costantino Rocca, secondo, che è stato il miglior risultato degli azzurri fino all’exploit di Molinari.
Tom Morris Jr è stato il più giovane a prevalere (17 anni, 156 giorni, 1868), l’unico ad aver conseguito quattro titoli consecutivi e il margine più alto sul secondo (13 colpi su Tom Morris Sr, 1862), ancora primato del torneo. Lo è stato anche di tutti i Major, superato nel 2000 da Tiger Woods, quando lasciò a 15 lunghezze Miguel Angel Jimenez ed Ernie Els nell’US Open. Lo score record sul giro, e per gli altri Major, è il 62 (-8) di Branden Grace (2017), realizzato poi due volte da Xander Schauffele, nel PGA Championship (2024, -9) e nell’US Open (2023, -8). Per quanto riguarda l’evento, Cameron Smith nel 2022 con “meno 20” (268 colpi su par 72) ha eguagliato il più punteggio basso in relazione al par di Henrik Stenson (264, -20, par 71, 2016), che però è recordman rispetto ai colpi.
Claret Jug - Originariamente i primi classificati nel The Open ricevettero il Challenge Belt, una cintura che però fu assegnata definitivamente a Tom Morris Jr quando si impose per la terza volta nel 1870 nel corso della sua quaterna. Nel 1871 non si giocò in attesa che il Prestwick Golf Club, il Royal and Ancient Golf Club di St Andrews e la Honorable Company of Edinburgh Golfer si mettessero d’accordo per far ruotare la manifestazione. Riprese nel 1872 con l’intesa che il vincitore sarebbe stato premiato con la Claret Jug, costata 10 sterline ciascuno ai tre circoli. Tuttavia ci fu un ritardo nella consegna e a Morris, che aveva vinto nuovamente, venne assegnata una medaglia d’oro. Nel Major, che nelle prime 29 edizioni fu appannaggio esclusivo degli scozzesi, il primo ad alzare effettivamente la Claret Jug fu Tom Kidd nel 1873, ma il nome di Tom Morris Jr è comunque il primo inciso nel trofeo. L'originale Claret Jug è esposta dal 1928 in permanenza presso la club house del Royal and Ancient, dove si trova anche l'originale Challenge Belt, donato nel 1908 dalla famiglia Morris.
Le partenze - Nei primi due round questi alcuni orari locali di partenza: ore 7,41 (12,42 secondo giro) Francesco Molinari, Justin Rose, Jasper Stubbs; ore 8,14 (13,15) Matteo Manassero, Sebastian Soderberg, Shubhankar Sharma; ore 10,42 (15,43) Guido Migliozzi, Sean Crocker, Tommy Morrison; ore 15,10 (9,58) Scottie Scheffler, Jordan Spieth, Cameron Young; ore 10,09 (15,10) Rory McIlroy, Max Homa, Tyrrell Hatton; ore 14,37 (9,25) Tiger Woods, Xander Schauffele, Patrick Cantlay.
Il torneo su Sky - Il 152° The Open sarà trasmesso in diretta da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW, ai seguenti orari: giovedì 18 luglio e venerdì 19, dalle ore 7,30 alle ore 22,30; sabato 20, dalle ore 11 alle ore 21; domenica 21, dalle ore 10 alle ore 20. Commento di Marco Cogliati, Giovanni Dassù, Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Massimo Scarpa, Fabrizio Redaelli e di Roberto Zappa.