23 Giugno 2024

Challenge: Parry prevale al playoff, 33° Di Nitto

John Parry (Getty Images) John Parry (Getty Images)

L’inglese John Parry ha vinto con 262 (64 67 63 68, -18) colpi il Blot Open de Bretagne, evento del Challenge Tour disputato al Golf Bluegreen de Pléneuf Val André (par 70), a Pléneuf in Francia. Dopo aver concluso le 72 buche del torneo alla pari con lo svedese Per Langfors (262 - 66 64 67 65) lo ha poi superato con un par alla prima supplementare. Due gli italiani andati a premio, Enrico Di Nitto, 33° con 278 (70 64 70 74, -2), e Filippo Bergamaschi, 45° con 280 (67 72 74 67, par).

La coppia di testa ha fatto il vuoto come dimostrano i cinque colpi di distacco accusati da norvegese Kristoffer Reitan, terzo con 267 (-13). Al quarto posto con 268 (-12) lo spagnolo Lucas Vacarisas, al quinto con 269 (-11) l’altro iberico Borja Virto e il portoghese Tomas Gouveia e al settimo con 270 (-10) il sudafricano Deon Germishuys e il norvegese Andreas Halvorsen.

Parry, 37enne di Harrogate, ha siglato il terzo titolo sul circuito, ma nel suo palmarès figura anche un successo sul DP World Tour (Vivendi Cup, 2010). Ha iniziato il round conclusivo al comando con tre colpi di margine su Langfors, ma con il 68 (-2, quattro birdie, due bogey) non ha potuto impedire allo svedese di agganciarlo con un 65 (-5, cinque birdie). L’inglese ha rimediato, comunque, nel playoff e ha potuto avere l’assegno di 43.200 euro su un montepremi di 270.000 euro.

Sono usciti al taglio, caduto a 140 (par), Gregorio De Leo e Davide Buchi, 75.i con 141 (+1), Aron Zemmer e Pietro Bovari, 91.i con 142 (+2), e Federico Livio, 116° con 145 (+5).

Sono tutti tra i favoriti insieme agli inglesi Sam Hutsby e David Horsey, al francese Martin Couvra e al sudafricano Wilco Nienamer, che già si sono messi in evidenza nel corso della stagione.

Per De Leo, Zemmer e Bovari, che giocano sul circuito con continuità, la necessità di trovare una certa regolarità di rendimento, mentre per gli altri, che hanno meno opportunità, è un’occasione da sfruttare.

Il torneo, nato nel 2004 e giunto alla 20ª edizione, nei primi tre anni è stato nel calendario dell’Alps Tour, poi dal 2007 è entrato stabilmente nel Challenge Tour. La denominazione iniziale di Open International Côtes d'Armor Bretagne è rimasta praticamente tale fino al 2014, salvo cinque variazioni per cambio dello sponsor. Per quattro anni è proseguito come Cordon Golf Open, poi nel 2019 e 2021 (nel 2020 stop per pandemia) come Open de Bretagne e quindi con la dizione attuale dal 2022. Al via due past winner: l’inglese Alfie Plant (2022) e il francese Benjamin Herbert (2014). Oltre al titolo di Pavan, gli italiani sono stati due volte rupper up con lo stesso romano nel 2017 e con Andrea Maestroni nella gara iniziale. Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200.

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour approda in Francia per le uniche due prove stagionali in programma. Si comincia con il Blot Open de Bretagne (20-23 giugno), al Golf Bluegreen de Pléneuf Val André di Pléneuf, e si proseguirà con il Le Vaudreuil Golf Challenge (Golf PGA France du Vaudreuil, 27-30 giugno).

A Pléneuf, in un evento vinto nel 2013 da Andrea Pavan oggi sul DP World Tour, saranno in gara sette italiani: Gregorio De Leo, Aron Zemmer, Pietro Bovari, Filippo Bergamaschi, Enrico Di Nitto, Federico Livio e Davide Buchi.

Nel field cinque tra i primi dieci della Road To Mallorca (ordine di merito) e cinque vincitori nel 2024. Tra costoro l’inglese John Parry (n. 2), lo spagnolo Joel Moscatel (n. 4) e lo svedese Mikael Lindberg (n. 7), insieme all’altro svedese Bjorn Akesson (n. 12) e al norvegese Andreas Halvorsen (n. 13), mentre gli altri due tra i dieci sono il sudafricano Deon Germishuys (n. 9) e il francese Alexander Levy (n. 3), che pur non avendo ancora vinto è sulla buona strada per perseguire il suo obiettivo primario di tornare sul DP World Tour da cui è uscito dopo cinque successi e una lunga permanenza.

Sono tutti tra i favoriti insieme agli inglesi Sam Hutsby e David Horsey, al francese Martin Couvra e al sudafricano Wilco Nienamer, che già si sono messi in evidenza nel corso della stagione.

Per De Leo, Zemmer e Bovari, che giocano sul circuito con continuità, la necessità di trovare una certa regolarità di rendimento, mentre per gli altri, che hanno meno opportunità, è un’occasione da sfruttare.

Il torneo, nato nel 2004 e giunto alla 20ª edizione, nei primi tre anni è stato nel calendario dell’Alps Tour, poi dal 2007 è entrato stabilmente nel Challenge Tour. La denominazione iniziale di Open International Côtes d'Armor Bretagne è rimasta praticamente tale fino al 2014, salvo cinque variazioni per cambio dello sponsor. Per quattro anni è proseguito come Cordon Golf Open, poi nel 2019 e 2021 (nel 2020 stop per pandemia) come Open de Bretagne e quindi con la dizione attuale dal 2022. Al via due past winner: l’inglese Alfie Plant (2022) e il francese Benjamin Herbert (2014). Oltre al titolo di Pavan, gli italiani sono stati due volte rupper up con lo stesso romano nel 2017 e con Andrea Maestroni nella gara iniziale. Il montepremi è di 270.000 euro con prima moneta di 43.200.

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    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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