Uno straordinario Francesco Molinari è entrato nella storia del golf. Il torinese ha vinto con 276 (70 72 65 69, -8) colpi il 147° Open Championship primo italiano a imporsi in un major. Sul difficile percorso del Carnoustie Golf Links (par 71), a Carnoustie in Scozia, con un giro finale praticamente perfetto in 69 (-2) colpi ha avuto ragione di campioni quali Justin Rose e Rory McIlroy (278, -6), secondi a due colpi insieme a Kevin Kisner e al giovane Xander Schauffele, ultimo ad arrendersi alla strapotenza dell’azzurro, che nelle 36 buche conclusive ha realizzato otto birdie senza bogey. Schauffele alla partenza era leader insieme a Kisner e a Jordan Spieth, con tre colpi di vantaggio su Molinari, che li ha annullati già prima di metà tracciato.
L’azzurro ha giocato con Tiger Woods (sesto con 279, -5), apparso all’altezza dei suoi momento migliori, ma anche lui dopo aver esercitato una leggera prevalenza nelle prime buche, in cui è andato al comando da solo, ha poi subito il gioco perfetto in ogni parte del campo e in particolare sul green dell’azzurro.
E’ la terza vittoria stagionale di Molinari che si è imposto anche nel BMW PGA Championship (European Tour) e nel Quicken Loans (PGA Tour). Nelle ultime sei gare giocate ha ottenuto tre successi e due secondi posti con un rendimento che nessun altro campione in questo momento può vantare.
LE INTERVISTE
"Vedere il mio nome sulla Claret Jug con i migliori golfisti al mondo è un’emozione incredibile. Sono orgoglioso per quanto ho fatto oggi e in tutta la settimana". L’eccezionale impresa di Carnoustie ha definitivamente proiettato Francesco Molinari nel gotha del golf, in una dimensione che solo i veri campioni possono raggiungere. La testimonianza più immediata è il salto dal 15° al sesto posto nel world ranking, la posizione più alta che abbia raggiunto.
"Questo successo è molto importante per il golf italiano e mi auguro che oggi tanti ragazzi abbiano seguito la gara davanti al televisore, perché questa vittoria possa essere d’ispirazione per loro come lo fu per me il secondo posto di Costantino Rocca nell’Open del 1995. Quel giorno, davanti alla TV con la mia famiglia, mi emozionai e piansi quando fu sconfitto da John Daly".
"Che settimana! Non la dimenticherò più. Nel giro finale ero tranquillo, come lo si può essere quando si stanno giocando le buche conclusive di un major insieme a Tiger Woods, ma mi sentivo pronto per questo. Certo effettuare gli ultimi due giri senza bogey in un percorso bestiale è stato qualcosa di pazzesco".
"E’ stata una lotta dura - ha concluso Molinari congratulandosi con i quattro giocatori che sono arrivati secondi - ma può esserci un solo vincitore e questa volta sono stato io".
Le dichiarazioni di Franco Chimenti
La grande gioia e l’entusiasmo di tutta la Federazione Italiana Golf per un successo che gratifica l’intero movimento è stata poi riassunta dalle parole di Franco Chimenti, vice presidente vicario de CONI e Presidente della Federazione Italiana Golf, che ha così commentato: "Quella compiuta da Francesco Molinari è un'impresa leggendaria. Vincere l'Open Championship, il major più antico del golf, è un qualcosa di unico. Sono certo che presto diventerà il più forte giocatore al mondo e che vincerà le Olimpiadi di Tokyo nel 2020. E' troppo più forte degli altri e adesso che ha acquisito sicurezza col putter nessuno può più fermarlo. Questo è un trionfo fondamentale per 'Chicco' anche in vista della Ryder Cup 2022: un appuntamento storico per il golf italiano".
I complimenti del Presidente CONI Malagò
Tra i primi a complimentarsi con Molinari il Presidente del CONI Giovanni Malagò. In un tweet, dopo aver definito Francesco Molinari "stratosferico" per il titolo conseguito, ha poi aggiunto: "A lui e al golf italiano, in grandissima crescita, i complimenti per questo primato storico in un torneo dello Slam!"
Tra i tanti i tweet indirizzati a Francesco dai giocatori del circuito, personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, spicca in particolare quello di Thomas Bjorn, capitano europeo alla prossima Ryder Cup (Francia, settembre 2018).
TERZO GIRO - Francesco Molinari 29° con 142 (70 72, par), ha perso undici posizioni nel 147° Open Championship, terzo major stagionale che si sta svolgendo sul difficile percorso del Carnoustie Golf Links (par 71), a Carnoustie in Scozia, dove Tiger Woods occupa la stessa posizione (142 – 71 71). In una giornata dalle condizioni meteo difficili e mutevoli Kevin Kisner (136 – 66 70, -6) è stato raggiunto in vetta da Zach Johnson (136 - 69 67). A un colpo Tommy Fleetwood, autore di un 65 (-6) e recordman del campo con un 63, Pat Perez e Xander Schauffele (137, -5) e a due Rory McIlroy, Tony Finau, Erik Van Rooyen, Matt Kuchar e Zander Lombard (138, -4).
Ha rimontato Jordan Spieth, campione in carica, da 50° a 11° con 139 (-3), stesso score anche di Rickie Fowler, e sono al 18° posto con 141 (-1) Brooks Koepka e Adam Scott, Con il punteggio di Molinari pure Jason Day e Phil Mickelson e sulla 65ª piazza con 145 (+3), ultimo punteggio utile per rimanere in gara, Patrick Reed e Justin Rose, salvato da un birdie sull’ultima buca. Sono rimasti fuori Justin Thomas, Sergio Garcia, Russell Knox, Hideki Matsuyama e Martin Kaymer, 80.i con 146 (+4), Matthew Fitzpatrick e Jon Rahm, 93.i con 147 (+5), e Dustin Johnson, numero uno mondiale, 104° con 148 (+6).
Zach Johnson ha concluso in 67 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey e Kevin Kisner ha favorito l’aggancio con un doppio bogey sulla buca 18 dopo cinque birdie e due bogey (70, -1).
Francesco Molinari, che come Woods ha giocato con le condizioni meteo più difficili, ha segnato due birdie in uscita, poi nel rientro il cammino si è complicato e ha messo insieme due birdie, tre bogey e un doppio bogey alla buca 17. E’ andato in altalena Tiger Woods, che ha realizzato il secondo 71 (par) consecutivo con quattro birdie e altrettanti bogey. Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.769.000 euro)
PRIMO GIRO- Francesco Molinari ha tenuto bene sul difficile percorso del Carnoustie Golf Links (par 71), a Carnoustie in Scozia, e ha concluso al 18° posto con 70 (-1) colpi il giro iniziale del 147° Open Championship, terzo major stagionale. E’ al comando con 66 (-5) lo statunitense Kevin Kisner che precede di un colpo il connazionale Tony Finau e i sudafricani Erik Van Rooyen e Zander Lombard. Altri due americani in quinta posizione con 68 (-3), Ryan Moore e Brendan Steele, insieme al sudafricano Brandon Stone, vincitore domenica scorsa dello Scottish Open. Tra i giocatori più attesi sono in alta classifica il nordirlandese Rory McIlroy, lo spagnolo Jon Rahm, l’inglese Danny Willett e l’americano Justin Thomas, ottavi con 69 (-2), mentre il suo connazionale Rickie Fowler affianca Molinari.
Dopo un buon inizio ha leggermente ceduto Tiger Woods. 32° con 71 (par), la cui prova è comunque da ritenersi positiva. E’ alla pari con gli australiani Jason Day e Adam Scott. Hanno chiuso con un colpo sopra par, 50.i con 72, gli inglesi Tommy Fleetwood, che detiene il record del campo con 63, Matthew Fitzpatrick, Justin Rose e lo statunitense Jordan Spieth campione in carica. Non hanno risposto alle attese Phil Mickelson, 74° con 73 (+2), Patrick Reed, il giapponese Hideki Matsuyama e lo spagnolo Sergio Garcia, 112.i con 75 (+4), e Dustin Johnson, leader mondiale, 129° con 76 (+5).
Kevin Kisner, 34enne di Aiken (South Carolina), due titoli nel PGA Tour, ha realizzato un eagle, quattro birdie e un bogey ed è rimasto al vertice per quasi tutta la giornata.
Francesco Molinari, partito molto deciso, è passato al giro di boa con un "meno 2" (tre birdie e un bogey) divenuto "meno 3" alla buca 15, dopo aver aggiunto allo score due birdie e un altro bogey. Il finale, però, è stato amaro e due bogey lo hanno portato fuori dai top ten.
Partecipano al torneo 156 atleti in rappresentanza di 28 nazioni. Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.769.000 euro)
LA VIGILIA - Sarà il percorso del Carnoustie Golf Links, a Carnoustie in Scozia, dove sono state scritte tante pagine tra storia e leggenda del mitico torneo, a ospitare il 147° Open Championship (19-22 luglio) terzo major stagionale e il più longevo dei quattro annuali avendo attraversato tre secoli. Si preannuncia un evento altamente spettacolare per l’altissima qualità del field, che comprende i primi 50 giocatori del world ranking, tra i quali Francesco Molinari (15°), e non sarà da sottovalutare il contributo che potrà dare il tracciato stesso, specie sotto l’aspetto dell’imprevedibilità e delle sorprese, soprattutto se ci sarà vento.
Difende il titolo Jordan Spieth, poco convincente però nelle ultime prestazioni, e allora si può guardare altrove ad esempio verso Dustin Johnson, leader mondiale, Justin Rose, Bubba Watson, tre volte a segno in stagione, Phil Mickelson e anche a Bryson DeChambeau, se non risentirà dell’infortunio patito la settimana scorsa, tutti a segno recentemente. Poi meritano credito Patrick Reed e Brooks Koepka, vincitori dei primi due major (nell’ordine Masters e US Open) Jason Day e Jon Rahm, vincitore in California e nella sua Spagna.
Molinari al top - Con questo criterio, però, si scopre che il giocatore più in forma del momento è Francesco Molinari, due vittorie di peso (una in Europa e una in USA come Rahm) e due secondi posti in cinque uscite e con le credenziali di un "40 sotto par" negli otto giri dei due ultimi tornei disputati nel PGA Tour: il "meno 21" nel vittorioso Quicken Loans e il "meno 19" che l’ha portato in seconda posizione al John Deere Classic domenica scorsa. Tutto certificato da un gioco che al momento non sembra avere falle. Questa volta, insomma, il torinese è di diritto tra i favoriti in un major con l’unico dubbio che riguarda la rapidità nello smaltire il cambio di fuso orario e il viaggio per tornare dagli Stati Uniti.
Lui è sicuramente su di tono: "Il periodo che va dal successo di Wentworth a oggi è sicuramente uno dei più brillanti della mia carriera. Tutto sembra andare nella giusta direzione, anche in virtù dei miglioramenti nel putting dovuti a una nuova metodologia di allenamento studiata con il mio staff tecnico".
Nell’elenco dei candidati al titolo trova posto anche Justin Thomas, mentre riscuotono meno credito perché hanno fatto dell’irregolarità il loro credo, Rickie Fowler, Rory McIlroy, Hideki Matsuyama e Paul Casey. Nel ruolo di possibili guastafeste Tommy Fleetwood, Alex Noren, Tyrrell Hatton e Matthew Fitzpatrick.
Tiger Woods – In altri tempi sarebbe stato l’indiscusso favorito, mentre oggi Tiger Woods, pur calamitando sempre la massima attenzione, rende difficile ogni ipotesi sul suo rendimento. Il rientro dopo gli interventi alla schiena è stato buono, ma è passato da un paio di eventi in cui è andato vicino alla vittoria ad altri piuttosto deludenti, Attuale numero 71 al mondo, comunque, riesce sempre a rendere diversa ogni gara a cui partecipa e anche l’Open Championship non farà eccezione.
Le partenze - Nella prima giornata si comincerà alle ore 6,35 locali (ore 7,35 italiane). Si gioca a terne con partenze tutte dalla buca 1 a distanza di 11 minuti l’una dall’altra, l’ultima alle ore 16,16, Prenderanno il via alle ore 9,58 locali Justin Rose, Jordan Spieth, Kiradech Aphibarnrat; alle ore 13,04 Dustin Johnson, Alex Noren, Charley Hoffman; alle ore 13,26 Justin Thomas, Francesco Molinari, Branden Grace; alle ore 15,21 Tiger Woods, Hideki Matsuyama, Russell Knox.
Partecipano al torneo 156 atleti in rappresentanza di 28 nazioni. Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.769.000 euro)
Il torneo su Sky - Sky teletrasmette in diretta, in esclusiva e in alta definizione l’Open Championship con collegamenti ai seguenti orari. giovedì 19 luglio, dalle ore 7.30 alle ore 21.30 (Sky Sport Golf e Sky Sport Uno); venerdì 20 luglio, dalle ore 7.30 alle ore 21.30 (Sky Sport Golf); sabato 21 luglio, dalle ore 11 alle ore 21 (Sky Sport Golf); domenica 22 luglio, dalle ore 10 alle ore 20 (Sky Sport Golf). Commento di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Nicola Pomponi, Roberto Zappa e di Marco Cogliati. Ogni giorno su Sky Sport 24, "Studio Golf" in compagnia di Francesca Piantanida e di Donato Di Ponziano.