18 Giugno 2018

US Open: doppietta di Brooks Koepka

Brooks Koepka Brooks Koepka

 

Brooks Koepka realizzando uno score di 281 (75 66 72 68, +1) colpi, ha vinto per il secondo anno consecutivo l’US Open, il major disputato sul punitivo percorso dello Shinnecock Hills GC (par 70) a Southampton (New York), dove Francesco Molinari è terminato 25° con 292 (75 72 72 73, +12).

In un finale giocato sul filo dei nervi il 28enne di West Palm Beach (Florida) con un parziale di 68 (-2) ha superato di un colpo l’inglese Tommy Fleetwood (282, +2), rimasto in attesa in club house per oltre due ore e mezza dopo aver realizzato un 63 (-7) sesto giocatore nella storia dell’US Open ha segnare tale score. Subito dietro con 283 (+3) Dustin Johnson, numero uno mondiale, crollato nel terzo turno con un 77 (+7) dopo aver dato l’impressione a metà gara di poter dominare. In quarta posizione con 284 (+4) Patrick Reed, a segno nel Masters, in quinta con 285 (+5) Tony Finau e in sesta con 286 (+6) Daniel Berger, Xander Schauffele, l’inglese Tyrrell Hatton e lo svedese Henrik Stenson. Ha ceduto l’inglese Justin Rose, 10° con 287 (+7), hanno recuperato il giapponese Hideki Matsuyama, 16° con 290 (+10), e Rickie Fowler, 20° con 291 (+11), e stesso score di Molinari anche per Justin Thomas e per l’inglese Ian Poulter. Al 48° posto con 296 (+16) Phil Mickelson, finito nel ciclone delle polemiche per aver colpito nel terzo giro una palla prima che si fermasse, con relativi due colpi di penalità, in segno di protesta per l’eccessiva difficoltà del campo. In campo anche Tiger Woods, uscito al taglio (83° con 150 - 78 72, +10).

Il pompiere si è fatto onore - Matt Parziale, 31enne vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton, ha ottenuto lo stesso punteggio di Mickelson e ha condivido la prima posizione tra i dilettanti con Luis Gagne, che lo ha affiancato. Terzo Will Grimmer, 66° con 303 (+23). Parziale era al secondo major, dopo il Masters, avendo ricevuto due inviti grazie al successo nell’US Mid Amateur.

Koepka, quanti vantaggi - Brooks Koepka ha preso slancio da quattro vittorie nel Challenge Tour europeo (una al Montecchia Open 2013), poi ha partecipato all’European Tour (suo il Turkish Open, 2014) e quindi è andato negli Stati Uniti, salendo rapidamente verso i vertici mondiali. Tre soli successi, ma due sono major, e tanti piazzamenti fino al quarto posto attuale nel world ranking. Poteva eccellere nel basket o nel baseball, ma ha preferito il golf. Ha rinunciato al Masters perché convalescente per un incidente al polso, ma è tornato al top un paio di mesi. "Ancora non mi rendo conto - ha detto - di aver vinto il torneo per due volte di fila. Iniziare la gara con tre birdie mi ha dato grande fiducia e l’altro alla buca 16 mi ha concesso respiro per concludere vittoriosamente. In realtà la chiave del successo è in quei salvataggi del par nelle prime buche di rientro, che mi hanno permesso di rimanere sempre avanti a Fleetwood, di tenere duro e non avere cedimenti morali". Gloria a parte, a Koepka la vittoria, oltre ai 2.160.000 dollari di prima moneta sul montepremi di 12 milioni di dollari, record assoluto nel mondo, gli ha reso anche cinque anni di esenzione sul PGA Tour, dieci sull’US Open e l’invito per cinque anni agli altri tre major e al Players Championship. Come detto, è salito da nono al quarto posto nella classifica mondiale dove è rimasto leader Dustin Johnson davanti a Justin Thomas e a Justin Rose.

Molinari 15° nel world ranking - Francesco Molinari si è gravato di quattro bogey in dieci buche, poi una bella reazione con tre birdie, quindi due bogey a chiudere per il 73 (+3). "Mi è rimasto un po’ di amaro in bocca per questi due bogey finali. E’ vero, ho sbagliato qualche putt entro un paio di metri, ma non avrebbero cambiato la sostanza, Non ho giocato al meglio delle mie possibilità, tuttavia è difficile fare un bilancio su un campo così difficile. Ora mi prendo una settimana di vacanza, poi deciderò dove giocare il prossimo torneo, se in Europa o in America". Dopo l’US Open il torinese si è portato al 15° posto nel world ranking, a un passo dal suo miglior piazzamento (14°), è sceso dal primo al terzo nella money list europea (p. 2.344.947), superato da Patrick Reed (p. 2.785.884) e da Tomy Fleetwood (p. 2.467.471) e al quarto in quella che conduce alla Ryder Cup, alle spalle di Tyrrell Hatton, Justin Rose e di Fleetwood, ma posizione valida per andare a Parigi (28-30 settembre) con il team europeo.

 

TERZO GIRO - Il bel recupero di Francesco Molinari, da 45° a 23° con 219 (75 72 72,+9) e il giro flop di Dustin Johnson (77, +7), che ha rivoluzionato la classifica, hanno caratterizzato il terzo giro dell’US Open, il secondo major stagionale che si conclude con la disputa del quarto al Shinnecock Hills GC (par 70) di Southampton (New York).

Dustin Johnson, leader mondiale, è rimasto al comando con 213 (69 67 77, +3) colpi, ma è stato raggiunto da Brooks Koepka (75 66 72), campione in carica, Daniel Berger (76 71 66) e da Tony Finau (75 72 66). Nella volata finale saranno in corsa per il titolo almeno altri undici concorrenti: l’inglese Justin Rose, quinto con 214 (+4), lo svedese Henrik Stenson, sesto con 215 (+5), Patrick Reed, a segno nel Masters, Jim Furik e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, settimi con 216 (+6) Brian Gay, Charley Hoffman, Dylan Meyer, il sudafricano Branden Grace e gli inglesi Tyrrel Hatton e Ian Poulter, decimi con 217 (+7). Più difficile un ritorno di Justin Thomas, numero due del world ranking, 16° con 218 (+8), e deludenti il giapponese Hideki Matsuyama, 54° con 224 (+14), Rickie Fowler, 61° con 226 (+16) e affondato da un 84 (+14), e Phil Mickelson, 64° con 227 (+17).

Non cede il pompiere - Continua a meravigliare Matt Parziale, 31enne vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton, che è salito dal 45° al 33° posto con 221 (+11) colpi e si è proposto per la leadership tra i dilettanti essendo avanti ai suoi due antagonisti Luis Gagne, 43° con 222 (+12), e Will Grimmer, 50° con 223 (+13). Parziale è al secondo major, dopo il Masters, avendo ricevuto due inviti grazie al successo nell’US Mid Amateur.

Il flop di Johnson - Otto buche da incubo per Dustin Johnson e sei colpi persi con un doppio bogey e quattro bogey, che hanno reso di più difficile realizzazione il suo progetto di incamerare il secondo US Open, già vinto nel 2016. Poi si è un po’ rimesso in linea, pur avendo lasciato al campo un altro colpo (un birdie, due bogey). Così anche lui, unico sotto par dopo 36 buche, è andato in deficit come gli altri. Daniel Berger e Tony Finau hanno recuperato con sei birdie e due bogey per il 66 (+4), mentre un 72 (+2) con due birdie e quattro bogey ha permesso anche a Brooks Koepka di andare in vetta.

Sembrava che il 72 consentisse a Francesco Molinari, partito molto presto, solo di mantenersi attorno al 45° posto, poi però si è alzato il vento, con raffiche fino a 20 miglia orarie, e la sua posizione è costantemente migliorata. Nel suo score un birdie e due bogey in uscita e due birdie, un bogey e un doppio bogey nel rientro.

Le statistiche - Ancora una giornata dura per tutti con una media score di 75,3 colpi e con solo tre giocatori andati sotto par. Quattro leader dopo tre turni è record che si era già verificato nelle edizioni del 1973 e 2015 e, indipendentemente dalla graduatoria corta, si prevede un gran finale con sei vincitori dell’US Open tra i primi nove. Infine 48° compleanno amaro per Phil Mickelson, autore di un 81 (+11) comprensivo di due colpi di penalità, che peraltro forse ha perso l’ultima occasione per imposi in un evento mai vinto e in cui per ben sei volte è giunto secondo. Il montepremi è di 12.000.000 di dollari, in più alto in assoluto nel mondo.

SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 45° con 147 (75 72, +7) colpi è rimasto praticamente stabile nell’US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo al Shinnecock Hills GC (par 70) di Southampton (New York), dove Dustin Johnson (136 – 69 67, -4), leader mondiale, ha preso il largo e dove sono usciti al taglio alcuni attesi protagonisti tra i quali Tiger Woods, 83° con 150 (78 72, +10).

Johnson è l’unico giocatore sotto par su un tracciato piuttosto selettivo e ha quattro colpi di vantaggio su Charley Hoffman e su Scott Piercy (140, par). E’ risalito dal 46° al quarto posto con 141 (+1) Brooks Koepka, campione in carica, che ha la compagnia dello svedese Henrik Stenson e degli inglesi Justin Rose, Ian Poulter e Tommy Fleetwood, quest’ultimo autore insieme a Koepka di un 66 (-4) miglior score di giornata. Hanno tenuto, ma sono già lontani dalla vetta Rickie Fowler, nono con 142 (+2), Justin Thomas, numero due del world ranking, e lo svedese Alex Noren, 14.i con 144 (+4), mentre possono pensare solo a un piazzamento più in alto Patrick Reed e il giapponese Hideki Matsuyama, 26.i con 145 (+5), e Phil Mickelson, 35° con 146 (+6). Vittime illustri al taglio, caduto a 148 (+8): oltre ha Woods sono andati fuori Jordan Spieth, 68° con 149 (+9), il nordirlandese Rory McIlroy, stesso punteggio di Tiger, Bubba Watson, 90° con 151 (+11), l’australiano Jason Day, 98° con 152 (+12), l’australiano Adam Scott, 106° con 153 (+13), gli iberici Sergio Garcia, 112° con 154 (+14) e Jon Rahm, 122.i con 155 (+15), e il tedesco Martin Kaymer, 136° con 158 (+18).

La favola del pompiere – Forse non si attendeva neanche lui di superare il secondo giro e invece Matt Parziale, 31 anni, vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton, lo ha fatto, e anche bene, con lo stesso punteggio di Molinari. Ricevuti due inviti per i major grazie al successo nell’US Mid Amateur, non aveva fatto benissimo al Masters, ma questa volta ha un passo ben diverso. Dopo un 74 (+4) si è migliorato con un 73 (+3, due birdie, cinque bogey) e potrà competere per il primo posto tra gli amateur con Will Grimmer, 26° com Reed, e con Luis Gagne, che lo affianca. Out Garrett Rank (136°)  l’arbitro della National Hockey League, che si era guadagnato il posto nel field in una prequalifica.

La sicurezza di Johnson - Dustin Johnson, 34enne di Columbia (South Carolina), 18 titoli nel tour e tornato la scorsa settimana al vertice mondiale, non sembra avere tentennamenti nella corsa al suo secondo major, anzi è quanto mai deciso a riprendersi il trofeo che è stato già suo nel 2016. Quattro birdie e un bogey per il 67 (-3) lo hanno messo sulla strada giusta.

Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha avuto un avvio difficile con tre bogey sulle prime sette buche, poi ha recuperato un colpo sul par con tre birdie e due bogey (72, +2).

Tiger Woods, al via anch’egli dalla 10ª, ha provato a recuperare, ma dopo le prime nove buche in par (due birdie e due bogey) ha visto le sue speranze naufragare con un doppio bogey e un bogey in sequenza. Ancora un altro bogey, quindi due birdie a chiudere ininfluenti, anche se apprezzati dal pubblico. Secco il commento: "Non puoi vincere campionati importati se vai fuori pista e se ti sparisce il putting"

 

PRIMO GIRO - Francesco Molinari è al 46° posto con 75 (+5) colpi nel 118° US Open, il secondo major stagionale iniziato al Shinnecock Hills GC (par 70) di Southampton (New York), dove Tiger Woods è 101° con 78 (+8). In una giornata fortemente ventosa, con raffiche fino a 32 miglia orarie, che ha messo a dura prova i concorrenti, si sono registrati punteggi molto alti e solo in quattro sono scesi sotto par: Dustin Johnson, numero uno mondiale, Russell Henley, Scott Piercy e l’inglese Ian Poulter, al comando con 69 (-1). Li segue Jason Dufner, quinto con il 70 del par, e hanno tenuto un buon passo lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Justin Rose, sesti con 71 (+1). Hanno limitato i danni Rickie Fowler e Patrick Reed, 19.i con 73 (+3), e Justin Thomas, numero 2 del world ranking, 37° con 74 (+4). Hanno lo stesso score di Molinari anche Brooks Koepka, che difende il titolo, lo spagnolo Sergio Garcia, l’inglese Tommy Fleetwood e il giapponese Hideki Matsuyama, mentre non sarà agevole il prosieguo del torneo per Phil Mickelson, 88° con 77 (+7), per il citato Woods e per Jordan Spieth, per l’iberico Jon Rahm e per l’australiano Adam Scott, che lo affiancano. Hanno fatto di peggio l’australiano Jason Day, 114° con 79 (+9), e il nordirlandese Rory McIlroy, 128° con 80 (+10).

La prodezza del pompiere - Ha tratto sicuramente un bilancio attivo, pur con un 74, Matt Parziale, 31 anni, vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton al suo secondo major, dopo il Masters, grazie al successo nell’US Mid Amateur che gli ha regalato il doppio invito. Per un dilettante non è cosa di tutti i giorni marciare al passo con Justin Thomas, che solo la scorsa settimana ha lasciato lo scettro mondiale a Dustin Johnson. Nel suo score un birdie, tre bogey e un doppio bogey. E’ in bassa classifica Garrett Rank, l’arbitro della National Hockey League, che il posto se lo è guadagnato in una prequalifica. E’ 148° con 83 (+13) come il tedesco Martin Kaymer, che di major ne ha vinti due.

Cammino difficile - Risultato a parte, non ha avuto un cammino agevole neanche il quartetto di testa, ma alla fine i conti sono stati in attivo. Scott Piercy e Ian Poulter hanno segnato tre birdie e due bogey, Dustin Johnson quattro birdie e tre bogey e Russell Henley ha tenuto lo stesso ritmo percorrendo una strada più tortuosa con un eagle, tre birdie, due bogey e un doppio bogey.

Francesco Molinari, con un birdie in avvio, è rimasto in buona classifica con il "meno 1" fino alla sesta buca, poi anch’egli ha subito le bizze del vento. Dalla settima alla 18ª si è gravato di sette bogey, contro un solo altro birdie.

Tiger Woods ha perso subito quattro colpi con un triplo bogey e un bogey, poi ha continuato con un birdie e un bogey, ma è affondato nel finale con due doppi bogey. "Il vento - ha detto - ha condizionato il mio primo colpo, poi ci ho messo del mio con un paio di errori e questo spiega la mia brutta partenza. Dopo ho provato a chiudere in par le altre 16 buche. Mi sarei accontentato, ma non è andata così. Peraltro il putter non mi ha assistito". Quindi ha ricordato come Raymond Floyd nel 1986 conquistò il titolo dopo un 75 in apertura e ha concluso: "Credo che il campo anche questa volta ci stia portando verso una soluzione simile".

 

LA VIGILIA - L’élite mondiale sarà a confronto nel 118° US Open, il secondo major stagionale in programma al Shinnecock Hills GC di Southampton (New York) dal 14 al 17 giugno. In campo Francesco Molinari, reduce da due grandi prestazioni con il successo nel BMW PGA Championship e il secondo posto nel 75° Open d’Italia, le prime due gare delle Rolex Series dell’European Tour. Ricordando anche la seconda posizione conseguita nell’US PGA Championship, l’ultimo major del 2017, il torinese entra d’obbligo nella hit parade dei favoriti in un evento in cui, a parte il valore intrinseco del titolo che nei major significa gloria perenne e un riflesso economico rilevante, offre tanti motivi di interesse. Ad accrescerli ulteriormente è stata la vittoria della scorsa settimana di Dustin Johnson (FedEx St. Jude), che l’ha riportato sul trono mondiale, ponendo lo spodestato Justin Thomas nella necessità di prendersi una immediata rivincita per ribaltare nuovamente la situazione. Compito per niente agevole in un contesto in cui ci sono quasi tutti i migliori al mondo e, in particolare, i primi 20 del world ranking che per qualità, classe e tecnica, rendono impossibili le previsioni. Ricordiamo Justin Rose, Jordan Spieth, Jon Rahm, Rory McIlroy, Rickie Fowler, Jason Day, Brooks Koepka, che difenderà il titolo, e Hideki Matsuyama, ossia gli altri che sono nella top ten, ma appena dietro ci sono Tommy Fleetwood, Patrick Reed, a segno nel Masters, Sergio Garcia, Alex Noren, Henrik Stenson, lo stesso Molinari (n. 18) e Phil Mickelson.

Non è tra i venti, ma solo all’80° posto Tiger Woods che, tuttavia, come sempre fa notizia e calamita l’attenzione della vigilia. Non è importante la sua collocazione nella lista del favoriti, ma solo il fatto che partecipi. Pierre de Coubertin non c’entra. Il punto è che un torneo con Tiger è tutt’altra cosa rispetto a uno senza. Non prende parte all’US Open da tre anni e in precedenza ne ha vinti tre, l’ultimo nel 2008. Obiettivo centrare il quarto e non lo ha certo nascosto. Resta da vedere se il suo spirito vincente si coordinerà con il gioco, che va e viene, a volte anche nel corso dello stesso giro.

Francesco Molinari "golfista del mese di maggio" - E’ un momento magico per Francesco Molinari. Dopo il BMW PGA Championship e l’Open d’Italia  è salito al vertice della money list europea, è al primo posto in quella che conduce alla Ryder Cup di Parigi, ed è entrato tra i primi 20 del world ranking. Ora è stato anche nominato "Hilton Golfer of the Month for May" ossia golfista del mese di maggio dell’European Tour per il suo successo a Wentworth. L’azzurro ha ricevuto il 62% dei voti, la più alta percentuale ottenuta da un vincitore in questa stagione, e ha preceduto lo spagnolo Adrian Otaegui con i 17%. E che il golf italiano sia in piena salute è sottolineato anche dal primo posto di Lorenzo Gagli nell’ordine di merito del Challenge Tour.

Dall’hockey al major - L’US Open è aperto veramente a tutti attraverso una serie infinita di prequalifiche. Pochissimi golfisti, anche semplici giocatori di circolo, sono arrivati al traguardo del field, ma questa volta il sogno diventerà realtà per Garrett Rank, arbitro della National Hockey League, e invece disputerà il suo secondo major Matt Parziale, un pompiere che aveva trovato già posto nel Masters (così come nell’US Open), per aver vinto l’US Mid Amateur. Garrett Rank, 30enne di origine canadese, che gioca un po’ in tutti gli Stati Uniti nei campi delle località dove va ad arbitrare "affittando l’attrezzatura" come ha spiegato, è passato attraverso una prequalifica ad Atlanta in Georgia, condividendo il primo posto con Michael Hebert e lasciando a un colpo Roberto Castro, entrambi a tempo pieno nel Web.com Tour, con passaggi sul circuito maggiore. Matt Parziale, 31 anni, vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton al Masters ha lasciato l’arena dopo il taglio, ma non è arrivato ultimo. Come detto disputerà il suo secondo major, qualcosa che a volte non riesce ai professionisti in tutta una carriera.

Le partenze del primo giro - Nel primo turno Francesco Molinari partirà del tee della buca 1 insieme a Tommy Fleetwood e ad Alex Noren alle ore 13,25 locali. Poco dopo, alle ore 13,47 stesso tee, in campo Tiger Woods, Dustin Johnson e Justin Thomas. Il montepremi è di ben 12.000.000 di dollari in più in alto in assoluto a livello mondiale.

Il torneo su Sky - Sky teletrasmetterà in diretta, in esclusiva e in alta definizione l’US Open con collegamenti ai seguenti orari. giovedì 14 giugno, dalle ore 17,30 alle ore 1,30 (Sky Sport 2 HD); venerdì 15, dalle ore 17,30 alle ore 1,30 (Sky Sport 2 HD, Sky Sport Mix HD); sabato 16, dalle ore 17,30 alle ore 1,30 (Sky Sport 2 HD e dalle 19 anche su Sky Sport Mix HD); domenica 17, dalle ore 17,30 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD, Sky Sport Mix HD).  Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e Roberto Zappa. Studio Golf su Sky Sport24, con Francesca Piantanida e Donato Di Ponziano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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