09 Aprile 2018

Masters, il major a Reed, 20° F. Molinari

Patrick Reed con la 'giacca verde' Patrick Reed con la 'giacca verde'

Patrick Reed ha vinto con 273 (69 66 67 71, -15) colpi l’82° Masters Tournament, primo major stagionale disputato sul percorso dell’Augusta National GC (par 72), ad Augusta in Georgia, dove Francesco Molinari ha ottenuto un buon 20° posto con 286 (72 74 70 70, -2) e Tiger Woods è terminato 32° con 289 (73 75 72 69, +1).

Reed ha preso il comando nel secondo giro e poi non ha concesso chances agli avversari. Ha superato di un colpo Rickie Fowler (274, -14) e di due Jordan Spieth (275, -13) e in tal modo è tornato sul podio un terzetto statunitense, evento che non si verificava dal 2001 (Woods, David Duval, Phil Mickelson nell’ordine). Al quarto posto con 277 (-11) Jon Rahm e al quinto con 279 (-9) Rory McIrloy, deludente nel finale, Cameron Smith, Henrik Stenson e Bubba Watson, gli ultimi due i soli di età superiore ai trent’anni tra i primi otto a testimonianza di un ricambio generazionale in atto espresso anche dai tre major precedenti tutti vinti da giocatori sotto i 28 anni (Brooks Koepka, U.S. Open; Jordan Spieth, Open Championship; Justin Thomas, PGA Championship).

"Hole in one" di Hoffman - Mai in partita Dustin Johnson, numero uno mondiale, decimo con 281 (-7) e poco dietro Justin Rose, 12° con 282 (-6) insieme a Louis Oosthuizen e a Charley Hoffman, autore di una "hole in one" alla buca 16 (par 3, yards 170), la 29ª nella storia del Masters. Ha ceduto Justin Thomas, 17° con 284 (-4), ha recuperato qualcosa Hideki Matsuyama, 19° con 285 (-3), e Jason Day ha concluso con lo score d Molinari. Deludente Phil Mickelson 36° con 290 (+2).

Putter caldo - Patrick Reed, 28enne di San Antonio (Texas), ha siglato il primo major in carriera, dopo cinque titoli sul PGA Tour, ed è salito dal 24° all’11° posto nel world ranking. Ha iniziato male il turno con un bogey, ma successivamente si è ripreso ed è arrivato al successo con quattro birdie contro altri due bogey, per il 71 (-1). Questo score gli ha impedito di divenire l’unico concorrente nella storia del Masters a segnare quattro giri sotto i 70 colpi. Ha giocato bene in ogni parte del campo, ma in particolare è stato sorretto dal putter: 104 putt in totale, 26 di media a giro. Nessuno ha fatto meglio. Insieme alla "giacca verde" ha ricevuto un assegno di 1.980.000 dollari su un montepremi di 11 milioni di dollari, ma è solo un anticipo di quanto gli renderà il prestigioso titolo.

F. Molinari, recupero finale - Francesco Molinari ha sofferto sulle prime nove buche, perdendo un colpo (due birdie, tre bogey), poi ha effettuato un bel recupero nel rientro con tre birdie per il secondo 70 (-2) di fila. Con il 20° posto ha ottenuto il secondo suo miglior risultato nei sette Masters disputati, dopo il 19° del 2012.

Tiger Woods non è riuscito a terminare il torneo in par, obiettivo che si era prefisso dopo il terzo giro. Era a un passo dal riuscirci, ma un bogey sull’ultima buca glielo ha impedito. Per lui 69 (-3) colpi con un eagle, cinque birdie e quattro bogey.

 

TERZO GIRO - Patrick Reed ha consolidato la sua posizione in vetta all’82° Masters Tournament e con lo score di 202 (69 66 67, -14) inizierà il giro finale con tre colpi di vantaggio su Rory McIlroy (205, -11) e cinque su Rickie Fowler (207, -9). Sul percorso dell’Augusta National GC (par 72), ad Augusta in Georgia, Francesco Molinari è salito dal 28° al 21° posto con 216 (72 74 70, par) e Tiger Woods è rimasto al 40° con 220 (73 75 72, +4).

Quasi tutti i favoriti della vigilia sono nelle prime posizioni, ma i distacchi sono sensibili e forse la classe non basterà per rientrare in gioco anche a giocatori come Jon Rahm, quarto con 208 (-8), e come Henrik Stenson, quinto con 209 (-7). Più attardati Bubba Watson, Tommy Fleetwood e Marc Leishman, sesti con 210 (-6), Jordan Spieth e Justin Thomas, numero due mondiale, noni con 211 (-5). Possono solo provare a rientrare tra i primi dieci Dustin Johnson, leader del world ranking, 11° con 212 (-4), Justin Rose, 12° con 213 (-3), e Jason Day, 15° con 215 (-1). Poco probabile che possa farcela Hideki Matsuyama, stesso score di Molinari, e molto deludente Phil Mickelson 50° con 223 (+7). Il montepremi è di 11 milioni di dollari.

Un anticipo di Ryder Cup - Patrick Reed, 28enne di San Antonio (Texas) con cinque titoli nel PGA Tour senza major, ha segnato ben due eagle insieme a quattro birdie e a tre bogey per il 67 (-5). Nel giro finale giocherà insieme a Rory McIlroy (un eagle e cinque birdie, senza bogey per il 65, -7), che proverà a completare il "grande slam" essendosi già imposto negli altri tre major. Sarà un match dal sapore di Ryder Cup. I due, infatti, si troveranno di fronte esattamente 554 giorni dopo la vibrante sfida nel singolo dell’edizione 2016 (vinse Reed 1 up), un revival e magari anche un anticipo di quanto potrebbe avvenire a settembre in Francia.

Le statistiche - Patrick Reed è stato il quinto giocatore nella storia del torneo a girare in meno di 68 colpi nel terzo giro, dopo aver chiuso in testa il secondo. L’ultimo fu Tiger Woods nel 1997 con 65. Per tutti e quattro gli autori precedenti della prodezza è stata "giacca verde".

Altre due statistiche possono dare ulteriori stimoli a Reed, numero 24 al mondo: dal 2010 soltanto un giocatore fuori dalla top 20 mondiale (Charl Schwartzel nel 2011) è riuscito a conquistare il titolo. Inoltre il leader dopo 54 buche ha vinto il Masters 44 volte in 81 edizioni. Poche chances, invece, per chi è classificato oltre il decimo posto: l’unico a farcela partendo da una posizione più arretrata è stato Art Wall nel 1959 (era 13°).

Tiger, obiettivo minimo - Tiger Woods con il 72 (par, tre birdie e tre bogey, di cui due in partenza, nello score) ha evitato di realizzare il terzo giro consecutivo sopra par, cosa che non gli è mai accaduta nei 21 Masters a cui ha partecipato. Malgrado le sue ambizioni di vincere siano naufragate quasi subito, si pone comunque un obiettivo: "Avevo sperato in una settimana migliore - ha detto - ma così non è stato. Ora spero di concludere il torneo in par o magari con un numero rosso. Credo di potercela fare". Dovrà quanto meno esprimersi con un 68.

F. Molinari in risalita - Francesco Molinari ha segnato con 70 (-2) il punteggio migliore sui tre giri e ha recuperato otto posizioni. Ha iniziato e concluso con un bogey, ma in mezzo ha messo quattro birdie, di cui uno sull’Amen Corner (il trittico di buche dalla 11 alla 13 su cui spesso si decide il Masters), dove nel secondo turno aveva lasciato tre colpi.

 

SECONDO GIRO - Patrick Reed è il nuovo leader con 135 (69 66, -9) colpi dopo il secondo giro dell’82° Masters Tournament in cui Francesco Molinari, 28° con 146 (72 74, +2), è rimasto a metà classifica e Tiger Woods, 40° con 148 (73 75, +4), ha visto svanire le sue speranze di recitare tra i protagonisti. Sul percorso dell’Augusta National GC (par 72), ad Augusta in Georgia, il leader è seguito da Marc Leishman (137, -7) e da Henrik Stenson (139, -5), mentre è rimasto al quarto posto Rory McIlroy (140, -4) affiancato da Jordan Spieth, in vetta dopo un turno. Si sono portati in alta classifica altri pretendenti al titolo. Occupano il sesto posto con 141 (-3) Dustin Johnson, numero uno mondiale, che ha guadagnato 23 posizioni, e Justin Thomas, che ne ha risalite 33, sono all’ottavo con 142 (-2) Rickie Fowler, Justin Rose e Bubba Watson insieme a Tony Finau, Charley Hoffman e a Louis Oosthuizen e si è portato dal 55° al 14° con 143 (-1) Jon Rahm. Stesso score di Molinari anche per Jason Day e più indietro Martin Kaymer, 35° con 147 (+3), e Phil Mickelson, 46° con 149 (+5), ultimo punteggio utile per passare il taglio, che ha lasciato in gara 53 concorrenti. Il montepremi è di 11 milioni di dollari.

Masters indimenticabile - Non si è ripreso Sergio Garcia, dopo l’incredibile "13" alla buca 15 (par 5) del primo giro, e la sua difesa del titolo si è conclusa in 82ª posizione con 159 (81 78, +15). In 86ª con 160 (+16) Matt Parziale, il 31enne pompiere di Brockton invitato al Masters quale campione US Mid-Amateur. Entrambi, sia pure per motivi diametralmente opposti, non dimenticheranno certo questa esperienza.

Statistiche pro e contro - Patrick Reed, nei precedenti suoi tredici Masters non era mai sceso in un giro sotto i 70 colpi e ora lo ha fatto per due volte di fila. Dopo l’inizio in 69 (-3) ha siglato un 66 (-6) con nove birdie e tre bogey. Può contare su una statistica abbastanza favorevole: negli 81 Masters precedenti per 31 volte il vincitore era leader o coleader a metà gara.

Sergio Garcia, invece, è uno dei pochi Masters Champion che nell’anno della difesa del titolo non è entrato tra i "top ten" dopo due turni. Gli ultimi a cui era capitato sono stati Jack Nicklaus (vincitore nel 1986) e Charl Schwartzel (vincitore nel 2011).

La filosofia di Woods - Tiger Woods con 75 (+3) ha realizzato il suo secondo punteggio più alto nel secondo turno al Masters e in stagione (76 al Genesis Open) e complessivamente aveva fatto peggio nei primi due giri del torneo 2003 (76 73). Ha perso tre colpi sulle prime 5 buche (bogey e doppio bogey) e nel rientro ha camminato in par (due birdie, due bogey). Per il secondo giro consecutivo ha mandato la palla in acqua nel Rae’s Creek alla buca 12, pagando con un bogey. Positivo il suo giudizio, anche se ha 13 colpi di ritardo da Reed. "Occorre vedere il risultato - ha detto - in varie prospettive. Io sei mesi fa non mi sognavo nemmeno di essere qui, anzi non sapevo proprio se sarei tornato in campo. E invece ho avuto ancora la possibilità di disputare la gara. Ora so che giocherò anche nel fine settimana e magari con due score molto bassi chissà….".

Molinari, tributo all’Amen Corner - Francesco Molinari ha pagato un dazio pesante al passaggio sull’Amen Corner, il trittico di buche, dalla 11 alla 13, sulle quali molto spesso si decide il Masters. Infatti concluse le prime dieci in par (un birdie, un bogey) ha segnato un doppio bogey alla 11ª e un bogey alla 12ª. Ancora una volta ha avuto una bella reazione e ha recuperato un colpo con due birdie e un bogey nel finale (74, +2).

 

PRIMO GIRO - Jordan Spieth è in vetta con 66 (-6) colpi nell’82° Masters Tournament, il primo major stagionale iniziato sul percorso dell’Augusta National GC, ad Augusta in Georgia. Ha ben tenuto Francesco Molinari, 21° con 72 (par), e ha un colpo in più Tiger Woods, 29° con 73 (+1), ma la notizia del giorno è stato il clamoroso "13" che Sergio Garcia ha segnato alla buca 15 (par 5), e che, con uno score totale di 81 (+9), lo ha relegato in 85ª e penultima posizione, con possibilità praticamente nulle di difendere il titolo conquistato lo scorso anno.

Spieth precede di due colpi Matt Kuchar e Tony Finau (68, -4), quest’ultimo miracolato dopo l’incidente alla caviglia subito il giorno precedente nel "Par 3 Contest" per esultare a seguito di una "hole in one" e che aveva messo in dubbio la sua partecipazione. Al quarto posto con 69 (-3) Rory McIlroy, Patrick Reed, Henrik Stenson, Rafa Cabrera Bello, Adam Hadwin, Charley Hoffman e Haotong Li e all’11° con 70 (-2) Rickie Fowler e Phil Mickelson. Stesso punteggio di Molinari anche per Justin Rose, mentre sono alla pari con Woods il numero uno mondiale Dustin Johnson, Bubba Watson e Hideki Matsuyama. Più indietro Martin Kaymer, 42° con 74 (+2), Jason Day e Adam Scott, 55.i con 75 (+3). Ha girato in 81 anche Matt Parziale, il 31enne pompiere di Brockton invitato al Masters quale campione US Mid-Amateur.

Jordan Spieth, 25enne di Dallas (Texas), undici titoli nel circuito comprensivi di tre major tra i quali un Masters (2015). è andato in altalena per nove buche (un eagle, due birdie, due bogey), poi è volato in vetta con cinque birdie di fila, dalla 13ª alla 17ª, e ha chiuso con un bogey. Il torneo ha un montepremi di 11 milioni di dollari,

L’incredibile 13 di Garcia - Non sembrava in gran giornata Sergio Garcia, due colpi sopra par dopo 14 buche, ma nessuno poteva prevedere il disastro. Alla buca 15 (par 5), chiamata "Firethorn", ha effettuato un colpo al green con un ferro 6 da 206 yard e la palla è rotolata finendo in acqua. A quel punto l’imprevedibile. Ben quattro tentativi dalla zona di droppaggio di mandare la pallina in green con il wedge sono naufragati nel laghetto, poi, quando è passata, ha messo a segno un putt di tre metri per evitare di segnare lo score più alto in una buca al Masters. Con il "13" lo ha eguagliato. Prima di lui la disavventura era toccata al giapponese Tommy Nakajima (buca 13, par 5, 1978) e a Tom Weiskopf (buca 12, par 3, 1980). In precedenza il record negativo alla buca 15 era di 11 colpi segnati dal giapponese Jumbo Ozaki (1987), da Ben Crenshaw (1997) e dallo spagnolo Ignacio Garrido (1998).

"Sono sconcertato - ha detto Garcia - perché non mi era mei capitato di ottenere un risultato tanto negativo con colpi che non erano poi così male, ma la palla sembrava non volersi mai fermare. Credo che ci sia stata una buona componente di sfortuna". Bella comunque la reazione dello spagnolo che alla buca successiva ha realizzato un birdie.

Tiger Woods e il pubblico - Per dodici buche Tiger Woods è stato in grande affanno. Dopo un birdie in avvio è andato tre colpi sopra par con quattro bogey, poi la decisa reazione e due birdie che hanno cambiato lo scenario, tra l’entusiasmo degli spettatori. "Il pubblico - ha spiegato - è stato incredibile e questo mio ritorno al Masters è stato fantastico. A un certo momento lo score mi stava scivolando dalle mani, ma ho lottato duramente e sono tornato in partita. Ci sono ancora tante buche da giocare per poter rimontare."

Il recupero di Molinari - Per Francesco Molinari il Masters è iniziato in salita con tre bogey di fila dalla terza alla quinta buca. Il torinese ha avuto il gran merito di non disunirsi e già prima del giro di boa ha recuperato due colpi al campo con birdie alla 7ª e alla 9ª. Dopo aver evitato danni sul temibile Amen Corner (buche 11-12-13), ha recuperato il par con il terzo birdie alla 15ª.

 

"PAR 3 CONTEST" A TOM WATSON - Ad Augusta, in Georgia, inizia l’82° Masters Tournament (5-8 aprile). Si gioca sul percorso dell’Augusta National GC, il percorso voluto dal leggendario Bobby Jones, calcato da tutti i più grandi campioni di golf. Quest’anno tornerà in gara l’ultimo "grande" in ordine di tempo, Tiger Woods, da poco rientrato sulle scene agonistiche al termine di un lungo e tormentato periodo e dopo gli ultimi due interventi alla schiena. Le belle prestazioni fornite in questo inizio di stagione culminate con il secondo posto nel Valspar Championship e con il quinto nell’Arnold Palmer, hanno indotto molti addetti ai lavori a inserirlo tra i favoriti, cosa che i suoi fans invece hanno fatto già da prima, spinti dal desiderio di rivederlo ai vertici e non dagli aspetti tecnici.

Tiger Woods non si nasconde - E Woods non vuol certo deludere nessuno, in primis se stesso. "Miglioro ogni settimana - ha dichiarato - e quasi non riesco a credere di poter essere passato dalla fatica di alzarmi dal letto e camminare al colpire la pallina alla velocità di 207 km orari. E’ un miracolo. La vita mi ha concesso una seconda opportunità e sono ben deciso a sfruttarla. E sono qui al Masters per vincere". Tiger non conquista un major dal 2008, dopo averne infilati 14 e aver messo in pericolo il record di Jack Nicklaus (18), ma il tempo almeno per agganciarlo ce l’ha, così come può anche sorpassare Sam Snead in vetta alla classifica dei plurivincitori di tutti i tempi sul PGA Tour (82 titoli). Lui è a quota 79. Prime due partenze di Woods insieme all’inglese Tommy Fleetwood e all’australiano Marc Leishman.

Le aspettative di Francesco Molinari - Tra gli 87 partenti vi sarà Francesco Molinari, in crescendo di forma. "Ho lavorato molto - ha detto - per farmi trovare pronto, ma poi bisogna fare i conti con la realtà. Questo è un torneo speciale, unico, paragonabile a quello di Wimbledon nel tennis, che infatti è stato giocato e vinto da tutti i migliori di sempre. Ho dei ricordi bellissimi di quando ero solo un bambino e ammiravo i big del golf dalla tv. Ho sempre sperato prendervi parte. Quest'anno mi auguro di farlo da protagonista". Speranze abbastanza concrete se rapportate a quanto ha fatto nel precedente major disputato (US PGA Championship, agosto 2017) in cui si è classificato secondo a due colpi da Justin Thomas. 

Intanto si va anche verso la Ryder Cup e il torinese ha bisogno di ottime prove per provare a entrare in squadra. "C’è ancora tempo, ma bisogna che inizi a fare risultati importanti. La qualificazione si giocherà tutta in estate. Ci sono tanti giocatori forti europei in corsa, sarà dura, ma ci proverò". Nei primi due giri Molinari sarà in terna con Pat Perez e con il thailandese Kiradech Aphibarnrat.

In campo l’élite mondiale - In gara l’élite mondiale, ma non tutti i concorrenti sono al top come, ad esempio, Dustin Johnson numero uno mondiale, lo scorso anno messo al tappeto da una caduta dalle scale alla vigilia di un evento che sembrava non dovergli sfuggire dopo tre successi nelle tre gare precedenti. Hanno invece già un buon passo Bubba Watson, due volte a segno dallo scorso febbraio, Justin Thomas (che può rilevare Johnson in vetta al world ranking), Phil Mickelson, Paul Casey, Rory McIlroy, tutti vincitori in questo ultimo periodo. Indecifrabile Sergio Garcia, che nel frattempo ha chiamato Azalea (il nome della buca 13) la figlia nata da poco, in ricordo del successo dello scorso anno. In un contesto di tanti campioni, tuttavia, tutti possono emergere anche se vengono da prestazioni alterne, come lo stesso Dustin Johnson, e quindi non possono essere trascurati Jon Rahm, Justin Rose, Hideki Matsuyama, Rickie Fowler, Henrik Stenson e Jason Day, per citarne alcuni. Il torneo ha un montepremi di 11 milioni di dollari,

Un pompiere tra i big – Tra i partenti ci sarà il 31enne Matt Parziale, il cui nome non appare in alcun book golfistico. E’ un vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton. E’ stato invitato al Masters per aver vinto l’US Mid-Amateur al Crabapple Course del Capital City Club ad Atlanta lo scorso ottobre. L’attuale professione è la sua seconda scelta, poiché avrebbe voluto fare il professionista di golf. Per tre anni ha giocato nei mini tour partecipando anche alle prequalifiche del lunedì dei circuiti pro. "Mi sono divertito molto -  ha spiegato – ed è stato fantastico. Mi piaceva competere al più alto livello possibile, ma non avevo i soldi per proseguire". Così è tornato a Brockton, ha continuato come dilettante e ha deciso di ricalcare le orme paterne entrando a far parte dei vigili del fuoco nel 2014.

Nel "Par 3 Contest" show di Tom Watson - Ha fatto da prologo al major il tradizionale "Par 3 Contest", gara come sempre divenuta una grande festa che ha coinvolto pubblico e giocatori. Sulle nove buche par tre hanno dato spettacolo, con brani della loro grande classe, tre grandissimi del golf: Tom Watson, 68 anni, che ha vinto, Jack Nicklaus, 78, e Gary Player 82, rimasti nel cuore di tutti gli appassionati.

Watson è diventato il vincitore più anziano della prova, rilevando Sam Snead che ne aveva 61 quando si impose nel 1974. Ha concluso con 21 (-6) colpi battendo Tommy Fleetwood e il belga Thomas Pieters  (22, -5). Jack Nicklaus è terminato quarto con 24 (-3), insieme a Chez Reavie e al canadese Adam Hadwin, e Gary Player decimo con 25 (-2), stesso score di Jordan Spieth e del tedesco Martin Kaymer. Francesco Molinari ha concluso nella parte centrale della graduatoria

Il torneo è spettacolare anche per le "buche in uno" che produce. Quest’anno, per la verità, ne sono state realizzate solo due, che hanno portato il totale a 96. Le hanno siglate il sudafricano Dylan Frittelli e Tony Finau, che però ha pagato cara l’esultanza. Infatti nel correre per festeggiare si è infortunato ad una caviglia e ora la sua presenza al Masters è in dubbio.

Le "hole in one" erano state ben nove nel 2016, quando era stata disputata la precedente edizione, mentre lo scorso anno il torneo è stato annullato per maltempo. Molte di meno le "buche in uno" al Masters" appena 28. C’è stato anche un terzo ace, che ha procurato più entusiasmo degli altri nel pubblico e soprattutto in Jack Nicklaus, perché l’ha ottenuta il nipote Gary "G.T." Nicklaus Jr, in un fuori programma alla buca nove, quando ha provato dal tee e ha fatto centro.

Tom Watson non parteciperà la Masters e così non potrà prendere ulteriore corpo la fama negativa del "Par 3 Contest". Dal 1960, anno in cui è stato istituito, il vincitore non ha mai fatto doppietta con il major. Tuttavia non è proprio una porta chiusa: infatti alcuni hanno indossato la "giacca verde" in anni diversi.

Diretta su Sky - Il Masters Tournament sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione dal Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 5 aprile e venerdì 6, dalle ore 21 alle ore 1,30 (Sky Sport 2 HD); sabato 7 aprile, dalle ore 21 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD); domenica 8 aprile, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.

 

LA VIGILIA - Sergio Garcia difenderà il titolo nell’82° Masters Tournament (5-8 aprile) sul percorso dell’Augusta National GC, ad Augusta in Georgia, dove sarà in campo anche Francesco Molinari. Saranno 87 i concorrenti, quasi tutti i migliori al mondo, compresi i primi 20 del World Ranking, ma tiene banco l’attuale classificato al 103° posto, ossia Tiger Woods che torna a disputare la gara, vinta per quattro volte e disertata per i problemi alla schiena dopo il 17° posto nel 2015. Le confortanti prestazione seguite al suo ritorno e soprattutto la seconda posizione nel Valspar Championship e la quinta nell’Arnold Palmer, hanno indotto molti a inserirlo tra i favoriti, ma in ogni caso sarà lui l’elemento cardine sul quale il Masters ruoterà attorno.

Peraltro Woods potrebbe anche essere aiutato dai suoi avversari, perché sono pochi coloro che attraversano un bel momento, a iniziare da Dustin Johnson numero uno mondiale, lo scorso anno messo al tappeto da una caduta dalle scale alla vigilia di un evento che sembrava non dovergli sfuggire dopo tre successi nelle tre gare precedenti. Hanno invece già un buon passo Bubba Watson, due volte a segno dallo scorso febbraio, Justin Thomas (che può rilevare Johnson in vetta al world ranking), Phil Mickelson, Paul Casey, Rory McIlroy, tutti vincitori in questo ultimo periodo. Indecifrabile Sergio Garcia, che nel frattempo ha chiamato Azalea (il nome della buca 13) la figlia nata da poco, in ricordo del successo dello scorso anno. In un contesto di tanti campioni, tuttavia, tutti possono emergere anche se vengono da prestazioni alterne e quindi non possono essere trascurati Jon Rahm, Justin Rose, Hideki Matsuyama, Rickie Fowler, Henrik Stenson e Jason Day, per citarne alcuni.

Il torneo, che avrà 11 milioni di dollari di montepremi, sarà anticipato mercoledì 4 aprile, sul percorso par 3 di nove buche, dal tradizionale "Par 3 Contest", la gara spettacolo annullata lo scorso anno per maltempo, in onda dal 1960 e che finisce per essere sempre una grande festa tra concorrenti, loro famigliari e pubblico.

Le speranze di Molinari - Nell’ultimo major disputato, il PGA Championship ad agosto scorso, Francesco Molinari ha sfiorato l’impresa giungendo secondo a due colpi da Justin Thomas. Ad Augusta l’occasione per un passo avanti? "Sognare non costa nulla – ha dichiarato all'Ansa Molinari - ma poi bisogna fare i conti con la realtà. Ho lavorato duramente per farmi trovare pronto. Questo è un torneo speciale, unico, paragonabile a quello di Wimbledon nel tennis, che infatti è stato giocato e vinto da tutti i migliori di sempre. Ho dei ricordi bellissimi di quando ero solo un bambino e ammiravo i big del golf dalla tv. Ho sempre sperato di giocarlo. Quest'anno mi auguro di farlo da protagonista".

La favola del pompiere – Tra i partenti ci sarà il 31enne Matt Parziale, il cui nome non appare in alcun book golfistico. E’ un vigile del fuoco della Ladder Company 1 di Brockton. E’ stato invitato al Masters per aver vinto l’US Mid-Amateur al Crabapple Course del Capital City Club ad Atlanta lo scorso ottobre. L’attuale professione è la sua seconda scelta, poiché avrebbe voluto fare il professionista di golf. Per tre anni ha giocato nei mini tour partecipando anche alle prequalifiche del lunedì dei circuiti pro. "Mi sono divertito molto -  ha spiegato – ed è stato fantastico. Mi piaceva competere al più alto livello possibile, ma non avevo i soldi per proseguire". Così è tornato a Brockton, ha continuato come dilettante e ha deciso di ricalcare le orme paterne entrando a far parte dei vigili del fuoco nel 2014.

Diretta su Sky - Il Masters Tournament sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione dal Sky con collegamenti ai seguenti orari: mercoledì 4 aprile (Par 3 Contest), dalle ore 21 alle ore 23 (Sky Sport 2 HD); giovedì 5 aprile e venerdì 6, dalle ore 21 alle ore 1,30 (Sky Sport 2 HD); sabato 7 aprile, dalle ore 21 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD); domenica 8 aprile, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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