02 Ottobre 2017

Presidents Cup: Stati Uniti a valanga

Dustin Johnson Dustin Johnson

Gli Stati Uniti hanno superato per 19-11 l’International Team, imponendosi per la decima volta in dodici edizioni la Presidents Cup, sfida contro i giocatori del resto del mondo con l’esclusione degli europei, che affrontano in Ryder Cup. Ha assistito alla giornata finale il Presidente americano Donald Trump giunto nel New Jersey in elicottero.

Nella giornata finale in cui i sono disputati 12 singoli i giocatori Internazionali, affidati a Nick Price, hanno avuto un’impennata d’orgoglio e pur ormai certi della sconfitta, dopo il pesante 14,5-3,5 maturato al termine delle quattro sessioni di doppi (3,5-1,5 foursomes, 4,5-0,5 fourballs, 3,5-0.5 foursomes, 3-1 fourballs) e hanno ottenuto iun parziale favorevole di 7,5-4,5 nei match individuali evitando un passivo che stava per divenire il peggiore subito.

Gli statunitensi, guidati da Steve Stricker, ai quali bastava un punto per assicurarsi il Trofeo, hanno chiuso il conto al quarto match. Mezzo punto lo ha portato Kevin Chappell pareggiando con l’australiano Marc Leishman e ha siglato il punto che valeva il titolo Daniel Berger (2/1 sul coreano Si Woo Kim), dopo che gli Internazionali avevano vinto i due incontri precedenti con l’australiano Jason Day (2/1 su Charley Hoffman) e con il giapponese Hideki Matsuyama (3/1 su Justin Thomas).

Il team di Price si è poi assicurato altri quattro punti pieni con i sudafricani Charl Schwartzel (1 up su Matt Kuchar) e Louis Oosthuizen (1 up su Patrick Reed), con l’australiano Adam Scott (3/2 su Brooks Koepka) e con il venezuelano Jhonattan Vegas (2/1 su Jordan Spieth). Due vittorie USA con Phil Michelon (2/1 sul canadese Adam Hadwin) e con Rickie Fowler (6/4 sull’argentino Emiliano Grillo) e parità tra Dustin Johnson, leader mondiale, e il sudafricano Branden Grace e tra Kevin Kisner e l’indiano Anibarn Lahiri.

La gara ha nuovamente messo in evidenza l’enorme differenza tra i vincitori e gli antagonisti, che hanno vinto una sola volta nel 1998 a Melbourne (20,5-11,5). E’ peraltro ben difficile trovare una soluzione, perché il match risulti più equilibrato e, di conseguenza, sembra destinato a seguire questo binario che non porta a qualcosa di esaltante sotto l’aspetto sportivo come può essere la Ryder Cup, da cui trae ispirazione.

 

TERZA GIORNATA - Gli Stati Uniti, in vantaggio per 14,5-3,5 sull’International Team hanno praticamente già vinto la 12ª edizione della Presidents Cup, la sfida contro i giocatori del resto del mondo con l’esclusione degli europei, che affrontano in Ryder Cup. Infatti basta agli USA un punto per arrivare ai 15,5 (su 30 totali), che garantiscono il trofeo.

Sul percorso del Liberty National GC, a Jersey City nel New Jersey, anche nella terza giornata gli americani, guidati da Steve Stricker, hanno lasciato le briciole alla squadra guidata dal sudafricano Nick Price con punteggi parziali favorevoli di 3,5-0,5 nel quattro foursomes del mattino e di 3-1 nei fourballs del pomeriggio. In sostanza gli Internazionali stanno andato verso una sconfitta che potrebbe assumere dimensioni storiche.

Nei foursomes gli USA si sono imposti con Jordan Spieth/Patrick Reed (4/3 sugli australiani Marc Leishman/Jason Day), Matt Kuchar/Dustin Johnson (4/3 su Adam Hadwin-Can/Adam Scott-Aus) e con Kevin Kisner/Phil Mickelson (2/1 su Emiliano Grillo-Arg/Jhonattan Vegas-Ven) ed è terminato in parità il match tra Rickie Fowler/Justin Thomas e i sudafricani Branden Grace/Louis Oosthuizen.

Nei fourballs altri tre punti pieni americani con Jordan Spieth/Patrick Reed (2/1 su Louis Oosthuizen-Rsa/Jason Day-Aus), Daniel Berger/Justin Thomas (3/2 su Jhonattan Vegas-Ven/Hideki Matsuyama-Gia) e con Brooks Koepka/Dustin Johnson (3/2 su Marc Leishman-Aus/Branden Grace-Rsa) e punto avversario con Anirban Lahiri (Ind)/Si Woo Kim (Cor) (1 up su Kevin Chappell/Charley Hoffman).

Il torneo si dipana in quattro giornate con la formula adottata per la prima volta nel 2015 in Corea dove gli Stati Uniti hanno vinto per 15,5 a 14,5. Dopo i cinque foursomes del primo turno, i cinque fourballs del secondo e i quattro foursomes e altrettanti fourballs del terzo, il torneo si concluderà con la disputa di dodici singoli nel quarto. Con la situazione attuale è impensabile che si possa arrivare a un risultato di parità. Comunque per regolamento in caso di pareggio il trofeo non viene assegnato ai detentori, ma si disputa uno spareggio tra due giocatori, uno in rappresentanza di ciascuna squadra. Nelle edizioni precedenti si è verificato un solo caso nel 2003 in Sudafrica: il playoff fu sospeso per l’oscurità e poiché le due compagini non potevano trattenersi un giorno in più si decise di assegnare il trofeo ex-aequo.

Nell’albo d’oro netta la superiorità della compagine statunitense che si è imposta in nove degli altri dieci incontri.

SECONDA GIORNATA - Gli Stati Uniti hanno esercitato una netta superiorità anche nei fourballs della seconda giornata e con un parziale di 4,5-0,5 e il punteggio totale di 8-2 ai danni dell’International Team hanno già messo una seria ipoteca sul successo nella sfida contro i giocatori del resto del mondo con l’esclusione degli europei, che affrontano in Ryder Cup.

Sul percorso del Liberty National GC, a Jersey City nel New Jersey, i quattro punti pieni statunitensi sono stati firmati da Justin Thomas/Rickie Fowler (3/2 sui sudafricani Branden Grace/Louis Oosthuizen), Kevin Kisner/Phil Mickelson (1 up sugli australiani Marc Leishman/Jason Day), Charley Hoffman/Kevin Chappell (6/5 su Anirban Lahiri-Ind/Charl Schwartzel-Rsa) e da Brooks Koepka/Dustin Johnson (3/2 su Jhonattan Vegas-Ven/Adam Scott-Aus). Pari tra Patrick Reed/Jordan Spieth e Adam Hadwin (Can)/Hideki Matsuyama (Gia).

Thomas e Fowler hanno subito mandato in affanno Oosthuizen/Grace e, conquistato un vantaggio di 2 up dopo otto buche, hanno poi chiuso il conto vincendo la 15ª. Leishman/Day hanno condotto per 2 up fino alla buca 10, quindi cambio di marcia di Mickelson/Kisner e successo maturato sugli ultimi otto green. Chappell/Hoffman hanno fatto tutto con un 5 up a metà percorso e Johnson/Koepka hanno avuto qualche incertezza all’inizio, però dalla settima buca per Scott e Vegas si è fatto buio. Matsuyama/Hadwin sono partiti molto forte, ma nelle ultime quattro buche Spieth/Reed hanno recuperato il 2 down impattando.

Il torneo si dipana in quattro giornate con la formula adottata per la prima volta nel 2015 in Corea dove gli Stati Uniti hanno vinto per 15,5 a 14,5. Dopo i cinque foursomes del primo turno e i cinque fourballs del secondo, si proseguirà con quattro foursomes e altrettanti fourballs nel terzo e dodici singoli nel quarto. In totale 30 punti. In caso di parità, al contrario di quanto avviene in Ryder Cup, il trofeo non sarà assegnato ai detentori, ma verrà disputato uno spareggio tra due giocatori, uno in rappresentanza di ciascuna squadre. Nelle edizioni precedenti c’è stato però un caso di pareggio nel 2003 in Sudafrica: il playoff fu sospeso per l’oscurità e poiché le due compagini non potevano trattenersi un giorno in più si decise di assegnare il trofeo ex-aequo.

Nell’albo d’oro netta la superiorità della compagine statunitense che si è imposta in nove degli altri dieci incontri.

PRIMA GIORNATA- Gli Stati Uniti sono in vantaggio per 3,5-1,5 sull’International Team nella Presidents Cup, la sfida biennale in cui la compagine americana compete contro i giocatori del resto del mondo con l’esclusione degli europei, che affrontano in Ryder Cup.

Sul percorso del Liberty National GC, a Jersey City nel New Jersey, il match è iniziato con cinque incontri di foursomes. I padroni di casa si sono imposti con Justin Thomas/Rickie Fowler (6/4 su Charl Schwartzel-RSA/Hideki Matsuyama-Gia), Matt Kuchar/Dustin Johnson (1 up su Jhonattan Vegas-Ven/Adam Scott-Aut) e con Patrick Reed/Jordan Spieth (5/4 su Emiliano Grillo-Arg/Si Woo Kim-Cor). Gli Internazionali hanno ottenuto il punto pieno con i sudafricani Branden Grace/Louis Oosthuizen (3/1 su Daniel Berger/Brooks Koepka) e hanno terminato in parità Phil Mickelson/Kevin Kisner e gli australiani Marc Leishman/Jason Day.

Justin Thomas/Rickie Fowler hanno chiuso il conto con un 4 up dopo nove buche. Ancora più rapidi Jordan Spieth/Patrick Reed che il 4 up lo hanno inflitto a Emiliano Grillo/Si Woo Kim dopo sette buche e poi hanno respinto il tentativo di rimonta degli avversari, che si erano portati sul 2 down. Matt Kuchar/Dustin Johnson sono stati costretti a inseguire nella parte iniziale Johnattan Vegas/Adan Scott. Dopo aver recuperato per la terza volta lo svantaggio alla decima buca i due americani hanno avuto partita vinta alla 16ª. Subito l’uno down all’inizio, Louis Oosthuizen/Branden Grace hanno preso in mano le redini del match e non hanno più dato spazio ai rivali. Divertente l’ultimo incontro con Marc Leishman/Jason Day in vantaggio di 3 up dopo sei buche e poi superati da Phil Mickelson/Kevin Kisner, che hanno vinto quattro buche di fila. Immediato recupero dei sudafricani e giusto pareggio.

Il torneo si dipana in quattro giornate con la formula adottata per la prima volta nel 2015 in Corea dove gli Stati Uniti hanno vinto per 15,5 a 14,5. Dopo i cinque foursomes del primo turno, si proseguirà nel secondo con cinque fourballs, quindi quattro foursomes e altrettanti fourballs nel terzo e dodici singoli nel quarto. In totale 30 punti. In caso di parità, al contrario di quanto avviene in Ryder Cup, il trofeo non sarà assegnato ai detentori, ma verrà disputato uno spareggio tra due giocatori, uno in rappresentanza di ciascuna squadre. Nelle edizioni precedenti c’è stato però un caso di pareggio nel 2003 in Sudafrica: il playoff fu sospeso per l’oscurità e poiché le due compagini non potevano trattenersi un giorno in più si decise di assegnare il trofeo ex-aequo.

Nell’albo d’oro netta la superiorità della compagine statunitense che si è imposta in nove degli altri dieci incontri. Fece rumore però l’unica sconfitta subita dagli americani nel 1998 a Melbourne battuti dalla formazione guidata da Peter Thomson con un pesante 20,5 a 11,5 e con Jack Nicklaus passato alla storia come il capitano che ha subito il punteggio più pesante in tutte le competizioni a squadre disputate dagli  USA. Due anni dopo gli statunitensi, condotti da Ken Venturi, che due anni prima era stato molto pesante nel criticare lo stesso Nicklaus, si presero la rivincita con gli interessi liquidando la formazione nuovamente diretta da Thomson con il punteggio record della manifestazione di 21,5 a 10,5.

 

LA VIGILIA - Sul percorso del Liberty National GC, a Jersey City nel New Jersey, inizia lo dodicesima edizione della Presidents Cup (28 settembre-1 ottobre), la sfida sul modello Ryder Cup tra la selezione degli Stati Uniti e quella dell’International Team composta dai giocatori del resto del mondo con l’esclusione degli europei.

La squadra americana è composta da Dustin Johnson, numero uno mondiale, Jordan Spieth, numero due, Justin Thomas, numero quattro, Daniel Berger, Brooks Koepka, Rickie Fowler, Kevin Kisner, Patrick Reed, Matt Kuchar, Kevin Chappell, Charley Hoffman e Phil Mickelson, gli ultimi due fruitori di una wild card ricevuta dal capitano Steve Stricker, che avrà per assistenti Fred Couples, Davis Love III e Tiger Woods.

L’International Team schiera il giapponese Hideki Matsuyama, numero tre del world ranking, gli australiani Jason Day, Marc Leishman e Adam Scott, i sudafricani Louis Oosthuizen, Branden Grace e Charl Schwartzel, il coreano Si Woo Kim, il venezuelano Jhonattan Vegas,  il canadese Adam Hadwin e le due wild card, l’argentino Emiliano Grillo e l’indiano Anirban Lahiri. Capitano il sudafricano Nick Price, assistenti gli altri due sudafricani Ernie Els e Tony Johnstone e l’australiano Geoff Ogilvy.

Il torneo si dipana in quattro giornale con la formula adottata per la prima volta nel 2015 in Corea dove gli Stati Uniti hanno vinto per 15,5 a 14,5. Si disputeranno cinque foursomes nel turno iniziale, quindi cinque fourballs nel secondo, quattro foursomes e altrettanti fourballs nel terzo e dodici singoli nel quarto. In totale 30 punti. In caso di parità, al contrario di quanto avviene in Ryder Cup, il trofeo non sarà assegnato ai detentori, ma verrà disputato uno spareggio tra due giocatori, uno in rappresentanza di ciascuna squadre. Nelle edizioni precedenti c’è stato però un caso di pareggio nel 2003 in Sudafrica: il playoff fu sospeso per l’oscurità e poiché le due compagini non potevano trattenersi un giorno in più si decise di assegnare il trofeo ex-aequo.

Nell’albo d’oro netta la superiorità della compagine statunitense che si è imposta in nove degli altri dieci incontri. Parte nuovamente con i favori del pronostico, ma contro avversari ben determinati a sfatare il tabù che li vuole quasi sempre soccombenti.

Fece rumore però l’unica sconfitta subita dagli americani nel 1998 a Melbourne battuti dalla formazione guidata da Peter Thomson con un pesante 20,5 a 11,5 e con Jack Nicklaus passato alla storia come il capitano che ha subito il punteggio più pesante in tutte le competizioni a squadre disputate dagli  USA. Due anni dopo gli statunitensi, condotti da Ken Venturi, si presero la rivincita con gli interessi liquidando la formazione nuovamente diretta da Thomson con il punteggio record della manifestazione di 21,5 a 10,5. I risultati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

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