L’inglese James Sharp ha vinto con 193 (63 65 65, -11) colpi il Cervino Open, torneo in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour, disputato al Golf Club Cervino (par 68) sull’insolita distanza di 51 buche per l’indisponibilità della buca 12 gravemente danneggiata nei giorni scorsi da una bomba d’acqua. Per la lettura della classifica va considerato che negli score di tutti i giocatori è stato aggiunto il "3" relativo al par della buca stessa.
Sharp nella volata finale ha preceduto lo spagnolo Santiago Tarrio (194, -10) e il francese Ugo Coussaud (195, -9), leader della money list. Ha concluso al settimo posto con 197 (63 64 70, -7) Nunzio Lombardi, autore di una tonica prestazione e in corsa per il successo fino a poche buche dal termine. Positiva la prova di Leonardo Sbarigia (67 64 67) e di Guido Migliozzi (67 64 67), undicesimi con 198 (-6), e ancora una volta si è ben comportato tra i pro l’azzurro Giacomo Fortini, 17° con 199 (-5), il migliore tra i dilettanti italiani. Stesso score per Corrado De Stefani e, più indietro, Gregory Molteni, 26° con 201 (-3), Niccolò Quintarelli e Michele Cea, 32.i con 202 (-2), e note di merito anche per altri due amateur che hanno superato il taglio, Edoardo Vizzotto, 35° con 203 (-1), e Stefano Ciapparelli, 42° con 205 (+1).
James Sharp, 26enne di Brighton al primo titolo nel tour, ha concluso la gara con un 65 (-3), dovuto a cinque birdie e a due bogey, e ha ricevuto un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro. Hanno partecipato al torneo 125 concorrenti in rappresentanza di 13 nazioni comprese Cameorun e Nuova Zelanda.
Sono intervenuti alla premiazione il Presidente del club Federico Maquignaz, il vice sindaco Giuseppe Maquignaz, il Segretario Generale FIG Maria Teresa Paparozzi, Alessandro Rogato, Presidente del Comitato Organizzatore, e Alessandro Pia, Direttore del torneo.
Italian Pro Tour - Il Cervino Open è stato il settimo degli undici tornei dell’Italian Pro Tour, il circuito di gare nazionali e internazionali curate dal Comitato Organizzatore Open Professionistici FIG che, nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022, contribuisce allo sviluppo del movimento con eventi che associano l‘aspetto agonistico all’impatto promozionale. In quest’ottica, dopo i precedenti passaggi in Emilia Romagna, Sicilia, Friuli, Lombardia, Sardegna e Veneto, si è saliti in Valle d’Aosta a dimostrazione che il cammino del golf italiano verso la Ryder Cup 2022 coinvolgerà in modo capillare tutta la nazione. L’Italian Pro Tour 2017 è sponsorizzato da BMW e da Lyoness.
L’intervista - Il Presidente del Golf Club Cervino Federico Maquignaz ha tenuto a sottolienare al termine: "Il bilancio è molto positivo poiché tutti i giocatori sono stati molto soddisfatti del percorso e anche gli score sono stati importanti. Tutto questo malgrado le condizioni meteo non siano state ottimali. Gestire a duemila metri un campo da golf non è semplice, ma i nostri ragazzi sono molto preparati, non si risparmiano e sanno cosa fare. Non c’è stato il tempo tecnico per ripristinare la buca 12, ma credo che la gara non ne abbia sofferto e che il tracciato abbia risposto come doveva. Sono molto soddisfatto per l’esito della competizione. Oltre all’aspetto puramente sportivo dettato dall’Alps Tour, il nostro percorso costituisce uno dei veicoli più importanti e trainanti per la nostra economia e per tale motivo cerchiamo di essere sempre al passo con i tempi".
Il percorso - Il combattuto Cervino Open, evento che si è avvalso della collaborazione di Cervino Ski Paradise, si è svolto su un tracciato che, come ha anche detto il Presidente Maquignaz, ha risposto pienamente alle attese e ha ricevuto elogi incondizionati da parte dei concorrenti. Realizzato dall'architetto Donald Harradine all'inizio degli anni cinquanta, è stato uno dei primi quindici campi in Italia. E’ quello che si trova più in alto nella penisola (m. 2.050) e uno dei più alti d’Europa. Nel 2008 è stato ultimato l’ampliamento del percorso che può contare su 18 buche di elevata qualità tecnica, ma nel contempo offre al giocatore un panorama spettacolare al cospetto del maestoso Cervino, la montagna più fotografata del vecchio continente.