14 Agosto 2017

Nel major che prova F. Molinari, secondo!

Francesco Molinari Francesco Molinari

Con una grandissima prestazione Francesco Molinari si è classificato al secondo posto con 278 (73 64 74 67, -6) colpi, alla pari con Patrick Reed e con il sudafricano Louis Oosthuizen, nel 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale disputato sul tracciato del Quail Hollow Club (par 71) di Charlotte, nel North Carolina.

Ha vinto con 276 (73 66 69 68, -8) Justin Thomas, al primo titolo in un torneo del grande slam, dopo un ultimo giro in cui è stato espresso, da coloro che hanno lottato per la vittoria, un gioco di eccellente levatura tecnica. Altri protagonisti  Rickie Fowler e il giapponese Hideki Matsuyama, quinti con 279 (-5), e Kevin Kisner, settimo con 280 (-4), che ha mancato il secondo posto in solitudine quando ha spedito la palla nel ruscello di fianco all’ultimo green.

Il record di Molinari - Molinari è stato in corsa fino all’ultima buca e ha eguagliato il miglior risultato di un italiano in un major ottenuto da Costantino Rocca nell’Open Championship del 1995, quando fu superato al playoff da John Daly. Inoltre con questa prova ha dimostrato ancora una volta di poter competere con l’élite mondiale e di essere in grado di potersi imporre anche in tale tipo di eventi. In precedenza era giusto nono nell’Open Championship (2013) e decimo in questo major che ha affrontato per la nona volta consecutiva, unico in cui non è mai uscito al taglio.

Ha dato una svolta alla sua gara nel secondo e nel quarto giro segnando in entrambe le occasioni il miglior score di giornata, prima con un 64 (-7) e poi con un 67 (-4) ottenuto anche da altri quattro concorrenti.

"E’ stato un grande giorno" ha commentato. "Ho iniziato molto bene con un birdie e sono andato avanti deciso. Guardavo la classifica, ma l’ho fatto con interesse solo dopo i quattro birdie tra la 11ª e la 15ª. Peccato per il colpo perso alla buca 16, ma è stato veramente fantastico stare a competere con i primi. Dopo la partenza di ieri con un doppio bogey e due bogey era molto difficile recuperare, però a tre buche dalla fine ero con i leader. Mi vien da pensare a cosa sarebbe successo se avessi avuto un paio di colpi in meno nello score, ma sono lo stesso molto felice. Il campo non ha permesso molto. Ho disputato 33 major e credo che questo sia stato il percorso il più impegnativo affrontato sino ad oggi".

Molinari è salito dal 21° al 16° posto nel world ranking, a due sole posizioni dal 14,° il punto più alto che ha raggiunto in carriera. Con i 784.000 dollari guadagnati, la cifra maggiore raccolta in un torneo, è ora 24° (da 40°)  nella money list americana ($ 2.700.631) e ha fatto un bel salto anche in FedEx Cup (da 39° 29°) grazie ai 230 punti acquisiti

Undici mesi da incorniciare - A settembre 2016 con il secondo successo nell’Open d’Italia, il quarto nell’European Tour, sono iniziati undici mesi da incorniciare per Molinari culminati al Quail Hollow Club. Il 34enne torinese è stato completamente cambiato dall’esperienza americana, dove ha perfezionato il suo gioco, ha acquisito una maggiore convinzione e, soprattutto, ha espresso al meglio tutte le sue doti tecniche ed agonistiche, in parte perché naturali e in parte probabilmente sollecitato dalla presenza in ogni gara dei migliori giocatori del pianeta. Ha anche selezionato attentamente i suoi obiettivi, dosando le energie e trovandosi quasi sempre pronto nei grandi appuntamenti.

Eloquenti i risultati seguiti all’impresa del Golf Club Milano. Nell’European Tour, dove ha giocato tre volte, è giunto secondo nel BMW PGA Championship e quarto nel World Tour Championship, mentre negli Stati Uniti è stato più volte protagonista. Ottime le performance nello Shriners Open (quarto), nel Players Championship (sesto) considerato, come il BMW PGA continentale, alla stregua di un quinto major e nell’Arnod Palmer Invitational (settimo), altro evento di prestigio. Da aggiungere in sesto posto nel WGC HSBC Champions, (che vinse nel 2010), e una nota significativa: in 18 gare disputate, oltre alle quattro top ten, in altre otto occasioni è terminato tra i primi 24 classificati.

Big in panne - Non hanno brillato i giocatori più attesi. Troppo alti e bassi per l’australiano Jason Day, nono con 283 (-1), mentre l’orgoglio e un 67 hanno portato Dustin Johnson, numero uno mondiale, dal 47° al 13° posto con 284 (par) affiancato da Brooks Koepka, dall’inglese Paul Casey e dallo svedese Henrik Stenson. E’ salito dal 47° al 22° il nordirlandese Rory McIlroy, che questa volta non si è trovato a suo agio, come sperava alla vigilia, su un percorso dove aveva vinto due gare del PGA Tour stabilendo in un’occasione il record del campo (61 nel 2015). L’ambizione di Jordan Spieth, 28° con 286 (+2), di divenire a 24 anni il giocatore più giovane a completare il "grande slam", essendosi già imposto negli altri tre major, è praticamente svanita dopo il secondo giro con due score non alla sua altezza. Molto deludenti lo spagnolo Jon Rahm, 58° con 291 (+7), e l’australiano Adam Scott, 61° con 292 (+8). Hanno fatto peggio, uscendo dal taglio, Bubba Watson, Phil Mickelson, l’inglese Justin Rose, e lo spagnolo Sergio Garcia.

La volata finale di Thomas - Justin Thomas ha iniziato il giro finale a due colpi da Kevin Kisner affrontando le prime buche con molta prudenza e perdendo anche un colpo in avvio. Ha cambiato passo con un birdie alla buca sette ed è passato a condurre quando ha realizzato il quarto, nell’arco di sette green, alla 13ª. Forse il segno di un destino vincente alla 10ª, perché la palla è rimasta in bilico sul bordo, calando quasi al termine dei dieci secondi consentiti per la validità del birdie. Poi alla 13ª ha effettuato un colpo magistrale imbucando l’approccio e alla 17ª ha chiuso il conto con il sesto birdie giocando con tranquillità l’ultima buca in cui si è concesso il lusso del terzo bogey (68, -3).

"Sono stati due - ha detto - i momenti decisivi della giornata. Il primo quando ho evitato il doppio bogey alla prima buca. Un colpo perso non è stato drammatico, due probabilmente si. Il secondo quando ho effettuato il chip-in alla 13ª: quel birdie ha cambiato tutto, anche per i miei avversari. Sono rimasto sempre calmo durante la gara e credo che questa sia stata la chiave del successo".

Justin Thomas, 24enne di Louisville (Kentucky) al quinto successo in carriera, è venuto prepotentemente alla ribalta i con tre titoli conseguiti a inizio stagione. Figlio d’arte è stato proprio il padre Mike, professionista di circolo, il primo ad abbracciarlo dopo il successo per il quale ha ricevuto il Wanamaker Trophy e un assegno di 1.890.000 dollari su un montepremi di 10.500.000 dollari, balzando al sesto posto del world ranking. Secondo nell’ordine di merito e nella FedEx Cup, potrà disputare questo major a vita e gli altri tre nei prossimi cinque anni.

 

TERZO GIRO - Francesco Molinari, settimo con 211 (73 64 74, -2), è rimasto in alta classifica a un giro dal termine del 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta disputando sul tracciato del Quail Hollow Club (par 71) di Charlotte, nel North Carolina.

L’azzurro è a cinque colpi dal leader Kevin Kisner (206 - 67 67 72, -7), che ha rallentato visibilmente dopo i due 67 (-4) d’apertura. E’ riuscito tuttavia a restare in vetta da solo distaccando di un colpo il giapponese Hideki Matsuyama, che lo affiancava dopo due giri, ora secondo con 207 (-6) insieme a Chris Stroud. In quarta posizione con 208 (-5) Justin Thomas e il sudafricano Louis Oosthuizen, anche loro candidati al titolo, mentre sarà compito arduo per gli altri rimontare, pure se la matematica lascia in corsa sia Grayson Murray, sesto con 210 (-3), che il gruppo di Molinari che comprende Patrick Reed, Scott Browne, Gary Woodland e il canadese Graham DeLaet, autore con un 68 (-3) del miglior score di giornata.

Verdetto negativo probabilmente già emesso per Rickie Fowler, 12° con 212 (-1), e sicuramente per gli altri big che avevano ambizioni ben diverse e ora destinati solo a poter migliorare la classifica. Ha ceduto l’australiano Jason Day, da terzo a 16° con 213 (par), stesso score dell’inglese Paul Casey, e hanno ritardi maggiori lo svedese Henrik Stenson, 18° con 214 (+1), Jordan Spieth, numero due del world ranking, che ha fallito l’obiettivo di diventare a 24 anni il più giovane autore del "grande slam", e lo spagnolo Jon Rahm, 37.i con 216 (+3), Dustin Johnson numero uno mondiale, e il nordirlandese Rory McIlory, numero quattro, 47.i con 217 (+4), e l’australiano Adam Scott, 68° con 221 (+8).

Kevin Kisner, 33enne di Aiken (South Carolina) con due successi nel PGA Tour, per 15 buche ha progressivamente aumentato il vantaggio portandosi a "meno 10" con tre birdie e un bogey, poi ha ridato fiato agli avversari con un doppio bogey e un bogey nelle ultime tre per il 72 (+1). In altalena anche i due giocatori che lo seguono, entrambi vincitori domenica scorsa: Hideki Matsuyama, numero tre al mondo, (un birdie e tre bogey per il 73, +3) a segno nel Bridgestone Invitational e Chris Stroud (quattro birdie e altrettanti bogey per il 71, par) impostosi nel Barracuda Championship. La cabala non assegna loro tante possibilità di successo: infatti solo 11 giocatori nella storia hanno conseguito un major dopo un titolo la settimana precedente, l’ultimo Rory McIlory nel 2014 (WGC Bridgestone e PGA Championship).

Francesco Molinari, che dopo la conclusione al mattino del secondo turno, sospeso la sera precedente, è sceso dal quarto al quinto posto, perché Chris Stroud lo ha sorpassato raggiungendo Jason Day al terzo approfittando delle cinque buche che aveva ancora da giocare, ha iniziato molto male con la sequenza doppio bogey-bogey-bogey. Malgrado la disavventura ha reagito con generosità e alla settima buca ha recuperato un colpo dopo due birdie e un bogey. Nel rientro è rimasto sul "più tre" annullando altri due bogey con due birdie (74). Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

SECONDO GIRO - Gran rimonta di Francesco Molinari volato dal 44° al quinto posto con 137 (73 64, -5) colpi, dopo un parziale di 64 (-7) miglior score di giornata, nel 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta disputando sul tracciato del Quail Hollow Club (par 71) di Charlotte, nel North Carolina. L’azzurro è a tre colpi dai due leader con 134 (-8), il giapponese Hideki Matsuyama (70 64), numero tre mondiale e l’altro autore di un 64, e Kevin Kisner (67 67), che sono seguiti dall’australiano Jason Day e da Chris Stroud (136, -6).

E’ al quinto posto anche il sudafricano Louis Oosthuizen e sono al settimo con 139 (-3) Rickie Fowler, Justin Thomas e l’inglese Paul Casey, quindi all’11° con 141 (-1) Brooks Koepka e al 18° con 142 (par) Patrick Reed.

Sono piuttosto labili le speranze di competere per il titolo di Dustin Johnson, leader del world ranking, del nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro, e dello svedese Henrik Stenson, 31.i con 144 (+2), mentre è praticamente tramontata per il numero due Jordan Spieth, 46° con 145 (+3),  la possibilità di divenire a 24 anni il più giovane giocatore a completare il "grande slam" avendo già vinto gli altri tre major. E’ in bilico sulla linea del taglio l’australiano Adam Scott, 70° con 147 (+5), e lasceranno la gara l’inglese Justin Rose, 78° con 148 (+6), Bubba Watson, il nordirlandese Graeme McDowell e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, 86.i con 149 (+7), l’iberico Sergio Garcia, 97° con 150 (+8), e Phil Mickelson, 120° con 153 (+11).

Hideki Matsuyama, 25enne nato nella città che si chiama proprio Matsuyama nella prefettura di Ehime, vincitore domenica scorsa del WGC Bridgestone Invitational e con nel palmarés un altro WGC, tre titoli nel PGA Tour e otto nel Japan Tour, ha segnato sette birdie senza bogey. Kevin Kisner, 33enne di Aiken (South Carolina) due successi nel PGA Tour, ha giocato di mattina e ha realizzato il secondo 67 (-4) consecutivo con un eagle, tre birdie e un bogey, rimanendo poi leader in club house per il resto della giornata.

Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha iniziato a gran ritmo per rimediare al 73 (+2) del turno iniziale. Ha aperto con due birdie ai quali ne ha aggiunti altri due prima del giro di boa. Dopo due buche nel rientro c’è stata la sospensione per pioggia. Tornato in campo l’azzurro ha ripreso con la stessa intensità ed è sceso di altri tre colpi sotto par con un eagle e un birdie in sequenza. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

PRIMO GIRO - Francesco Molinari ha iniziato al 44° posto con 73 (+2) colpi il 99° PGA Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta disputando sul tracciato del Quail Hollow Club (par 72) di Charlotte, nel North Carolina.

Guidano con 67 (-4) colpi una classifica in cui quasi tutti i big sono in buona posizione Kevin Kisner e il danese Thorbjorn Olesen, seguiti con 68 (-3) da Brooks Koepka, Chris Stroud, D.A. Points, Grayson Murray e Gary Woodland. All’ottavo posto con 69 (-2), Rickie Fowler, Patrick Reed e l’inglese Paul Casey, al 15° con 70 (-1) Dustin Johnson, leader mondiale, il giapponese Hideki Matsuyama, numero tre, l’australiano Jason Day e lo spagnolo Jon Rahm e al 25° con 71 (par) Zach Johnson, Matt Kuchar e l’australiano Adam Scott. Un colpo in più (33.i con 72, +1) per il nordirlandese Rory McIlroy, recordman del percorso con 61 (2015), e per Jordan Spieth, numero due del ranking, che in caso di successo diventerebbe, a 24 anni e 17 giorni, il più giovane autore del "grande slam" avendo vinto già gli altri tre major. Ritardi pesanti per l’iberico Sergio Garcia, 80° con 75 (+4), per l’inglese Justin Rose, 95° con 75 (+5), per Bubba Watson, 108° con 77 (+6), e per Phil Mickelson, 127° con 79 (+8).

Kevin Kisner e Thorbjorn Olesen hanno marciato di pari passo con sei birdie e due bogey. Francesco Molinari, che partecipa per la nona volta consecutiva al torneo dove nel 2009 è terminato decimo, ha perso un colpo in uscita con due bogey (buche 4 e 8) e un birdie (7ª), poi un altro bogey (14ª) ha fissato il 73. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

LA VIGILIA - Scatta al Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina, il 99° PGA Championship (10-13 agosto), quarto e ultimo major stagionale, con un field di altissimo profilo che comprende 49 dei primi 50 giocatori del world ranking. Tra costoro Francesco Molinari (numero 21), per la nona volta consecutiva presente al torneo, unico major in cui non ha subito tagli e dove vanta quale miglior risultato un decimo posto nel 2009. Il torinese è atteso a una prova tonica, soprattutto basata sul gioco fatto vedere negli ultimi due giri la scorsa settimana al WGC Bridgestone Invitational ed è molto probabile che non paghi, come in Ohio, lo scotto di una partenza lenta, avendo ritrovato il ritmo di gara.

Jordan Spieth, numero due mondiale, e Hideki Matsuyama, numero tre, si sono divisi le attenzioni della vigilia come candidati più autorevoli al titolo, Il giapponese riceve più consensi per il gioco mostrato ad Akron e per la facilità con cui ha battuto la concorrenza nel giro finale del WGC. Spieth, forse meno brillante in campo, è sicuramente un gradino sopra per le motivazioni: infatti ha l’opportunità a soli 24 anni di completare il "grande slam" avendo già vinto gli altri tre major.

Il torneo a maggio - Insieme alle previsioni, a Charlotte ha tenuto banco un altro argomento ossia la proposta di anticipare a maggio il torneo, in modo da avere un major al mese a iniziare da aprile. Quanto mai favorevole il nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro del ranking, che tra i favoriti trova spazio quasi quanto i citati Spieth e Matsuyama.

"Ritengo - ha detto - che sia un’idea fantastica per il calendario golfistico: anticipare tutti i major per poi lasciare spazio e FedEx Cup, Presidents Cup e Ryder Cup, quando si disputa, tra fine agosto e settembre. Sono stato un gran sostenitore di questo cambio sin da quando ne ho sentito parlare e ora sono della mia idea praticamente tutti i giocatori". Il nordirlandese, due volte vincitore del PGA Championship (2012-2014), detiene con 61 colpi (2015) il record del percorso dove si è imposto in due occasioni diverse dal major. "E’ un campo in cui mi sono sempre trovato comodo e credo sarà nuovamente così, sebbene siano state apportate varianti piuttosto significative. Sono molto fiducioso: il gioco è notevolmente migliorato e mi sento in buone condizioni di forma".

Gli altri favoriti - Quando è di scena l’élite mondiale può accadere qualsiasi cosa e quindi, sebbene non siano al top, è un po’ difficile non pensare che gli altri sette giocatori nella top ten del world ranking, oltre ai tre citati sopra, non possano emettere l’acuto anche se non lo fanno da qualche tempo. Ci riferiamo a Dustin Johnson, numero uno, e a coloro che occupano i posti dal quinto al decimo, ossia gli spagnoli Sergio Garcia, che disputerà il prossimo Open d’Italia, e Jon Rahm, l’australiano Jason Day, gli svedesi Henrik Stenson e Alex Noren e l’americano Rickie Fowler. Allargando la lista ecco Matt Kuchar, Brooks Koepka, Zach Johnson, Charley Hoffman, l’australiano Adam Scott, il belga Thomas Pieters e l’inglese Paul Casey. Ha invece scarse possibilità di ripetersi Jimmy Walker, campione uscente, che sorprese tutti lo scorso anno senza poi vincere più nulla sino a oggi. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.

Il percorso - Il campo, aperto nel 1959 e disegnato dall’architetto George W. Cobb, è stato rivisitato nel 1986 da Arnold Palmer. Successivamente ci sono stati due interventi di Jim Fazio (1997 e 2003) e poi sono stati effettuati importanti lavori negli ultimi quindici mesi con il totale rifacimento delle prime due buche, con la quinta abbreviata da par 5 a par 4, con la buca 11 a cui sono stati aggiunti dei bunker e con altre modifiche di minore entità.

Il torneo su Sky - Il PGA Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 10 agosto, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD); venerdì 11, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); sabato 12, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); domenica 13, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD).

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

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Golf Story

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