23 Luglio 2017

The Open: Jordan Spieth finale super

Jordan Spieth Jordan Spieth

Jordan Spieth ha vinto con 268 (65 69 65 69, -12) colpi il 146° Open Championship, terzo major stagionale disputato sul percorso del Royal Byrkdale (par 70), a Southport in Inghilterra, dove sono usciti al taglio Francesco Molinari, 89° con 147 (73 74, +7), e il dilettante Luca Cianchetti, 131° con 151 (75 76, +11).

Con un finale a suon di colpi spettacolari il texano di Dallas ha superato Matt Kuchar (271 - 65 71 66 69, -9), che era riuscito a metterlo in difficolta per tredici buche. Al terzo posto con 274 il sorprendente cinese Haotong Li, rimasto a lungo sul campo pratica sperando in un possibile playoff con il suo "meno sei", quando i due leader erano due colpi avanti, poi Spieth ha messo a segno l’eagle alla buca 15 per il parziale di "-10" e solo allora se n’è tornato negli spogliatori.

Buon finale di Rory McIlroy, sebbene con qualche errore di troppo, che ha ottenuto il quarto posto con 275 (-5) insieme a Rafa Cabrera Bello. Al sesto con 276 (-4) Alex Noren, Marc Leishman, Matthew Southgate, Brooks Koepka, in giornata negativa, e Branden Grace, che nel terzo turno ha realizzato con un 62 (-8) lo score più basso in assoluto di tutti i tempi in un major. All’11° con 277 (-3) Henrik Stenson, detentore del titolo.

Un triplo bogey iniziale ha messo fuori gioco Hideki Matsuyama che poi si è un po’ ripreso terminando 14° con 278 (-2) insieme a Ian Poulter. Il giapponese non è certo rimasto soddisfatto così come non lo sono sicuramente stati Rickie Fowler e Adam Scott, 22.i con 280 (par), Jason Day e Bubba Watson, 27.i con 281 (+1), Sergio Garcia e Martin Kaymer, 37.i con 282 (+2), Jon Rahm, 44° con 283 (+3), Dustin Johnson e Justin Rose, 54° con 284 (+4).

Jordan Spieth, in vetta dopo tre turni, è partito male e in tre buche ha perso il margine di tre lunghezze su Matt Kuchar, che ha segnato un birdie, contro due bogey dell’avversario. E’ seguita una fase di equilibrio poi la svolta del torneo alla buca 13, quando Spieth ha mandato la palla tra i cespugli di una collinetta con un drive più che sbilenco. Dopo una ventina di minuti di discussioni su dove posizionare la palla, lo statunitense ha effettuato il colpo dal campo pratica e alla fine, infilando un putt difficile, ha segnato il bogey, pagando veramente poco l’errore. Kuchar è passato avanti, ma da quel momento Spieth ha cambiato marcia e ha effettuato una serie di colpi spettacolari che hanno prodotto la serie birdie-eagle-birdie-birdie con cui ha messo fuori gioco il rivale, malgrado questi si sia espresso benissimo, segnando anche due birdie in quella fase. Per entrambi 69 (-1) colpi con un eagle, quattro birdie e cinque bogey per il vincitore e con quattro birdie e tre bogey per Kuchar,

Jordan Spieth ha portato a tre i major vinti, dopo il Masters e l’US Open del 2015, e ora gli manca il PGA Championship per completare il grande slam. E’ il secondo giocatore a imporsi in tre major prima di compiere 24 anni dopo Jack Nicklaus. Con il successo è salito al secondo posto nel World Ranking alle spalle di Dustin Johnson. Hanno assistito al torneo 235.000 spettatori, record per l’Inghilterra. La ‘silver medal’ destinata al miglior dilettante è stata conquistata dall’inglese Alfie Plant. 62° con 286 (+6), vincitore dell’ultimo campionato europeo individuale.

 

TERZO GIRO - Lo statunitense Jordan Spieth (199 - 65 69 65, -11) ha allungato il passo e ha portato a tre i colpi di vantaggio sul connazionale Matt Kuchar (202 - 65 71 66, -8) nel terzo giro del 146° Open Championship, terzo major stagionale che si conclude sul percorso del Royal Byrkdale (par 70), a Southport in Inghilterra, dove sono usciti al taglio Francesco Molinari, 89° con 147 (73 74, +7), e il dilettante Luca Cianchetti, 131° con 151 (75 76, +11).

Sono a ben sei colpi l’altro americano Brooks Koepka e il canadese Austin Connelly, terzi con 205 (-5), e ha guadagnato 40 posizioni il sudafricano Branden Grace, quinto con 206 (-4), autore di un 62 (-8) lo score più basso di sempre. Lo affianca il giapponese Hideki Matsuyama, numero due mondiale, mentre il leader del world ranking Dustin Johnson ha anch’egli operato una rimonta da 28 gradini della classifica con un 64 (-6) e ora è settimo con 207 (-3) insieme allo svedese Henrik Stenson, campione in carica, allo spagnolo Rafael Cabrera Bello e al coreano Chan Kim, tutti comunque probabilmente fuori gioco per il titolo.

Ancora una giornata di incertezze per il nordirlandese Rory McIlroy, 11° con 208 (-2), e sono continuati gli alti e bassi dello statunitense Rickie Fowler 15° con 209 (-1), dell’australiano Jason Day e dell’iberico Sergio Garcia, 18.i con 210 (par). Torneo nell’anonimato per l’americano Bubba Watson, 29° con 211 (+1), per lo spagnolo Jon Rahm e per l’australiano Adam Scott, 43.i con 213 (+3), per l’inglese Justin Rose e per il tedesco Martin Kaymer, 52.i con 214 (+4).

Jordan Spieth, 24enne di Dallas, numero tre mondiale, dieci titoli nel PGA Tour con due major, è filato via con tutta sicurezza segnando cinque birdie senza bogey per il 65 (-5). Branden Grace ha realizzato il giro record assoluto con otto birdie e con un gioco praticamente impeccabile in ogni parte del campo.

Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.930.000 euro)

SECONDO GIRO - Jordan Spieth ha attaccato in una seconda giornata con pioggia, vento e freddo e ha conquistato la leadership con 134 (65 69, -6) colpi nel 146° Open Championship, terzo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso del Royal Byrkdale (par 70), a Southport in Inghilterra. Sono usciti al taglio i due italiani in gara: Francesco Molinari, 89° con 147 (73 74, +7), e il dilettante Luca Cianchetti, 131° con 151 (75 76, +11).

Spieth ha due colpi di margine su Matt Kuchar (136, -4), tre su Ian Poulter e Brooks Koepka (137, -3) e quattro sullo scozzese Richie Ramsay (138 (-2).

E’ volato dal 58° al sesto posto con 139 (-1), grazie a un 68 (-2), Rory McIlroy e sono all’10° con 140 (par) Rafa Cabrera Bello, Alexander Noren e Bubba Watson. Ha effettuato una decisa rimonta anche Sergio Garcia, da 90° a 24° con 142 (+2), stesso score di Rickie Fowler e di Henrik Stenson, campione in carica. Sono probabilmente fuori dalla corsa al titolo Dustin Johnson, leader mondiale, Jon Rahm e Adam Scott, 35.i con 143 (+3), Martin Kaymer, 45° con 144 (+4), Justin Rose e Jason Day, 61.i con 145 (+5). Out al taglio Patrick Reed, 99° con 148 (+8), e Phil Mickelson, 123° con 150 (+10).

Jordan Spieth, 24enne di Dallas, numero tre mondiale, dieci titoli nel PGA Tour con due major, ha tenuto un’andatura altalenante, con qualche errore di troppo sui green, comunque è stato efficace con un eagle, tre birdie e quattro bogey per il parziale di 69 (-1).

Francesco Molinari è rimasto in partita per nove buche, in cui ha segnato un bogey, poi la sequenza bogey-doppio bogey alla 10ª e alla 11ª sono stati determinanti per la sua uscita. Dopo un altro bogey (14ª) l’orgoglio ha fatto birdie alla 17ª per il 74 (+4). Luca Cianchetti, ammesso al torneo per aver vinto il Campionato Europeo Amateur nel 2016,  ha segnato un birdie, cinque bogey e un doppio bogey per il 76 (+6)...

Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.930.000 euro)

PRIMO GIRO - Dominio statunitense nella giornata iniziale del 146° Open Championship, terzo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso del Royal Byrkdale (par 70), a Southport in Inghilterra, dove sono al comando con 65 (-5) colpi Jordan Spieth, numero tre mondiale, Brooks Koepka e Matt Kuchar. Partenza difficile per i due azzurri in gara: Francesco Molinari, 90° con 73 (+3), e per il dilettante Luca Cianchetti, 121° con 75 (+5).

Al quarto posto con 66 (-4) l’inglese Paul Casey, il sudafricano Charl Schwartzel e tra i concorrenti al sesto con 67 (-3) l’inglese Ian Poulter, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e l’americano Justin Thomas. Hanno tenuto il giapponese Hideki Matsuyama, numero due del world ranking, 12° con 68 (-2), e lo svedese Henrik Stenson, campione uscente, l’iberico Jon Rahm e l’australiano Jason Day, 26.i con 69 (-1). Non è stato un turno facile per altri candidati al titolo: Dustin Johnson, numero uno, Rory McIlroy, numero quattro, e Rickie Fowler sono 58.i con 71 (+1), il tedesco Martin Kaymer 79° con 72 (+2) e lo spagnolo Sergio Garcia e l’americano Phil Mickelson hanno lo stesso score di Molinari.

Jordan Spieth, numero tre mondiale, e Matt Kuchar hanno segnato cinque birdie senza bogey, e Brooks Koepka, vincitore dell’US Open, ha messo insieme un eagle, quattro birdie e un bogey. Da rilevare la prova di Rory McIlroy che ha trovato cinque bogey sulle prime sei buche e poi si è riscattato con quattro birdie nel rientro.

Francesco Molinari in sette buche si è gravato di cinque colpi per tre bogey di fila e un doppio bogey, poi ha realizzato tre birdie, contro un altro bogey, recuperando due colpi preziosi. Luca Cianchetti è andato sei colpi sopra par in dieci buche con tre bogey e un triplo bogey, un avvio sul quale ha forse pesato un po’ d’emozione, quindi ha segnato due birdie in sequenza e ha chiuso con un bogey.

Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.930.000 euro)

LA VIGILIA - Francesco Molinari e il dilettante Luca Cianchetti sono nel field di altissima caratura tecnica che caratterizza il 146° Open Championship, terzo major stagionale e il più longevo dei quattro nella storia del golf avendo attraversato tre secoli. Per il secondo anno consecutivo sarà presente un amateur azzurro, effetto dei due successi nel Campionato Europeo individuale ottenuti prima da Stefano Mazzoli (2015) e lo scorso anno da Cianchetti, che passerà di categoria dopo l’evento.

Si gioca sul percorso del Royal Birkdale, a Southport in Inghilterra, dove difenderà il titolo lo svedese Henrik Stenson. Con in campo i migliori del mondo e, soprattutto con i primi venti del world ranking, è sempre difficile fare previsioni, ma l’impressione è che la situazione sia simile a quella della vigilia dell’US Open, ossia di grande incertezza, perché sostanzialmente in questo momento nessuno dei big è in grado di recitare la parte del favorito d’obbligo. All’US Open si finì per puntare sugli outsider e la previsione fu azzeccata, perché emerse Brooks Koepka che non era nella prima fascia dei più gettonati. Questa volta, se limitiamo l’analisi ai primi venti del ranking, attirano l’attenzione solamente i due spagnoli Sergio Garcia (suo il Masters) e Jon Rahm, lo statunitense Brooks Koepka, che questa volta non può nascondersi, un poco lo stesso Stenson, che rispetto alle ultime uscite potrebbe essere più motivato dalla conferma del titolo, e un poco Rickie Fowler, sebbene abbia la tendenza a tornare indietro una volta che arriva quasi in vetta alla graduatoria.

Se parliamo invece di Dustin Johnson, Hideki Matsuyama e Jordan Spieth, ossia i primi tre del ranking, stiamo trattando di giocatori dal rendimento piuttosto altalenante in questo periodo, pure se occorre ricordare che Spieth in un cammino disordinato due successi li ha trovati, l’ultimo a giugno. Stava spopolando Johnson, ma  la caduta dalle scale ad Augusta gli ha complicato la stagione e ancora non si riprende. Quanto a Rory McIlroy, il numero quattro, è da tempo alla ricerca di se stesso e le ultime due uscite al taglio ne hanno confermato il momento difficile.

Di sicuro non essendovi una figura dominante ne trarrà vantaggio la spettacolarità del torneo. Per fare dei nomi i britannici punteranno su Justin Rose, Paul Casey e su Tommy Fleetwood, sebbene il terzo forse non abbia ancora il passo da major, gli spagnoli potranno sperare anche in Rafa Cabrera Bello, rivitalizzato dal successo nello Scottish Open, e in casa azzurra naturalmente occhi su Francesco Molinari, apparso in buona forma in quasi tutte le uscite stagionali. Altri possibili protagonisti giovani rampanti come Thomas Pieters e Bryson DeChambeau che proprio domenica ha ottenuto il primo titolo nel PGA Tour, oppure elementi collaudati quali Padraig Harrington, in grande spolvero in Scozia, Adam Scott e Matt Kuchar o, per la serie a volte ritornano, Martin Kaymer, Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, da tempo nel limbo dei defilati. Il montepremi è di 10.250.000 dollari (circa 8.930.000 euro)

Diretta su Sky - L’Open Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari. giovedì 20 luglio e venerdì 21, dalle ore 7,30 alle ore 21; sabato 22, dalle ore 11 alle ore 21; domenica 23, dalle ore 10 alle ore 20.

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

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