17 Aprile 2017

Edoardo Molinari: ritorno di un campione

Edoardo Molinari Edoardo Molinari

Edoardo Molinari è tornato al successo nel Trophée Hassan II in Marocco, suo terzo titolo nell’European Tour, dopo una prestazione di altissimo livello e un playoff vinto ai danni dell’irlandese Paul Dunne.

- Edoardo, una vittoria alla tua maniera: gran classe, grinta, determinazione e tanto cuore. “Si, sono gli elementi che ho cercato di trasferire sul campo, ma è stato necessario anche avere un po’ di fortuna, eseguire colpi giusti al momento opportuno e anche indovinare un paio di putt veramente difficili. E’ stato un successo molto sofferto, ma per questo forse ancora più bello”.

- Nove buche finali da favola: le tue migliori in assoluto? “Non so se siano state tali, ma sicuramente sono nate da un gran gioco. Poi credo che la chiave di volta sia nelle due buche finali. Alla 17 già era difficile il par e io ho segnato il birdie e alla buca 18 sono stato l’unico a realizzare un eagle”.

- Che sensazioni hai avuto nell’affrontare il playoff? “Nessuna in particolare. Ho pensato al mio gioco e quando ho visto la palla in bunker dopo il terzo colpo l’obiettivo è divenuto quello di salvare il par, come ho fatto. Se poi Dunne mi avesse lasciato strada bene, altrimenti ero pronto a ricominciare”.

- La vittoria quali ripercussioni avrà sul morale? “In realtà il morale era già alto da qualche mese, poiché mi stavo esprimendo a buoni livelli confortato anche dai risultati. Nelle ultime settimane la fiducia era ulteriormente aumentata. Forse non mi attendevo un successo così rapido, poiché avevo ancora qualche pausa di rendimento, alternando ottimi giri ad altri mediocri. Questa settimana, invece, ho ritrovato piena regolarità e i quattro turni tutti sullo stesso piano sono stati fondamentali per arrivare al titolo. E’ evidente che ora affronterò il tour con altro spirito”.

-- Dopo gli incidenti e le pause per recuperare, ti sei mai chiesto se era il caso di continuare? “Non ho mai pensato di smettere. Però i dubbi erano tanti, soprattutto mi domandavo se sarei mai tornato quello di prima. Quando fai molto lavoro e non vedi risultati apprezzabili ti viene a mancare la fiducia e diventa tutto più complicato. Allora occorre lavorare anche sul piano psicologico. Non è facile, ci vuole tanta pazienza, ore e ore di campo pratica e solo così riesci, sia pure lentamente, a recuperare”.

- Ti ha pesato affrontare due volte la Qualifying School soprattutto alla luce dei tuoi tanti prestigiosi successi, Ryder Cup compresa? “No. Nella vita si incontrano periodi particolari e bisogna pensare al presente. In quel frangente era necessario andare alla Qualifying School e l’ho fatto. Non è stato così drammatico, però sono contento che ora non debba più tornarci”.

- La dedica? “A mia moglie Anna, che per me è fondamentale, e a mia figlia Margherita, che ha portato una gran gioia in casa”.

- Nel 2022 la Ryder Cup a Roma “E’ una grande opportunità per l’Italia, per Roma e per tutto lo sport italiano. Il golf ha l’occasione per farsi ancor più conoscere e apprezzare e sono certo che la Ryder Cup favorirà a un incremento importante dei tesserati. Mi aspetto che nella squadra continentale del 2022 ci siano parecchi italiani, me compreso naturalmente”.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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