Francesco Molinari (279 - 71 72 70 66, -5) con un bel finale, sottolineato da un parziale di 66 (-5) colpi, ha ottenuto un buon 20° posto, risalendo dal 38°, nel WGC Mexico Championship, il primo dei quattro eventi del World Golf Championships, il mini circuito mondiale, disputato al Club de Golf Chapultepec (par 71), di Città del Messico, con la partecipazione di 77 giocatori, quasi tutti tra i più forti al mondo.
Ha siglato il secondo successo consecutivo con 270 colpi (70 66 66 68, -14) Dustin Johnson, che ha così avallato la leadership nel World ranking, conquistata due settimane addietro insieme al titolo del Genesis Open. Il 32enne di Columbia (South Carolina) ha superato il tenace inglese Tommy Fleetwood, secondo con 271 (-13), l’inglese Ross Fisher e lo spagnolo Jon Rahm, terzi con 272 (-12), il belga Thomas Pieters e Justin Thomas, in vetta dopo tre turni, quinti con 273 (-11).
Nulla da fare per gli altri big, Phil Mickelson e il nordirlandese Rory McIlroy, settimi con 274 (-10), Jordan Spieth e l’iberico Sergio Garcia, 12.i con 277 (-7), Rickie Fowler, 16° con 278 (-3), il tedesco Martin Kaymer, 23° con 280 (-4), e il giapponese Hideki Matsuyama, 25° con 281 (-3). In media classifica Bubba Watson, l’inglese Justin Rose, oro olimpico, e il sudafricano Charl Schwartzel, 38.i con 284 (par), l’australiano Adam Scott, campione uscente, 45° con 285 (+1), e il sudafricano Louis Oosthuizen, 49° con 286 (+2). Molto deludenti Zach Johnson e Jim Furyk, 58.i con 289 (+5), e Patrick Reed, 61° con 290 (+6), che dopo la splendida Ryder Cup non si è più ripetuto a quei livelli.
Dustin Johnson ha portato a 14 i titoli in carriera, comprensivi di un major, e ha firmato il quarto torneo WGC con cinque birdie e due bogey per il 68 (-3) risolutore. E’ il quarto giocatore ad aver ottenuto almeno un successo l’anno nei primi dieci di carriera. Un traguardo prestigioso, reso ancor più qualificante dagli altri tre campioni che ha agganciato: Arnold Palmer e Jack Nicklaus, entrambi con una striscia di 17 anni, e Tiger Woods, che si è fermato 14. La vittoria gli ha reso 1.660.000 dollari su un montepremi di 9.750.000 dollari e gli ha permesso di allungare il passo nella classifica mondiale (p. 11,72) dove ora ha oltre due punti di vantaggio sull’australiano Jason Day (p. 9,36).
Francesco Molinari, dopo tre giri altalenanti, ha trovato il passo giusto: gioco preciso, sia lungo che corto, e cinque birdie senza bogey per il 66, secondo miglior score di giornata. E’ rimasto al 32° posto nel world ranking.
Da ricordare, infine, la "hole in one" di Justin Thomas che, nel terzo giro, ha centrato dal tee la buca 13, par 3 di yards 225, utilizzando un ferro 6.
TERZO GIRO - Francesco Molinari, 38° con 213 colpi (71 72 70, par) è rimasto in media classifica nel terzo giro del WGC Mexico Championship, il primo dei quattro eventi del World Golf Championships, il mini circuito mondiale, che si sta svolgendo sul percorso del Club de Golf Chapultepec (par 71), a Città del Messico, con la partecipazione di 77 giocatori, quasi tutti tra i più forti al mondo.
Cambio al vertice dove si è portato con 201 colpi (69 66 66, -12) Justin Thomas, autore di un 66 (-5) impreziosito da una "hole in one" (buca 13, par 3, yards 225, ferro 6). Nulla ha potuto il nordirlandese Rory McIlroy per difendere la leadership acquisita nel secondo turno, ma è sceso al terzo posto con 203 (-10) alla pari con Phil Mickelson, cedendo il secondo a Dustin Johnson (202, -11), neo leader mondiale.
Sarà sicuramente un gran finale nel quale potranno dire la loro anche l’inglese Lee Westwood e lo spagnolo Jon Rahm, quinti con 204 (-9), gli inglesi Tommy Fleetwood e Tyrrell Hatton e il belga Thomas Pieters, settimi con 205 (-8). I numeri non condannano Jordan Spieth, 10° con 206 (-7), ma è la sua condizione a non concedergli molte chances. Per l’iberico Sergio Garcia, 14° con 207 (-6), per il sudafricano Charl Schwartzwel, 18° con 209 (-4), per il giapponese Hideki Matsuyama, 25° con 210 (-3), e per il tedesco Martin Kaymer, 33° con 212 (-1), solo la possibilità di migliorare la classifica.
Molinari ha la compagnia di Bubba Watson e dell’inglese Justin Rose, campione olimpico, e trarranno note poco lusinghiere dalla loro prestazione Zach Johnson, 45° con 214 (+1), l’australiano Adam Scott, campione uscente, 53° con 217 (+4), il sudafricano Louis Oosthuizen, 57° con 218 (+5), Patrick Reed, 63° con 219 (+6), che dopo la splendida Ryder Cup non è riuscito più a ripetersi a quei livelli, e l’inglese Danny Willett, 66° con 220 (+7), chiamato tra un mese alla difesa del titolo nel Masters, che sarà problematica se continua su questi standard.
Justin Thomas, 24enne di Louisville (Kentucky), quattro titoli nel circuito di cui tre colti in questo avvio di stagione, oltre all’ace, ha completato lo score con cinque birdie e due bogey. Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha guadagnato un colpo sul par in uscita (due birdie e un bogey) e poi lo ha mantenuto nel rientro (tre birdie e tre bogey alternati) siglando un 70 (-1). Il montepremi è di ben 9.750.000 dollari
SECONDO GIRO - Francesco Molinari, 40° con 143 colpi (71 72, +1), ha preso dodici posizioni nel secondo giro del WGC Mexico Championship, il primo dei quattro eventi del World Golf Championships, il mini circuito mondiale, che si disputa sul percorso del Club de Golf Chapultepec (par 71), a Città del Messico, con la partecipazione di 77 giocatori, quasi tutti tra i più forti al mondo.
Ha attaccato decisamente il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre del World ranking, che con un 65 (-6), miglior score di giornata, e il totale di 133 (68 65, -9) ha preso due colpi di margine su Phil Mickelson, Justin Thomas e sull’inglese Ross Fisher (135, -7). Al quinto posto con 136 (-6) Dustin Johnson, leader mondiale, Daniel Berger e l’inglese Andy Sullivan, all’ottavo con 137 (-5) due giovani emergenti, lo spagnolo Jon Rahm e il belga Thomas Pieters insieme al tedesco Martin Kaymer e al 15° con 138 (-4) Rickie Fowler.
Già pesante il ritardo dell’iberico Sergio Garcia e del sudafricano Charl Schwartzel, 19.i con 139 (-3), mentre sono praticamente fuori gioco per il titolo l’inglese Justin Rose, 36° con 142 (par), Jordan Spieth, che affianca Molinari, Zach Johnson e il giapponese Hideki Matsuyama, 46.i con 144 (+2), Bubba Watson e il sudafricano Louis Oosthuizen, 48.i con 145 (+3),
Quasi in coda Patrick Reed e lo svedese Alex Noren, 60.i con 147 (+5), Jim Furyk e l’inglese Danny Willett, che tra un mese dovrà difendere il titolo al Masters, 65.i con 148 (+6), e l’australiano Adam Scott, campione uscente, 68° con 149 (+7).
Rory McIlroy, appena rientrato dopo un infortunio, ha fissato il 65 con un eagle, sei bridie e due bogey. Se vince e Dustin Johnson si classifica dopo il quarto posto torna al vertice mondiale. Una statistica gli è favorevole: dal 1999 il leader o i coleader dopo il secondo giro del Mexico Championshp (ex Cadillac Championship) si sono imposti in dodici occasioni. L’ultimo è stato proprio Adam Scott lo scorso anno.
Francesco Molinari, come nel primo giro, ha perso quasi in avvio due colpi, con due bogey di fila, poi ha segnato un birdie prima della virata e nelle buche di rientro (le prime del tracciato essendo partito dalla 10ª) ha rincorso vanamente il par alternando per tre volte un bogey e un birdie. Il montepremi è di ben 9.750.000 dollari.
PRIMO GIRO - Francesco Molinari, 28° con 71 (par), è a metà classifica nel WGC Mexico Championship, il primo dei quattro eventi del World Golf Championships, il mini circuito mondiale, iniziato sul percorso del Club de Golf Chapultepec (par 71), a Città del Messico, con la partecipazione di 77 giocatori, quasi tutti tra i più forti al mondo.
Sei al comando con 67 (-4) colpi, Phil MIckelson, Jimmy Walker, Ryan Moore, lo spagnolo Jon Rahm e gli inglesi Ross Fisher e Lee Westwood e sette all’inseguimento con 68 (-3) tra i quali Matt Kuchar, il nordirlandese Rory McIlroy e l’iberico Sergio Garcia. Hanno contenuto il distacco Dustin Johnson, neo leader mondiale, il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Justin Rose, 20.i con 70 (-1), e hanno lo score di Molinari anche Jordan Spieth, Patrick Reed e il sudafricano Charl Schwartzel. Punteggi sopra par per il giapponese Hideki Matsuyama, 41° con 72 (+1), per Bubba Watson, per l’australiano Adam Scott, campione uscente, e per il sudafricano Louis Oosthuizen, 47.i con 73 (+2). In panne Zach Johnson, 61° con 75 (+4), lo svedese Alex Noren, 68° con 76 (+5), e Jim Furyk, 74° con 77 (+6). Si è ritirato lo svedese Henrik Stenson.
Nel sestetto all’avanguardia Ross Fisher e Jon Rahm hanno segnato cinque birdie e un bogey. Per Jimmy Walker, Phil Mickelson e Ryan Moore, sei birdie e due bogey e per Lee Westwood otto birdie e quattro bogey. Francesco Molinari si è gravato di due bogey dopo cinque buche, poi ha ricostruito con pazienza lo score scendendo un colpo sotto par alla buca 17, dopo quattro birdie e un bogey, ma sull’ultimo green il quarto errore l’ha riportato a livello. Il montepremi è di ben 9.750.000 dollari.
LA VIGILIA - La stagione entra nel vivo con il primo dei quattro tornei del World Golf Championships che, insieme ai quattro major, sono gli eventi più importanti nel calendario internazionale. Si disputa il WGC Mexico Championship (ex Cadillac Championship) sul percorso del Club de Golf Chapultepec, a Città del Messico, dove dal 2 al 5 marzo saranno di scena 77 giocatori, quasi tutti tra i migliori del mondo, compreso Francesco Molinari.
Farà la prima gara da nuovo numero uno del World ranking Dustin Johnson, che presumibilmente dovrà rispondere al primo attacco al trono da parte di quattro, dal numero 3 al numero 6, dei cinque giocatori potenzialmente in grado di superarlo a breve termine: il nordirlandese Rory McIlroy, il giapponese Hideki Matsuyama, lo svedese Henrik Stenson e Jordan Spieth. Mancherà l’australiano Jason Day, il numero 2, che ha ripreso da poco, dopo uno stop per infortunio.
La presenza di quasi tutti i primi cinquanta della classifica mondiale è una garanzia di spettacolo e di imprevedibilità, poiché con tanti campioni indicare un favorito è piuttosto arduo. E’ lecito, comunque, ipotizzare tra i protagonisti l’australiano Adam Scott, campione uscente, Justin Thomas, Rickie Fowler, caricato dal successo nell’Honda Classic, lo spagnolo Sergio Garcia, Phil Mickelson e gli inglesi Justin Rose e Danny Willett, quest’ultimo chiamato tra un mese a difendere il titolo nel Masters. Da seguire anche Jim Furyk, Zach Johnson, Bubba Watson, i sudafricani Charl Schwartzel e Louis Oosthuizen, lo svedese Alex Noren, l’inglese Paul Casey e l’emergente Jon Rahm.
Atteso alla prova Francesco Molinari che nelle uscite dopo il successo nell’Open d’Italia è stato sempre competitivo ad alto livello, con l’eccezione del taglio subito al Genesis Open, il classico incidente di percorso come ha dimostrato il successivo 14° posto della scorsa settimana nell’Honda Classic. Montepremi adeguato all’importanza del torneo: ben 9.750.000 dollari.
Il torneo su Sky - Il WGC Mexico Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 2 marzo e venerdì 3, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD); sabato 4, dalle ore 18 alle ore 24 (Sky Sport 2 HD); domenica 5, dalle ore 19,45 alle ore 24 (Sky Sport 3 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi e di Roberto Zappa.