26 Settembre 2016

FedEx Cup: a Rory McIlroy $ 11.530.000!

Rory McIlroy Rory McIlroy

Il nordirlandese Rory McIlroy, con un gran finale, ha vinto il Tour Championship (268 - 68 70 66 64, -12), ultimo torneo del PGA Tour 2015-2016. e ha conquistato i 10.000 milioni di dollari della FedEx Cup. Con il premio gara di 1.530.000 dollari ha ottenuto tutti insieme 11.530.000 dollari, cifra record in un solo evento

All’East Lake GC (par 70), di Atlanta in Georgia, McIlroy, ha sconfitto con un birdie alla quarta buca di spareggio Ryan Moore (70 68 66 64) e Kevin Chappell (66 68 68 66), che aveva agganciato sull’ultima buca, e ha superato nella classifica FedEx Dustin Johnson, sesto con 275 (-5), che sarebbe invece rimasto al vertice in caso di successo di uno degli altri due contendenti.

Oltre a Johnson, altri quattro giocatori potevano impossessarsi del jackpot vincendo il torneo, ma sono tutti usciti rapidamente fuori gara eccetto il tenace inglese Paul Casey, quanto al termine con 271 (-9) colpi. Mai in ballo, invece, Adam Scott, ottavo con 276 (-4), e Patrick Reed, 24° con 283 (+3). mentre è stato estremamente sfortunato Jason Day, numero uno mondiale, costretto al ritiro a causa di un malanno alla schiena per il secondo torneo consecutivo. Oltre che per la FedEx, l’australiano poteva competere per il successo nella money list del PGA Tour, acquisito da Dustin Johnson ($ 9.365.185) ai suoi danni ($ 8.045.112).

Sembrava che il titolo nel Tour Championship fosse nelle mani di Kevin Chappell e che Dustin Johnson, malgrado la giornata decisamente storta, potesse comunque arricchire il suo conto in banca di dieci milioni di dollari. Invece alla 16ª buca è emerso prepotentemente Rory McIlroy che, mettendo a segno la palla da oltre cento metri, ha realizzato un eagle per il "meno 11" a un passo da Chappell e da Moore, quest’ultimo salito anche lui in vetta a "meno 12".

Sull’ultima buca McIlroy è finito tra gli alberi, ma con uno spettacolare colpo al green ha creato le premesse per il birdie dell’aggancio. Moore ha avuto il putt del successo, ma l’ha mancato di un niente. Nel playoff è uscito subito Chappell e Moore ha dato filo da torcere a McIlroy che alla fine ha prevalso con un birdie frutto di un putt di oltre tre metri e piuttosto difficile, dopo un miracolo dell’americano che aveva ottenuto un par quasi incredibile preceduto da due errori. A lenire la delusione dello statunitense è poi intervenuto Davis Love III, capitano della compagine statunitense di Ryder Cup, che, impressionato dalla sua prova, gli ha concesso l’ultima wild card che aveva a disposizione per completare il team.

Nella FedEx McIlroly ha concluso con 3.120 punti, precedendo Johnson (p. 2.380), che ha avuto un bonus di 3.000.000 di dollari, Patrick Reed (p. 1.986, $ 2.000.000), Adam Scott (p. 1.930, $ 1,5 milioni) e Paul Casey (p. 1.880, $ 1.000.000).

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    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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