19 Ottobre 2024

Challenge: a segno Purcell, 16° Zemmer

Conor Purcell (Getty Images) Conor Purcell (Getty Images)

L’irlandese Conor Purcell ha vinto con 266 (63 69 67 67, -18) colpi l’Hangzhou Open, penultimo evento stagionale del Challenge Tour, disputato all’Hangzhou West Lake Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome, e salendo dal 12° al quarto posto nella Road to Mallorca (ordine di merito) si è assicurato una delle ‘carte’ per il DP World Tour 2025. Non dovrà dunque attendere il verdetto definitivo dell’ultimo torneo, il Rolex Challenge Tour Grand Final (31 ottobre-3 novembre, Mallorca, Spagna), dove saranno ammessi i primi 45 della money list e che concederà ai migliori venti in pass per il circuito maggiore.

Infatti Purcell è inattaccabile come lo sono i tre giocatori che si sono classificati alle sue spalle, secondi con 270 (-14): lo spagnolo Angel Ayora, (6° nel ranking), il finlandese Oliver Lindell (5°) e l’inglese Jack Senior (8°). In quinta posizione con 271 (-13) il francese Felix Mory, il cinese Yanhan Zhou e lo svedese Niklas Lemke e in ottava con 272 (-12) l’inglese Ben Schmidt, che era in vetta con Purcell dopo tre round.

Ha staccato il biglietto per la Spagna Gregorio De Leo, che si è classificato 34° con 280 (64 72 73 71, -4) e che parteciperà al Grand Final partendo dal 33° posto nella Road to Mallorca. Non ci sarà Aron Zemmer, che nella gara si è classificato 16° con 275 (72 68 68 67, -9), ma è 64° nel ranking. E’ uscito al taglio Pietro Bovari, 70° con 142 (68 74, par). Al vincitore à andato un assegno di 80.000 dollari su un montepremi di 500.000 dollari.

 

TERZO GIRO - L’inglese Ben Schmidt è rimasto al comando con 199 (65 66 68, -14) colpi nell’Hangzhou Open, ma è cambiato il suo compagno di viaggio che ora è l’irlandese Conor Purcell (63 69 67), mentre ha ceduto il 19enne cinese Wenyi Ding, al debutto da pro, sceso dal primo al quinto posto con 202 (-11).

La coppia al comando inizierà il round finale con due colpi di vantaggio sullo svedese Niklas Lemke e sullo spagnolo Angel Ayora, terzi con 201 (-12), e con tre su Ding, affiancato dall’inglese Jack Senior e dal finlandese Oliver Lindell. In ottava posizione con 204 (-9), e anche loro con possibilità di recuperare, il danese Lucas Bjerregaard, il tedesco Jan Schneider, il francese Felix Mory, il norvegese Kristoffer Reitan e Matthew Cheung di Hong Kong.

A metà classifica Aron Zemmer, 30° con 208 (72 68 68, -5), in rimonta dalla 55ª piazza, e Gregorio De Leo, 35° con 209 (64 72 73, -4). Non ha superato il taglio Pietro Bovari, 70° con 142 (68 74, par). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Scivolone di Gregorio De Leo, da secondo a 21° con 136 (64 72, -6) colpi, nell’Hangzhou Open, sul percorso dell’Hangzhou West Lake Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome in Cina. Sono passati a condurre con 131 (-11) l’inglese Ben Schmidt (65 66) e il 19enne cinese Wenyi Ding (66 65) al debutto tra i pro e primo della sua nazione ad aver vinto l’US Junior Amateur (2022). In terza posizione il norvegese Kristoffer Reitan e l’irlandese Conor Purcell, che era in vetta dopo il primo round insieme allo svedese Mikael Lindberg ora 13° con 135 (-7). In quinta con 133 (-9) il ceco Gordon Brixi e gli spagnoli Joel Moscatel, due successi in stagione, e il 20enne Angel Ayora, uno per lui e sempre più convincente.

E’ rimasto in gara con l’ultimo punteggio utile Aron Zemmer, 55° con 140 (72 68, -2), mentre non ha superato il taglio Pietro Bovari, 70° con 142 (68 74, par). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.

 

 PRIMO GIRO - Con un ottimo giro in 64 (-7, sette birdie) colpi Gregorio De Leo è al secondo posto, alla pari con lo svedese Mikael Lindberg, dopo il round iniziale dell’Hangzhou Open, sul percorso dell’Hangzhou West Lake Golf Club (par 71) nella città da cui il circolo prende nome in Cina. La coppia ha un colpo di ritardo dal leader, l’irlandese Conor Purcell, che ha realizzato un 63 (-8) con otto birdie e anche lui senza bogey come De Leo. Al quarto posto con 65 (-6) il sudafricano Justin Walters, lo spagnolo Angel Ayora, lo svedese Niklas Lemke e l’inglese Ben Schmidt.

In buona posizione Pietro Bovari, 20° con 68 (-3), mentre è a rischio di taglio Aron Zemmer, 84° con 72 (+1). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Seconda tappa consecutiva in Cina del Challenge Tour, dove si svolge la prima edizione dell’Hangzhou Open (17-20 ottobre) all’Hangzhou West Lake Golf Club nella città da cui il circolo prende nome. Gara molto importante per molti concorrenti, perché è l’ultima chiamata per poter partecipare al prossimo Rolex Challenge Tour Grand Final (31 ottobre-3 novembre, Mallorca, Spagna). E’ l’evento finale del circuito al quale potranno accedere solamente coloro che occuperanno i primi 45 posti della Road To Mallorca (ordine di merito), destinati a contendersi le “carte” per il DP World Tour 2025, che spetteranno ai migliori venti.

In campo tre azzurri: Gregorio De Leo, Aron Zemmer e Pietro Bovari. Il primo con il sesto posto nel precedente Hainan Open è salito dal 38° al 33° nella money list e ha già in tasca il biglietto per la Spagna, ma dovrà cercare di salire ancora per avere maggiori possibilità nel torneo conclusivo. Pietro Bovari (72°) e Aron Zemmer (74°) hanno chances di entrare tra i 45 solo vincendo o classificandosi al secondo posto. Dal terzo dovranno intervenire anche altri fattori favorevoli. Assente Stefano Mazzoli, 41° nel ranking, impegnato nell’Asian Tour dove deve difendere la ‘carta’. In tal modo gli sarà praticamente impossibile, salvo miracoli. recarsi a Mallorca, sia perché ha solo 6,97 punti di margine sul 46°, sia perché le defezioni sono state molto poche.

Tra i primi 60 della Roard To Mallorca, sono infatti assenti solo sette giocatori. Nei venti mancano il leader, l’inglese John Parry, a riparo da sorprese, e il danese Rasmus Neergaard-Petersen (n. 2) che con tre titoli stagionali già sta giocando sul circuito maggiore, e il sudafricano Robin Williams (n. 7), anche lui al sicuro quanto a ‘carta’. Andranno comunque in Spagna il norvegese Andreas Halvorsen (n. 29) e il nordirlandese Dermot McElroy, pure se perderanno terreno, poi dal 36° al 60° ci saranno tutti ad esclusione del belga Jannik DeBryun (57°), testimonianza che attorno alla 45ª piazza occorrerà dare il massimo.

Sono fuori dalla mischia i numerosi giocatori cinesi al via, ma uno sarà atteso con particolare interesse: è il 19enne Wenyi Ding che debutta tra i pro dopo aver vinto due settimane fa l'Asia-Pacific Amateur Championship. Nella sua ottima carriera da dilettante il fiore all’occhiello di essere stato il primo cinese a imposi nell’US Junior Amateur (2022). Il montepremi è di 500.000 dollari con prima moneta di 80.000 dollari.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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