30 Settembre 2024

Presidents Cup ancora agli USA

Keegan Bradley Keegan Bradley

La Presidents Cup, per la decima volta consecutiva, va al team Usa. In Canada, la compagine guidata da Jim Furyk, ha superato per 18,5 a 11,5 l'International team di Mike Weir. A regalare il punto decisivo agli Stati Uniti è stato Keegan Bradley, capitano della compagine a stelle e strisce alla Ryder Cup 2025 di Bethpage (New York).

Al Royal Montreal Golf Club (il più antico del Nord America che ha celebrato i suoi 150 anni nel 2023), in Quebec, gli Usa hanno conquistato 7,5 punti nei match di singolo e festeggiato la tredicesima impresa nella Presidents Cup in 15 edizioni fin qui disputate. L'unica sconfitta risale al 1998, mentre nel 2003 arrivò un pareggio. A far notizia anche il ko di Scottie Scheffler, numero 1 al mondo, nell'incontro con il giapponese Hideki Matsuyama.

"Non posso credere sia tutto vero, penso si tratti di una favola, di un film dall'epilogo meraviglioso. Questa è la testimonianza di come nello sport, come nella vita, occorra dare sempre il massimo. Perché prima o poi i risultati arrivano", la soddisfazione di Bradley, a cui Furyk ha riservato una delle wild card a sua disposizione come premio dopo un finale di stagione show sul PGA Tour.
Dal 2017 (quando vinsero con 8 punti di scarto), per gli Usa questo è il margine di successo più ampio, dopo il cambio di formato dei punti (2015), nella storia del torneo.

Primo piano

  • Il primo Masters
    tra storia e leggenda
    Il primo Masters tra storia e leggenda 07/04/2025

    Fu la stampa a dare il nome al torneo che Bobby Jones allestì nel 1934, appena ebbe finito di costruire l’Augusta National, invitando i suoi vecchi avversari e i campioni più celebrati dell’epoca.

    “Herbert H. Ramsey, ex presidente dell’Associazione Golfistica statunitense, ha dichiarato di aver presenziato ad uno spettacolo mai visto fino ad ora. E dire che egli ha assistito a tante vibranti battaglie nel golf”. Così scriveva nel 1934, all’indomani del primo Masters svoltosi ad Augusta, il giornalista Grantland Rice, uno dei più famosi dell’epoca, che poi concludeva il suo servizio con queste parole: “L’opinione generale è che Bobby Jones e Augusta abbiano dato inizio a un evento che si tramuterà in uno tra i più grandi della storia del golf. Sicuramente la prossima edizione sarà superiore per interesse generale e per sensazioni emotive”.

    Rice fu l’inviato ad Augusta di “The American Golfer”, una rivista specializzata purtroppo inghiottita dalla “grande recessione “ nel 1936. Ospitò articoli considerati autentica letteratura del golf

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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