15 Aprile 2024

Masters: domina Scheffler, ultimo Woods

Scottie Scheffler (Credit @The Masters) Scottie Scheffler (Credit @The Masters)

E’ l’assoluto dominatore della scena mondiale e Scottie Scheffler lo ha confermato travolgendo gli avversari nell’88° Masters Tournament, che ha vinto per la seconda volta, dopo la prima nel 2022. Sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, in condizioni meteo difficili per il forte vento, il 27enne di Ridgewood (New Jersey), numero uno del World Ranking, ha concluso la sua corsa verso il nono titolo sul PGA Tour con 277 (66 72 71 68, -11) colpi, quattro di vantaggio sullo svedese Ludvig Aberg, secondo con 281 (-7), e sette su Max Homa, Collin Morikawa e su Tommy Fleetwood, terzi con 284 (-4). Al sesto posto con 286 (-2) Cameron Smith e Bryson DeChambeau, due dei tredici giocatori della LIV Golf in campo, con il secondo che è stato al vertice nei primi due round prima di cedere nel terzo, e all’ottavo con 287 (-1) Xander Schauffele, salito in terza posizione nella classifica mondiale.

Hanno deluso Rory McIlroy, numero due del ranking, e Jon Rahm, numero quattro. Il primo, 22° con 292 (+4), non è riuscito per la decima volta a conquistare il titolo che manca nel suo palmares per completare il “Grande Slam”. Lo spagnolo, 45° con 297 (+9), da poco nelle fila della Superlega araba con un contratto faraonico, campione uscente, ha mancato l’impresa di imporsi per la seconda volta consecutiva ed emulare i soli tre che ci sono riusciti: Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002).

Quanto a Woods è terminato 60° con 304 (73 72 82 77, +16) e ultimo tra i concorrenti ammessi alle ultime 36 buche. Nei primi due giri ha suscitato l’entusiasmo degli spettatori con giocate attorno e sul green a livello dei suoi tempi migliori e stabilito il nuovo record di tagli superati di fila al Masters con 24. Poi la condizione fisica non lo ha più sorretto e con 82 (+10) ha segnato lo score peggiore nei 100 round disputati al Masters e con il 304 il punteggio più alto sulle 72 buche nel PGA Tour.

Nel turno conclusivo Aberg, Morikawa e Homa hanno provato a insidiare Scheffler, ma i loro sogni si sono infranti nell’Amen Corner, il trio di buche dalla 11ª alla 13ª, tutti e tre frenati e messi fuori gioco da un doppio bogey. E il vincitore, poi, ci ha messo del suo con tre birdie sulle ultime sei buche (in totale 68, -4, con sette birdie e tre bogey).

Scheffler, alla 120ª presenza sul circuito, ha ricevuto un assegno di 3.600.000 dollari su un montepremi di 20.000.000 di dollari, ma in particolare nelle ultime quattro gare (successi nell’Arnold Palmer Invitational e nel The PLAYERS e secondo posto all’Houston Open, oltre al titolo Major) ha guadagnato complessivamente 12.653.735 dollari. E’ il 18° giocatore a far suo più volte il Masters, primo dopo Bubba Watson (2012, 2014), e il quarto più giovane a riuscirci dopo Jack Nicklaus, Seve Ballesteros e Tiger Woods. E’ la quinta volta che va a segno nelle undici occasioni in cui è stato in vetta dopo 54 buche.

“Non ho parole - ha detto al termine - per esprimere quello che sto provando ora. E’ un sogno”. Poi rivolto alla moglie che lo seguiva in TV: “Meredith, sto arrivando”. Tra pochi giorni gli regalerà il primo figlio.

 

TERZO GIRO - Scottie Scheffler, numero uno mondiale, è rimasto da solo al comando con 209 (66 72 71, -7) colpi dopo il “moving day” e inizierà il giro finale del Masters Tournament, il primo Major stagionale, con un colpo di vantaggio su Collin Morikawa, secondo con 210 (-6), e due su Max Homa, terzo con 211 (-5).

Sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, dove il vento che soffiava tra le 10 e le 15 miglia orarie, e a tratti con raffiche di 25 miglia, ha condizionato nuovamente gli score, ha ceduto Tiger Woods, sceso dal 22° al 52° posto con 227 (73 72 82, +11) con un 82 (+10), suo punteggio più alto nei 99 giri giocati al Masters e ora ne ha sette pari o superiori all’80 nel PGA Tour e quattro nei Major. Resta il suo primato di 24 tagli consecutivi superati nel torneo.

Insieme ai primi tre della graduatoria saranno in corsa per il titolo anche Ludvig Aberg, quarto con 212 (-4), e Bryson DeChambeau, quinto con 213 (-3). Il 30enne californiano, uno dei 13 giocatori della LIV Golf in campo, leader solitario dopo il primo round e insieme a Scheffler e a Homa nel secondo, ha perso terreno con un 75 (+3), ma le condizioni in cui si sta svolgendo la gara lasciano spazio alla possibilità di recuperi, anche con distacchi più ampi, come i cinque colpi che accusano Xander Schauffele, Cameron Davis e Nicolai Hojgaard, sesti con 214 (-2). Quest’ultimo è stato anche in vetta alla graduatoria dopo aver giocato la decima buca, ma si è defilato con cinque bogey consecutivi dalla 11ª.

Anche se è risalito dal 35° al 21° posto con 219 (+3) Rory McIlroy, numero due mondiale, ha fallito il decimo tentativo consecutivo di chiudere il “Grande Slam” con l’unico Major che manca nel suo palmarès, mentre Jon Rahm, da 44° a 28° con 221 (+5), numero tre e campione in carica, non potrà fregiarsi del titolo per la seconda volta consecutiva ed emulare i tre grandissimi, Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002), unici ad aver realizzato la doppietta di fila. La tradizione che nega al vincitore del Par 3 Contest di indossare la “Green Jacket” nello stesso anno non ha risparmiato neanche Rickie Fowler, medesimo score di Rham.

Scheffler, che nelle ultime tre gare ha ottenuto due vittorie (Arnold Palmer Invitational e The PLAYERS) e un secondo posto (Houston Open), è stato piuttosto altalenante nel realizzare il suo 71 (-1, un eagle, quattro birdie, tre bogey, un doppio bogey) e questo forse lascia buone speranze ai suoi avversari. E’ l’11ª volta che si trova al vertice dopo 54 buche e nelle dieci precedenti è andato a segno in quattro occasioni, Masters 2022 compreso, suo unico Major conquistato.

E’ continuata la risalita di Morikawa, 14° dopo un round e quinto dopo due, e lo ha fatto con un parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey), secondo punteggio di giornata e uno dei due sotto il 70. Il migliore l’ha realizzato Chris Kirk che con un 68 (-4, cinque birdie, un bogey) si è portato in buona classifica, da 44° a 16° con 217 (+1). Il montepremi è di 20 milioni di dollari con prima moneta di 3.600.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Bryson DeChambeau, leader con 138 (65 73, -6) colpi raggiunto in vetta da Scottie Scheffler (66 72), numero uno mondiale, e da Max Homa (67 71), Tiger Woods ancora osannato dai tifosi, autore di un nuovo record, le difficoltà di Rory McIlroy e di Jon Rahm in una seconda giornata dell’88° Masters Tournament, il primo Major stagionale, resa molto difficile dal vento impetuoso con raffiche a tratti di 35 miglia orarie. Testimonianza più eloquente la media score di 75,079, la più alta in un singolo turno dopo quella di 75,719 registrata nel terzo round del 2016.

Sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, ancora protagonista Tiger Woods, anche se in classifica è 22° con 145 (73 72, +1). Infatti ha messo il suo sigillo sull’evento firmando un altro dei suoi tanti primati: ha portato a 24 i tagli consecutivi superati al Masters, uno in più dei 23 ad opera di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007) che aveva eguagliato lo scorso anno.

Ha girato nel 72 del par con tre birdie e altrettanti bogey sulle prime nove buche e con ancora un birdie e un bogey nel rientro. Il pubblico è stato tutto per lui e Tiger lo ha ripagato soprattutto con approcci e putt adeguati alla sua immensa classe. Ha giocato complessivamente 23 buche, comprese le cinque al mattino per completare il primo round interrotto per l’oscurità e alla fine è apparso piuttosto provato, ma malgrado ciò, sull’ultima buca è riuscito a salvare un difficile par, disturbato tra l’altro, nell’esecuzione del preciso putt, dalla sabbia che usciva dal bunker antistante la buca per il forte vento.

Il trio di testa è seguito a due colpi Nicolai Hojgaard, quarto con 140 (-4). Al quinto posto con 141 (-3) Collin Morikawa e Cameron Davis e al settimo con 142 (-2) Ludvig Aberg, che ha recuperato 28 posizioni, unico giocatore che con un parziale di 69 (-3, sei birdie, tre bogey) è riuscito a scendere sotto i 70 colpi. Lo svedese, insieme a Hojgaard, è stato uno dei protagonisti del Team Europe che ha battuto quello USA nella spettacolare Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia e che ha avuto un successo planetario.

Scheffler, che ha girato in 72 (par, tre birdie, tre bogey), è in vetta per la terza volta dopo 36 buche in un Major con precedenti confortanti perché ha vinto il Masters nel 2022 ed è terminato secondo nel PGA Championship del 2023. Homa ha segnato un 71 (-1) con due birdie e un bogey e DeChambeau, uno dei 13 partecipanti appartenenti alla LIV Golf, è andato sopra par con un 73 (+1, tre birdie, quattro bogey).

Sono probabilmente tramontati i sogni di Rory McIlroy, 35° con 148 (+4), e di Jon Rahm, 44° con 149 (+5). Il primo, numero due del World Ranking, puntava a completare il “Grande Slam” con il solo Major che manca nel suo palmarés, ma anche il decimo tentativo sembra destinato a fallire. Lo spagnolo, numero 3, non riuscirà a difendere il titolo e non potrà eguagliare tre grandissimi, Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002), unici ad aver realizzato la doppietta di fila.

Sono rimasti in gara con l’ultimo punteggio utile di 150 (+6) colpi 60 concorrenti, compreso il dilettante Neal Shipley, 30° con 147 (+3). Era dal 2017 che non si verificata un taglio a “+6”.

Sono rimasti fuori dal torneo, tra gli altri, Sergio Garcia e Justin Thomas (151, +7), Viktor Hovland (152, +8), Jordan Spieth (153, +9) e Dustin Johnson (157, +13).

 

PRIMO GIRO - Bryson DeChambeau al vertice con 65 (-7), Scottie Scheffler, numero uno mondiale, che gli ha concesso un solo colpo di vantaggio, secondo con 66 (-6), il grande entusiasmo per Tiger Woods, 17° con “meno 1” alla 13ª, che non è riuscito a concludere il primo round sospeso per oscurità, il ritardo, peraltro recuperabile, di Rory McIlroy, stessa posizione a giro concluso con un 71 (-1), e le difficoltà di Jon Rahm, campione in carica, 42° con 73 (+1).

Sono alcuni dei motivi che hanno caratterizzato, sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia, la prima giornata dell’88° Masters Tournament, iniziata con due ore e mezza di ritardo per la pioggia e poi proseguita con un forte vento che, comunque, anche per la qualità degli 89 concorrenti, non ha impedito emozioni, spettacolo e colpi da cineteca.

DeChambeau ha lanciato la sfida della LIV Golf, dove milita insieme ad altri 12 giocatori in campo, con otto birdie e un bogey per lo score personale più basso ad Augusta, (su 25 giri giocati) e con un punteggio superiore di soli due colpi al record sulle 18 buche stabilito nel secolo scorso con (63, -9) da Nick Price nel 1986 ed eguagliato da Greg Norman nel 1996.

Scheffler, che nelle ultime tre uscite ha firmato due titoli importanti (Arnold Palmer Invitational e The Players Championship) e si è classificato secondo nel successivo Houston Open, ha risposto con sei birdie senza bogey e non nasconde il proposito di divenire il 18° plurivincitore nell’albo d’oro dell’evento. Seguono in classifica il danese Nicolai Hojgaard, terzo con “meno 5” dopo 15 buche e uno degli artefici del successo del Team Europe nella Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia con un successo di risonanza mondiale, l’inglese Danny Willett (a segno nel 2016), che non partecipava a una gara dallo scorso settembre, quarto con 68 (-4), e stesso “meno 4” per Max Homa fermato alla buca 13. In sesta posizione con 69 (-3) il neozelandese Ryan Fox, l’australiano Cameron Davis e l’inglese Tyrrell Hatton, che ha ancora quattro buche a disposizione per migliorarsi.

Ovazione sul tee di partenza per Tiger Woods, con persino un “alleluia”, e buona risposta del vincitore di cinque Masters e di 15 Major che è partito con un birdie, ha frenato con un bogey (4ª) ed è tornato sotto par con un altro birdie (8ª). Per mentalità punta alla sesta “Green Jacket”, anche con tutti i problemi che lo accompagnano, ma può sicuramente lasciare la sua impronta con un altro dei tanti primati della sua vita golfistica: portare a 24 la serie di tagli superati consecutivamente, dopo aver eguagliato lo scorso anno il record di 23, autori Gary Player (1959-1982) e Fred Couples (1983-2007).

Attesa nel secondo turno un’impennata di Rory McIlroy, che tenta per la decima volta di completare il “Grande Slam” con l’unico Major assente nel suo palmarés e anche di Jon Rahm, passato da poco alla Superlega araba per una cifra record. Lo spagnolo ha segnato tre birdie e un bogey sulle prime nove buche, poi ha commesso una serie di errori sulle seconde con solamente un altro birdie e quattro bogey.

Par 3 Contest a Rickie Fowler - Tradizionale prologo al Masters Tournament il Par 3 Contest, la gara spettacolo a cui prendono parte i concorrenti con i loro familiari e con grande partecipazione del pubblico. Ha vinto Rickie Fowler con 22 (-5, cinque birdie) colpi davanti a J.T. Poston, all’austriaco Sepp Straka e al dilettante messicano Santiago De La Fuente, secondi con 24 (-3).

Nello show anche cinque “hole in one”, che sono un po’ la specialità della casa in questo evento e che hanno portato il totale in 62 edizioni del torneo a 104. Le hanno realizzate Luke List, Gary Woodland, Sepp Straka, Lucas Glover e Viktor Hovland. Le “buche in uno” erano state cinque anche lo scorso anno, mentre il record è datato 2016 con nove.

Il Par 3 Contest ha comunque una controindicazione: infatti il vincitore non ha mai indossato la “Green Jacket” quattro giorni dopo e, stando al primo round, anche Fowler sembra avviato verso lo stesso destino. Infatti è 75° con 76 (+4), più vicino al taglio che al titolo. Ha però ancora una speranza proiettata al futuro: infatti alcuni sono riusciti a divenire Masters Champion in anni diversi.

Il Masters Tournament su Sky e su NOW - Il Masters Tournament andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari. Venerdì 12 aprile, dalle ore 18 alle ore 20,30 e dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 14 alle ore 20,45 e dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 14,30 alle ore 18 e dalle ore 20 alle ore 1,30. In onda “Studio Golf” il 12 aprile alle ore 20,40 e il 13 aprile alle ore 20,45. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa, Alessandro Lupi e di Michele Gallerani. Conduzione “Studio Golf” Francesca Piantanida.

Par 3 Contest a Rickie Fowler - Tradizionale prologo al Masters Tournament il Par 3 Contest, la gara spettacolo a cui prendono parte i concorrenti con i loro familiari e con grande partecipazione del pubblico. Ha vinto Rickie Fowler con 22 (-5, cinque birdie) colpi davanti a J.T. Poston, all’austriaco Sepp Straka e al dilettante messicano Santiago De La Fuente, secondi con 24 (-3).

Nello show anche cinque “hole in one”, che sono un po’ la specialità della casa in questo evento e che hanno portato il totale in 62 edizioni del torneo a 104. Le hanno realizzate Luke List, Gary Woodland, Sepp Straka, Lucas Glover e Viktor Hovland. Le “buche in uno” erano state cinque anche lo scorso anno, mentre il record è datato 2016 con nove.

Il Par 3 Contest ha comunque una controindicazione: infatti il vincitore non ha mai indossato la “Green Jacket” quattro giorni dopo e, stando al primo round, anche Fowler sembra avviato verso lo stesso destino. Infatti è 75° con 76 (+4), più vicino al taglio che al titolo. Ha però ancora una speranza proiettata al futuro: infatti alcuni sono riusciti a divenire Masters Champion in anni diversi.

Il Masters Tournament su Sky e su NOW - Il Masters Tournament andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari. Venerdì 12 aprile, dalle ore 18 alle ore 20,30 e dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 14 alle ore 20,45 e dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 14,30 alle ore 18 e dalle ore 20 alle ore 1,30. In onda “Studio Golf” il 12 aprile alle ore 20,40 e il 13 aprile alle ore 20,45. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa, Alessandro Lupi e di Michele Gallerani. Conduzione “Studio Golf” Francesca Piantanida.

 

IL PROLOGO - Ad Augusta, negli Stati Uniti, lo show del "Par 3 Contest", antipasto Masters, va a Rickie Fowler. Con uno score di 22 (-5) colpi l'americano, nell'esibizione che vede i big del green al fianco dei propri familiari, sul percorso di 9 buche executive dell'Augusta National, ha superato il suo connazionale James Tyree Poston, l'austriaco Sepp Straka e il giovane amateur messicano Santiago De La Fuente, tutti 2/i con 24 (-3). Brocca di cristallo alzata al cielo, sorrisi al fianco della moglie e della figlia, ma Fowler adesso è chiamato alla sfida più dura, quella di battere anche la cabala nell'88esima edizione del Masters. Nelle 61 edizioni precedenti, chi ha fatto suo il "Par 3 Contest" non è mai riuscito poi a indossare la "Green Jacket" nello stesso anno. Però alcuni si sono imposti in anni diversi. Quindi se andrà male, potrà ancora sperare.   

Grande spettacolo ad Augusta dove sono state cinque le "hole in one" realizzate, rispettivamente, da Luke List, Gary Woodland, Sepp Straka, Lucas Glover e Viktor Hovland. Il totale delle buche in uno al "Par 3 Contest" è salito ora a quota 104. Tra i campioni che hanno scelto quest'anno di saltare il "Par 3 Contest" spiccano Tiger Woods e Rory McIlroy.
E adesso si fa sul serio. Alle 13:40, ora italiana, partirà la corsa alla giacca verde più ambita del green. A difendere il titolo sarà lo spagnolo Jon Rahm, numero 3 al mondo e asso della Superlega araba. 

 

LA VIGILIA - Torna il Masters Tournament, primo dei quattro Major stagionali, dal fascino particolare, con la sfida tra i migliori giocatori del mondo nell’ambiente unico dell’Augusta National, il percorso voluto dalla leggenda Bobby Jones, ad Augusta in Georgia. Prologo all’88ª edizione dell’evento, che avrà luogo dall’11 al 14 aprile, il “Par 3 Contest”, mercoledì 10 aprile, uno show che coinvolge i concorrenti, i loro familiari e il pubblico.

Jon Rahm per il bis - La difesa del titolo di Jon Rahm, la presenza di Tiger Woods, il tentativo di Rory McIlroy di completare il “Grande Slam” con l’unico Major assente nel suo palmarés, il confronto con i 13 atleti in campo passati alla LIV Golf (Rahm compreso) sono solo alcuni dei motivi di interesse del torneo. Senza dimenticare Scottie Scheffler, teso a ribadire la legittimità del suo ruolo di numero uno mondiale, magari bissando il successo del 2022. Peraltro in gran forma, perché nelle otto gare disputate nel 2024 ha vinto due volte (Arnold Palmer Invitational e The Players), in altre cinque è terminato tra i top ten e in una è arrivato 17°, concedendosi anche il titolo dell’Hero World Challenge a dicembre.

Rahm ha l’occasione per realizzare la doppietta consecutiva riuscita solo a tre grandissimi, Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002). Impresa quanto meno complicata in un field di 89 giocatori (negli ultimi dieci anni per due volte il minimo è stato di 87, nel 2018 e nel 2019) che comprende i primi 50 del World Ranking. Cinque i dilettanti.

Il field - Osservato speciale Rory McIlroy, numero due mondiale con più di quattro punti di ritardo da Scheffler, al 16° Masters e che proverà per la decima volta a chiudere il cerchio del “Grande Slam” e affiancare i cinque grandissimi che hanno compiuto l’impresa: Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods. Per raggiungere lo scopo ha fatto una preparazione speciale e per non distrarsi ha rinunciato a partecipare al Par 3 Contest. E’ arrivato secondo nel 2022, ma l’opportunità di imporsi l’ha fallita clamorosamente nel 2011, a ventidue anni, quando crollò nell’ultimo giro (80, +8), che aveva iniziato con quattro colpi di vantaggio.

Tanti naturalmente i favoriti, oltre ai citati, tra i quali ricordiamo Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Wyndham Clark, Viktor Hovland, Matt Fitzpatrick, Max Homa, Cameron Young, Jordan Spieth, Justin Thomas e Hideki Matsuyama, primo giapponese a indossare la “Green Jacket” (2021), anche se non tutti al massimo della condizione. Tra i giocatori della LIV Golf vi sono, oltre a Rahm, altri sei Masters Champion: Dustin Johnson, Patrick Reed, Sergio Garcia, Bubba Watson, Charl Schwartzel e Phil Mickelson, quest’ultimo secondo lo scorso anno insieme a Brooks Koepka, anche lui al via.

Tiger Woods - Tiger Woods, cinque vittorie ad Augusta e 15 nei Major, alla seconda gara stagionale dopo il ritiro dal Genesis Invitational, disputa il 26° Masters. Quando gioca fa sempre notizia e calamita l’attenzione di media e tifosi. Malgrado la sua mentalità che lo porta in ogni occasione a puntare al massimo, non sarà tra i favoriti. Potrebbe comunque divenire il primo della storia a superare il taglio per 24 volte consecutive, dopo aver eguagliato lo scorso anno la striscia di 23, opera di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007).

I record- Jack Nicklaus detiene il primato di successi con sei, ma è anche il vincitore più anziano perché conquistò il sesto nel 1986 all’età di 46 anni e 82 giorni. Lo segue Tiger Woods con cinque, primo atleta di colore a firmare l’albo d’oro, il più giovane a ricevere la “Green Jacket” all’età di 21 anni e 104 giorni nel 1997 anno in cui ha stabilito con 12 colpi il margine più alto sul secondo.

Nella lista dei plurivincitori seguono con quattro titoli Arnold Palmer e con tre Jimmy Demaret, Sam Snead, Phil Mickelson, l’inglese Nick Faldo e il sudafricano Gary Player, che è stato il primo straniero a far suo il Masters, unico fino al 1980 quando si impose lo spagnolo Severiano Ballesteros. Player è anche il giocatore con più presenze nel torneo (52 tra il 1957 e il 2009), mentre Arnold Palmer ne ha collezionate 50, ma tutte consecutive.

Il record dello score più basso sulle 72 buche è con 268 (-20) colpi di Dustin Johnson (2020), mentre sul giro è il 63 (-9) ottenuto da Nick Price nel 1986 ed eguagliato da Greg Norman nel 1996. Quest’ultimo è il solo ad aver fatto una sorta di “grande slam” al contrario: infatti ha perso tutti e quattro i Major al playoff. Sono 34 le “hole in one” realizzate, l’ultima da Corey Conners nel 2021.

Saranno 18 i past winner con passarella speciale per i quattro più anziani: Fred Couples (1992), José Maria Olazabal (1994, 1999), al quale farà da caddie Lorenzo Gagli, Vijay Singh (2000) e Mike Weir (2003).

“Par 3 Contest” - Il Masters Tournament sarà anticipato, come detto, dal “Par 3 Contest”, uno show e una festa allo stesso tempo a cui prendono parte i concorrenti, con i loro familiari, campioni del passato non competitivi e con il pubblico altrettanto protagonista. E’ la gara che nessuno vorrebbe vincere perché nelle 61 edizioni precedenti coloro che hanno alzato il trofeo non hanno poi indossato quattro giorni dopo la “Green Jacket”, destino toccato lo scorso anno anche a Tom Hoge. Tradizione negativa, ma con uno spiraglio: infatti alcuni sono comunque riusciti ad andare a segno in anni diversi. L’evento ha anche un altro lato spettacolare: le numerose “hole in one”. Nel 2023 ne sono state realizzate cinque (record nel 2016 con nove) che hanno portato il totale a 99.

L’Augusta National - Il percorso dell’Augusta National sorge in quella che era la Fruitlands Nurseries. Bobby Jones la visitò verso la fine del 1930 e ne rimase affascinato. Osservando la vegetazione lussureggiante e l’andamento del terreno dal luogo ove oggi c’è il putting green, esclamò: "E’ l’ideale. Questo terreno è rimasto abbandonato per tanti anni soltanto perché aspettava che qualcuno venisse a costruirci sopra un campo da golf".

La tenuta apparteneva originariamente agli indigeni, poi ne divenne ultimo proprietario il Commodoro Perry Stoltz, che voleva costruirci un grande albergo sull’esempio di quello che aveva a Miami Beach e aveva pensato anche di abbattere la vecchia casa coloniale. Così non fu. Uno dei peggiori uragani della storia si abbattè sulla Florida distruggendo l’hotel di Stoltz che fu costretto a dichiarare bancarotta. Così la Fruitlands Nurseries, con tutte le sue stupende piante, fu acquistata da Jones, che affidò il progetto del percorso ad Alister Mackenzie, un medico scozzese che aveva abbandonato la professione per dedicarsi a tempo pieno alla costruzione dei campi da golf, facendo lasciare al suo posto la casa coloniale.

L’Augusta National è un gioiello la cui parte più famosa è l’Amen Corner, trio di buche composto da White Dogwood (11ª), Golden Bell (12ª) e Azalea (13ª). E’ stato Herbert Warren Wind, nel 1958 su Sports Illustrated, a dare tale nome alla parte del tracciato dove molto spesso si decide il Masters.

Il Masters Tournament su Sky e su NOW - Il Masters Tournament andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari. Mercoledì 10 aprile “Par 3 Contest”: dalle ore 21 in poi. Giovedì 11 aprile e venerdì 12, dalle ore 18 alle ore 20,30 e dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 14 alle ore 20,45 e dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 14,30 alle ore 18 e dalle ore 20 alle ore 1,30. In onda “Studio Golf” l’11 e il 13 aprile alle ore 20,45 e il 12 alle ore 20,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa, Alessandro Lupi e di Michele Gallerani. Conduzione “Studio Golf” Francesca Piantanida.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

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