Matteo Manassero si è reso nuovamente protagonista di un’ottima prestazione classificandosi quinto con 276 (65 68 70 73, -12) colpi nell’Hero Indian Open vinto con 271 (65 65 68 73, -17) dal giapponese Keita Nakajima, dopo un’autoritaria corsa di testa.
Nel torneo, giunto alla 57ª edizione e organizzato dal DP World Tour in collaborazione con l’Indian Golf Union, sul percorso del DLF Golf & Country Club (par 72), a New Delhi in India, il nipponico ha lasciato a quattro colpi lo svedese Sebastian Soderberg, lo statunitense Johannes Veerman e l’indiano Veer Ahlawat, che li ha raggiunti con un eagle sull’ultima buca, secondi con 275 (-13). Manassero, che è salito al nono posto della Race To Dubai (ordine di merito) condotta dal nordirlandese Rory McIlroy, ha condiviso la quinta piazza
con il malese Gavin Green e con i francesi Romain Langasque e Jeong weon Ko. Nono con 277 (-11) il danese Jeff Winther e decimo con 278 (-10) il tedesco Yannik Paul.
Nel round conclusivo ha guadagnato nove posizioni Francesco Laporta, 26° con 283 (72 68 72 71, -5) e ne ha perse sette Lorenzo Scalise, 31° con 284 (69 71 70 74, -4). Più indietro Edoardo Molinari, 58° con 291 (75 67 76 73, +3).
Keita Nakajima, 23enne di Saitama, professionista dal 2022, quattro titoli sul Japan Golf Tour, di cui tre lo scorso anno e il primo nel 2021 (Panasonic Open) quando era ancora dilettante, è arrivato al titolo all’undicesima gara disputata sul DP World Tour con miglior performance precedente a gennaio nel Ras Al Khaimah Championship (4°). Ha iniziato l’evento al vertice insieme a Manassero e all’olandese Joost Luiten (poi 11° con 279, -9), ma dal secondo giro ha fatto corsa solitaria aumentando progressivamente il vantaggio che era di otto colpi sugli inseguitori alla buca 13 del turno finale, dove è passato con un “meno 21”. A quel punto si è completamente rilassato e ha terminato la sua prova, comunque splendida, con un doppio bogey, tre bogey e un solo birdie (che si sono uniti e quattro birdie e a un bogey iniziali per il 73, +1) perdendo quattro colpi sulle ultime cinque buche. Solo cronaca e nessun brivido per lui, perché il risultato ormai non era più in discussione. Per la prodezza Nakajima ha ricevuto un assegno di 354.956 euro su un montepremi di circa 2.080.000 euro (2.250.000 dollari la cifra ufficiale).
Manassero, leader dopo un turno con un 65 (-7, un eagle, cinque birdie), è poi rimasto sempre nelle prime posizioni concludendo con un 73 (+1, tre birdie, quattro bogey). E’ la seconda volta in stagione che si classifica quinto (l’altra nel South African Open) con la perla del successo nel Jonsson Workwear Open a metà marzo.
Sono usciti al taglio dopo 36 buche Andrea Pavan, 79° con 145 (73 72, +1), Guido Migliozzi, 95° con 148 (71 77, +4), e Filippo Celli, 127° con 156 (75 81, +12).
TERZO GIRO - Matteo Manassero è sceso dal terzo al quarto posto con 203 (65 68 70, -13) e ha perso due colpi dal leader, il giapponese Keita Nakajima (198 - 65 65 68, -18) in vetta sin dal primo round, che inizierà il giro finale dell'Hero Indian Open con cinque lunghezze di vantaggio sull’azzurro, affiancato dal francese Jeong weon Ko, e quattro sui secondi classificati, il malese Gavin Green e il transalpino Romain Langasque (202, -14).
Sul percorso del DLF G&CC (par 72), a New Delhi in India, sono in media classifica Lorenzo Scalise, 24° con 210 (69 71 70, -6), e Francesco Laporta, 35° con 212 (72 68 72, -4), mentre è in bassa Edoardo Molinari, 67° con 218 (75 67 76, +2).
Chance molto ridotte, o quasi nulle, di potersi inserire nella corsa al titolo per l’indiano Veer Ahlawat, sesto con 204 (-12), per l’inglese Sam Bairstow, settimo con 205 (-11), e per l’olandese Joost Luiten, ottavo con 206 (-10). Sono usciti al taglio al termine del secondo giro, che si è concluso nella mattinata dopo la sospensione per oscurità, Andrea Pavan, 79° con 145 (73 72, +1), Guido Migliozzi, 95° con 148 (71 77, +4), e Filippo Celli, 127° con 156 (75 81, +12). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari
SECONDO GIRO - Matteo Manassero ha rallentato, ma è rimasto in alta classifica nel secondo giro dell'Hero Indian Open sospeso per oscurità. L’azzurro è al terzo posto con 133 (65 68, -11) e rende tre colpi al giapponese Keita Nakajima, leader con 130 (65 65, -14), e rimasto da solo al comando dopo aver condiviso la posizione nel round iniziale con Manassero e con l’olandese Joost Luiten, ora quarto con “meno 10” e fermato alla 15ª buca.
Sul percorso del DLF G&CC (par 72), a New Delhi in India, è in seconda posizione con 132 (-12) il francese Romain Langasque, in quarta il connazionale Jeong weon Ko che, al contrario di Luiten, ha terminato il giro con 134 (-10) e in sesta con 135 (-9) l’indiano Veer Ahlawat.
Rimarranno in gara Lorenzo Scalise (69 71) e Francesco Laporta (72 68), 31.i con 140 (-4), ed Edoardo Molinari. 50° con 142 (75 67, -2). Situazione difficile per Andrea Pavan, 76° con “+1”, che ha tre buche a disposizione per recuperare due colpi e approdare ai due round conclusivi. Praticamente nulle le chance di Guido Migliozzi, 93° con “+3” che, stoppato alla 15ª, ha bisogno di un miracolo per scendere di quattro colpi sotto in par nel resto del tracciato. E’ fuori Filippo Celli, 134° con 156 (75 81, +12). Il montepremi è di 2.500.000 dollari con prima moneta di 382.500 dollari.
PRIMO GIRO - A New Delhi, il primo giro dell'Hero Indian Open è cominciato al meglio per Matteo Manassero. L'azzurro, con un round bogey free in 65 (-7) colpi, sottolineato da un eagle e cinque birdie, condivide la vetta della classifica con l'olandese Joost Luiten e il giapponese Keita Nakajima. Dopo il ritorno al successo sul DP World Tour, nel Jonsson Workwear Open in Sudafrica, l'azzurro sogna una nuova impresa sul massimo circuito continentale. "E' stata una giornata speciale, ho giocato bene da tee a green, sono sicuramente contento di questo risultato", la soddisfazione del 30enne veneto.
Sul percorso del DLF G&CC (par 72) a tallonare i leader, tutti in quarta posizione con 66 (-6), ecco il francese Romain Langasque e gli inglesi Sam Bairstow e Jordan Smith. Per quel che riguarda gli altri azzurri, buona partenza anche per Lorenzo Scalise, 21° con 69 (-3). Dietro di lui Guido Migliozzi, 43° con 71 (-1), e Francesco Laporta, 64° con 72 (par). Rischiano l'eliminazione e sono chiamati a cambiare marcia Andrea Pavan, 80° con 73 (+1), Filippo Celli ed Edoardo Molinari, entrambi 108.i con 75 (+3).
L'Hero Indian Open, arrivato alla 57ª edizione, ha un montepremi di 2.500.000 dollari, di cui 382.500 andranno al vincitore.
LA VIGILIA - Il DP World Tour va a New Delhi per l’unica tappa stagionale in India dove è in programma dal 28 al 31 marzo l’Hero Indian Open. Il 16° torneo del circuito 2024, organizzato in collaborazione con l’Indian Golf Union, è inserito in una serie di sette gare denominata Asian Swing, iniziata la scorsa settimana a Singapore e che poi proseguirà con eventi in Corea del Sud, Giappone e Cina e nel contesto di due Major, il Masters (11-14 aprile) e l’US PGA Championship (16-19 maggio).
Sul percorso del DLF Golf & Country Club saranno al via sette azzurri: Guido Migliozzi, Matteo Manassero, Edoardo Molinari, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Francesco Laporta e Filippo Celli.
Nel field numerosi giocatori indiani che proveranno a conquistare un titolo che manca dal 2017, guidati da Anirban Lahiri, a segno nel 2015, due vittorie sul DP World Tour, cinque sull’Asian Tour Tour, undici sul Professional Golf Tour of India e attualmente nella LIV Golf, e da Shubhankar Sharma, due successi sul circuito. Senza trascurare altri concorrenti di casa che hanno espresso le loro qualità in Asia, e alcuni anche in Europa, quali Shiv Kapur, Udayan Mane, Rahil Gangjee, Gaganjeet Bhullar, Veer Ahlawat e Om Prakash Chouhan.
Tra i più gettonati alla vigilia Matteo Manassero, sebbene sia uscito al taglio la scorsa settimana nel Singapore Classic dopo essersi imposto nel Jonsson Workwear Open, e l’olandese Darius Van Driel (suo il Magical Kenya Open), unici due vincitori stagionali al via. Con loro da seguire numerosi altri partecipanti tra i quali ricordiamo il danese Rasmus Hojgaard, il tedesco Yannik Paul, gli inglesi Jordan Smith e Matthew Baldwin, lo spagnolo Adrian Otaegui, lo scozzese Ewen Ferguson, lo svedese Sebastian Soderberg, l’austriaco Bernd Wiesberger, i sudafricani Daniel Van Tonder e Oliver Bekker, il neozelandese Daniel Hillier, il giapponese Masahiro Kawamura e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, secondo nel Singapore Open dopo playoff con lo svedese Jesper Svensson, assente nell’occasione.
Tra gli azzurri, detto di Manassero, per gli altri l’obiettivo rimane quello della continuità di rendimento e di alzare il tono delle prestazioni. Ha dato segnali di crescita Migliozzi, 16° a Singapore, dove sono andati a premio, che è pur sempre un segnale positivo anche se in bassa classifica, Molinari, Pavan, Laporta, Celli e Scalise. Il montepremi è di 2.250.000 dollari (circa 2.080.000 euro).
La storia della gara - Il torneo, giunto alla 57ª edizione, è nato nel 1964 su intuizione del campione australiano Peter Thomson che suggerì ai responsabili dell’Indian Golf Union l’idea di organizzare un grande evento per contribuire alla diffusione del golf. Thomson si impose per tre volte (1964, 1966, 1976), recordman di successi insieme all’indiano Jyoti Randhawa (2000, 2006, 2007), che però ha realizzato la doppietta consecutiva come S.S.P. Chawrasia (2016, 2017). Prem Gopal Sethi (1965), invece, è rimasto famoso per essere l’unico dilettante nell’albo d’oro. Dei tredici indiani che hanno vinto l’Open Nazionale l’unico in campo sarà il citato Anirban Lahiri. Ai nastri anche lo scozzese Stephen Gallacher, l’altro past winner (2019). La gara ha fatto parte nel tempo dell’Asian Golf Circuit, dell’Omega Tour, dell’Asian Tour e dal 2015 è entrata nel calendario del DP World Tour. Dal 2020 al 2022 non è stata disputata per la pandemia.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - L’Hero Indian Open andrà in onda su Sky, canali Sky Sport Golf e Sky Sport Uno, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 28 marzo e venerdì 29, dalle ore 8,30 alle ore 13,30; sabato 30, dalle ore 9 alle ore 13,30; domenica 31, dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Commento di Roberto Zappa, Claudio Viganò e di Michele Gallerani.