05 Novembre 2023

Challenge: quattro azzurri vanno sul DP Tour

Marcus Penge (Getty Images) Marcus Penge (Getty Images)

Lorenzo Scalise, Andrea Pavan, Matteo Manassero e Francesco Laporta giocheranno nel prossimo anno sul DP World Tour. Hanno conquistato la ‘carta’ classificandosi tra i top 20 della Road To Mallorca (ordine di merito) del Challenge Tour così che nel 2024 saranno sette gli italiani sul massimo circuito continentale dove già si trovano Francesco ed Edoardo Molinari e Guido Migliozzi. È stata la logica conclusione in una stagione in cui gli azzurri sono stati tra gli assoluti protagonisti con cinque vittorie, record storico, stabilendo anche altri primati. Un risultato che nell’anno dello strepitoso successo della Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia, rilancia tutto il movimento golfistico nazionale ponendolo nella sua giusta dimensione.

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, ha dichiarato: “Nel 2024 saranno almeno 7 gli azzurri sul DP World Tour. Oltre ai fratelli Molinari e a Migliozzi, ecco il ritorno di Manassero, Laporta, Pavan e Scalise. E non è ancora finita. Oltretutto, in campo femminile riavremo sicuramente una proette, Roberta Liti, sul LPGA Tour, il più importante circuito al mondo. Dopo quello della prima Ryder Cup italiana, festeggiamo un nuovo successo che arriva a meno di 9 mesi dal via delle Olimpiadi di Parigi. Al Le Golf National, che ospiterà le gare maschili e femminili, abbiamo sempre raggiunto grandi risultati. Prima con Francesco Molinari: alla Ryder Cup 2018 trascinò il team Europe al trionfo vincendo tutti e cinque gli incontri. Sempre su quel percorso, Migliozzi conquistò nel 2022 l’Open di Francia subito dopo l’exploit dei giovani Bovari, Celli e Florioli, capaci d’imporsi, per la prima volta nella storia del golf italiano, nel campionato del mondo a squadre per dilettanti. A Parigi mi aspetto molto anche dalle azzurre, perché il movimento femminile è in forte crescita. Ne sono sicuro: alle Olimpiadi l’Italgolf sarà protagonista”. 

Il torneo finale - La stagione del Challenge Tour si è conclusa con il Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A, sul percorso del Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d’Alcúdia, nell’isola di Mallorca, dominato da Marco Penge. L’inglese si è imposto con 278 (69 68 72 69, -10) colpi e con i 640 punti spettanti al vincitore non solo ha preso una delle ‘carte’, ma ha fatto anche l’en plein divenendo il numero del circuito 2023 dopo una rimonta dal 24° posto occupato alla vigilia. Per lui, infine, un assegno di 85.000 euro su un montepremi di 500.000 euro.

Gli azzurri, praticamente già tutti promossi prima dell’inizio del torneo, hanno fatto una gara molto attenta. Il migliore è stato Francesco Laporta, settimo con 289 (74 70 75 70, +1), seguito da Andrea Pavan, 16° con 292 (74 67 79 72, +4), Matteo Manassero, 19° con 293 (76 71 76 70, +5), e da Lorenzo Scalise, 22° con 294 (73 79 72 70, +6).

Penge ha superato i francesi Tom Vaillant, secondo con 284 (-4), e Frederic Lacroix, terzo con 285 (-3). In quarta posizione con 287 (-1) gli inglesi Brandon Robinson Thompson e Sam Bairstow e in sesta con 288 (par) l’irlandese Conor Pourcel.

Nella money list Penge con 1.285 punti ha avuto ragione per soli sette del sudafricano Casey Jarvis (p. 1.278). Al terzo posto lo spagnolo Manuel Elvira (1.261) e al quarto il transalpino Ugo Coussaud (1.240). Settimo Scalise (1.179), ottavo Pavan (1.139), nono Manassero (1.127) e 14° Laporta (913). Grazie al loro piazzamento promossi anche Vaillant (973), da 33° a 12°, e Lacroix (923), da 25° a 13°.

I record azzurri - Nella storia del Challenge Tour mai quattro azzurri erano terminati nella top 20 dell’ordine di merito e nemmeno tre fra i primi dieci. Una sola volta nei venti ve ne sono stati tre, nel 2011 con Pavan secondo, Federico Colombo settimo e Alessandro Tadini 20° ed è stata anche la sola occasione con due entro i dieci.

Sono 40 i successi, oltre a tre in eventi non ufficiali. Recordmen con cinque Edoardo Molinari e Andrea Pavan, seguiti da Tadini con quattro.

Il massimo di allori in una stagione era stato di tre: nel 1998 (due titoli Massimo Scarpa, uno Marcello Santi), nel 2009 (tris di Edoardo Molinari) e nel 2013 (due vittorie di Pavan e una di Marco Crespi).

Due triplette si sono verificate anche nel 1990 e nel 2000, ma uno dei tre successi è stato in entrambe le occasioni conquistato in eventi non ufficiali. Nel primo caso dopo le gli exploit di Giuseppe Calì e di Emanuele Bolognesi, lo stesso Calì si impose nel Memorial Barras, gara non ufficiale, e nel 2000 a Massimo Scarpa e a Marco Bernardini fece eco Adriano Mori, anche lui nel Memorial Barras.

 

TERZO GIRO - L’inglese Marcus Penge è rimasto da solo al comando con 209 (69 68 72, -7) colpi a un giro dal termine del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A, il torneo del Challenge Tour che si sta disputando al Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, e al termine del quale saranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito).

Il leader ha distaccato di un colpo il francese Tom Vaillant, secondo con 210 (-6), suo compagno di viaggio nei primi due round. Al terzo posto con 214 (-2) il suo connazionale Frederic Lacroix, quindi due inglesi che con questa posizione avrebbero grandi possibilità di prendersi una delle ‘carte’, Brandon Robinson Thompson, quarto con 215 (-1), e l’inglese Sam Bairstow, quinto con 216 (par). Sarebbero invece tra i top 20 i primi tre.

Tre dei quattro italiani in gara hanno perso posizioni: Francesco Laporta, da ottavo a decimo con 219 (74 70 75, +3), Andrea Pavan, da quarto a 14° con 220 (74 67 79, +4), e Matteo Manassero, da 15° a 26° con 223 (76 71 76, +7), mentre è salito da 41° a 31° con 224 (73 79 72, +8) Lorenzo Scalise, che si è ripreso dopo la defaillance del secondo giro. Tutti comunque hanno praticamente la ‘carta’ in tasca, ma con l’attuale classifica corre qualche rischio Laporta, che dovrà comunque mantenere quanto meno l’attuale posizione Il montepremi è di 500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Al Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, l’inglese Marco Penge (137 – 69 68, -7) e il francese Tom Vaillant (137 – 69 68) hanno allungato il passo nel secondo giro del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A e ora hanno tre colpi di vantaggio sul transalpino Frederic Lacroix, terzo con 140(-4).

Nel torneo in cui al termine dell’evento saranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito), sono risaliti in classifica Andrea Pavan, da 12° a quarto con 141 (74 67, -3) dopo un 67 (-5, sette birdie, due bogey), Francesco Laporta, da 12° a 8° con 144 (74 70, par), grazie a un 70 (-2, tre birdie, un bogey), e Matteo Manassero da 29° a 15° con 147 (76 71, +3) con un 71 (-1, tre birdie, due bogey). Giornata nera per Lorenzo Scalise, da settimo a 41° con 152 (73 79, +8), che nelle prime nove buche ha segnato nove colpi sopra il par (due bogey, due doppi bogey, un triplo bogey) per poi recuperarne due nel rientro con tre birdie e un bogey (79, +7). Sesto nell’ordine di merito, comunque, non corre alcun rischio di perdere la ‘carta’.

In classifica sono in quinta posizione con 143 (+1) il tedesco Maximilian Rottluff, l’irlandese Conor Purcell e lo statunitense Julian Suri, mentre affiancano Laporta, l’inglese Brandon Robinson Thompson e lo svizzero Joel Girrbach. Il montepremi è di 500.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Nella mattinata di venerdì 3 novembre si è concluso il primo giro del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A sospeso per maltempo la sera precedente. Al Club de Golf Alcanada (par 72) di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, dove al termine dell’evento saranno assegnate le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 ai primi 20 della Road To Mallorca (ordine di merito), sono al comando con 69 (-3) colpi l’inglese Marco Penge e il francese Tom Vaillant che precedono di due colpi lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, il tedesco Maximilian Ruttluff e l’irlandese Conor Purcell, terzi con 71 (-1). Al sesto posto con 72 (par) il sudafricano JJ Senekal.

Quattro gli italiani in gara, tutti tra i top 20 nella money list dei quali tre sono sicuri di avere una ‘carta’ e con un quarto al quale difficilmente potrà sfuggire. Sono in alta classifica Lorenzo Scalise (n. 6 della Road To Mallorca), settimo con 73 (+1), Andrea Pavan (n. 7) e Francesco Laporta (n. 15 e unico non ancora al sicuro, che corre comunque rischi prossimi allo zero), 12.i con 74 (+2), e Matteo Manassero, 29° con 74 (+4). Il montepremi è di 500.000 euro.

 

LA VIGILIA - Il Challenge Tour giunge a destinazione in Spagna, dove si conclude la corsa verso le ‘carte’ per il DP World Tour 2024 che saranno assegnate ai primi venti classificati nella Road To Mallorca (ordine di merito). Al Club de Golf Alcanada di Port d'Alcúdia, nell’isola di Mallorca, si disputa il Rolex Challenge Tour Grand Final supported by the R&A (2-5 novembre), 30° e ultimo evento della stagione al quale sono stati ammessi i primi 45 della money list, a scalare, tra i quali vi saranno quattro italiani, tutti in posizione di privilegio: Lorenzo Scalise, sesto, Andrea Pavan, settimo, Matteo Manassero, ottavo, e Francesco Laporta, 15°. I primi tre sono già sicuri di cambiare tour, mentre Laporta per mancare l’obiettivo dovrebbe essere sorpassato da sei giocatori dei 30 che lo seguono. Evento sostanzialmente quasi impossibile perché, sebbene ci siano a disposizione 4.000 punti totali con 640 per il vincitore (440 al secondo e 280 al terzo), il piazzamento e il punteggio di Laporta sono tali che i pretendenti all’impresa dovrebbero terminare tutti in altissima classifica e anche in un preciso ordine. E ancora, a patto che nessuno dei primi della classe si inserisca tra di loro e con discriminante fondamentale la prestazione del pugliese.

Intanto gli azzurri si presentano al Grand Final con un altro primato sul Challenge Tour in un anno in cui ne hanno già stabilito uno relativo alle vittorie (al momento cinque, due di Manassero e una di Pavan, Scalise e Laporta): mai nella storia del circuito ce ne sono stati tre tra i primi dieci e quattro tra i primi 20 dell’ordine di merito (massimo due e tre).

In campo si competerà su due fronti, per la leadership nel tour e per la ‘carta’. Proverà a difendere il primo posto nell’ordine di merito lo spagnolo Manuel Elvira, che ha appena 19 punti di vantaggio sul francese Ugo Coussaud, ma sono vicini il sudafricano Casey Jarvis (n. 3) e gli svedesi Jesper Svensson (n. 4) e Adam Blomme (n. 5). In corsa anche Scalise, Pavan e Manassero, che però hanno necessità di un piazzamento almeno tra i primi cinque con un aiuto da parte di chi li precede se non terminano in vetta. Con i 640 punti destinati al vincitore hanno chance di prevalere almeno i primi 25 in graduatoria, tuttavia con la limitazione di che cosa faranno coloro che sono avanti. Con il titolo, invece, accederanno alla ‘carta’ tutti i 45 in campo, anche l’ultimo, il francese Martin Couvra (n. 46) che ha preso il posto dell’inglese Alex Fitzpatrick (n. 9), il quale ha dato forfait.

In chiave ‘carta’ ci sarà bagarre attorno alla 20ª piazza con Benjamin Follett-Smith (n. 18) dello Zimbabwe, l’inglese Jamie Rutherford (n. 19) e lo scozzese Euan Walker (n. 20) i più esposti a sorpassi, mentre il sudafricano Brandon Stone (n. 16) ha una protezione quasi simile a quella di Laporta e lo svizzero Joel Girrbach (n. 17) vi è abbastanza vicino. Saranno quanto mai agguerriti gli inglesi Ashley Chesters (n. 21), Sam Bairstow (n. 23) e Marcus Penge (n. 24), il gallese Oliver Farr (n. 22) e il francese Frederic Lacroix (n. 25) così come faranno di tutto per rientrare buona parte di coloro che sono più indietro. Il montepremi è di 500.000 euro.

I past winner - Nel torneo, giunto alla 29ª edizione, ci saranno tre past winner: Laporta (2019), il portoghese Ricardo Gouveia (2015) e Pavan (2011) che si sono imposti anche nell’ordine di merito, nello stesso anno del successo i primi due e nel 2013 Pavan. Altri tre azzurri sono stati i migliori sul Challenge Tour: Giuseppe Calì (1990), Michele Reale (1997) ed Edoardo Molinari (2009). Tra gli altri vincitori l’inglese Tommy Fleetwood (2011), lo svedese Henrik Stenson (2000) e il danese Thomas Bjorn (1995).

Il torneo in diretta su SKY e streaming su NOW – Il Rolex Challenge Tour Grand Final andrà in onda in diretta su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 2 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 14,30; venerdì 3 e sabato 4, dalle ore 12 alle ore 17; domenica 5, dalle ore 11,30 alle ore 16,30. Commento di Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Giovanni Dassù, Alessandro Lupi e di Roberto Zappa.

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    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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