L’inglese Marco Penge ha ottenuto il primo titolo sul Challenge Tour vincendo con 272 (65 68 69 70, -16) colpi l’Open de Portugal at Royal Óbidos, sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 72), a Vau Óbidos in Portogallo. Con un’ottima prova Lorenzo Scalise si è classificato al secondo posto con 276 (72 67 68 69, -12), alla pari con lo statunitense Julian Suri, dopo una gara tutta in rimonta partendo dalla 69ª posizione del round iniziale. In alta classifica anche Filippo Celli, Renato Paratore e Andrea Pavan, 15.i con 279 (-9), Gregorio De Leo, 22° con 280 (-8), e Stefano Mazzoli, 24° con 281 (-7).
Marco Penge, 25 anni, alla 54ª gara sul circuito dove fino ad ora aveva ottenuto soltanto cinque top ten, è stato per tre round al secondo posto poi gli è bastato un 70 (-2, quattro birdie, due bogey) per avere partita vinta agevolato dal cedimento del connazionale Andrew Wilson, leader dopo 54 buche e penalizzato da un 76 (-+4) che lo ha relegato in seconda posizione con 277 (-11). Lo hanno affiancato i gallesi Stuart Manley e Oliver Farr, lo spagnolo Manuel Elvira, il francese Felix Mory e l’inglese James Allan.
Scalise, come detto, ha iniziato dalla 69ª piazza passando per la 23ª e per l’undicesima e approdando poi in seconda con un parziale di 69 (-3, cinque birdie, due bogey). Con questa prestazione si è portato dal settimo al terzo posto nella Road To Mallorca (ordine di merito) che a fine stagione promuoverà i primi 20 sul DP World Tour 2024.
Bel recupero anche di Celli, 89° in avvio e successivamente autore di due buoni round centrali con cui ha risalito la graduatoria per chiudere con un 71 (-1, tre birdie, due bogey). Stesso score di giornata per Paratore (quattro birdie, tre bogey) e un 68 (-4, sei birdie, due bogey) per Pavan che gli è valso un salto di 20 gradini in graduatoria. Medesimo 72 (par) per De Leo (tre birdie, tre bogey) e per Mazzoli (un eagle, due birdie, un bogey, un triplo bogey). Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 76° con 143 (-1), Filippo Bergamaschi, 111° con 146 (+2), e Francesco Laporta, 128° con 149 (+5)
Al vincitore è andato un assegno di 40.000 euro su un montepremi di 250.000 euro.
TERZO GIRO - L’inglese Andrew Wilson, 29enne alla 42ª gara sul Challenge Tour dove ha ottenuto in tutto otto top ten, è salito al vertice con 201 (68 68 65, -15) colpi nell’Open de Portugal at Royal Óbidos, sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 72), a Vau Óbidos in Portogallo, dove è rimasto al secondo posto per il terzo round consecutivo il connazionale Marco Penge con 202 (-14).
Hanno ceduto Gregorio De Leo (67 68 73) e Renato Paratore (68 69 71), entrambi 17.i con 208 (-8) e scesi rispettivamente dalla terza e dalla settima piazza. Stesso score per Filippo Celli (73 68 67), che invece ha rimontato dalla 44ª. Il migliore tra gli italiani è Lorenzo Scalise, da 23° a 11° con 207 (72 67 68, -9), mentre sono più indietro Stefano Mazzoli, 24° con 209 (72 69 68, -7), e Andrea Pavan, 35° con 211 (71 70 70, -5).
Nel giro conclusivo saranno in corsa per il titolo anche lo spagnolo Manuel Elvira, il polacco Mateusz Gradecki, terzi con 205 (-12), il francese Felix Mory, il gallese Oliver Farr e il redivivo statunitense Julian Suri quinti con 205 (-11). Relative chance anche per lo scozzese Euan Walker, per lo spagnolo Alfredo Garcia-Heredia e per l’inglese Charlie Thornton, ottavi con 206 (-10).
Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 75° con 143 (-1), Filippo Bergamaschi, 111° con 146 (+2), e Francesco Laporta, 128° con 149 (+5). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
SECONDO GIRO - Passi avanti significativi di Gregorio De Leo, da settimo a terzo con 135 (67 68, -9) colpi, e di Renato Paratore, da nono a settimo con 137 (68 69, -7), nel secondo giro dell’Open de Portugal at Royal Óbidos (Challenge Tour) sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort (par 72), a Vau Óbidos in Portogallo, dove si è portato al comando lo spagnolo Manuel Elvira con 132 (66 66, -12).
Al secondo posto è rimasto l’inglese Marco Penge con 133 (-11), mentre De Leo è alla pari con il francese Frederic Lacroix. In quinta posizione con 136 (-8) il gallese David Boote e l’inglese Andrew Wilson e, insieme a Paratore, lo statunitense Joshua Lee, l’iberico Javier Sainz e l’inglese James Allan.
Hanno rimontato 46 posizioni Lorenzo Scalise, da 69° a 23° con 139 (72 67, -5), e 45 Filippo Celli, da 89° a 44° con 141 (73 68, -3) affiancato da Andrea Pavan (71 70) e da Stefano Mazzoli (72 69). Non hanno superato il taglio Aron Zemmer, 75° con 143 (-1), Filippo Bergamaschi, 111° con 146 (+2), e Francesco Laporta, 128° con 149 (+5). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
PRIMO GIRO - Bella partenza di Gregorio De Leo, settimo con 67 (-5) colpi, e Renato Paratore, nono con 68 (-4), nell’Open de Portugal at Royal Óbidos (Challenge Tour) sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort, a Vau Óbidos in Portogallo.
E’ al comando con 63 (-9) il portoghese Tomas Bessa che precede l’inglese Marco Penge, secondo con 65 (-7). Al terzo posto con 66 (-6) lo spagnolo Manuel Elvira, l’olandese Dario Antonisse, il francese Frederic Lacroix e l’inglese Lee Slattery.
Sono tra media e bassa classifica gli altri italiani: Andrea Pavan 51° con 71 (-1), Lorenzo Scalise e Stefano Mazzoli 69.i con 72 (par), Filippo Celli 89° con 73 (+1), Francesco Laporta 111° con 74 (+2), Aron Zemmer 121° con 75 (+3) e Filippo Bergamaschi 137° con 78 (+6). Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
Nella gara, giunta alla 61ª edizione, sono state due le vittorie italiane, entrambe ottenute da Alfonso Angelini (1962, 1966). Nell’albo d’oro, tra gli altri, i nomi di Flory Van Donck (quattro Open d’Italia per lui), Ramon Sota, Sam Torrance, Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Thomas Bjorn, Matt Wallace e Adrian Meronk.
LA VIGILIA - Nove giocatori azzurri prendono parte all’Open de Portugal at Royal Óbidos in programma dal 14 al 17 settembre sul percorso del Royal Óbidos Spa & Golf Resort, a Vau Óbidos in Portogallo. Sono i tre vincitori stagionali Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Francesco Laporta insieme a Renato Paratore, Filippo Bergamaschi, Aron Zemmer, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli e a Filippo Celli.
Mancano quattro eventi prima del Rolex Challenge Tour Grand Final (2-5 novembre, Mallorca, Spagna) dove si assegneranno le ‘carte’ e al quale saranno ammessi soltanto i primi 45 classificati della Road To Mallorca (money list). Quindi non si compete solo per entrare tra i top 20, ma anche per arrivare a Mallorca e procurarsi comunque una possibilità di accedere in extremis tra i venti migliori.
In tale ottica va letto il field dove figurano 23 dei primi 25 dell’ordine di merito con la presenza di otto tra i primi dieci, i quali hanno probabilmente tutti la ‘carta’ già in tasca. C’è contesa per il primo posto tra il sudafricano Casey Jarvis, il leader, e il francese Ugo Coussaud, numero due, che sono dividi appena da 71 centesimi di punto, mentre gli altri sono concentrati nel mantenere la posizione e magari migliorarla. Tra costoro Pavan (6°) che, superato nel Challenge de España al playoff da Martin Couvra (il quale sarà in gara), è comunque risalito dal decimo posto, e Scalise (7°), che ne ha perso uno dopo un turno di riposo, mentre è rimasto al terzo Matteo Manassero. Il veronese si è concesso una pausa per prepararsi al rush finale, dopo essere uscito al taglio in tre delle ultime quattro apparizioni senza subire conseguenze nella corsa verso Mallorca. L’altro assente è Alex Fitzpatrick (4°).
Deciso a rientrare tra i primi venti Laporta (23°), ma in quella zona della graduatoria le cose cambiano ad ogni evento. Questa settimana saranno sulla difensiva i classificati dalla
16ª alla 20ª piazza (Jamie Rutherford, Euan Walker, Will Enefer, Sam Bairstow e JJ Senekal), mentre, oltre all’azzurro, attaccheranno anche Ricardo Gouveia (21°), Nicolai Kristensen (22°), Jaco Prinsloo (24°) e Brandon Robinson Thompson (25°).
Per Celli (67°), De Leo (69°), Zemmer (75°) e Paratore (101°) il torneo è una delle ultime chiamate per approdare almeno tra i 45 che andranno al Grand Final, ma necessitano o una vittoria o una serie di prestazioni da alta classifica. Difende il titolo il francese Pierre Pineau (71°) che è nelle stesse condizioni dei quattro italiani. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.
Nella gara, giunta alla 61ª edizione, sono state due le vittorie italiane, entrambe ottenute da Alfonso Angelini (1962, 1966). Nell’albo d’oro, tra gli altri, i nomi di Flory Van Donck (quattro Open d’Italia per lui), Ramon Sota, Sam Torrance, Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Thomas Bjorn, Matt Wallace e Adrian Meronk.