02 Agosto 2023

Ryder Cup: Olazabal 4° vicecapitano europeo

José Maria Olazabal (Getty Images) José Maria Olazabal (Getty Images)

Josè Maria Olazabal, due volte vincitore del The Masters (lo ha fatto suo sia nel 1994 che nel 1999) e tra gli emblemi del golf spagnolo, è il quarto vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup di Roma in programma dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club. Scelto dal capitano, l’inglese Luke Donald, va ad aggiungersi al danese Thomas Bjorn, al torinese Edoardo Molinari e al belga Nicolas Colsaerts.

Il 57enne di Fuenterrabia, campione Major, secondo nel 1992 al The Open, vincitore di 33 tornei a livello professionistico, ha giocato per sette volte la Ryder Cup tra il 1987 e il 2006 raccogliendo tre vittorie e un pareggio nel 1989 (con il Vecchio Continente, campione in carica, che conservò il trofeo). In tandem (per 15 volte) con l’indimenticato Severiano Ballesteros, ha scritto pagine importanti nella storia della competizione. Dove già per tre volte ha ricoperto il ruolo di vicecapitano (2008, 2010 e 2014), guidando il team Europe al successo, da capitano (non giocatore) nella Ryder Cup del 2012, quella del miracolo di Medinah.

Le dichiarazioni

“Sono entusiasta di ricoprire questo incarico, non vedo l’ora di sentire l’adrenalina, l’elettricità e l’intensità che caratterizzano un evento come la Ryder Cup. Non mi aspettavo la chiamata di Donald ma, quando è arrivata, mi ha reso davvero felice. Non ho dubbi sul fatto che sarà un grande capitano”, la soddisfazione di Olazabal.

“Quando pensi a Olazabal ti viene subito in mente la Ryder Cup. Non potrei essere più entusiasta di così, averlo nel mio team mi rende orgoglioso. E’ stato il mio capitano nella Ryder Cup 2012, l’ultima che ho giocato. Ho una fiducia enorme in lui, un leader ammirato e rispettato da tutti”, la felicità di Donald. Certamente soddisfatto anche Jon Rahm, numero 3 mondiale e tra i big del team Europe che, a Roma, potrà contare sull’apporto di uno dei suoi idoli, insieme a Ballesteros, di sempre.

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