09 Luglio 2023

DP Tour: R. Hojgaard profeta in patria

Rasmus Hojgaard (Getty Images) Rasmus Hojgaard (Getty Images)

Successo danese al Made in HimmerLand, tappa del DP World Tour vinta dal golfista di casa Rasmus Højgaard con 267 (68 70 65 64, -13) colpi. Sul percorso dell’HimmerLand Golf & Sia Resort (par 70) di Farsø, il 22enne, primo giocatore danese a imporsi nell’Open di casa nelle nove edizioni svolte, ha superato con un par dopo 6 buche di spareggio lo spagnolo Nacho Elvira (69 62 66 70) con cui aveva terminato alla pari il torneo. Al terzo posto lo scozzese Richie Ramsay con 268 (-12). Quarti pari merito con 269 (-11) altri due scozzesi, Robert McIntyre e Marc Warren, oltre che lo svedese Alexander Bjork e il finlandese Kalle Samooja.

L’azzurro Giulio Migliozzi ha concluso 58/o con 278 (72 67 68 71, -2). Gli altri italiani, Renato Paratore, 72/o con 142 (+2), Edoardo Molinari, 91/o con 144 (+4) e Francesco Laporta, 151/o con 154 (+14), non hanno superato il taglio. 

Højgaard, 22enne di Billund in Danimarca, ha festeggiato il suo quarto titolo sullo European Tour. Il giovane golfista è stato inoltre il primo giocatore nato negli anni 2000 a vincere sul circuito (in occasione dell’AfrAsia Bank Mauritius Open nel 2019) diventando il terzo più giovane vincitore nella storia dell’European Tour (18 anni, 271 giorni), dopo Matteo Manassero (17 anni, 188 giorni) e Danny Lee (18 anni, 213 giorni). Gli altri due titoli li ha ottenuti all’ISPS Handa UK Championship 2020 e all'Omega European Masters 2021. Per lui un assegno di 500.000 euro su un montepremi di circa 2.980.000 euro (3.250.000 dollari la cifra ufficiale).

 

LA VIGILIA - Il DP World Tour fa tappa in Danimarca, dopo il passaggio in Inghilterra, per il Made in HimmerLand, che avrà luogo dal 6 al 9 luglio all’HimmerLand Golf & Spa Resort di Farsø, dove saranno al via Edoardo Molinari, Guido Migliozzi, Renato Paratore e Francesco Laporta.

Difende il titolo l’inglese Oliver Wilson, 42enne di Mansfield alla 411ª gara sul circuito dove ha ottenuto due vittorie (con due sul Challenge Tour), secondo la scorsa settimana nel British Masters, in un contesto in cui desiderano imporsi nell’Open di casa i giocatori danesi che nelle precedenti otto edizioni non lo hanno mai vinto. Ci proveranno con i loro tre migliori elementi attuali, i gemelli Rasmus e Nicolai Hojgaard e Thorbjon Olesen, compito comunque non facile in un field in cui vi sono, oltre allo stesso Olesen, altri nove vincitori stagionali, con lo spagnolo Pablo Larrazabal e il sudafricano Ockie Strydon, già due volte a segno. E con gli inglesi Daniel Gavin, Matthew Baldwin, e Dale Whitnell, i tedeschi Nick Bachem e Marcel Siem, lo svedese Simon Forsstrom e con il sudafricano Deon Germishuys che, pur avendo tutti un rendimento altalenante, sono sempre in grado di offrire lo spunto decisivo.

Da seguire il tedesco Yannik Paul e lo spagnolo Adrian Otaegui. Entrambi puntano al posto in squadra nella prossima Ryder Cup (Marco Simone Golf & Country Club, 29 settembre - 1 ottobre, Guidonia Montecelio - Roma) attraverso la graduatoria European Points, che concede tre posti nel Team Europe. Paul è terzo e sta facendo affidamento sulla regolarità, più che sulle vittorie, come testimoniano cinque top ten comprensive di due secondi posti e di un terzo. Otaegui, sesto, prova a riprendere la sua marcia, dopo essere stato assente dalla fine di maggio (2° nel KLM Open). Oltre a Wilson vi saranno altri due past winner con poche chance di ripetersi, lo statunitense Julian Suri (2017) e lo scozzese Marc Warren, che è stato il primo a imporsi nell’evento (2014) quando si chiamava Made in Denmark, dizione che ha mantenuto fino al 2019 (nel 2020 non si è giocato per la pandemia).

In gara anche David Howell, 48enne di Swindon con cinque titoli in carriera, che disputerà la sua 717ª gara sul circuito. Quest’anno ha già giocato dieci tornei, uscendo sempre al taglio, ma il suo obiettivo è di battere il primato di presenze sul DP World Tour dello spagnolo Miguel Angel Jimenez, arrivato a quota 720.

Degli azzurri, Migliozzi proverà a cancellare quell’ultimo giro del British Masters che l’ha tolto dalla lotta per il titolo (28° al termine), un black out inatteso dopo tre round che devono avergli dato la conferma, amnesie a parte, di essere comunque altamente competitivo. Molinari, alla 16ª gara stagionale, mostra regolarità nell’andare a premio ben equilibrando i compiti di giocatore con quelli di vice capitano del Team Europe di Ryder Cup, che questa volta condividerà con il belga Nicolas Colsaerts. Per Paratore e Laporta un’occasione da non perdere sul circuito maggiore dove le loro opportunità di giocare sono limitate. Il torneo è il secondo, dopo il British Masters, dei tre di fila che assegnano tre posti nel field del prossimo The Open (Royal Liverpool, Hoylake, Inghilterra, 20-23 luglio) per i primi tre classificati non altrimenti esenti. Gli ultimi saranno in palio nel Genesis Scottish Open (13-16 luglio, The Renaissance Club, Scozia). Il montepremi è di 3.250.000 dollari (circa 2.980.000 euro).

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Made in HimmerLand sarà trasmesso sui canale Sky Sport Golf di Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 6 luglio e venerdì 7, dalle ore 13 alle ore 18; sabato 8, dalle ore 13,30 alle ore 18; domenica 9, dalle ore 13 alle ore 18. Commento di Michele Gallerani, Marco Cogliati e di Claudio Viganò

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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