22 Maggio 2023

US PGA: trionfa Koepka e torna Scheffler n. 1

Brooks Koepka (Credit PGA Championship) Brooks Koepka (Credit PGA Championship)

Il trionfo di Brooks Koepka, il ritorno al vertice mondiale di Scottie Scheffler e l’alto livello tecnico e agonistico hanno caratterizzato il PGA Championship, secondo Major stagionale disputato all'Oak Hill Country Club (East Course, par 70) di Rochester nello stato di New York (USA). Lo statunitense, con 271 (72 66 66 67, -9), ha lasciato a due colpi il connazionale Scottie Scheffler e il norvegese Viktor Hovland, secondi con 273 (-7), a sei Bryson DeChambeau, Kurt Kitayama e l’australiano Cam Davis, quarti con 277 (-3), e a sette il nordirlandese Rory McIlroy e l’austriaco Sepp Straka, settimi con 278 (-2). E’ uscito al taglio Francesco Molinari, 88° con 147 (74 73, +7).

Koepka si è imposto per la terza volta (dopo le edizioni del 2018 e del 2019) in questo Major affiancando nella graduatoria dei plurivincitori il suo nome a grandissimi campioni quali Sam Snead e Gene Sarazen, preceduti solo da Jack Nicklaus e da Walter Hagen con cinque titoli e da Tiger Woods con quattro. E’ stato anche il primo successo dei giocatori della Superlega Araba in un Major, che lo avevano sfiorato già nel The Masters con la seconda posizione dello stesso Koepka.

Il vincitore, 33enne di West Palm Beach (Florida), vanta nove successi sul PGA Tour, comprensivi di cinque major (due US Open), due sulla LIV Golf (primo a fare la doppietta), uno sul DP World Tour (al netto di Major e WGC), due sul Japan Tour e quattro sul Challenge Tour, dove ha iniziato la carriera (uno in Italia nel Montecchia Open, 2013). E’ partito per il round conclusivo con un colpo di margine su Hovland e sul canadese Corey Conners (poi 12° con 280, par) e con tre birdie ha dato un segnale forte agli avversari, costretti alla rincorsa anche se la sua andatura non è stata molto lineare fino al 67 (-3) vincente, frutto di sette birdie e di quattro bogey.

Oltre alle tre vittorie, nel PGA Championship ha ottenuto anche tre piazzamenti tra i top five e per la quarta volta su cinque ha tradotto in successo la leadership dopo 54 buche in un Major. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 3.150.000 dollari su un montepremi di 17.500.000 dollari ed è salito dal 44° al 13° posto nel World Ranking, destinato a scendere perché le gare della LIV Golf non sono riconosciute per la graduatoria.

Scottie Scheffler ha messo a rischio il trono mondiale scivolando dal primo al quinto posto nel terzo round, ma nel finale ha recuperato con un 65 (-5, sei birdie, un bogey), miglior score di giornata e del torneo segnato anche da Kitayama, Davis, Straka e dall’australiano Cameron Smith. E’ la quarta volta che torna numero uno dal 27 marzo 2022 per un totale di 36 settimane.

Ha approfittato anche del flop dello spagnolo Jon Rahm, ex numero uno, 50° con 287 (+7), ma non è andata bene secondo le loro aspettative neanche a Jordan Spieth, 29° con 285 (+5), che ha dovuto rinunciare ancora al sogno di completare il Grand Slam con l’unico Major assente nel suo palmarès, a Dustin Johnson, 55° con 289 (+9), e a Justin Thomas, campione uscente, 65° con 292 (+12). Sicuramente meglio Patrick Cantlay, nono con 279 (-1), e Xander Schauffele, 18° con 282 (+2), ma anche per loro non c’è stata molta soddisfazione.

“Hole in one” di Michael Block - Giorno di gloria per Michael Block, 15° con 281 (+1), miglior piazzamento fatto registrare da un professionista PGA dal 1986 e che si è guadagnato un posto nel field del 2024. Grazie anche a una “hole in one” siglata alla buca 15, par 3 di 151 yards, utilizzando un ferro 7. E’ la 29ª “buca in uno” nella storia del torneo. Sicuramente contenti pure l’australiano Min Woo Lee (18° con 282, +2) e il neozelandese Ryan Fox (23° con 283, +3) che hanno ricevuto una Special Temporary Membership sul PGA Tour.

 

TERZO GIRO - Come già accaduto lo scorso aprile al The Masters, la Superlega araba torna a mettere paura ai circuiti tradizionalisti del green. Negli Usa, dopo il terzo giro del PGA Championship, secondo major 2023 del golf maschile, in testa alla classifica c'è Brooks Koepka. Asso della LIV Golf, lo statunitense che ha già vinto questo torneo sia nel 2018 che nel 2019, a Rochester guida la classifica con un totale di 204 (72 66 66, -6) colpi, uno di vantaggio nei confronti del norvegese Viktor Hovland e del canadese Corey Conners, entrambi secondi con 205 (-5), mentre al quarto posto con 207 (-3) c'è un altro americano, Bryson DeChambeau, anche lui tra i big della Superlega araba.

E' invece scivolato al quinto con 208 (-2) Scottie Scheffler. Il numero 2 mondiale, leader a metà gara, all'Oak Hill Country Club (East Course, par 70), ha pagato a caro prezzo un parziale di 73 (+3) e ora deve recuperare quattro colpi a Koepka, già runner up al The Masters dopo essere stato anche in testa alla graduatoria Nella Top 10 c'è pure Rory McIIroy. Il nordirlandese è settimo con 209 (-1) alle spalle proprio di Scheffler e Justin Rose. E’ lontanissimo dalle posizioni di vertice lo spagnolo Jon Rahm. Il numero 1 mondiale, è 42°con 216 (+6) al fianco, tra gli altri, di Jordan Spieth che, ancora una volta, è costretto a rimandare il sogno di completare il Grande Slam. Prova deludente per Justin Thomas, campione uscente, è 67° con 220 (+10) al pari di Phil Mickelson.

 

SECONDO GIRO - La leadership di Scottie Scheffler (che può tornare numero 1 mondiale), Viktor Hovland (68 67) e Corey Conners (67 68). E ancora: la reazione di Jon Rahm e l'uscita al taglio di Francesco Molinari. Negli Usa, il secondo round del PGA Championship ha espresso i primi verdetti. A Rochester, nello stato di New York, Scheffler (67 68) con un totale di 135 (-5) colpi guida il leaderboard con il norvegese e il canadese. Con un successo (ma potrebbe bastargli anche un quarto posto) l'americano spodesterebbe dal trono lo spagnolo Jon Rahm, risalito dalla 117ª alla 48ª piazza con 144 (+4) nel PGA Championship. Dov'è stato eliminato Francesco Molinari (147, +7), deludente.
All'Oak Country Club (East Course, par 70), nel secondo major maschile del 2023, Bryson DeChambeau con 137 (-3) occupa la quarta posizione con Justin Su e precede di un solo colpo un altro asso della Superlega araba, Brooks Koepka, sesto con 138 (-2) e vincitore del PGA Championship sia nel 2018 che nel 2019. Tra i big, buona prova anche per Rory McIlroy. Numero 3 al mondo il nordirlandese, che questo evento lo ha già fatto suo nel 2012 e nel 2014, è decimo con 140 (par).
Curiosità: nelle prime 36 buche sono solamente nove i concorrenti che hanno fatto registrare uno score sotto il par. Si sono salvati, con l'ultimo punteggio utile, Justin Thomas (campione uscente) e Jordan Spieth (il cui sogno di completare il Grande Slam è quasi sfumato), entrambi 59.i con 145 (+5).

 

PRIMO GIRO - Il tonfo di Jon Rahm, numero 1 al mondo. E ancora: la leadership a sorpresa di Eric Cole, il ritorno di Bryson DeChambeau (asso della Superlega araba), il buon inizio di Scottie Scheffler e Dustin Johnson, la falsa partenza di Francesco Molinari. E' successo di tutto a Rochester nel primo round, sospeso anzitempo, del PGA Championship. Il second major maschile del 2023 negli Usa è iniziato con un'ora e cinquanta minuti di ritardo a causa del gelo ed è stato poi sospeso per l'arrivo dell'oscurità. All'Oak Country Club (East Course, par 70), in testa alla classifica provvisoria c'è l'americano Cole che, con "-5" dopo 14 buche giocate, precede il suo connazionale DeChambeau, secondo con 66 (-4) davanti a Scheffler (numero 2 del world ranking che punta a riprendersi il trono, potrebbe bastargli anche un quarto posto a Rochester), Johnson (anche lui stella della LIV Golf come DeChambeau) e al canadese Corey Conners, tutti terzi con 67 (-3).

Tra i big della competizione, che vede in gara 156 giocatori, di cui 99 tra i migliori 100 al mondo, Rory McIlroy, campione sia nel 2012 che nel 2014, è 27°con 71 (+1) al pari di altri campioni major come Collin Morikawa e Phil Mickelson (a segno sia nel 2005 che nel 2021). E' invece 42° con 72 (+2) Justin Thomas, che difende il titolo vinto nel 2022 (trionfò anche nel 2017).

Avvio complicato per Francesco Molinari. Unico azzurro in gara, il torinese è 99° con "+5" dopo 14 buche giocate e caratterizzate da sei bogey e un birdie. Difficoltà pure per Jordan Spieth. Il texano, che sogna di completare il Grande Slam, è 63° con 73 (+3). Ma la delusione di giornata l’ha fornita Rahm. Lo spagnolo, con un parziale di 76 (+6), non è andato oltre il 117° posto e ora rischia una clamorosa eliminazione. In 23 round giocati in carriera al PGA Championship, quello fatto registrare è il peggiore (insieme al "76" segnato lo scorso anno nel terzo giro).

 

LA VIGILIA - L’élite mondiale si riprende la scena nel PGA Championship, il secondo major stagionale giunto alla 105ª edizione e ospitato per la quarta volta dall’Oak Hill Country Club (East Course), a Rochester nello stato di New York. Dal 18 al 21 maggio si contenderanno il Wanamaker Trophy 156 concorrenti, praticamente i migliori del mondo, compresi 99 tra i primi 100 del World Ranking.

Tanti i motivi di interesse a iniziare dalla contesa per la leadership mondiale che continua a mantenere Jon Rahm, perché Scottie Scheffler manca le occasioni di sorpasso anche quando lo spagnolo è assente, ma che ovviamente ci riproverà ancora. O all’attesa di uno spettacolo ad altissimo livello tecnico e agonistico, vista la qualità che scenderà in campo, e al significato stesso di un titolo major che, a volte, può cambiare una vita golfistica. Ricordando anche la presenza dei migliori giocatori della LIV Golf (17 in gara) molti dei quali possono variare ogni previsione a iniziare da Brooks Koepka, che il torneo lo ha vinto nel 2018 e 2019. In ottica azzurra la partecipazione di Francesco Molinari, che dovrà ritrovare il passo giusto con la Ryder Cup alle porte, se vorrà far parte del Team Europe. Ha partecipato per 12 volte al major, unico in cui ha sempre superato il taglio, con tre top ten: 2° nel 2017, 10° nel 2009 e 6° nel 2018.

Il field - Difende il titolo Justin Thomas, a segno anche nel 2017, 30enne di Louisville (Kentucky) con 15 titoli sul PGA Tour (compresi due major e due WGC). Dopo quel successo non ha più vinto e nelle 12 gare stagionali ha ottenuto tre top ten uscendo una sola volta dopo 36 buche. I numeri non gli sono particolarmente favorevoli, ma in un evento del genere le motivazioni possono cambiare radicalmente le carte in tavola. Hanno sicuramente più credito - oltre a Rahm, Scheffler e a Koepka - Rory McIlroy, Xander Schauffele, Jordan Spieth, Patrick Cantlay, Max Homa, Matt Fitzpatrick, Viktor Hovland così come Jason Day, che il PGA Championship lo ha già messo nel palmarès (2015) e che vorrebbe aprire, dopo l’exploit di domenica scorsa nell’AT&T Byron Nelson, un nuovo capitolo della carriera. Senza dimenticare Dustin Johnson, in grande spolvero dopo la vittoria nella LIV Golf Tulsa, Cameron Smith, Bryson DeChambeau, Phil Mickelson, Joaquin Niemann e Patrick Reed anche se, come Koepka, potrebbero soffrire la distanza, perché nella Superlega araba disputano 54 buche a torneo.

Non ci sarà Tiger Woods, un’assenza comunque pesante, dovuta ai postumi del recente intervento chirurgico al piede. Il californiano, pur senza competere per il successo, avrebbe offerto un contributo di interesse notevole. Tra i 100 del ranking, Will Zalatoris, ancora infortunato, è l’unico ad aver dato forfait. Il montepremi è di 15 milioni di dollari con prima moneta di 2,7 milioni di dollari.

II torneo nato nel 1916 - ll torneo nacque per volontà di Rodman Wanamaker, un imprenditore nel campo della grande distribuzione, il quale nei primi anni del secolo si accorse che i giocatori di golf incassavano ben poco di quanto spettasse loro per il commercio e la vendita delle attrezzature per il golf. Allora decise di convocare i migliori giocatori dell’epoca, fra i quali Walter Hagen, e alcuni rappresentanti dell'industria del golf, compreso l'architetto Tillinghast creatore del percorso di Winged Foot, e il 16 gennaio 1916 nacque la Professional Golf Association. La prima edizione del torneo si svolse a ottobre dello stesso anno a New York e Wanamaker, dal quale il trofeo ha preso il nome, contribuì con 2.500 dollari al primo montepremi del Pga Championship. L’evento si è giocato con formula match play fino al 1958, anno dal quale si disputa su 72 buche stroke play. Inizialmente la gara si svolgeva in periodi diversi tra maggio e luglio, poi dal 1969 ha trovato collocazione fissa ad agosto, quarto major dell’anno. Dal 2019 è in calendario a maggio.

Solo otto vittorie per gli europei - I giocatori europei hanno avuto sorte amica all’inizio con i successi nelle prime due edizioni dell’inglese Jim Barnes (1916, 1919) e degli scozzesi Jack Hutchison (1920) e Tommy Armour (1930). Poi più nulla fino al 2008 quando si è imposto l’irlandese Padraig Harrington. Successivamente il titolo è stato appannaggio del tedesco Martin Kaymer (2010) e per due volte di Rory McIlroy (2012, 2014).

I past winner - Saranno dodici i past winner in gara. Oltre a Justin Thomas e a Rory McIlroy, saranno sul tee di partenza Phil Mickelson (vincitore più anziano nel 2021 a 50 anni e 11 mesi dopo la prodezza nel 2005), Collin Morikawa, il citato Koepka, Jimmy Walker, Jason Day, Keegan Bradley, Yong-eun Yang, Harrington, Shaun Micheel e John Daly.

Nell’era medal solo due giocatori hanno realizzato la doppietta consecutiva, Tiger Woods (due volte, 1999-2000 e 2006-2007) e Koepka. In epoca match play l’hanno conseguita Walter Hagen (recordman di vittorie con cinque insieme a Jack Nicklaus), autore di una quaterna dal 1924 al 1927, Jim Barnes, Leo Diegel (1928-1929) e Denny Shute (1936-1937).

Il percorso - Il circolo è nato nel 1901 con un percorso di nove buche, portate poi a 18 prima del 1920. A quel punto venne interpellato l’architetto scozzese Donald J. Ross per creare una nuova struttura in altra sede. Il terreno scelto nei pressi di Pittsford non piaceva molto ai soci, ma Ross invece lo trovò perfetto e li convinse. Nacquero due campi di 18 buche di notevole bellezza costruiti con i criteri naturalistici dello scozzese, l’East Eighteen e il West Eighteen come chiamati all’epoca, aperti nel 1926. Nel tempo è stata poi data maggior cura all’attuale East Course dove si svolgerà il torneo. Sull’Oak Hill Country Club hanno avuto luogo anche tre US Open e la Ryder Cup del 1995.

Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il PGA Championship sarà trasmesso in diretta tv su Sky e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 18 maggio, dalle ore 14 alle 1 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 17 alle 20 anche su Sky Sport Uno; venerdì 19, dalle ore 14 alle 1 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 23,15 alle 1 anche su Sky Sport Uno; sabato 20, dalle ore 15 alle 1 su Sky Sport Golf e su NOW; domenica 21, dalle ore 15 alle 1 su Sky Sport Golf e su NOW. Le dirette saranno precedute di 15 minuti da Studio Golf. Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa, Marco Cogliati e Michele Gallerani. Studio Golf è condotto da Francesca Piantanida.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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