Jon Rahm ha vinto l'87ª edizione del Masters Tournament ed è tornato numero 1 al mondo. Sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia (USA), lo spagnolo ha firmato con 276 (65 69 73 69, -12) colpi il suo secondo Major superando nella giornata finale Brooks Koepka, che per tre round aveva condotto i giochi, e Phil Mickelson, entrambi ora sulla Superlega araba, secondi con 280 (-8). Al quarto posto con 281 (-7) Jordan Spieth, Patrick Reed e Russell Henley e solo al decimo con 284 (-4) Scottie Scheffler, campione uscente costretto a scendere dal trono mondiale.
Rahm, 28enne basco di Barrika, ha trionfato nel giorno in cui Severiano Ballesteros avrebbe compiuto 66 anni, divenendo il quarto iberico a imporsi nel Masters Tournament, preceduto dal grande campione scomparso (due vittorie 1980, 1983), da Josè Maria Olazabal (due titoli 1994, 1999) e da Sergio Garcia (2017). E’ il 18° giocatore a fare l’accoppiata Masters-US Open, tra i quali c’è anche lo stesso Ballesteros. Ha portato a undici i successi sul PGA Tour, comprensivi dei due Major e, al netto di questi, ne vanta anche otto sul DP World Tour. Ha siglato il quarto titolo nel 2023, ma da ottobre scorso ne ha collezionati sei, compresi due sul tour continentale. Oltre alla leadership mondiale, ora è anche il primo nella graduatoria della FedEx Cup.
Il vincitore aveva quattro colpi di ritardo da Koepka dopo la sospensione per maltempo del terzo giro in cui entrambi avevano giocato solo sei buche. Ne ha annullati due sulle 12 buche rimanenti, ha agganciato lo statunitense alla quarta del turno conclusivo (un suo birdie contro un bogey del rivale), poi ha operato il sorpasso alla sesta per il secondo errore di Koepka che sostanzialmente ha alzato bandiera bianca quando i bogey sono diventati quattro alla 12ª. Ha chiuso con un 75 (+3, tre birdie, sei bogey). Rahm non ha avuto tentennamenti e non è stato mai a rischio (69, -3 colpi con quattro birdie e un bogey). Per lui un assegno di 3.240.000 dollari su un montepremi di 18 milioni di dollari.
Le dichiarazioni - “Sto vivendo un momento unico – ha detto al termine il Masters Champions - e so che Ballesteros mi ha spinto da lassù. Sono rimasto sempre fiducioso, anche quando sono stato costretto a inseguire, perché il mio gioco era ottimale in ogni parte del campo. E soprattutto ho mantenuto molto alta la concentrazione, specie nella parte finale quando il vantaggio era rassicurante”.
Rahm, detto Rahmbo, ha trovato ad attenderlo all’uscita dalla buca 18 la moglie Kelley Cahill, ex lanciatrice di giavellotto con la quale è sposato dal 2019, e i figli Kepa e Eneko, che ha abbracciato commosso. Con loro Josè Maria Olazabal che gli ha detto: "Sei stato enorme e questo è solo il primo di tanti Masters. Continua a divertirti".
Prodezze di Mickelson - Protagonista del giro finale anche Phil Mickelson, 52enne di San Diego (California), 45 titoli sul PGA Tour con sei Major. Con un 65 (-7), miglior score di giornata con un otto birdie (cinque nelle ultime sette buche) e un bogey, ha rimontato dalla 22ª piazza tra l’entusiasmo degli spettatori.
In classifica al settimo posto con 282 (-6) Cameron Young e Viktor Hovland, al nono con 283 (-5) Sahith Theegala e, insieme a Scheffler, Matt Fitzpatrick, Xander Schauffele e Collin Morikawa. Note di merito per il dilettante Sam Bennett, vincitore dell’US Amateur 2022, 16° con 286 (-2) dopo essere stato anche al terzo posto.
Record e ritiro di Woods - Pioggia, vento e sospensioni. Troppo per il fisico provato da incidenti e interventi di chirurgici di Tiger Woods, che dopo aver giocato sette buche nel terzo round prima dello stop, ha poi deciso per il ritiro. Non senza, però, aver lasciato in qualche modo il segno. Infatti nel secondo giro, disputato in due frazioni, con grande grinta e determinazione e sia pure con l’ultimo punteggio utile (49° con 147, +3) ha superato il taglio per la 23ª volta di fila eguagliando la striscia di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007).
Molinari out – Il 12° Masters Tournament di Francesco Molinari è durato 36 buche. Un primo giro nel 72 del par poi un secondo in 76 (+4) iniziato con un doppio bogey e proseguito con tre bogey e un solo birdie per il 55° posto con 148 (+4). Dopo la splendida prestazione del 2019 quando terminò quinto, miglior prestazione italiana condivisa con Costantino Rocca, quinto nel 1997 (in entrambe le occasioni vinse Tiger Woods), non ha avuto più un buon rapporto con il torneo. E’ il terzo taglio subito nelle ultime quattro presenze. E’ uscito a metà gara anche Rory McIlroy che ancora una volta ha dovuto rinunciare all’idea di completare il “Grande Slam” con l’unico Major che manca nel suo palmarès.
Par 3 Contest tradizione confermata – Nelle 61 edizioni del Par 3 Contest, l’evento-spettacolo che apre la gara, il vincitore non è mai riuscito ad indossare la “Green Jacket” quattro giorni dopo. E’ accaduto anche a Tom Hoge, che ha avuto la meglio con l’aiuto di una delle cinque “hole in one” realizzate nell’occasione e che hanno portato il totale a 99. E’ uscito al taglio con lo stesso score di Molinari, ma il 33enne di Statesville (North Carolina), un successo sul PGA Tour, potrà comunque ancora sperare nel futuro, perché alcuni past winner sono riusciti a imporsi in anni diversi.
TERZO GIRO - Il Masters Tournament, primo Major stagionale, è decisamente avversato dal maltempo che ha costretto a sospendere anche il terzo giro, ma sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia (USA), lo spettacolo tra pioggia e vento non è mancato. Brooks Koepka, leader nella classifica provvisoria con “-13” dopo sei buche giocate e che da 29 non segna bogey (uno solo nel primo giro), ha continuato la sua corsa imperiosa che Jon Rahm, numero tre mondiale, non sembra riuscire a contenere. Infatti nelle sei buche che anche lui ha disputato ha perso due colpi e ora con “meno 9” ne ha quattro di ritardo. Sam Bennett, vincitore dell’US Amateur, che ha segnato con 136 (-8) lo score più basso di un dilettante sulle 36 buche dopo il 135 di Ken Venturi (1956), ha mantenuto la terza posizione (“meno 6” alla 6ª).
E poi Tiger Woods. Sebbene non in grande condizione fisica è riuscito ad aggiungere un altro record ai tanti della sua carriera. Con grinta e determinazione e sia pure con l’ultimo punteggio utile (49° con 147, +3) ha superato il taglio per la 23ª volta di fila eguagliando la striscia di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007). E poco importa se l’inizio del terzo round lo ha visto soffrire parecchio e finire al 54° posto con “+9” dopo due bogey e due doppi bogey in sette buche. E Fred Couples, a proposito di tagli, (49° con +4 dopo 9), a 63 anni 6 mesi e cinque giorni è divenuto il più anziano a passarlo, rilevando Bernhard Langer che aveva compiuto la prodezza nel 2020 a 63 anni, due mesi e 18 giorni.
Note negative, invece per Rory McIlroy (60° con 149, +5), numero 2 del World Ranking, Justin Thomas e per Francesco Molinari, entrambi 55.i con 148 (+4), che si sono fermati a metà gara. Il nordirlandese ha fallito per l’ottava volta il tentativo di completare il “Grande Slam” con l’unico Major che manca nel suo palmarès.
Nella graduatoria sono al quarto posto con “meno 5” Viktor Hovland (7ª), Matt Fitzpatrick (11ª), Collin Morikawa (7ª) e Patrick Cantlay (13ª). E’ tra i concorrenti all’ottavo con “meno 4” Phil Mickelson (9ª), è salito al 14° Scottie Scheffler, numero 1 mondiale e campione uscente, con “meno 3” (12ª) e sono poco dietro Xander Schauffele (12ª) e Jordan Spieth (8ª) 17.i con “meno 2”. In caduta libera Dustin Johnson, 51° con “+5” (13ª). La tradizione negativa ha colpito ancora il vincitore del Par 3 Contest: infatti Tom Hoge (148, +4) è rimasto fuori a metà gara. Potrà comunque sperare nel futuro, perché alcuni past winner sono riusciti a indossare la “Green Jacket” in anni diversi.
SECONDO GIRO - Lo show di Brooks Koepka, le prodezze del dilettante Sam Bennett, il flop di Rory McIlroy, che uscirà al taglio, Tiger Woods che ha ancora a disposizione sette buche per rimanere in gara e Francesco Molinari (56° con 148, +4) due colpi oltre il limite che porta ai due round conclusivi nel secondo giro del Masters Tournament, il primo Major stagionale, che non è stato portato a termine per il maltempo.
Sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia (USA), Brooks Koepka, quattro Major vinti e unico ad aver conquistato due successi nella Superlega araba, ha terminato il round con un 67 (-5, un eagle, tre birdie) per un 132 (65 67, -12), terzo punteggio più basso del torneo dopo 36 buche. Ha tre colpi di margine su Jon Rahm, numero 3 mondiale, fermato sul “meno 9” dopo nove buche (due birdie), il quale ha la possibilità di agganciare il leader o fare anche meglio.
Al proscenio Sam Bennett, campione US Amateur 2022, che con 136 (-8) ha realizzato lo score più basso a metà gara per un dilettante dopo il 135 di Ken Venturi nel 1956. E’ salito al quarto posto con 138 (-6) Collin Morikawa affiancato da Viktor Hovland, stesso “meno 6”, ma otto buche ancora da giocare. Ha recuperato 16 posizioni Phil Mickelson, decimo con 140 (-4), mentre ne ha perse 23 Scottie Scheffler, numero 1 del World Ranking e campione in carica, 29° con 143 (-1) dopo un rovinoso 75 (+3), che a questo punto ha ben poche possibilità di emulare Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002) i soli ad aver firmato la doppietta consecutiva. Scheffler è alla pari con Dustin Johnson e con Xander Schauffele, quest’ultimo fermato con identico “meno 1” dopo 10 buche.
Uscirà al taglio Rory McIlroy, numero 2 mondiale, 61° con 149 (+5), per la terza volta nel torneo dopo le eliminazioni subite nel 2010 e 2021, rinviando ancora una volta la possibilità di completare il “Grande Slam” con l’unico Major assente nel suo palmarès.
Tiger Woods, che sulle undici buche giocate ha segnato un bogey e un birdie, è sulla linea del taglio, 50° con “+2”. Se rimarrà in gara eguaglierà il primato di tagli superati nel Masters con 23.
Francesco Molinari ha iniziato con un doppio bogey e non è riuscito più a recuperare. Ha segnato successivamente tre bogey contro un solo birdie per il 76 (+4), dop il 72 (par) del round d’apertura.
Paura per la caduta di due alberi – A causa del forte vento due alberi sono caduti nei pressi della buca 17 causando molta paura e scatenando un fuggi fuggi generale. Non ci sono stati feriti fortunatamente, ma lo spavento è stato grande come ha raccontato lo spagnolo Sergio Garcia, vincitore della gara nel 2017 e ora passato alla Superlega: “Ero alla buca 15, stavo per effettuare il secondo colpo, poi ho sentito un rumore incredibile e pensavo fosse un tuono. Ma ho scoperto che si trattava di un albero che si stava spezzando. Ho udito le urla della gente, sono corso per andare a vedere cosa stesse accadendo. Si è rischiato davvero grosso ma, fortunatamente, nessuno si è fatto male”.
PRIMO GIRO - Big subito al proscenio, grande entusiasmo per Tiger Woods anche se altalenante (54°) e Francesco Molinari (37°) a metà classifica dopo il giro iniziale del Masters Tournament, il primo Major stagionale che si sta svolgendo sul percorso dell’Augusta National (par 72) ad Augusta in Georgia (USA).
Sono al comando con 65 (-7) colpi Jon Rahm, numero tre mondiale, Viktor Hovland, numero 9, e Brooks Koepka, quattro major in carriera e unico ad aver vinto due tornei nella Superlega Araba, seguiti da due outsider, Jason Day e Cameron Young, quarti con 67 (-5).
Scottie Scheffler, numero uno del World Ranking e campione in carica, è sesto con 68 (-4), affiancato da Xander Schauffele (n. 7), Sam Burns, Gary Woodland, Adam Scott, Shane Lowry e dal dilettante Sam Bennett, a segno nell’US Amateur. Ritardi recuperabili per Collin Morikawa e per Jordan Spieth, 13.i con 69 (-3), per Justin Thomas, 17° con 70 (-2), e per Dustin Johnson, 26° con 71 (-1).
Molinari ha girato in 72 (par) colpi con un birdie e tre bogey in uscita e un buon recupero nel rientro con due birdie. E’ affiancato da Rory McIlroy, numero due al mondo, che dovrà fare molto di più se vorrà completare il “Grande Slam” con l’unico Major che manca nel suo palmarés.
Tiger Woods, al 25° Masters con cinque vinti, ha avuto un avvio molto difficile con tre bogey in sette buche, ma anche con il sostegno del pubblico e del suo orgoglio ha rimediato in parte con tre birdie e due bogey nel prosieguo per un 74 (+), suo quarto score di fila sopra par nella gara.
Un doppio bogey in partenza avrebbe probabilmente messo in difficoltà chiunque, ma non Jon Rahm che ha reagito con due birdie nelle due buche successive e poi è arrivato in vetta con altri cinque birdie e un eagle. Senza bogey il cammino di Viktor Hovland (un eagle, cinque birdie), che è sceso per la prima volta sotto il 70 in 13 round al Masters e che ha siglato il suo punteggio più basso sul giro in un Major. Un bogey per Koepka compensato da otto birdie con gli ultimi due a chiudere che gli hanno permesso di agganciare Rahm e Hovland.
Tra i numerosi campioni del passato si è messo in evidenza Fred Couples, 63 anni, 26° con 71 (-1), divenuto il giocatore più anziano a realizzare uno score sotto par dopo Tom Watson (66 anni, 2015). Ha annunciato che sarà il suo ultimo Masters lo scozzese Sandy Lyle (86° con 81, +9), dopo 42 presenze.
Tradizioni negative e “hole in one” - Come sempre spettacolare e molto seguita dal pubblico la 61ª edizione del Par 3 Contest che ha anticipato il Major e che si trascina dietro una tradizione negativa, nel senso che il vincitore non indossa mai la “Green Jacket” quattro giorni dopo (alcuni lo hanno fatto però in anni diversi). E per Tom Hoge, che si è imposto, il destino sembra quasi segnato: infatti è 54° con 74 (+2) colpi come Woods.
Dicevamo evento spettacolare caratterizzato da ben cinque “hole in one”. Una, alla buca 8, è servita a Tom Hoge per superare la concorrenza, mentre le altre sono state segnate da Bubba Watson, da Scottie Scheffler e dall’irlandese Seamus Power, che ha addirittura esagerato firmandone due. Watson è andato a segno alla buca 4 e Scheffler alla 9, divenendo il terzo campione in carica a realizzare un’ace nel Par 3 Contest dopo Tom Watson nel 1982 e il canadese Mike Weir nel 2004.
Power ha centrato dal tee le buche 8 e 9, una doppia “buca in uno” per un’impresa che era riuscita soltanto a Claude Harmon nel 1968 e al giapponese Toshi Izawa nel 2002. L’irlandese non è entrato nella classifica perché squalificato in quanto ha fatto eseguire un putt a suo fratello. Con le cinque attuali il numero complessivo delle “hole in one” della storia della gara è arrivato a 99. Il record in una edizione si è registrato con nove nel 2016.
LA VIGILIA - Torna con il suo grande fascino il Masters Tournament, primo Major stagionale. Dal 6 al 9 aprile 88 tra i migliori giocatori del mondo si affronteranno per una affascinante sfida nella splendida cornice dell’Augusta National, sul percorso voluto in un ambiente unico dal mitico campione Bobby Jones ad Augusta in Georgia (USA). Farà da prologo all’87ª edizione dell’evento il tradizionale “Par 3 Contest” che vedrà i protagonisti del Masters esibirsi al fianco dei propri familiari in una grande festa che coinvolge anche il pubblico.
Scottie Scheffler defender - Tanti i motivi di interesse. Dalla difesa del titolo di Scottie Scheffler, numero uno mondiale, al rientro di Tiger Woods, dal tentativo di Rory McIlroy di completare il “Grande Slam” con l’unico Major che manca nel suo palmarès, alla presenza dei giocatori che sono passati alla Superlega Araba e, in chiave azzurra, alla partecipazione di Francesco Molinari in cerca di un risultato di prestigio.
Impresa difficile quella di Scheffler sia per la qualità dei concorrenti in campo, sia perché soltanto tre giocatori sono riusciti a fare la doppietta consecutiva, e sono tre icone: Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002). A suo vantaggio il trovarsi nel momento dell’anno che più gli è favorevole, perché i suoi successi, sia i quattro della passata stagione, che i due di quest’anno li ha ottenuti tra febbraio e aprile. Fino ad ora nelle precedenti difese ha centrato quella nel Phoenix Open, ma ha mancato le due nell’Arnold Palmer Invitational e nel WGC Dell Technologies Match Play. In compenso ha aggiunto alla lista dei suoi titoli il The PLAYERS Championship a metà marzo.
Il field - Rory McIlroy, numero due mondiale e secondo lo scorso anno, al 15° Masters, sei volte tra i top ten, più che nella scorsa stagione ha perso l’occasione di vincere la gara nel 2011, quando leader dopo tre round con quattro colpi di vantaggio, finì 15° dopo un rovinoso 80. Proverà ancora una volta a chiudere il cerchio del “Grande Slam”, dopo aver collezionato gli altri tre Major, per affiancare i cinque giocatori che sono riusciti nell’impresa: Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods.
McIlroy si presenta ben motivato e in condizione con un successo nell’anno (Dubai Desert Classic a gennaio, DP World Tour) e un secondo e un terzo posto nelle ultime tre uscite sul PGA Tour. Compito arduo però anche per lui, in un contesto ricco di campioni, tutti con giuste ambizioni, tra i quali ricordiamo Jon Rahm, Justin Thomas, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Jordan Spieth e Matt Fitzpatrick o altri forse meno in forma, ma possibili outsider come Hideki Matsuyama, primo giapponese a indossare la “Green Jacket” (2021), Collin Morikawa, Max Homa, Sam Burns e Viktor Hovland, per citarne alcuni. Senza dimenticare i giocatori della Superlega, diciotto in gara di cui sei sono stati Masters Champions: Dustin Johnson, Patrick Reed, Sergio Garcia, Bubba Watson, Charl Schwartzel e Phil Mickelson sui quali, tuttavia, grava il dubbio della tenuta su 72 buche, visto che di solito ne disputano 54.
Woods - Discorso a parte per Tiger Woods, al 25° Masters, dei quali cinque vinti, e alla seconda presenza nel 2023 (45° Genesis Invitational). La sua mentalità, straordinariamente vincente, lo porta a puntare al sesto titolo, ma à difficile capire il confine tra aspirazioni personali e realtà. Di sicuro quando lui è in campo qualsiasi evento diventa speciale, anche se Major.
Molinari - Francesco Molinari, che aveva iniziato l’anno nel migliore dei modi con il successo da capitano e giocatore del Team dell’Europa Continentale nella Hero Cup e con la quinta posizione nell’Abu Dhabi HSBC Championship, ha proseguito la stagione sul PGA Tour con un 14° posto, un 60° e subendo tre tagli, l’ultimo la scorsa settimana nel Valero Texas Open. E’ alla 12ª presenza in un evento dove spicca il quinto posto nel 2019, miglior prestazione di un italiano al Masters condivisa con Costantino Rocca, quinto nel 1997 (in entrambe le occasioni vinse Tiger Woods). L’azzurro, che punta a entrare nel Team Europe alla prossima Ryder Cup di Roma, proverà a riprendere il ritmo d’inizio anno e anche a cancellare le ultime tre prove ad Augusta (un 52° posto e due tagli).
“Par 3 Contest” – Un autentico show, dove i giocatori che prendono parte al Masters, i loro familiari, campioni del passato non competitivi e il pubblico diventano tutti grandi protagonisti sul percorso par 3 su cui accade di tutto con colpi spettacolari e anche con “buche in uno”. Ne sono state realizzate negli anni 94 con il record di nove nel 2016. Una tradizione nata nel 1960 con il successo di Sam Snead (che si è ripetuto nel 1974 a quasi 62 anni), per un torneo dove nessuno vorrebbe essere il vincitore, che non è mai riuscito a fare l’accoppiata con il Masters quattro giorni dopo. Tuttavia c’è anche il lato positivo della cosa, perché qualcuno, in anni diversi, ha poi alzato il trofeo ad Augusta, ma sembra poco per chi abbraccia la scaramanzia, tanto che alcuni concorrenti evitano di consegnare lo score.
Past winner - Saranno in gara 20 past winner compresi i 12 a segno dal 2010, con Bubba Watson, unico ad aver centrato la doppietta in questo periodo, tutti in grado di recitare ruoli da protagonista, insieme ad altri che hanno già esaurito la parte migliore della carriera e che sono però ancora in grado di deliziare con grandi giocate quali Fred Couples, Tom Watson, Larry Mize, il canadese Mike Weir, Viyai Singh delle Isole Fiji, il tedesco Bernhard Langer, lo spagnolo José Maria Olazabal e lo scozzese Sandy Lyle.
Green Jacket - Il vincitore riceve una copia del Masters Trophy, che raffigura la club house dell’Augusta National. Sul basamento dell’originale, che resta nel circolo, viene inciso il suo nome quello del secondo classificato. Lo stesso vincitore riceve una medaglia d’oro e la “Green Jacket”, che gli viene consegnata dal campione uscente. La terrà fino alla successiva edizione quando dovrà riportarla al club, dove la lascerà, ma potrà indossarla ogni volta che ci tornerà.
Caddie - Fino al 1983 i giocatori dovevano scegliere il caddie tra quelli che erano nel circolo. Da quella data il regolamento è cambiato e ciascuno può portare il suo, che però deve obbligatoriamente indossare una tuta bianca, un cappellino verde e scarpe da ginnastica bianche.
I record - Jack Nicklaus detiene il primato di successi con sei, ma è anche il vincitore più anziano perché conquistò il sesto nel 1986 all’età di 46 anni e 82 giorni. Lo segue Tiger Woods con cinque titoli, primo giocatore di colore a firmare l’albo d’oro, il più giovane a ricevere la “Green Jacket” all’età di 21 anni e 104 giorni, nel 1997 anno in cui ha stabilito con 12 colpi il margine più alto sul secondo. Il record dello score più basso sulle 72 buche è con 268 (-20) di Dustin Johnson (2020).
Nella lista dei plurivincitori seguono con quattro titoli Arnold Palmer e con tre Jimmy Demaret, Sam Snead, Phil Mickelson, l’inglese Nick Faldo e il sudafricano Gary Player, che è stato il primo straniero vincere il Masters, unico fino al 1980 quando si impose lo spagnolo Severiano Ballesteros.
Le partenze - Nei primi due giri Francesco Molinari sarà in terna con J. T. Poston e Bryson DeChambeau, quindi Tiger Woods giocherà con Viktor Hovland e Xander Schauffele, Scottie Scheffler girerà con Max Homa e Sam Bennett (am) e Rory McIlroy sarà insieme a Tom Kim e a Sam Burns.
Il Masters Tournament su Sky e su NOW - Il Masters Tournament andrà in onda sui canali di Sky e in streaming su NOW. Mercoledì 5 aprile, dalle ore 21 alle ore 23, “Par 3 Contest” su Sky Sport Golf e su NOW; giovedì 6 aprile e venerdì 7, dalle ore 18 alle ore 20,30 su Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e NOW e dalle ore 21 alle ore 1,30 su Sky Sport Golf e su NOW (anche su Sky Sport Uno rispettivamente dalle 22,30 e dalle 23,30); sabato 8, dalle ore 21 alle ore 1 su Sky Sport Golf e su NOW (dalle 23,30 anche su Sky Sport Uno); domenica 9, dalle ore 20 alle ore 1 su Sky Sport Golf, Sky Sport Uno e su NOW. Commento di Silvio Grappasonni, Alessandro Lupi, Michele Gallerani, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.
Nelle quattro giornate di torneo andrà in onda Studio Golf condotto da Francesca Piantanida ai seguenti orari: giovedì 6 dalle ore 20,45 alle ore 21 (Sky Sport 24, Sky Sport Golf, e NOW); venerdì 7, dalle ore 16.45 alle ore 17; sabato 8, dalle ore 19,45 alle ore 20; domenica 9, dalle ore 18,30 alle 18,45 ( Sky Sport 24 e NOW).