21 Novembre 2022

Il LPGA chiude con lo show di Lydia Ko

Lydia Ko Lydia Ko

A Naples, in Florida, Lydia Ko si prende tutto. La neozelandese sul percorso del Tiburon Golf Club (par 72) ha vinto, con un totale di 271 (65 66 70 70, -17) colpi, il CME Group Tour Championship, ultimo torneo stagionale del LPGA Tour. Ma non solo: la 25enne di origini sudcoreane (è nata infatti a Seoul) è stata nominata come 'Rolex Player of the year', quale miglior giocatrice del massimo circuito americano femminile, ricevendo inoltre il Vare Trophy (per il secondo anno consecutivo per la seconda volta in carriera) per la miglior media di punteggio (68.988). Nella storia del circuito, solo la svedese Annika Sorenstam nel 2002 (68,70) era riuscita a far meglio.

C'è di più. Perché l'exploit nel CME Group Tour Championship ha permesso alla Ko d'incassare 2.000.000 di dollari, l'assegno più alto nella storia del LPGA Tour. Una cifra che le ha permesso di salire al quinto posto in quanto a guadagni (16.695.357) in carriera sul circuito, superando così Suzann Pettersen ($ 14.837.579) e Lorena Ochoa ($ 14.863.331), con quest'ultima che detiene però ancora oggi il primato d'incassi in una sola stagione (4.364.994 nel 2007, 591 dollari in più della Ko nel 2022).

"E' difficile fare paragoni con il passato, ma è certo che questa sia stata una stagione speciale, ricca di emozioni e riconoscimenti che voglio condividere con la mia famiglia e tutto lo staff", la soddisfazione della Ko. Per la più giovane proette a diventare numero 1 al mondo nel 2015, all'età di 17 anni, 9 mesi e 8 giorni, ancora una impresa. In una carriera show che l'ha vista conquistare pure una medaglia d'argento ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 e una di bronzo a quelli di Tokyo. Per lei è la 19/aa vittoria (cifra comprensiva di 2 Major) sul LPGA Tour, che le ha consentito inoltre d'imporsi nella Race to CME Globe, la FedEx Cup al femminile.

In 22 eventi del 2022, la Ko ha vinto tre volte. E quello arrivato in Florida è un successo wire-to-wire. In testa dal primo all'ultimo giro, ha superato la concorrenza dell'irlandese Leona Maguire, 2/a con 273 (-15) davanti alla svedese Anna Nordqvist, 3/a con 274 (-14). Tra le big, hanno condiviso la 10/a piazza con 280 (-8) l'americana Nelly Korda, numero 1 del world ranking, e la thailandese Atthaya Thitikul. 

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca