29 Maggio 2016

BMW PGA a Chris Wood

Francesco Molinari Francesco Molinari

 

L’inglese Chris Wood (279 - 72 70 68 69, -9) si è fregiato del prestigioso titolo del BMW PGA Championship, torneo dell’European Tour equiparato quasi a un major, dopo un giro finale ricco di colpi di scena sul percorso del Wentworth Club (par 72) a Virginia Water in Inghilterra. Il migliore degli italiani è stato il giovanissimo Renato Paratore, 43° con 290 colpi (73 72 72 73, +2), che ha preceduto Francesco Molinari, 55° con 293 (72 71 75 75, +5), ed Edoardo Molinari, 65° con 297 (72 70 73 82, +9).

 

Wood ha superato di misura lo svedese Rikard Karlberg (280, -8), vincitore dell’ultimo Open d’Italia, arrivato in club house con largo anticipo dopo una rimonta dal 28° posto, grazie a un 65 (-7) per il quale si è giovato anche di una "buca in uno". Al terzo con 281 (-7) l’inglese Danny Willett, che ha perso ogni opportunità di successo con una grossa stonatura nel terzo turno (76 +4), al quarto con 282 (-6) il sudafricano Thomas Aiken e i francesi Romain Wattel e Julien Quesne e al settimo con 283 (-5) il tedesco Martin Kaymer, che non è riuscito da trovare il passo giusto dopo essersi proposto per il titolo, il sudafricano Jaco Van Zyl, il paraguaiano Fabrizio Zanotti e gli inglesi Andrew Johnston e Tyrrell Hatton, quest’ultimo secondo dopo 54 buche e naufragato con un 75 (+3). Sono saltati anche l’australiano Scott Hend, leader dopo tre turni, e l’inglese Lee Westwood, terzo, che sono scivolati fino alla 15ª posizione con 285 (-3), e ha fatto un po’ meglio il coreano Y.E. Yang, 12° con 284 (-4), terzo anch’egli e nel novero di coloro che hanno praticamente lasciato strada a Wood.

Si sono barcamenati a metà graduatoria l’iberico Rafael Cabrera Bello, 22° con 286 (-2), l’inglese Luke Donald, il nordirlandese Graeme McDowell e l’indiano S.S.P. Chawrasia, 27.i con 287 (-1), i coreani Byeong Hun An, campione uscente, e Jeunghun Wang, 33.i con 288 (par), e sono terminati in bassa classifica i thailandesi Thongchai Jaidee, 52° con 292 (+4), e Kiradech Aphibarnrat, 60° con 295 (+7).

Buche in uno - Come detto Rikard Karlberg ha realizzato l’ace alla buca 2, par 3 di 141 metri, e non ha avuto premio, così come era capitato nella seconda giornata allo scozzese Scott Jamieson, a segno dal tee alla 10ª, par 3 di 168 metri.

E’ andata invece benissimo all’inglese James Morrison, che ha ottenuto la "hole in one" alla buca giusta, ossia la 14ª, par 3 di 164 metri. Infatti il fortunato colpo, eseguito con un ferro 5, è stato premiato con una fiammante auto BMW i8. Tutto nel contesto di una prestazione piuttosto grigia sottolineata dal 75 di giornata., con un birdie, quattro bogey e un doppio bogey a far compagnia alla prodezza, e il 47° posto (291, +3) insieme a Jamieson.

La gara - Chris Wood, 29enne di Bristol, è partito a forte andatura, mentre i suoi diretti avversari sono apparsi subito in difficoltà, e ha concluso la prima parte del tracciato con un 29 (-6), frutto di un eagle e di quattro birdie, che lo hanno portato avanti fino al "meno 12" con cui si è messo al riparo anche da Karlberg, in attesa del suo destino in club house, che aveva fissato il 65 (-7) con l’ace, sette birdie e due bogey. Nel frattempo si allontanavano sempre di più coloro che potevano dire qualcosa sul discorso titolo e allora ha pensato lo stesso Wood a procurare qualche emozione. Dopo un bogey-birdie alla 10ª e  alla 11ª improvvisamente ha perso lucidità e con tre bogey ha dato a Karlberg la speranza del playoff. Alla buca 18, però, sia pure con qualche affanno ha salvato il par e il prezioso colpo di vantaggio che gli era rimasto, ha firmato il terzo titolo nel circuito, dopo quelli nel Qatar Masters (2013) e nel Lyoness Open (2015), e ha intascato il congruo assegno di 833.330 euro su un montepremi di cinque milioni di euro.

Gli italiani - Renato Paratore ha trovato un doppio bogey alla terza buca che ha subito annullato con un eagle alla successiva. Dopo aver mantenuto il par fino alla 9ª, ha realizzato un birdie alla 10ª, poi ha incrociato tre bogey di fila e un birdie prima di uscire dal campo per il 73 (+1).

Francesco Molinari è arrivato al giro di boa con un colpo sopra par (due bogey e un birdie) e successivamente è andato sulle montagne russe con un eagle, un birdie, un bogey e due doppi bogey per il 75 (+3). Per Edoardo Molinari sembrava un giro con qualche difficolta, ma niente di drammatico, e alla 12ª buca aveva segnato due birdie e tre bogey. All’improvviso ha subito una specie di diluvio golfistico e il suo score è arrivato fino a 82 (+10) colpi nell’arco di cinque buche, dalla 13ª alla 17ª in cui la sequenza è stata: bogey, doppio bogey, triplo bogey, bogey e doppio bogey.

E’ uscito al taglio Matteo Manassero, 82° con 147 (73 74, +3), vincitore del torneo nel 2013, secondo italiano dopo Costantino Rocca (1996).

 

TERZO GIRO - L’australiano Scott Hend è rimasto da solo al comando con 207 colpi (65 69 73, -9) nel BMW PGA Championship, il prestigioso evento dell’European Tour, equiparato quasi a un major, che si sta svolgendo sul percorso del Wentworth Club (par 72) a Virginia Water in Inghilterra. Si è mantenuto in buona classifica Edoardo Molinari, 28° con 215 colpi (72 70 73, -1), Renato Paratore è salito dal 61° al 49° posto con 217 (73 72 72, +1), e Francesco Molinari è scivolato dal 34° al 57° con 218 (72 71 75, +2).

Hend precede l’inglese Tyrrell Hatton, secondo con 208 (-8) e sorpresa della giornata, e l’altro inglese Lee Westwood, terzo con 209 (-7) insieme al coreano Y.E. Yang. Ha ceduto l’inglese Danny Willett, leader con Hend e con Yang dopo tre turni, e quinto con 210 (-6) dopo un devastante 76 (+4), affiancato dal connazionale Chris Wood, dal tedesco Martin Kaymer, che ha proposto la sua candidatura al titolo, dal francese Julien Quesne e dai sudafricani Jaco Van Zyl e Thomas Aiken.

Non possono più avere ambizioni di successo lo spagnolo Rafael Cabrera Bello, 13° con 212 (-4), il thailandese Kiradech Aphibarnrat, l’indiano S.S.P. Chawrasia e l’iberico Pablo Larrazabal, 21.i con 214 (-2), il coreano Byeong Hun An, campione uscente, e il nordirlandese Graeme McDowell, 28.i come Edoardo Molinari. Ci si attendeva molto di più dall’inglese Luke Donald, 39° con 216 (par), dal thailandese Thongchai Jaidee, stesso score di Paratore, e dal coreano Jeunghun Wang, 57° insieme a Francesco Molinari.

Scott Hend, 43enne di Townsville con due titoli nel circuito di cui uno quest’anno (Thailand Classic), ha giocato piuttosto male per 17 buche, in cui ha segnato un birdie e quattro bogey, ma ha recuperato in extremis il primato con un eagle sull’ultima buca (73, +1). Tyrrell Hatton, 25enne di High Wycombe senza successi sia nell’European Tour che nel Challenge Tour, ha tenuto un discreto passo per dieci buche (due birdie, un bogey), poi all’improvviso ha cambiato marcia e ha sorpreso tutti con cinque birdie per il 66 (-6) che l’ha reso fino all’ultimo momento leader in club house.

Edoardo Molinari ha iniziato con un birdie, ma successivamente ha sofferto parecchio come dicono tre bogey nell’arco di cinque buche (dalla 6ª alla 10ª). Ha reagito nel finale con due birdie, perdendo però ancora un colpo sul par 5 conclusivo (73, +1). Renato Paratore si è tenuto due colpi sotto il par per quindici buche (tre birdie, un bogey), poi li ha ceduti con due bogey sulle ultime tre (72, par) che gli sono state particolarmente ostiche, perché complessivamente ci ha lasciato quattro colpi nei tre giri (cinque bogey e un birdie). Francesco Molinari è passato con un "+4" (quattro bogey) sulla 10ª buca e nelle rimanenti otto è andato in altalena con tre birdie e due bogey per un 75 (+3) abbastanza inatteso. E’ uscito al taglio Matteo Manassero, 82° con 147 (73 74, +3), vincitore del torneo nel 2013, secondo italiano dopo Costantino Rocca (1996). Il montepremi è di cinque milioni di euro di cui 833.330 euro andranno al vincitore.

 

 

SECONDO GIRO - L’inglese Danny Willett (134 - 66 68, -10) ha raggiunto in vetta alla classifica del BMW PGA Championship l’australiano Scott Hend (134 - 65 69) e il coreano Y. E. Yang (134 - 65 69). Nel torneo dell’European Tour, equiparato quasi a un major, che si sta svolgendo sul percorso Wentworth Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra, hanno recuperato posizioni Edoardo Molinari, da 54° a 24° con 142 colpi (72 70, -2), Francesco Molinari, da 54° a 34° con 143 (72 71, -1), e Renato Paratore, da 71° a 61° con 145 (73 72, +1), mentre ne ha perse undici Matteo Manassero, 82° con 147 (73 74, +3), uscito al taglio.

Il trio di testa ha un colpo di margine sul sudafricano Jaco Van Zyl (135, -9) e quattro sullo spagnolo Jorge Campillo (138, -6). Al sesto posto con 139 (-5) il thailandese Kiradech Aphibarnrat, lo svedese Peter Hanson, l’inglese Robert Dinwiddie, l’iberico Rafael Cabrera Bello e l’olandese Joost Luiten, in vetta dopo 18 buche con Hend e Yang, all’11° con 140 (-4) il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Luke Donald e al 19° con 141 (-1) l’altro inglese Lee Westwood. Ha lo stesso score di Edoardo Molinari anche il nordirlandese Graeme McDowell, affiancano Francesco Molinari il thailandese Thongchai Jaidee e l’iberico Pablo Larrazabal, sono in 49ª posizione con 144 (par) il coreano Byeong Hun An, campione uscente, e l’indiano S.S.P. Chawrasia, e in 61ª come Paratore il coreano Jeunghun Wang, la sorpresa dell’ultimo scorcio di stagione con due titoli consecutivi.

Danny Willett è partito a grande velocità con sei birdie in nove buche, poi ha rallentato vistosamente con quattro bogey, a fronte di altri due birdie, per il 68 (-4). Y.E. Yang non si è fatto superare tenendo il passo con un eagle, quattro birdie e tre bogey per il parziale di 69 (-3) ed Hend si è agganciato ai due con un eagle sull’ultima buca che ha aggiunto ai precedenti quattro birdie e tre bogey (69).

Edoardo Molinari ha guadagnato due colpi sul par a metà strada (tre birdie e un bogey), poi pur con qualche difficoltà li ha mantenuti con tre birdie e tre bogey (70, -2). Passato alla 13ª buca in vantaggio di due colpi sul campo (quattro birdie, due bogey) Francesco Molinari ha attraversato un momentaccio tra la 14ª (doppio bogey) e la 16ª (bogey) buca, ma nel finale ha portato lo score a 71 (-1) con due birdie. Buona partenza di Renato Paratore con due birdie e gran sofferenza nelle ultime sette buche con tre bogey e un birdie (72, par) e anche fuori dal campo in attesa che si assestasse la classifica per sapere il suo destino. Perso un colpo in dieci buche (2 birdie, tre bogey) Matteo Manassero, vincitore del torneo nel 2013, secondo italiano dopo Costantino Rocca (1996), ha compromesso le sue chance di proseguire la gara con un doppio bogery alla 13ª. Ha provato a rimontare con grande orgoglio, ma due birdie sono stati vanificati di un bogey sul par 5 di chiusura (74, +2). Il montepremi è di cinque milioni di euro di cui 833.330 euro andranno al vincitore.

 

 

 

PRIMO GIRO - Francesco Molinari ed Edoardo Molinari, 54.i con 72 (par), Matteo Manassero e Renato Paratore, 71.i con 73 (+1), sono a metà classifica dopo il primo giro del BMW PGA Championship (European Tour), torneo di grande prestigio e considerato alla stregua di un major che si sta svolgendo al Wentworth Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra.

Sono in vetta con 65 (-7) l’australiano Scott Hend, il coreano Y.E. Yang e l’olandese Joost Luiten, ma non li ha persi di vita l’inglese Danny Willett, quarto con 66 (-6) e uno dei giocatori più gettonati alla vigilia tra i pretendenti al titolo. Al quinto posto con 67 (-5) il sudafricano Jaco Van Zyl, l’inglese Robert Rock e l’australiano Richard Green e all’ottavo con 68 (-4) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’inglese Luke Donald, ex numero uno mondiale e apparso molto determinato.

Appena dietro il francese Victor Dubuisson, il nordirlandese Graeme McDowell e l’irlandese Shane Lowry, decimi con 69 (-3), il tedesco Martin Kaymer e il thailandese Thongchai Jaidee, 21.i con 70 (-2). Hanno segnato un colpo sotto par (71) e sono 33.i l’inglese Lee Westwood, l’indiano S.S.P. Chawrasia e gli spagnoli Rafael Cabrera Bello e Pablo Larrazabal. Hanno lo stesso score dei fratelli Molinari i coreani Byeong Hun An, campione uscente, e Jeunghun Wang, la sorpresa dell’ultimo scorcio di stagione con due titoli consecutivi, e ha deluso l’iberico Miguel Angel Jimenez, 131° con 78 (+6).

Scott Hend, 43enne di Townsville con due titoli nel circuito di cui uno quest’anno (Thailand Classic), ha infilato otto birdie e un bogey come Y.E. Yang, 44enne di Jeju-do con tre successi comprensivi di un major (US PGA Championship 2009, battendo Tiger Woods). Nove birdie e due bogey per Joost Luiten, 30enne di Bleiswijk, che di vittorie nell’European Tour ne ha quattro.

Francesco Molinari ha percorso in par entrambe le metà del tracciato. La prima l’ha aperta e chiusa con un birdie e in mezzo ha messo due bogey e ha fatto il contrario nella seconda con due bogey alla 10ª e alla 17ª e due birdie a compensare alla 11ª e alla 16ª. Dopo una tonica partenza con due birdie Edoardo Molinari ha attraversato un momento difficile con la sequenza doppio bogey-bogey (9ª e 10ª), poi è tornato in par con tre  birdie e due bogey sulle ultime otto buche.

Un birdie in avvio per Renato Paratore, quindi altalena con due bogey e due birdie e un finale difficile con due bogey di fila che l’hanno portato sopra par. Matteo Manassero, che ha vinto il torneo nel 2013, secondo italiano dopo Costantino Rocca (1996), ha condotto le prime dieci buche con due colpi sotto il par (due birdie) prima di scivolare su due bogey e un doppio bogey, nell’arco di cinque buche, appena attenuati dal terzo birdie. Il montepremi è di cinque milioni di euro di cui 833.330 euro andranno al vincitore.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari, tornato a giocare in Europa per l’occasione, Edoardo Molinari, Matteo Manassero e Renato Paratore formano il quartetto azzurro che scenderà in campo nel BMW PGA Championship (26-29 maggio), torneo di grande prestigio e considerato alla stregua di un major nel calendario dell’European Tour. Al Wentworth Club di Virginia Water in Inghilterra saranno presenti quasi tutti i migliori giocatori del circuito tra i quali il tedesco Martin Kaymer, i nordirlandesi Graeme McDowell e Darren Clarke, capitano della selezione europea alla prossima Ryder Cup, gli inglesi Luke Donald, Danny Willett, Lee Westwood, e Matthew Fitzpatrick, l’irlandese Shane Lowry, il gallese Jamie Donaldson, il danese Soren Kjeldsen, il sudafricano George Coetzee, l’austriaco Bernd Wiesberger e gli spagnoli Miguel Angel Jimenez, Rafael Cabrera Bello, Alvaro Quiros e Pablo Larrazabal. Dall’Oriente i coreani Byeong Hun An, campione uscente, Jeunghun Wang, la sorpresa dell’ultimo scorcio di stagione con due titoli consecutivi, i thailandesi Thongchai Jaidee e Kiradech Aphibarnrat e l’indiano S.S.P. Chawrasia. Da seguire lo scozzese Russell Knox, frequentatore del PGA Tour e rimasto in Europa dopo il secondo posto conseguito nell’Irish Open.

All’evento prendono parte 150 giocatori provenienti da 25 nazioni tra i quali vi sono sei vincitori di major, tre ex numero uno mondiali, cento vincitori sul circuito continentale, per un totale di 355 titoli, e sei past winner del torneo.

Torna sul tracciato del Wentworth Club Matteo Manassero  dove nel 2013 ottenne il suo più eclatante successo, quarto in carriera, secondo azzurro a firmare l’albo d’oro dopo Costantino Rocca (1996). Il veronese dopo quel trionfo ha attraversato un lungo periodo difficile dal quale ora, sia pure lentamente, sembra stia uscendo. E’ auspicabile che l’occasione e i ricordi siano forieri di una grande prestazione. Sicuramente tra i favoriti Francesco Molinari, che riprende dopo una settimana di riposo e reduce dall’ottima prova nel The Players Championship (7°) del PGA Tour. 

Renato Paratore è in crescendo di condizione, ma a volte è frenato da un giro fuori dal coro che gli rovina lo score, come è accaduto nell’Irish Open. Comunque va a premio da sei tornei consecutivi ed è il secondo italiano nella money list (91°) a 253 euro da Nino Bertasio (90°), questa volta fuori dal field. Per Edoardo Molinari l’opportunità di confermare che il 12° posto nel Mauritius Open è l’antefatto di un ritorno ai suoi standard. Il montepremi è di cinque milioni di euro di cui 833.330 euro andranno al vincitore.

Il torneo su Sky - Il BMW PGA Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky, sul canale Sky Sport 2 HD, con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 26 maggio e venerdì 27, dalle ore 11 alle ore 19; sabato 28 e domenica 29, dalle ore 13,30 alle ore 18,30. Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Nicola Pomponi.

 

La classifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Primo piano

  • Il Sergio Melpignano Senior Italian Open torna al San Domenico Golf
    Il Sergio Melpignano Senior Italian Open torna al San Domenico Golf 20/05/2024

    Una tradizione che si rinnova. Per la terza volta negli ultimi quattro anni, il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour e quarta tappa dell’Italian Pro Tour 2024, il circuito di gare nazionali e internazionali della Federazione Italiana Golf (FIG), si giocherà al San Domenico Golf di Savelletri (Brindisi). In Puglia, dal 24 al 26 ottobre prossimi, sarà sfida show tra tanti campioni over 50 che hanno contribuito a scrivere pagine importanti nella storia della disciplina.

    Dopo le edizioni del 2021 e del 2023, entrambe vinte dal sudafricano James Kingston, il San Domenico è pronto a calare il tris. L’evento, che si chiuderà domenica 27 ottobre con la tradizionale Pro-Am, organizzato con il supporto di Infront, official advisor della FIG, arrivato alla 13esima edizione (la prima si giocò nel 2004 al Circolo Golf Venezia), metterà in palio 300.000 euro con prima moneta di 45.000. Gli azzurri saranno guidati in campo da Costantino Rocca, pioniere del golf italiano, ed Emanuele Canonica, che ha chiuso il 2023 al 18/o posto nell’ordine di merito del Legends Tour.

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca