24 Maggio 2016

Virginia Elena Carta strepitosa nel NCAA

Virginia Elena Carta Virginia Elena Carta

Virginia Elena Carta ha letteralmente dominato nel NCAA Womens Medal Championship, ossia il più importante evento statunitense a livello di College. Sul percorso dell’Eugene Country Club, a Eugene nell’Oregon, l’azzurra, che difende i colori della Duke University di Durham (North Carolina), ha concluso con 272 colpi (69 68 66 69, -16) ben otto di vantaggio su Haley Moore (Arizona University) e su Dewi Weber (Miami). Al quarto posto con 282 (-6) Cheyenne Knight (Alabama) e Anna Newell (Tennessee) e al sesto con 283 (-5) Lilia Vu (UCLA), Casey Danielson (Stanford) e Jennifer Kupcho (Wake Forest).

E’ stato un successo veramente strepitoso dell’azzurra in una gara che, per importanza, praticamente viene dopo l’US Womens Amateur. I numeri ne danno l’esatta dimensione: punteggio più basso nella storia del torneo  e distacco sulle seconde più ampio, superando il precedente primato di sei colpi stabilito da Annie Park (2013). Inoltre ha eguagliato il record della svedese Annika Sorenstam, poi dominatrice assoluta della scena mondiale per oltre un decennio, unica fino ad ora ad imporsi da matricola (1991).

Il titolo, a parte la notorietà che procura, ha aperto a Virginia Elena Carta interessanti prospettive. Per iniziare ha ricevuto una wild card per provare tra le "grandi" del LPGA Tour, il circuito femminile più importante al mondo: l’appuntamento è al Marathon Classic (14-17 luglio, Sylvania, Ohio).

Virginia Elena Carta, che riesce perfettamente a conciliare lo sport con lo studio dove ottiene altrettanti ottimi risultati, ha iniziato il giro finale con sei colpi di margine su Cheyenne Knight, Dewi Weber  e su Jennifer Kupcho, alle quali ha tolto subito ogni speranza di recupero con quattro birdie sulle prime nove buche e poi si è limitata a controllare la situazione nel rientro dove ha segnato l’unico bogey terminando con un parziale di 69 (-3). L’azzurra aveva condotto i tre precedenti turni in crescendo: il primo in 69 colpi con cinque birdie e un doppio bogey, il secondo in 68 (-4) con cinque birdie e un bogey e il terzo in 66 (-6) con sei birdie senza bogey.

Alla gara ha preso parte anche Laura Lonardi, 27ª con 218 (71 72 75, +2) dopo 54 buche, che non è stata ammessa all’ultimo giro al quale hanno avuto accesso solo le prime nove atlete in classifica (l’Italiana era la decima), che gareggiavano a titolo individuale, non essendosi la propria università qualificata per la competizione a squadre.

Ora Virginia Elena Carta proseguirà con il proprio team appunto nel torneo a squadre, essendo la Duke University entrata tra le otto finaliste con il sesto posto nella qualifica su 72 buche medal (1158 - 299 283 280 296, +6). Si è imposta con 1144 l’UCLA (285 291 285 282, -8) davanti a Stanford (1147, -5), Southern California (1150, -2), Washington (1152, par), Virginia (1155, +3). Al settimo posto South Carolina (1162, +10) e all’ottavo Oregon (1156, +14). Questi i match play dei quarti: Stanford-South Carolina; Southern California-Duke; UCLA-Oregon; Washington-Virginia. Fanno parte della Duke University anche due forti giocatrici europee, quali l’irlandese Leona Maguire e la francese Celine Boutier, insieme a Sandy Choi e a Gurbani Singh.

Virginia Elena Carta, 20 anni a dicembre, nata a Milano e tesserata per il Golf Club Udine, dedica almeno 20 ore alla settimana al golf e sette o otto giornaliere allo studio di "Environmental Sciences (Scienze della Terra)". "Questo successo - ha detto dopo il trionfo - significa molto per me. Non avrei mai creduto di vincere, essendo peraltro una matricola. E’ stato un grande anno. Ho lavorato molto duramente insieme a tutta la squadra e sono contenta di averne ricevuto i frutti. Ho giocato bene su tutto il campo, ma in particolare ho avuto un ottimo feeling con il putter. Ho sentito la tensione, però prima di entrare in campo, tanto che mi sono svegliata molto presto. Fortunatamente appena partita  mi sono concentrata sul gioco e ho ritrovato tranquillità. E’ stata una settimana che ricorderò per sempre. Ora debbo pensare alla gara a squadre che spero di vincere insieme alle mie compagne". La versione al maschile di questa manifestazione è stata vinta nel 2015 da Bryson DeChambeau, che ha fatto suo anche l’U.S. Amateur, passato da poco al professionismo e di cui si dice un gran bene.

Il presidente di CONI Servizi e della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti ha sottolineato:"E’ un altro grande successo azzurro in un momento in cui il golf italiano è chiamato a impegni importanti e prestigiosi dopo l’assegnazione della Ryder Cup 2022. La vittoria di Virgina Elena Carta in un torneo di tale livello denota le grandi qualità dell’atleta e rende l’idea di quanto sia vivo e in crescita il golf femminile italiano".

Anna Roscio, Responsabile Attività giovanile e coordinamento Squadra Nazionale femminile, ha messo in rilievo il carattere dell'azzurra: "Virginia ha centrato un risultato fenomenale. Imporsi in una gara di così alto livello, peraltro da matricola, era difficilmente pronosticabile. Esserci riuscita con un punteggio da record dà ancora più risalto al suo successo e rappresenta uno stimolo per tutte le nostre giovani azzurre. Conosco le sue qualità e non mi sorprende che in un contesto così gratificante sia riuscita a mettere in mostra la sua determinazione e la sua freddezza.

Virginia si esalta sotto pressione. Ne aveva già dato prova nei precedenti tornei internazionali. E’ una ragazza molto intelligente e affronta tutti gli impegni con serietà e abnegazione. Anche da studentessa so che sta primeggiando e ciò le fa onore. L’esperienza nei college americani si sta rivelando molto formativa e la consiglio a tutte le giovani dilettanti. Grazie alla borsa di studio per meriti sportivi, Virginia si sta confrontando con giocatrici di spessore e nel contempo sta creandosi un percorso accademico di prestigio.  In questo modo si evita il rischio che il golf rappresenti l’unica opzione davanti a sé e si va in campo con meno pressione. Dove può arrivare Virginia? Credo che presto la vedremo nel LPGA e dopo aver partecipato alla Junior Solheim Cup, non mi sorprenderebbe trovarla nel team europeo fra le stelle del golf professionistico".

Roberto Zappa, Direttore Tecnico della Squadra Nazionale femminile, ha dato un giudizio sul piano tecnico: "Virginia è nel team azzurro da quando aveva 13 anni. L’ho incontrata la prima volta al Circolo Golf Sant’Anna, dove si stava allenando da sola, e quando le ho visto eseguire i primi colpi ho capito immediatamente che aveva delle ottime qualità. Tecnicamente il suo punto di forza è il gioco lungo. Con il driver arriva a distanze che una ragazza non raggiunge facilmente e, inoltre, ha la capacità di porre la pallina con i ferri lungi, tipo 4 o 5, molto vicino alla bandiera.

Aveva invece delle difficoltà attorno e sul green e questa è la parte su cui ci siamo concentrati molto negli ultimi due anni, prima che partisse per gli Stati Uniti. Con Virginia, che è seguita anche dal maestro del suo circolo di Udine Luciano Tavarini, abbiamo eseguito un importante lavoro sul putter, analizzando la routine, la posizione, il grip, la linea sulla palla, la lettura delle pendenze e il timing. Ci siamo sentiti proprio la settimana scorsa, prima che partisse per Eugene, e mi diceva di avere ancora qualche problema sui green. Il mio suggerimento è stato quello di rifarsi agli allenamenti della nazionale azzurra nel corso  tenuto a gennaio al Verdura Golf, Evidentemente ha funzionato, perché nei commenti dei giornalisti americani seguiti alla gara è stato evidenziato il gioco lungo, ma soprattutto quello corto e i numerosi putt che Virginia ha messo a segno anche da distanze considerevoli.

Mi piace sottolineare come il suo risultato sia  prezioso per la compagine nazionale, ma anche per tutte le altre ragazze azzurre che in questo momento sono impegnate negli Stati Uniti con borse di studio piene in Università di primo livello: Laura Lonardi, Bianca Maria Fabrizio, Roberta Liti, Martina Flori e Ludovica Farina. Tra poco si aggiungeranno Carlotta Ricolfi, Emilie Alba Paltrinieri e Angelica Moresco. Sono negli States anche  Ludovica Scandroglio e Giorgia Carletti". 

IL CURRICULUM - Virginia Elena Carta è nata a Milano e compirà 20 anni nel prossimo dicembre. Tesserata per il Golf Club Udine, attualmente studia negli Stati Uniti alla Duke University di Durham (North Carolina). Ha cominciato a giocare a golf a otto anni, ma ha provato anche a praticare altri sport quali la vela, lo sci, il calcio, la scherma e il basket. A tredici ha indossato per la prima volta la maglia azzurra divenendone una delle colonne portanti e partecipando a partire dal 2011 anche a vari Campionati Europei. 

Nel 2010 ha vinto il Leoncino d’Oro, nel 2012 il Trofeo Umberto Agnelli e il GP Città di Milano ed è giunta seconda nel Campionato Nazionale Ragazze e nel Leone San Marco e quarta nello Slovenian International Ladies. Nel 2013 è arrivata la prima vittoria in campo internazionale nell’Austrian Open  e si è classificata terza nel German Girls Open e nel Campionato Nazionale Femminile medal. Ha disputato la Junior Solheim Cup con la formazione continentale.

Nel 2014 ha conseguito altri tre titoli all’estero nell’arco di tre mesi conquistando il French International Lady Juniors, lo Slovenian International Ladies e il German Girls Open. Ad agosto ha partecipato alle Olimpiadi Giovanili in Cina riportando la medaglia di bronzo nella gara a squadre, insieme a Renato Paratore, e terminando quarta in quella individuale. Ha preso parte all’Open d’Italia femminile, superando il taglio e ricevendo l’argento quale miglior amateur.

Nel 2015 si è trasferita negli Stati Uniti dove è si è classificata settima nel Ruth’s Chris Tar Heel Invitational e quest’anno, prima del successo nell’Oregon, ha ottenuto il secondo posto nel LSU Tiger Golf Classic, il settimo nelNCAA Baton Rouge Regional e il decimo nell’ACC Women’s Golf Championship.

 

NCAA A SQUADRE: LA DUKE UNIVERSITY DI VIRGINIA ELENA CARTA SI FERMA IN SEMIFINALE - Dopo la strepitosa vittoria nel NCAA Womens Medal Championship, Virginia Elena Carta ha preso parte insieme al team della Duke University alla fase conclusiva del torneo NCAA a squadre, sul percorso dell’Eugene Country Club, a Eugene nell’Oregon.

L’azzurra e le sue quattro compagne (Leona Maguire, Celine Boutier, Sandy Choi, Gurbani Singh)  erano state ammesse tra le otto compagini finaliste, che si sono contese il titolo nei match play, con il sesto posto in qualifica. Dopo aver battuto nei quarti per 4-1 la Southern California University, la Duke University ha ceduto strada in semifinale alla Stanford University per 3-2. In entrambe le gare Virginia Elena Carta ha vinto il proprio incontro prima contro Tiffany Chan (3/2) e poi contro Shannon Aubert (1 up). Il titolo è stato appannaggio della Washington University che in finale ha avuto la meglio sulla Stanford University per 3-2.

Questi i risultati. Quarti: Stanford-South Carolina 3-2; Duke-Southern California 4-1; UCLA-Oregon 4,5-0,5; Washington-Virginia 3,5-1,5. Semifinali: Stanford-Duke 3-2; Washington-UCLA 3,5-1,5. Finale: Washington-Stanford 3-2.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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