06 Maggio 2022

US Womens Open a Minjee Lee

Minjee Lee Minjee Lee

E' Minjee Lee la regina dello US Womens Open. Un successo da record per l'australiana che, al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines, nel North Carolina, s'è imposta con un totale di 271 (67 66 67 71, -13) colpi. Il successo (il secondo in un major dopo quello arrivato nel 2021 all'Amundi Evian Championship), le ha permesso di incassare 1.800.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 10.000.000 di dollari. Si tratta della vincita più alta di una proette nella storia del golf femminile in un singolo torneo.

"Sono senza parole, non posso crederci. Vincere lo US Womens Open è sempre stato il mio sogno da bambina e ora sono riuscita a realizzarlo. E' fantastico e questa rappresenta la vittoria più bella della mia carriera", la gioia della 25enne di Perth (ma con origini sudcoreane). In vetta fin dal secondo giro, ha dominato la scena superando di quattro colpi l'americana Mina Harigae, seconda con 275 (-9) davanti alla sudcoreana Hye Jin Choy, terza con 277 (-7). Mentre Jin Young Ko, numero 1 mondiale, s'è classificata quarta con 278 (-6) ed ha preceduto in classifica la neozelandese Lydia Ko, quinta con 279 (-5).

Per la Lee, che vive a Irving (Texas), si tratta dell'ottavo successo in carriera sul LPGA Tour. Ma nel suo palmares figurano anche due exploit sul LET e uno sul tour di casa quando era ancora dilettante (Victorian Open, 2014). In testa alla Race to CME Globe Points (la FedEx Cup al femminile) con questa affermazione si unisce a Jan Stephenson (1983) e a Kerry Webb (2000 e 2001) quale terza australiana a vincere lo US Womens Open.

 

TERZO GIRO - L’australiana Minjee Lee, numero quattro mondiale, ha girato in 67 (-4, cinque birdie, un bogey) colpi e con il totale di 200 (67 66 67, -13) ha dato una decisa scossa alla classifica allungandola notevolmente nell’US Womens Open, il secondo dei cinque major stagionali femminili in svolgimento al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines nel North Carolina.

La 26enne di Perth si è messa nelle condizioni di conquistare il secondo major in carriera e arricchire un palmarés che al momento comprende sette successi sul LPGA Tour, due sul LET e uno sul tour di casa quando era ancora dilettante (Victorian Open, 2014).

Minjee Lee ha distaccato di tre colpi Mina Harigae (203, -10), con la quale era al vertice dopo due giri, e di sei l’inglese Bronte Law, terza con 206 (-7), mentre ne ha sette di ritardo la coreana Jin Young Ko, leader del World Ranking, quarta con 207 (-6), affiancata dalla connazionale Hye-Jin Choi, dalla cinese Xiyu Lin, dalla neozelandese Lydia Ko, numero tre, e dalle svedesi Anna Nordqvist e l’amateur Ingrid Lindblad.

E’ rimasta al 14° posto con 209 (-4) Nelly Korda, numero due, alla prima gara dopo circa tre mesi a seguito dello stop forzato per un coagulo d sangue a un braccio, e due colpi in più per Lexi Thompson, 17ª con 211 (-2). In altalena la canadese Brooke M. Henderson, 20ª con 213 (par), la thailandese Atthaya Thitikul e la giapponese Nasa Hataoka, 31.e con 215 (+2). Super montepremi per una gara femminile che è di ben dieci milioni di dollari.

 

SECONDO GIRO - L’australiana Minjee Lee, numero 4 mondiale, ha segnato un 66 (-5, sei birdie, un bogey) nel secondo giro dell’US Womens Open, il secondo dei cinque major stagionali femminili in svolgimento al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines nel North Carolina, e con lo score di 133 (67 66, -9) ha agganciato in vetta Mina Harigae (133 - 64 69), che ha frenato con un parziale di 69 (-2. cinque birdie, tre bogey).

In terza posizione con 135 (-7)  la coreana Hye-Jin Choi e la svedese Anna Nordqvist, 34enne di Eskilstuna che nei major spesso recita ruoli da protagonista e che ne ha vinti tre su nove titoli complessivi sul tour. E’ risalita dall’ottavo al quinto posto con 136 (-6) la coreana Jin Young Ko e questa non è una buona notizia per le altre candidate alla vittoria, perché la numero uno mondiale è una sorta d specialista nelle rimonte. Stesso punteggio per la brillante dilettante svedese Ingrid Lindblad

A ridosso la coreana Sei Young Kim e la thailandese Moriya Jutanugarn, settime con 137 (-5). Otto passi indietro di Lexi Thompson e quattro in avanti di Nelly Korda, numero due del Rolex Ranking e al rientro dopo lo stop di circa tre mesi per un coagulo di sangue a un braccio, entrambe 14.e con 139 (-2), e speranze azzerate di fregiarsi del titolo per altre big. Infatti la giapponese Nasa Hataoka è 36ª con 143 (+1), la thailandese Atthaya Thitikul, lo scorso anno regina assoluta del Ladies European Tour, è 52ª con 144 (+2), e la canadese Brooke M. Henderson 59ª con 145 (+3).

E’ rimasta solo una buona intenzione quella di replicare il successo conquistato lo scorso anno sotto bandiera filippina per Yuka Saso, tornata a difenderlo con passaporto giapponese,121ª con 151 (+9). Out anche la thailandese Ariya Jutanugarn anche se in una posizione migliore (90ª con 148, +6). Super montepremi per una gara femminile che è di ben dieci milioni di dollari.

 

PRIMO GIRO - Outsider al vertice e big sparse per la classifica dopo il primo giro dell’US Womens Open, il secondo major dei cinque stagionali femminili in svolgimento al Pine Needles Lodge & Golf Club (par 71) di Southern Pines nel North Carolina. Leader inattesa con 64 (-4) colpi, dovuti a nove birdie e a due bogey, è Mina Harigae, 32enne di Monterey (California), senza successi sul LPGA Tour, ma con sette titoli sui circuiti minori, tre nel Future Tour e quattro sul Cactus Tour. Ha un colpo di margine su un’altra sorpresa, la dilettante svedese Ingrid Lindblad, peraltro molto forte, ma difficile da pronosticare al secondo posto con 65 (-6) in un major.

La prima tra le big è l’australiana Minjee Lee, numero quattro mondiale, terza con 67 (-4) insieme a Ryann O’Toole e alla svedese Anna Nordqvist, quindi Lexi Thompson (n. 6) sesta con 68 (-3) e affiancata da Ally Ewing, e ottava con 69 (-2) la coreana Jin Young Ko, numero uno, insieme ad altre nove concorrenti compresa la connazionale Sei Young Kim (n. 10).

Ha tenuto Nelly Korda, numero due, 18ª con 70 (-1) e al rientro dopo circa tre mesi, fermata a inizio marzo per un coagulo di sangue a un braccio, e sono al 28° posto con 71 (par) la giapponese Nasa Hataoka (n. 7) e le thailandesi Atthaya Thititkul (n. 5) e Patty Tavatanakit. Più attardate la neozelandese Lydia Ko (n. 3) e la canadese Brooke M. Henderson, 47.e con 72 (+1), e oltre la linea del taglio, la thailandese Ariya Jutanugarn, 67ª con 73 (+2), e la  filippina Yuka Saso, ora con passaporto giapponese, 113ª con 77 (+6), la cui difesa del titolo è ora inserita nella categoria miracoli.

Sempre super applaudita la leggenda svedese Annika Sorenstam, incontrastata regina del golf mondiale per oltre un decennio tra fine anni novanta il 2008 quando si è ritirata dopo aver collezionato 94 vittorie in giro per il mondo, 72 delle quali di LPGA Tour con 10 major. Poco conta che sia 86ª con 74 (+2). Stellare per una gara femminile il montepremi: ben dieci milioni di dollari.

 

LA VIGILIA - L’ha vinto con la nazionalità filippina e ora lo difende con quella giapponese presa nel 2022. E’ Yuka Saso, campionessa in carica dell’US Womens Open, il secondo major dei cinque stagionali femminili che si svolgerà dal 2 al 5 giugno al Pine Needles Lodge & Golf Club a Southern Pines nel North Carolina.

Nata a San Ildefonso, 20 anni il prossimo 30 giugno, Yuka Saso proverà a concedere il bis di quell’unico successo, preceduto da due vittorie sul Japan Tour, in una stagione in cui ha ottenuto sei top 20 (di cui due top ten) in dieci gare disputate.

Concorrenza spietata naturalmente perché avrà contro nove delle prime dieci del Rolex Ranking tra le quali vi sarà l’atteso ritorno di Nelly Korda, numero due mondiale, che non gioca da inizio marzo, fermata dopo tre eventi da un coagulo di sangue a un braccio. Difficile valutare il suo stato di forma, ma sarà certo bello rivederla sui green.

Favorita d’obbligo la coreana Jin Young Ko, numero uno, ma hanno tutte le carte in regola per prevalere coloro che la seguono, Korda a parte: la neozelandese Lydia Ko (n. 3), l’australiana Minjee Lee (n. 4), la thailandese Atthaya Thitikul (n. 5), Lexi Thompson (n. 6), la giapponese Nasa Hataoka (n. 7), battuta lo scorso anno dalla Saso dpo tre buche di playoff, e le coreane Hyo-Joo Kim (n. 9) e Sei Young Kim (n. 10). Assente la coreana Inbee Park (n. 8).

Comunque ci saranno tante altre che non lasceranno nulla di intentato per prevalere come Jennifer Kupcho, che ha vinto il primo major della serie (Chevron Championship), la canadese Brooke M. Henderson, la thailandese Ariya Jutanugarn (suo il major nel 2018), le coreane A Lim Kim e Jeongeun Lee6, rispettivamente a segno nel 2020 e nel 2019, e la francese Celine Boutier. Interessante anche seguire alcune emergenti quali la slovena Pia Babnik, la francese Pauline Roussin Bouchard e la svedese Maja Stark. Sarà l'ultima gara di Michelle Wie, che ha annunciato il ritiro. Da giovanissima sembrava avviata a una fulgida carruera, poi si è persa anche mal consigliata su certe scelte.

Difficile che possa prevalere, ma sarà sicuramente la più applaudita la svedese Annika Sorenstam, un’autentica leggenda del golf femminile, che torna sul campo dove ha vinto il secondo dei tre US Womens Open. La 51enne di Bro si è ritirata nel 2008 dopo essere stata indiscussa dominatrice della scena mondiale per oltre un decennio \e aver collezionato 94 vittorie in giro per il mondo, 72 delle quali di LPGA Tour con 10 major. Stellare per una gara femminile il montepremi: ben dieci milioni di dollari.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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