Un sogno che diventa realtà. Ryan Brehm, alla 68ª apparizione sul circuito, ha festeggiato a Rio Grande il primo successo in carriera sul PGA Tour conquistando, con un totale di 268 (66 67 68 67, -20) colpi, il Puerto Rico Open. Tra i golfisti più alti (193 centimetri) del PGA Tour, il 35enne di Mount Pleasant (Michigan) s'è reso protagonista di una vera impresa, addolcita dalla presenza al suo fianco e in campo, della moglie Chelsey. Era infatti dal 2013 (Patrick e Justin Reed al Wyndham Championship) che un golfista non riusciva a imporsi, con la moglie caddie, sul massimo circuito americano maschile.
In vetta fin dalla fine del secondo round, in Porto Rico e sul percorso del Grande Reserve GC (par 72), Brehm ha dominato la scena. Max McGreevy s'è infatti classificato secondo con 274 (-14), distante sei colpi dal suo connazionale. Il leaderboard, nelle primissime posizioni, ha parlato americano, con Brandon Wu e Tommy Gainey terzi con 275 (-13).
Con questa affermazione, Brehm è passato dalla 773ª alla 282ª posizione (0,64 punti) del ranking mondiale conquistando l'esenzione per giocare sul PGA Tour fino alla conclusione della stagione 2023-2024. Non solo: Brehm dal 10 al 13 marzo sarà tra i protagonisti del The Players Championship, torneo del PGA Tour in programma a Ponte Vedra Beach con un montepremi stellare di 20.000.000 di dollari.
All'ultimo respiro. In gara grazie a una "Minor medical extension", Brehm sapeva di essere con le spalle al muro. Con un risultato peggiore del terzo posto, sarebbe stato costretto a tornare a giocare sul Korn Ferry Tour, secondo circuito americano maschile. E invece eccolo qui, a celebrare il suo primo exploit sul PGA Tour (finora non aveva ottenuto neanche una Top 10), dopo un torneo da assoluto protagonista (è stato l'unico, insieme a Wu, ad aver fatto registrare tutti e quattro i round sotto i 70 colpi). Che gli ha permesso anche di incassare un assegno di 666.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 3.700.000.
TERZO GIRO - Ryan Brehm, leader con 201 (66 67 68, -15) colpi, ha allungato il passo nel “moving day” del Puerto Rico Open, il torneo del PGA Tour che si sta svolgendo in concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational e nel quale sono impegnati i giocatori di seconda fascia esclusi dalla grande ribalta.
Sul percorso del Grand Reserve Golf Club (par 72), a Rio Grande in Portorico, Brehm 35enne di Mount Plaisant (Michigan), 773° nel World ranking, alla 67ª presenza sul circuito dove non ha ottenuto titoli e piazzamenti tra i top ten, ha girato in 68 (-4) colpi con cinque birdie e un bogey e ha portato a tre i colpi di vantaggio su Michael Kim (204, -12).
Hanno possibilità di correre per il titolo, anche se in ritardo di quattro colpi, Max McGreevy, Tommy Gainey, Andrew Novak e Chad Ramey, terzi con 205 (-11), e ne hanno meno, ma non sono matematicamente tagliati fuori Brandon Wu, il dilettante Christopher Gotterup, l’inglese Callum Tarren e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, settimi con 206 (-10). Il montepremi è di 3.700.000 euro (666.000 dollari al vincitore), notevolmente più basso rispetto alla media del circuito.
SECONDO GIRO - Nel festival degli sconosciuti in atto al Puerto Rico Open, il torneo del PGA Tour che si sta svolgendo in concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational e nel quale sono impegnati i giocatori di seconda fascia e oltre esclusi da questo secondo evento, è emerso nel secondo round Ryan Brehm, leader con 133 (66 67, -11) colpi.
Sul percorso del Grand Reserve Golf Club (par 72), a Rio Grande in Portorico, il 35enne di Mount Plaisant (Michigan), 773° nel World ranking, alla 67ª presenza sul circuito dove non ha ottenuto titoli e piazzamenti tra i top ten, con due successi sul Korn Ferry Tour e tre nel Michigan Open, inserito in un tour minore, ha girato in 67 (-5) colpi con un eagle e tre birdie e ne ha preso uno di vantaggio su Max McGreevy, Michael Kim e sul giapponese Satoshi Kodaira (134, -10).
In quinta posizione con 135 (-9) l’inglese Callum Tarren e tra gli otto concorrenti in sesta con 136 (-8) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’austriaco Matthias Schwab. Il montepremi è di 3.700.000 euro (666.000 dollari al vincitore), notevolmente più basso rispetto alla media del circuito che sta divenendo sempre più esagerata.
PRIMO GIRO - Festival degli sconosciuti o quasi nel Puerto Rico Open, il torneo del PGA Tour che si sta svolgendo in concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational e nel quale sono impegnati i giocatori esclusi da questo secondo evento.
Sul percorso del Grand Reserve Golf Club (par 72), a Rio Grande in Portorico, sono al vertice con 65 (-7) colpi gli statunitensi Michael Kim (sette birdie senza bogey), 28enne nato a Seoul in Corea, 162 presenze sul tour e con un titolo nella stagione 2017/2018, e Chase Seiffert (otto birdie, un bogey), 30enne di Panama City (Florida), alla 58ª gara e senza successi. Seguono con 66 (-6) Ryan Brehm e con 67 (-5) il thailandese Kiradech Aphibarnrat e l’australiano Aaron Baddeley, uno che a inizio carriera dichiarò che avrebbe oscurato Tiger Woods e finito nel mucchio degli anonimi.
Tra gli otto concorrenti in sesta posizione con 68 (-4) l’australiano Greg Chalmers, l giapponese Satoshi Kodaira e Vaughn Taylor, uno che in questi tornei di secondo piano si fa quasi sempre vedere. Il montepremi è di 3.700.000 euro, notevolmente più basso rispetto alla media del circuito che sta divenendo sempre più esagerata.
LA VIGILIA - In concomitanza con l’Arnold Palmer Invitational il PGA Tour propone anche il Puerto Rico Open (3-6 marzo), un torneo minore con montepremi molto basso rispetto alla media esagerata del circuito (3.700.000 dollari) e con una partecipazione quanto meno di secondo livello, ma non potrebbe essere altrimenti.
Sul percorso del Grand Reserve Golf Club, a Rio Grande in Portorico, saranno in gara giocatori che a volte si mettono in evidenza in queste occasioni quali D.A Points, John Rollins, Vaughn Taylor, l’austriaco Matthias Schwab e lo spagnolo Rafa Cabrera Bello in un field che comprende anche giocatori di peso, ma ormai in disarmo, quali Bill Haas o l’inglese Luke Donald e promesse mai divenute poi realtà comel’australiano Aaron Baddeley, che nelle dichiarazioni a inizio carriera voleva oscurare Tiger Woods, o il colombiano Camilo Villegas, ormai 40enne, quattro titoli sul PGA Tour spalmati tra il 2008 e il 2014.