Successo storico per Sepp Straka che in Florida conquista in rimonta l'Honda Classic diventando così il primo golfista austriaco a imporsi sul PGA Tour di golf. A Palm Beach Gardens, con un parziale finale chiuso in 66 (-4) su un totale di 270 (71 64 69 66, -10) colpi, il 28enne di Vienna con due birdie decisivi alle buche 16 e 18, ha superato la concorrenza di Shane Lowry (campione Major, ha fatto suo il The Open nel 2019), secondo con 271 (-9) davanti all'americano Kurt Kitayama, terzo con 272 (-8).
"E' una sensazione fantastica, che non dimenticherò mai". Questa la gioia di Straka che s'è guadagnato così anche la possibilità di giocare, ad aprile, il The Masters, "coronando il sogno di una vita". Al PGA National (Champion Course, par 70), Straka ha approfittato del crollo di Daniel Berger, 4/o con 273 (-7) dopo un ultimo round terminato in 74 (+4). Lo statunitense, leader al termine del "moving day", è diventato il primo giocatore dal 2017 (Dustin Johnson al WGC-HSBC Champions) ad aver sprecato un vantaggio di cinque colpi dopo 54 buche.
Alla sua 95esima apparizione sul circuito, Straka ha firmato l'impresa incassando 1.440.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 8.000.000. L'exploit ha permesso all'austriaco di passare dalla 176/a alla 83/a posizione (con 1.7324 punti) del ranking mondiale e dalla 105/a alla 14/a nella FedEx Cup. Secondo alla fine del terzo giro, nell'ultimo ha realizzato sei birdie (di cui tre nelle seconde nove), con due bogey. Quella di Straka è la più grande rimonta nel torneo dal 2007, da quando l'Honda Classic si gioca al PGA National.
Giornata da ricordare per l'Austria che celebra anche il settimo posto (277, -3) di Matthias Schwab. Tra i big s'è classificato invece 16/o con 280 (par) l'americano Brooks Koepka. Mentre il sudafricano Louis Oosthuizen non è andato oltre il 30/o posto con 282 (+2).
TERZO GIRO - Lo statunitense Daniel Berger ha decisamente allungato e con 199 (65 65 69, -11) ha portato il suo vantaggio a cinque colpi sui primi inseguitori nell’Honda Classic, torneo del PGA Tour che si sta svolgendo al PGA National (Champion Course, par 70) di Palm Beach Gardens in Florida.
Seguono il leader, che ha preso il comando nel secondo giro, Chris Kirk, Kurt Kitayama, in vetta dopo un turno, l’irlandese Shane Lowry e l’austriaco Sepp Straka, secondi con 204 (-6). Per loro sarà difficile inserirsi nella corsa al titolo, anche se non impossibile, mentre ha chances ancor più limitate il canadese Adam Svensson, sesto con 205 (-5), e praticamente non ne hanno John Huh, Lee Hodges, Sam Ryder, il sudafricano Dylan Frittelli, lo svedese Alex Noren e l’argentino Martin Contini, settimi con 208 (-2). E’ uscito al taglio, caduto a 142 (+2) l’australiano Matt Jones (147 (+7), che difendeva il titolo. Il montepremi è di otto milioni di dollari con prima moneta di 1.440.000 dollari.
SECONDO GIRO - In Florida, Daniel Berger vola in testa alla classifica dell'Honda Classic di golf. A Palm Beach Gardens, nella 50esima edizione del torneo del PGA Tour, l'americano con il secondo parziale consecutivo chiuso in 65 (-5) su un totale di 130 (65 65, -10), a metà gara guida il leaderboard con tre colpi di vantaggio sui suoi connazionali Chris Kirk e Kurt Kitayama (in vetta al termine delle 18 buche di apertura), entrambi secondi con 133 (-7). Al PGA National (Champion Course, par 70), Berger 28enne di Plantation (Florida) con quattro titoli sul massimo circuito americano (l'ultimo dei quali arrivato il 14 febbraio 2021 all'AT&T Pebble Beach Pro-Am) in 170 apparizioni, ha realizzato sei birdie con un bogey. In un round sospeso nuovamente anzitempo per l'arrivo dell'oscurità con un solo giocatore, Andrew Kozan (sul +2 dopo 17, nell'ultima buca si giocherà l'accesso alla fase finale della competizione), costretto a rientrare in Club House in anticipo.
Ai piani alti della classifica ci sono anche lo statunitense Mark Hubbard e il canadese Adam Svensson, entrambi quarti con 134 (-6). Tra i big della rassegna è invece ottavo con 137 (-3), tra gli altri, Shane Lowry (campione Major, ha vinto l'Open Championship nel 2019). Mentre ha guadagnato 92 posizioni il sudafricano Louis Oosthuizen (tredicesimo nel world ranking), ora 31/o con 140 (par) al pari di Brooks Koepka, in difficoltà. Dopo la vittoria al Genesis Invitational, è invece uscito sorprendentemente di scena il cileno Joaquin Niemann (74/o con 143, +3). Out al taglio, con lo stesso punteggio, anche l'inglese Tommy Fleetwood. Il montepremi è di otto milioni di dollari con prima moneta di 1.440.000 dollari.
PRIMO GIRO - L'Honda Classic di golf in Florida è iniziato all'insegna delle sorprese. A Palm Beach Gardens, nel torneo del PGA Tour, dopo il primo round con uno score di 64 (-6), con sette birdie e un bogey, in testa alla classifica c'è Kurt Kitayama. L'americano, numero 289 al mondo, alla 26esima apparizione sul circuito ha fatto registrare il suo score più basso in carriera (superando quanto fatto nel 2021 al Sanderson Farms con un 66). Il 29enne di Chico (California), che nel palmares vanta due exploit sul DP World Tour (Mauritius Open nel 2018 e Oman Open nel 2019), ha un solo colpo di vantaggio sui suoi connazionali Daniel Berger (tra i favoriti della vigilia) e Chris Kirk, entrambi secondi con 65 (-5) al pari del naturalizzato slovacco Rory Sabbatini (medaglia d'argento ai Giochi di Tokyo e vincitore dell'Honda Classic nel 2011).
Al PGA National (Champion Course, par 70) il primo giro - caratterizzato da forti raffiche di vento - è stato sospeso per l'arrivo dell'oscurità con tre giocatori fermati alla buca 17.
La 50esima edizione della competizione, disertata dai migliori 12 golfisti al mondo, vede Brooks Koepka (tra le poche star dell'evento) al 10/o posto con 68 (-2). Mentre l'australiano Matt Jones, campione uscente, è 104/o con 73 (+3) e precede in graduatoria lo statunitense Zach Johnson, 112/o con 74 (+4), che lunedì 28 febbraio potrebbe essere annunciato quale capitano degli Usa alla Ryder Cup 2023 di Roma.
In ritardo anche Louis Oosthuizen. Il sudafricano, 13esimo nel world ranking, è solo 123/o con 75 (+5). Prodezza di Curtis Thompson (fratello della proette Lexi), protagonista di un eagle alla buca 6 (par 4). Lo statunitense è affiancato, tra gli altri, dal cileno Joaquin Niemann (reduce dal successo al Genesis Invitational) e da Patrick Reed. Il montepremi è di otto milioni di dollari con prima moneta di 1.440.000 dollari.
LA VIGILIA - Il PGA Tour ìdalla California si sposta in Florida per la 50esima edizione dell'Honda Classic che non potrà però contare su nessuno tra i migliori dieci giocatori al mondo che hanno preferito concedersi un turno di riposo. A Palm Beach Gardens, dal 24 al 27 febbraio, non ci sarà neanche Francesco Molinari che dovrebbe tornare in campo la prossima settimana (3-6 marzo) ad Orlando per l'Arnold Palmer Invitational, l'ultimo torneo vinto dal piemontese nel 2019.
E così al PGA National (Champion Course) - progettato da Tom Fazio e rielaborato da Jack Nicklaus nel 1990 e nel 2014 - saranno poche le stelle che scenderanno sul green. Tra queste ecco l'americano Brooks Koepka (secondo nel 2016), che ritroverà anche il fratello Chase (nel field grazie a un'esenzione di uno sponsor). Difenderà il titolo l'australiano Matt Jones che, nel 2021, ha ritrovato il successo (7 anni dopo il primo exploit sul circuito, arrivato nel 2014 allo Houston Open) superando nettamente la concorrenza dello statunitense Brandon Hagy (quest'anno alla ricerca della rivincita), staccato di cinque colpi.
Curiosità: a Palm Beach Gardens, tra i 144 concorrenti che si affronteranno per il titolo - in palio anche un montepremi complessivo di 8.000.000 di dollari - c'è pure il danese Nicolai Hojgaard che, lo scorso settembre, ha vinto l'Open d'Italia (DP World Tour) e nel febbraio del 2022 ha calato il bis negli Emirati Arabi Uniti facendo suo il Ras Al Khaimah Championship.
Tra i golfisti più attesi ecco poi il sudafricano Louis Oosthuizen (numero 13 del world ranking), gli americani Billy Horschel, Daniel Berger e Patrick Reed, il sudcoreano Sungjae Im (vincitore dell'Honda Classic nel 2020), l'inglese Tommy Fleetwood, l'irlandese Shane Lowry e il cileno Joaquin Niemann, reduce dall'exploit al Genesis Invitational. E ancora: il naturalizzato slovacco Rory Sabbatini e il taiwanese Pan Cheng-tsung, rispettivamente medaglia d'argento e di bronzo ai Giochi di Tokyo.