21 Febbraio 2022

PGA Tour: prodezze di Niemann, Molinari 55°

Joaquin Niemann Joaquin Niemann

Dopo aver dominato in lungo e in largo il torneo, Joaquin Niemann in California completa l'opera e, con un totale di 265 (63 63 68 71, -19) colpi, vince il The Genesis Invitational di golf. Ventinove mesi l'ultima volta (settembre 2019, The Greenbrier), il cileno ritrova il successo e festeggia il secondo titolo in carriera sul PGA Tour ricevendo il trofeo dalle mani di Tiger Woods, "host" (con la sua fondazione) della competizione. Alla 101esima apparizione sul circuito, Niemann - 23enne di Santiago del Cile - ha fatto sua la contesa superando gli americani Collin Morikawa (numero 2 mondiale) e Cameron Young, entrambi secondi con 267 (-17).

A Pacific Palisades, finale positivo per Francesco Molinari. Nell'ultimo round l'azzurro è passato dalla 72/a alla 55/a posizione (rimontandone 17) grazie a un parziale finale chiuso in 68 (-3), su un totale di 282 (70 70 74 68, -2). Cinque birdie e due bogey per il torinese al Riviera Country Club (par 71), circolo di cui è diventato membro dopo il suo trasferimento a Los Angeles. Tra i big, s'è classificato 21/o (era 60/o al termine del "moving day") con 277 (-7) lo spagnolo Jon Rahm, leader del world ranking.

Con questo exploit, Niemann è diventato il secondo più giovane campione del The Genesis Invitational dopo Harry Cooper (sua la competizione nel 1926) e il quarto vincitore wire-to-wire del torneo, il primo dopo Charlie Sifford (1969). Per lui anche un assegno di 2.160.000 dollari (su un montepremi complessivo di 12.000.000). Niemann passa così dalla 32/a alla 20/a posizione nel world ranking e dalla 53/a alla 7/a nella FedEx Cup. Il cileno succede nell'albo d'oro allo statunitense Max Homa, quest'anno 10/o con 274 (-10) al pari del nordirlandese Rory McIlroy e dell'americano Chez Reavie.

Quarto posto (270, -14) per il norvegese Viktor Hovland e l'australiano Adam Scott (che ha vinto il The Genesis nel 2005 e nel 2020), sesto (271, -13) per lo statunitense Justin Thomas. Top 10 pure per Scottie Scheffler (che era reduce dall'impresa al Phoenix Open), 7/o con 272 (-12) al pari di Maverick McNealy. Chiude bene anche il taiwanese Pan Cheng-tsung (medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo), nono con 273 (-11).

 

TERZO GIRO - Joaquin Niemann in California continua a stupire e dopo il "moving day" del Genesis Invitational (PGA Tour) con un parziale di 68 (-3) colpi su un totale di 194 (63 63 68, -19), è saldamente al comando della classifica con tre lunghezze di vantaggio sull'americano Cameron Young, secondo con 197 (-16). A Pacific Palisades, prova deludente per Francesco Molinari. Unico azzurro in gara, il piemontese è 72° con 214 (70 70 74, +1). Terzo giro complicato per il torinese, che perde 28 posizioni dopo un parziale chiuso in 74 (+3) con due doppi bogey (alle buche 13 e 14), altrettanti birdie (alla 16 e alla 1) e un bogey (alla 6). Membro del Riviera Country Club (par 71) dopo il suo trasferimento a Los Angeles, il piemontese tallona Jon Rahm (numero 1 mondiale), solo 60° con 212 (-1).

E se Niemann insegue il secondo successo sul circuito (dopo quello ottenuto nel 2019 al The Greenbrier), Cameron Young sogna la prima affermazione. Chance per il titolo anche per il norvegese Viktor Hovland (numero 4 al mondo), terzo con 200 (-13) davanti all'americano Justin Thomas, quarto con 201 (-12). Mentre il californiano Collin Morikawa (secondo nel world ranking) è quinto con 202 (-11). Con un successo - e viste le difficoltà di Rahm a Pacific Palisades - l'americano potrebbe diventare il nuovo padrone del ranking mondiale. Più indietro Scottie Scheffler (reduce dall'exploit al Phoenix Open), Max Homa (campione uscente), Maverick McNealy e Marc Leishman, tutti sesti con 203 (-10). Il montepremi è di 12.000.000 milioni di dollari con prima moneta di 2.160-000 dollari.

 

SECONDO GIRO - In California è proseguita la grande prova di Joaquin Niemann che, con un parziale di 63 (-8) su un totale di 126 (63 63, -16) colpi, a metà gara è sempre solo in testa alla classifica del Genesis Invitational (PGA Tour) di golf. A Pacific Palisades, il cileno - dopo 36 buche - ha realizzato il punteggio più basso nella storia della competizione e precede in graduatoria Cameron Young, secondo con 128 (-14) e protagonista del miglior score di giornata (62, -9).

Unico in grado di tenergli testa, l'americano è distante due colpi dal 23enne di Santiago del Cile che, negli Stati Uniti, insegue il secondo successo sul circuito dopo quello arrivato nel 2019 al The Greenbrier.

Al Riviera Country Club (par 71), circolo di cui è diventato membro dopo il suo trasferimento a Los Angeles, Francesco Molinari è scivolato dalla 43/a alla 44/a posizione con 140 (70 70, -2). Ancora un giro in 70 (-1) per il torinese. Partito dalla buca 10, ha trovato subito un birdie (il secondo è arrivato alla 16), con un bogey alla 15. Dunque, nelle seconde nove, un nuovo birdie alla 1, con due bogey alla 4 e alla 7.

Finale positivo per l'azzurro, protagonista di una prodezza (birdie) alla 9. Altalenante, tra buoni colpi ed errori, Chicco Molinari è davanti a due attesi protagonisti della competizione: lo spagnolo Jon Rahm (numero 1 mondiale) e il giapponese Hideki Matsuyama (leader della FedEx Cup), entrambi 60/i (ultima posizione di quelli che hanno superato il taglio) con 142 (par) dopo una prova sottotono.

Buona prova per lo statunitense Justin Thomas, 3/o con 131 (-11) dopo un round bogey free chiuso in 64 (-7), con un eagle e cinque birdie. Mentre in 4/a posizione (133, -9) ecco l'australiano Adam Scott e il texano Jordan Spieth. Sesta piazza (134, -8) per il californiano Collin Morikawa (secondo nel world ranking) che, con un successo (e un risultato oltre il quarto posto di Rahm), potrebbe diventare per la prima volta nella sua carriera il nuovo numero 1 mondiale. E' invece 10/o con 136 (-6) Max Homa, campione uscente.

In California, eliminazioni eccellenti per Dustin Johnson (vincitore nel 2017, 144, +2), Bubba Watson (campione nel 2014, 2016 e 2018, 144, +2), Brooks Koepka (145, +3) e Patrick Reed (148, +6).

 

PRIMO GIRO - In California, Francesco Molinari ha chiuso il primo giro del Genesis Invitational di golf al 43/o posto con uno score di 70 (-1) colpi. A Pacific Palisades, nel torneo del PGA Tour, il torinese ha cominciato la sua prova con il piede giusto realizzando subito un eagle alla buca 1 (par 5). Una prodezza seguita però da due errori (bogey alla 2 e alla 4). Ancora alti e bassi per il piemontese, che ha poi realizzato due birdie (alla 6 e alla 13), salvo terminare il suo giro con un altro bogey alla 15. Ancora alla ricerca della continuità, Chicco Molinari sul percorso del Riviera Country Club (par 71) - di cui è diventato membro dopo il suo trasferimento a Los Angeles - è distante sette colpi dalla vetta occupata da Joaquin Niemann. Da solo in testa con un totale di 63 (-8), il cileno - che ha realizzato nove birdie, con un bogey - ha eguagliato il punteggio più basso, dopo 18 buche, della competizione.

Dopo aver colto il primo successo in carriera sul circuito (al Phoenix Open), ancora una grande prova per l'americano Scottie Scheffler, secondo con 66 (-5) al fianco dei suoi connazionali Jordan Spieth, Cameron Young e Max Homa, campione uscente. Buon inizio pure per il californiano Collin Morikawa (secondo nel world ranking), sesto (67, -4) come Justin Thomas, Jason Kokrak, Charley Hoffman, Cameron Smith e Pan Cheng-tsung (medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo). Mentre Jon Rahm, re della classifica mondiale, è costretto a rincorrere. Lo spagnolo è infatti 22/o con 69 (-2). Stesso score, tra gli altri, per l'americano Xander Schauffele (medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo). E' stato invece squalificato, perché ha consegnato uno score errato, lo statunitense Wyndham Clark.

 

LA VIGILIA - Al Riviera Country Club di Pacific Palisades, lì dove 30 anni fa un giovanissimo Tiger Woods (all’epoca 16enne) fece il suo debutto sul PGA Tour, dal 17 al 20 febbraio si giocherà il The Genesis Invitational. Field stellare in California, dove si apprestano a scendere in campo anche i migliori undici giocatori al mondo a partire dal numero 1, lo spagnolo Jon Rahm. Tra i protagonisti del torneo c’è pure Francesco Molinari. Ottavo nel 2021, il torinese – dopo il suo trasferimento in America – è diventato membro del Riviera Country Club dove punta ad ottenere un risultato di prestigio in un appuntamento che mette in palio 12.000.000 di dollari. Difenderà il titolo l’americano Max Homa.

Alla sua quarta gara del 2022, Chicco Molinari ambisce a recitare un ruolo di primo piano su un percorso che conosce bene e dove spesso si allena anche con Alessandro Del Piero, grande appassionato di golf. Dopo il sesto posto al The American Express (al debutto stagionale), il piemontese s’è classificato 62/o al Farmers Insurance Open e 43/o al Phoenix Open al termine di un evento giocato in crescendo. Lo scorso anno qui il re della Ryder Cup 2018 ottenne la terza Top 10 stagionale. E nei primi due round giocherà al fianco del messicano Abraham Ancer e del colombiano Sebastian Munoz.

Non solo Rahm. In California saranno appunto presenti tutti gli altri migliori giocatori del ranking mondiale. Con lo spagnolo, nell’ordine, ecco poi gli americani Collin Morikawa (secondo) e Patrick Cantlay (terzo), il norvegese Viktor Hovland (quarto), il nordirlandese Rory McIlroy (quinto), gli statunitensi Dustin Johnson (sesto, fece sua la competizione nel 2017), Xander Schauffele (settimo e medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo), Justin Thomas (ottavo) e Scottie Scheffler (nono e reduce dall’exploit al Phoenix Open, primo sigillo in carriera sul PGA Tour), oltre al giapponese Hideki Matsuyama (decimo) e all’australiano Cameron Smith (undicesimo). Mentre cercherà il bis di successi nella competizione il californiano Homa che, nel 2021, riuscì a superare alla seconda buca del play-off il connazionale Tony Finau, quest’anno in cerca della rivincita.

Il giovan Woods – Tiger Woods aveva 16 anni quando, nel 1992, fece il suo debutto sul PGA Tour (senza riuscire a superare il taglio) al Riviera Country Club in quello che, all’epoca, veniva chiamato Nissan Los Angeles Open. “Quella circostanza ha cambiato la mia vita”, ha ammesso Woods che, a distanza di quasi un anno dal grave incidente stradale in cui è rimasto coinvolto nel 2021, sarà - in attesa di tornare in campo - l’ambasciatore del The Genesis Invitational 2022.

Diretta su GOLFTV – Il The Genesis Invitational verrà trasmesso in diretta su GOLFTV con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 17 febbraio e venerdì 18, dalle ore 22 alle 0re 2; sabatp 19, dalle ore 19 alle ore 1; domenica 20, dalle ore 10 alle ore 0,30. Commento di: Alessandro Bellicini, Nicola Pomponi e di Maurizio Trezzi.

Primo piano

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Golf Story

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    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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