17 Gennaio 2022

PGA Tour: Hideki Matsuyama prevale al playoff

Hideki Matsuyama Hideki Matsuyama

Alle Hawaii, con un eagle alla prima buca del play-off, Hideki Matsuyama supera Russell Henley e vince il Sony Open di golf. A Honolulu il giapponese, con un totale di 257 (66 65 63 63, -23) colpi, ha prima portato la contesa all'over time realizzando un birdie alla 18esima ed ultima buca di giornata. Poi, con una giocata da campione, s'è preso l'intera posta in palio. Per lui si tratta dell'ottavo titolo in carriera sul PGA Tour (cifra comprensiva di un Major, il The Masters vinto lo scorso aprile) che gli permette anche di rientrare nella Top 10 del ranking mondiale (passando dalla 19/a alla 10/a posizione) e di incassare un assegno di 1.350.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 7.500.000.
Tre mesi dopo l'ultimo exploit in casa allo ZoZo Championship, Matsuyama torna così ad esultare. Grande favorito della vigilia, alle Hawaii ha rispettato i pronostici dopo una falsa partenza.
Ventiquattresimo alla fine del primo round, è risalito in quinta posizione a metà gara. Poi, nel "moving day", dove ha firmato il miglior score di giornata, ha raggiunto la seconda piazza. Quindi, nel giro decisivo ha realizzato il sorpasso in volata quando Henley sembrava ormai avere il titolo in tasca.
L'americano, che aveva fatto sua la competizione nel 2013, ha cominciato le 18 buche finali alla grande con quattro birdie e un eagle. Quindi, nelle ultime nove "hole", ha sporcato la sua gara con un bogey (errore ripetuto poi allo spareggio). Niente da fare per lo statunitense, a secco di successi dall'aprile 2017 (Houston Open).
Al Waialale Country Club (par 70) terzo posto (261, -19) ex aequo per lo statunitense Kevin Kisner e l'irlandese Seamus Power. Mentre Kevin Na (in testa alla fine del primo round), campione uscente, non è andato oltre la ventesima piazza (267, -13).
E così Matsuyama con questa impresa ha eguagliato Choi Kung Ju quale golfista asiatico con più vittorie sul PGA Tour. Sono dunque otto i titoli sul circuito in 203 apparizioni, con quattro exploit arrivati al play-off. Era dal 2015 (Ronald "J.J." Henry al Barracuda Championship) che nessuno riusciva a imporsi con un eagle all'over time. 

 

TERZO GIRO - Russell Henley è rimasto con 192 (62 63 67, -18) colpi al comando del Sony Open in Hawaii, ma sul percorso del Waialae Country Club (par 70), a Honolulu nell’isola hawaiana di Oahu, se vorrà imporsi nella seconda volta nella gara del PGA Tour, già sua nel 2013, probabilmente dovrà sostenere un acceso duello con il giapponese Hideki Matsuyama (194, -16), secondo a due colpi dopo essere risalito dalla quinta piazza.

Henley, 32enne di Macon (Georgia) alla 230ª gara sul circuito, dove ha ottenuto tre titoli (l’ultimo nel 2017, Houston Open) a cui se ne uniscono due sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour), anche se ha rallentato rispetto ai primi due turni ha effettuato un camino molto efficace con un 67 (-3, cinque birdie, due bogey) che gli ha permesso di allungare la classifica, anche se non è riuscito a impedire che Matsuyama con un 63 (-7, sette birdie), miglior score del turno, gli recuperasse quattro colpi. Peraltro è stato il 12° punteggio di fila sotto i 70 colpi segnato dal nipponico, miglior sequenza nella stagione 2021-2022.

In terza posizione con 196 (-14) il cinese Haotong Li, gratificato da un invito dello sponsor, l’irlandese Seamus Power e Matt Kuchar, unico giocatore a non aver segnato bogey nell’evento, e impresa che sulle 54 buche con gli era mai riuscita. Non ha praticamente chances d difendere il titolo Kevin Na, 11° con 199 (-11), che pure aveva cominciato in vetta, ha perso 34 posizioni il giapponese Keita Nakajima, 39° con 203 (-7), dilettante numero uno al mondo, e sono in caduta libera Webb Simpson e Jim Furyk, 59.i con 206 (-4), quest’ultimo autore nel round iniziale di una “hole in one” (buca 17, par 3 di 187 yards, ferro 6). Il montepremi è di 7.500.000 dollari con prima moneta di 1.350.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Russell Henley è il nuovo leader con 125 (62 63, -15) colpi del Sony Open in Hawaii, il secondo torneo del 2022 del PGA Tour che si sta svolgendo al Waialae Country Club (par 70) di Honolulu nell’isola hawaiana di Oahu. Il 32enne di Macon (Georgia) alla 230ª gara sul circuito, dove ha ottenuto tre titoli (l’ultimo nel 2017, Houston Open) a cui se ne uniscono due sul Web.com Tour (ora Korn Ferry Tour), ha girato in 63 colpi (-7, due eagle, cinque birdie, due bogey), realizzando con 125 lo score personale più basso su 36 buche, e ne ha presi tre di vantaggio sul cinese Haotong Li (128, -12) in campo con un invito dello sponsor.

Seguono Matt Kuchar, a segno nel 2019, terzo con 129 (-11), e Michael Thompson, quarto con 130 (-10). In quinta posizione undici concorrenti con 131 (-9) tra i quali i giapponesi Hideki Matsuyama e il dilettante Keita Nakajima, numero uno al mondo della categoria, Chris Kirk, il canadese Corey Conners e Stewart Cink, che con un 63 (-7) ha segnato il 30° score consecutivo in par o sotto nell’evento.

Hanno ceduto Kevin Na, campione in carica, da leader a 16° con 132 (-8), e Jim Furyk, da secondo a 37° con 134 (-6), autore nel turno di apertura di una “hole in one” (buca 17, par 3 di 187 yards, ferro 6). In panne Webb Simpson, 48° con 135 (-5) e fuori al taglio l’australiano Cameron Smith, vincitore del precedente Sentry Tournament of Champions, finito tre colpi oltre il limite di qualifica (138, -2). Il montepremi è di 7.500.000 dollari con prima moneta di 1.350.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Kevin Na vuol riprovarci. Campione uscente nel Sony Open in Hawaii, ultimo dei suoi cinque titoli, il 38enne di Seoul, alla 447ª gara sul PGA Tour, è partito in quarta e con 61 colpi (-9, un eagle, sette birdie) si è posto al comando sul percorso del Waialae Country Club (par 70) ai Honolulu nell’isola hawaiana di Oahu.

Altro protagonista della giornata Jim Furyk, secondo a un colpo (62, -8) insieme a Russell Henley. Furyk, 51enne di West Chester (Pennsylvania), 17 vittorie sul circuito di cui una in un major e a segno in questo evento nel 1996, ha realizzato con 62 divenendo il giocatore più anziano a segnare un tale punteggio a iniziare dal 1983, mentre è il suo score più basso dal 2016 nel primo giro, da quando nel Travelers Championship stampò uno straordinario 58, record assoluto sul tour. A completare la giornata una “hole in one”, la sesta in carriera, siglata alla buca 17, par 3 di 187 yards, utilizzando un ferro 6. All’ace ha aggiunto sette birdie e un bogey.

Occupano la quarta piazza con 63 (-7) Kevin Chappell, Patton Kizzire, Michael Thompson, l’irlandese Seamus Power e il cinese Haotong Li e sono tra i sette concorrenti al nono posto con 64 (-6) Matt Kuchar (suo il successo nel 2019) e il canadese Corey Conners. In ritardo recuperabile il giapponese Hideki Matsuyama, 24° con 66 (-4), Webb Simpson e l’australiano Cameron Smith, vincitore nel 2020 e la scorsa settimana sugli scudi per aver battuto lo spagnolo Jon Rahm, numero uno mondiale, nel Sentry Tournament of Champions, 40.i con 67 (-3). Con loro anche il nipponico Keita Nakajima, leader mondiale dilettanti, che ha ricevuto un invito dagli sponsor. Il montepremi è di 7.500.000 dollari con prima moneta di 1.350.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Secondo appuntamento dell’anno per il PGA Tour e nuovamente alle Hawaii dove è in programma il Sony Open in Hawaii (13-16 gennaio) sul tracciato del Waialae Country Club di Honolulu nell’isola di Oahu. In un torneo che quasi tutti i big hanno disertato, difende il titolo Kevin Na il quale lo scorso anno ebbe la meglio su Chris Kirk, anch’egli nuovamente della partita. Difficile decifrare le sue condizioni di forma, ma sicuramente in un field poco… impegnativo ha una buona occasione per provare a concedere il bis. L’ultimo a riuscirci è stato Jimmy Walker (2014-2015) che sarà ancora in campo.

Nel field anche Webb Simpson, Kevin Kisner, Billy Horschel, Brendan Steele, Harris English e Matt Kuchar, campione nel 2019 ma che da qualche tempo vive nell’ombra, il giapponese Hideki Matsuyama, il coreano Sungjae Im e l’australiano Marc Leishman. Sotto i riflettori l’altro australiano Cameron Smith, vincitore nel 2020, che la scorsa settimana ha superato lo spagnolo Jon Rahm, numero uno mondiale, nel Sentry Tournament of Champions stabilendo il record del punteggio (258, -34).Un invito dello sponsor ha gratificato il nipponico Keita Nakajima, leader mondiale dilettanti. Il montepremi è di 7.500.000 dollari.

Primo piano

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    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

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    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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