31 Ottobre 2021

PGA Tour: Herbert primo titolo, molla Migliozzi

Lucas Herbert Lucas Herbert

Guizzo vincente dell’australiano Lucas Herbert con un parziale di 69 (-2) colpi per un totale vincente di 269 (70 65 65 69, -15) e cedimento inatteso di Guido Migliozzi da 22° a 57° con 283 (72 65 69 77, -1) nel Butterfield Bermuda Championship (PGA Tour), disputato al Port Royal Golf Course (par 71, yards 6.828) di Southampton nelle Isole Bermuda.

Lucas Herbert, 25enne di Bendigo nel Victoria, ha ottenuto il primo titolo sul circuito, dopo averne colti due sull’European Tour (Dubai Desert Classic 2020 e Irish Open 2021) che ora probabilmente non sarà più il suo tour di competenza avendo ricevuto anche l’esenzione insieme al corposo assegno di 1.170.000 dollari su un montepremi di 6.500.000 dollari.

Ha segnato quattro birdie e due bogey che gli hanno permesso di respingere di misura la vigorosa rimonta di Patrick Reed, rinvenuto dalla 17ª piazza con un 65 (-6, sette birdie, un bogey), che ha affiancato il neozelandese Danny Lee al secondo posto con 270 (-14)..

"Non è stato facile giocare con queste condizioni - ha detto l’australiano divenuto il più giovane vincitore nella storia di questo evento -  ma a me piace quando c'è tanto vento e non mi sono spaventato. Ho saputo sfruttare tutte le opportunità che sono arrivate e sono riuscito ad ottenere il risultato che speravo".

Al quarto posto con 271 (-13) Patriick Rodgers e al quinto con 272 (-12) Scott Stallings, uno che quando mancano i big si fa sempre o quasi notare, e il canadese Taylor Pendrith, leader nei due turni centrali e che ha subito danni dalla pressione e dall’inesperienza (solo 13 gare sul circuito) tradotti in un 76 (+5, tre bogey, un doppio bogey). In dodicesima posizione con 274 (-10) il nordirlandese Graeme McDowell e Bryan Gay, che tutto sommato ha difeso onorevolmente il titolo risalendo con costanza dalle retrovie dopo una brutta partenza, e in 30ª con 278 (-6) l’inglese Matt Fitzpatrick, che rientrava dopo aver vinto in Spagna l’Andalucia Masters ed essersi preso una settimana di riposo.

Migliozzi, al quarto torneo sul PGA Tour a cui ha preso parte quest’anno dopo il Travelers Championship (13°) e due major, che contano per tutti i circuiti, l’US Open, in chi è terminato quarto, e l’Open Championship dove è uscito al taglio, aveva dato l’impressione per tre round di poter ottenere un buon risultato, ma si è perso in vista del traguardo. Dopo due bogey e un birdie sulle prime undici buche le cose sono precipitate con cinque birdie sulle ultime sette per un penalizzante 77 (+6).

 

TERZO GIRO - Guido Migliozzi, 22° con 206 (72 65 69, -7) colpi, ha perso cinque posizioni, ma è rimasto nella prima metà della classifica dopo il terzo giro del Butterfield Bermuda Championship (PGA Tour), che si sta svolgendo al Port Royal Golf Course (par 71, yards 6.828) di Southampton nelle Isole Bermuda.

E’ rimasto al vertice con 196 (70 61 65, -17), punteggio più basso nella storia del torneo dopo 54 buche, il canadese Taylor Pendrith, 30enne di Richmond Hill (Ontario), solo 13 gare sul circuito e due titoli nel PGA Tour Canada datati 2019, che dopo aver battuto il record su un giro del tracciato con un 61 (-10) nel secondo round, ha siglato un ottimo 65 (-8, sette birdie e un bogey) e ha dilatato il suo vantaggio a tre lunghezze sul primo inseguitore, il neozelandese Danny Lee (199, -14). Al terzo posto con 200 (-13) l’australiano Lucas Herbert e al quarto con 201 (-12) Patrick Rodgers e Vincent Whaley, tutti in corsa per il successo.

E’ fuori gioco, malgrado il salto dalla 17.ma alla decima piazza con 204 (-9), il nordirlandese Graeme McDowell, così come Patrick Reed rimasto sulla 17.ma con 205 (-8). Hanno lo stesso score di Migliozzi anche l’inglese Matt Fitzpatrick e Brian Gay, campione in carica ormai senza possibilità di concedere il bis, che comunque ha avuto un’impennata d’orgoglio risalendo dal 63° posto con un 64 (-7, sette birdie senza bogey), miglior score del turno realizzato anche da Ben Kohles, pure lui 22°.

Guido Migliozzi, al secondo torneo del PGA Tour (escludendo i due major) a cui prende parte quest’anno dopo il Travelers Championship (13°), ha segnato quattro birdie e due bogey per il parziale di 69 (-2). Il montepremi è di 6.500.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Decisa rimonta di Guido Migliozzi, da 50° a 17° con 137 (72 65, -5) colpi, grazie a un bel 65 (-6), nel Butterfield Bermuda Championship (PGA Tour), che si sta svolgendo al Port Royal Golf Course (par 71, yards 6.828) di Southampton nelle Isole Bermuda.

Cambio della guardia in vetta alla classifica, dove si alternato gli outsider. E’ stato il turno del canadese Taylor Pendrith (131 - 70 61, -11), 30enne di Richmond Hill (Ontario), appena 13 gare sul circuito e due titoli nel PGA Tour Canada datati 2019, che ha fatto il giro della vita con un 61 (-10), frutto di un eagle, nove birdie e un bogey, record del tracciato e che l’ha portato per la prima volta a dirigere le danze.

Ora bisognerà vedere se reggerà all’impatto con la tensione, poiché i vantaggi sono minimi e manca ancora molto per giungere al traguardo. Lo seguono a un colpo Patrick Rodgers (132, -10), a due Vincent Whaley (133, -9), a tre il neozelandese Danny Lee e l’inglese David Skinns (134, -8) e sono al sesto posto con 135 (-7) Patrick Flavin, Justin Lower, Peter Malnati e l’australiano Lucas Herbert.

Ha perso terreno Patrick Reed, che era decimo, e ne ha guadagnate alcune il nordirlandese Graeme McDowell, che hanno lo stesso score di Migliozzi così come anche Brandon Hagy, affondato da un 72 (+1) dopo aver guidato la graduatoria nel turno d’apertura con Chad Ramey, che si è assestato in decima posizione con 136 (-6) passando per un 71 (par). E’ rimasto al 34° posto con 139 (-3) l’inglese Matt Fitzpatrick e ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile Brian Gay, campione in carica, 63° con 142 (par).

Guido Migliozzi, al quarto torneo del PGA Tour a cui prende parte quest’anno dopo il Travelers Championship (13°) e due major, che contano per tutti i circuiti, l’US Open, in cui è terminato quarto, e l’Open Championship dove è uscito al taglio, ha iniziato dalla buca 10 passando al giro di boa tre colpi sotto par con quattro birdie e un bogey e poi ha guadagnato altri tre colpi con ulteriori tre birdie. Il montepremi è di 6.500.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Guido Migliozzi ha iniziato al 50° posto con 72 (+1) colpi il Butterfield Bermuda Championship al Port Royal Golf Course (par 71, yards 6.828) di Southampton nelle Isole Bermuda dove il maltempo ha condizionato il turno costringendo prima a due sospensioni e poi alla chiusura anticipata per oscurità con tredici concorrenti fermati lungo il percorso, ma che non incidiranno sulla classifica provvisoria.

Due outsider al vertice con 65 (-6) colpi, Brandon Hagy e Chad Ramey, che precedono di misura un altro elemento in cerca di gloria che per ora non ha, Vincent Wahley (66, -5). Hagy, 30enne di Santa Monica (California) alla 102ª partenza su circuito, del quale si ricorda un torneo perso al playoff nel 2018 sul Korn Ferry Tour, ha realizzato nove birdie insieme a un bogey e a un doppio bogey. Chad Ramey, 29enne di Fulton (Mississippi), un rookie alla sesta gara sul tour e con un titolo sul Korn Ferry Tour (Maine Open, 2020) è andato diretto al traguardo con sei birdie, unico a non trovare bogey.

Sono al quarto posto con 67 (-4) Justin Lower, il neozelandese Danny Lee, il sudafricano Garrick Higgo, l’irlandese Seamus Power, l’inglese David Skinns e il thailandese Kiradech Aphibarnrat. Al decimo posto con 68 (-3) Patrick Reed e tre colpi in più per Matt Fitzpatrick, 34° con 71 (par), mentre sono già fuori gioco Brian Gay, campione in carica, e l’inglese Danny Willett, 89.i con 75 (+5).

Migliozzi, al quarto torneo del PGA Tour a cui prende parte quest’anno dopo il Travelers Championship (13°) e due major, che contano per tutti i circuiti, l’US Open, in cui è terminato quarto, e l’Open Championship dove è uscito al taglio, è partito con due bogey recuperati con due birdie. Ha proseguito senza scossoni fino alla buca 15, poi un finale in cui ha ceduto un colpo al par con la sequenza bogey-eagle-doppio bogey. Il montepremi è di 6.500.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Guido Migliozzi torna negli Stati Uniti per partecipare al Butterfield Bermuda Championship (28-31 ottobre), quarto torneo del PGA Tour a cui prende parte quest’anno dopo il Travelers Championship (13°) e due major, che contano per tutti i circuiti, l’US Open, in cui è terminato quarto, e l’Open Championship dove è uscito al taglio. Ci si attende una ottima prestazione, come le due precedenti sul suolo statunitense, dove sembra trovarsi a suo agio.

Si gioca al Port Royal Golf Course di Southampton nelle Isole Bermuda dove i big si sono ben guardati da andare, a parte Patrick Reed, che di solito va dappertutto. Vi saranno anche gli inglesi Matthew Fitzpatrick, ora ribattezzato Matt, che rientra dopo una settimana di riposo seguita al suo successo nell’Andalucia Masters (European Tour) e Danny Willett, che non è più quello che vinse il Masters nel 2016, e il canadese Adam Hadwin.

Nel field giocatori americani che a volte si mettono in mostra quando non ci sono i grandi come John Rollins, J.J. Spaun, Scott Stallings, Brian Stuard, Nick Watney, Taylor Vaughn e Nick Taylor, per citarne alcuni, e della stessa tipologia anche l’austriaco Sepp Straka. In gara altri elementi del tour europeo che molto difficilmente avranno possibilità di recitare ruoli importanti quali il belga Thomas Detry, l’inglese Aaron Ray e i sudafricani Christiaan Bezuidenhout e Garrick Higgo.

Difende il quinto dei suoi titoli in carriera, arrivato lo scorso anno a sette anni dal quarto, Brian Gay, 49enne di Fort Worth, che superò al playoff Wyndham Clark, il quale ha scarse chances di ripetersi e che probabilmente sta già pensando al salto sul comunque ricco e più confortevole PGA Tour Champions. Il montepremi è di 6.500.000 dollari.

Il torneo su GOLF TV e su Eurosport 2 - Il Butterfield Bermuda Championship sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 28 ottobre, venerdì 29 e sabato 30, dalle ore 19,30 alle ore 22,30: domenica 31, dalle ore 18 alle ore 21. Commento di Alessandro Bellicini, Federico Colombo e di Marco Durante.

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca