21 Ottobre 2021

PGAI Championship: domina Stefano Mazzoli

Stefano Mazzoli Stefano Mazzoli

Come superare una delusione e mettere buone basi per la prossima stagione. Lo ha spiegato Stefano Mazzoli vincendo il 44° PGAI Championship, osia il Campionato di PGA Italiana disputato sul Golf del Ducato (par 72) di Parma. Lo ha fatto in modo autorevole con una corsa di testa terminata con 201 (68 65 68), ben quindici colpi sotto il par. Ha fatto il vuoto alle sue spalle lasciando a sei lunghezze il secondo classificato Edoardo Giletta (207, -9).

La delusione da superare? Aver da poco chiuso la stagione dell'AlpsTour appena fuori dai top cinque del ranking, che hanno ricevuto la “carta” piena per il Challenge Tour. Stessa cosa nel 2020. Ma il giocatore di Segrate, 24 anni, è decisamente resiliente, lavora duro e guarda avanti. «Giornata fantastica, volevo partire bene per giocare più rilassato fino alla fine e così è stato: ho segnato quattro birdie nelle prime nove buche, poi ho solo cercato di non fare errori», parole di Stefano Mazzoli, che più volte ha dimostrato di saper partire bene.

Indeciso tra sci e golf ha scelto quest'ultimo dopo aver vinto l'Europeo Boys a squadre e il titolo italiano Ragazzi nel 2014.  Un anno dopo si è imposto nell’European Amateur Championship e nell'Orlando Amateur in Florida. Ha vinto nel primo anno di college (alla TexasChristian University) lo USF Olympic Intercollegiate e altre due gare nelle stagioni successive (Wexford Plantation Intercollegiate e Missouri Tiger Invitational). Chiusa la carriera da dilettante nel 2019, ha conquistato l'accesso all'Alps Tour vincendo subito il Red Sea Little Venice Open in Egitto. Appena diventato membro di PGA Italiana, ha fatto suo il campionato più importante dell'Associazione. Del suo team fanno parte Alberto Binaghi (per lo swing), Roberto Zappa (per il putt) e Giorgio De Pieri (per la preparazione fisica).

Edoardo Giletta, 23 anni, professionista da gennaio 2020, nato a Novara e cresciuto al Golf Club Biella Le Betulle, ha presentato un 67 (-5) finale che lo ha fatto risalire dalla sesta piazza.Ha disputato quattordici gare in stagione sull'Alps Tour concludendo al 29° posto nell'ordine di merito. Al terzo posto con 208 (-8) colpi Federico Maccario e Giulio Castagnara e al quinto con 209 (-7) Michele Ortolani  e Andrea Perrino.

 

SECONDO GIRO - Cinque giocatori in sei colpi e solo un round da giocare al Golf del Ducato (par 72) di Parma per assegnare il titolo nel 44° PGAI Championship, ossia il Campionato della PGA Italiana. Alla fase finale del torneo, dopo i due giri disputati, sono stati ammessi i primi cinquanta classificati, con le prime posizioni ormai dichiarate per una corsa verso la vittoria che si annuncia aperta fino alla fine.

Da notare nel secondo turno la marcia del leader Stefano Mazzoli, che ha portato a due lunghezze il suo vantaggio con uno score di 133 (68 65, -11) colpi dopo un 65 (-7). Ha attaccato e si è avvicinato Andrea Maestroni, ora secondo con 135 (70-65, -9) e ha rimontato parecchie posizioni Gregory Molteni, anche per lui lo score migliore di giornata un 65 (-7) che lo ha rimesso in corsa (137 - 72 65, -7). Al quarto posto con 138 (-6) Giulio Castagnara e al quinto con 139 (-5) Gianmaria Rean Trinchero.

«Ho giocato ancora bene, a parte un solo brutto colpo alla 15, ho guadagnato nei par 5 e

ancora il putt poteva dami più soddisfazione per le tante occasioni che ho avuto. Come alla 11, un par 4 dove ho preso il green con il drive ma ho mancato l'eagle. Partire bene è stata la chiave di oggi, poi ho preso il ritmo giusto». Queste le considerazioni di Stefano Mazzoli, 24 anni, di Segrate, che è arrivato a Parma dopo aver mancato la qualificazione al Challenge Tour per un soffio e per la seconda volta. «Sono ancora un po' amareggiato per come sono rimasto fuori, fare bene qui è mentalmente importante per ripartire», ha detto. A proposito del campo, invece: «Partendo presto ho trovato green più bagnati ed è stato più facile controllare la palla negli approcci».

Nei top ten figurano ancora: Edoardo Giletta (70 70) e Federico Maccario (69 71), sesti con 140 (-4), Andrea Perrino (73 68), Jacopo Vecchi Fossa (73 68) e Alessandro Notaro (70 71), ottavi con 141 (-3). Al vincitore andranno 4.400 euro su un montepremi di 35.000 euro.

 

PRIMO GIRO - Al Golf del Ducato (pr 72) di Sala Baganza (Parma), dopo le prime diciotto buche del 44° PGAI Championship, il campionato della PGA Italiana, sono quindici i giocatori in quattro colpi nella parte alta del leaderboard. Tra questi, solo uno è già stato capace di vincere il torneo ed è Andrea Maestroni, due volte campione (Margara 2011 e Montecchia 2014), quarto con 70 (-2). Chi invece ha fatto meglio di tutti è Stefano Mazzoli, 68 il suo score, quattro colpi sotto il par. «Il mio gioco è stato molto solido da tee a green - ha detto - e ho sfruttato bene i par 5 portando a casa qualche birdie, ma alla fine non sono stati tanti rispetto alle occasioni: potevo fare meglio sui green, duri, veloci e con molte pendenze, sicuramente la parte più difficile del campo».

Il ventiquattrenne di Segrate ha alle spalle studi e tre vittorie negli Stati Uniti; professionista dal 2019, ha subito conquistato la carta per giocare l'Alps Tour e nel 2020 ha siglato il primo titolo da pro (Red Sea Little Venice Open). Non gli è per ora riuscito il passaggio al Challenge Tour, primo dei non qualificati per due anni di fila. Un colpo solo più indietro (69, -3) sono Federico Maccario e Takayuki Matsui e di due Emanuele Canonica, Edoardo Giletta, Giulio Castagnara, Andrea Maestroni e Alessandro Notaro (70, -2). Noni con 71 (-1) Alberto Campanile, Gianmaria Rean Trinchero, Lorenzo Magini, Nicola Maestroni, Alessandro Bianco, Federico Livio e Hakim Hassan.

Un tracciato, quello del Ducato, che non si lascia conquistare facilmente, che non premia la potenza, ma pretende doti tattiche e fantasia nell'affrontare un terreno sempre mosso, tra laghi e alberi piazzati ad arte. E poi green micidiali a fare la differenza. Domani secondo round e il taglio che lascerà in gara solo i migliori 50 per il round finale e per un montepremi di 30 mila euro.

 

LA VIGILIA - È il Golf del Ducato di Sala Baganza (Parma) a fare gli onori di casa per l’edizione numero 44 del PGAI Championship (20-22 ottobre), il più prestigioso evento dell’Associazione Italiana dei Professionisti di Golf. In gara 81 concorrenti che si affronteranno sulla distanza di 54 buche con taglio dopo 36 che promuoverà all’ultimo round i primi 50 e i pari merito al 50° posto. In paio 30.000 euro.

Cancellato nel 2020 per l’emergenza sanitaria, il campionato raccoglie per la prima volta la sfida di Parma e del Ducato, con le sue buche disegnate tra le colline ai margini dei Boschi di Carrega; a dettare la strategia sono querce, acacie e salici piangenti, che entrano in gioco così come l’acqua di alcuni laghi.

Difende il titolo Jacopo Vecchi Fossa. Il ventiseienne di Reggio Emilia aveva vinto all’Antognolla Golf di San Giovanni del Pantano (Perugia) nel 2019 tenendo la testa dall’inizio alla fine. A Parma arriva con un gioco più maturo dopo tante gare tra Challenge e Alps Tour e, soprattutto, da numero uno di quest’ultimo circuito appena concluso essendosi imposto nell’ordine di merito. Decisiva per questo traguardo la vittoria nel Golf Nazionale Open solo due settimane fa a Sutri (VT).

Parma Golf Experience - Una felice combinazione. Un circolo tradizionale con 18 buche, il Golf Club La Rocca di Sala Baganza nato nel 1985, e un piccolo impianto di Pitch & Putt alle porte della città, il Parma Golf & Country Club, votato alla promozione. Nel 2014 strade apparentemente diverse si sono incrociate dando vita al Golf del Ducato e a un sistema vincente. Con la regia di Alessandro Carrara, professionista di PGA Italiana, la promozione verso un pubblico nuovo (circa 180 gli iscritti ai corsi per principianti ogni anno) ha portato in sei stagioni al raddoppio del numero dei giocatori, oggi 660, che percorrono un cammino completo nell’ambito dello stesso circolo. Salso Golf, con le sue 18 buche a Salsomaggiore Terme, si è poi unito al gruppo in un unico brand, quello di Parma Golf Experience, che si apre anche ad attività di scoperta del territorio.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

    (Per continuare a leggere cliccare sul titolo)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca