É Tommaso Perrino il leader dell’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme al termine del primo dei due giri sul percorso (par 72) del Royal Park I Roveri di Fiano (Torino). Nella tappa italiana dell’European Disabled Golf Association (EDGA) il campione in carica, che ha partecipato anche alle ultime due edizioni dell’Open d’Italia (European Tour), conduce la classifica “strokeplay medal” con 75 (+3) colpi, seguito in seconda posizione, con 77 (+5), dall’irlandese Cian Arthurs e dal francese Hassan Chakboub. Buon avvio di gara anche del giovane Vittorio Cascino, quarto con 82 (+10). Decima posizione, con 88 (+16), per Pierfederico Rocchetti vincitore di quattro titoli nazionali tra il 2014 e il 2019.
Nella classifica “strokeplay pareggiata” Andrea Plachesi, con 65 colpi, è in testa davanti a Riccardo Bianciardi, secondo con 67. Terzi, con 69, Luisa Ceola, Pietro Andrini, Edoardo Biagi, Giuseppe Bagnarelli e lo svizzero Emmanuel Berset. Nella categoria stableford Paolo Fancelli e Rodolfo Cappellazzo condividono la prima posizione con 41 punti. Terzi, con 39 punti, lo svizzero Miro Waldvogel e l’austriaca Karin Becker.
Stefano Palmieri: la mia seconda vita da non vedente sul green - Applausi per tutti i partecipanti, che portano in campo tenacia e passione, rafforzando il messaggio d’inclusione al centro del Progetto Ryder Cup 2023. Tra gli esempi di determinazione, Stefano Palmieri, atleta non vedente che ha concluso il primo round al 12° posto con 30 colpi. Palmieri, 49enne di Follonica che ha perso la vista a 30 anni in un incidente stradale, è stato supportato in campo da Stefano Bertola, tecnico federale del settore paralimpico FIG. “Ho iniziato a giocare a golf nel 2012. Questo sport è stato determinante per trasmettermi nuovi stimoli nella mia seconda vita. Indosso la maglia della nazionale con orgoglio e la mia più grande vittoria è aver dato coraggio ad altri non vedenti che hanno iniziato a giocare a golf sulla scia dei miei successi internazionali nei tornei blind” queste le dichiarazioni di Palmieri che punta al premio “sensory category” al Royal Park I Roveri.
Formula di gara – Il torneo si articola su due giri da 18 buche e mette in palio anche il titolo di campione italiano. Non disputata nel 2020 per l’emergenza sanitaria da Covid-19, la competizione è giunta alla ventunesima edizione ed è aperta a tutte le categorie di disabilità e a tutte le sei categorie di Golf handicap.
Il percorso di gioco – Già teatro dell’Open d’Italia (European Tour) per quattro edizioni consecutive dal 2009 al 2012, il Royal Park I Roveri, che lo scorso luglio ha ospitato anche l’European Ladies’ Amateur Championship, fa il suo debutto come sede di gioco della tappa italiana del circuito EDGA. Situato a soli 20 km dal centro di Torino, circondato dalle Alpi e immerso nella natura del Parco Regionale La Mandria, a pochi passi dalla Reggia di Venaria Reale, il circolo piemontese è stato fondato nel 1971 dalla famiglia Agnelli. La struttura offre due percorsi da 18 buche progettati da architetti di fama mondiale, Robert Trent Jones Sr. e Michael Hurdzan.
I partner – L’Open d’Italia Disabili, ospitato dal Royal Park I Roveri, ha il supporto di Sanofi Genzyme (Title Sponsor) e la collaborazione dei Partner Istituzionali: EDGA (European Disabled Golf Association); CIP (Comitato Italiano Paralimpico); INAIL Superabile. Official Advisor: Infront.