Renato Paratore si è classificato 34° con 278 colpi (69 68 72 69, -10) nel Volvo China Open (European Tour) disputato sul percorso del Topwin Golf & CC (par 72), a Pechino in Cina, e vinto per il secondo anno consecutivo da un giocatore di casa, Haotong Li con 266 (69 67 66 64, -22). L’altro azzurro in gara, Matteo Manassero, 97° con 145 (69 76, +1), è uscito al taglio.
E’ terminato al secondo posto con 269 (-19) il cileno Felipe Aguilar, altro protagonista dell’evento, e hanno chiuso al terzo con 270 (-18) l’inglese Richard Bland, il tedesco Marcel Siem e il danese Lucas Bjerregaard, in vetta con Aguilar dopo tre turni. Al sesto con 271 (-17) l’australiano Scott Hend, lo scozzese Richie Ramsay e lo svedese Peter Hanson e più defilati il belga Nicolas Colsaerts, 15° con 274 (-14), lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e il sudafricano Hennie Otto (per lui due Open d’Italia 2008 e 2014), 21.i con 276 (-12), e l’austriaco Bernd Wiesberger, 28° con 277 (-11). Quasi in coda il cinese Ashun Wu, 60° con 286 (-2), campione uscente.
Haotong Li, ventuno anni nel prossimo agosto, ha siglato il primo titolo nel tour continentale per un palmares in cui figurano anche tre successi nel PGA China Tour e uno nell’Oneasia Tour. Ha rimontato dalla terza piazza con una volata in 64 (-8) colpi con otto birdie senza bogey, che gli hanno permesso di fare il vuoto e di dare un segnale forte di come stia crescendo il golf nel suo Paese. Ha percepito un assegno di 450.176 euro su un montepremi di 2.730.000 euro e l’esenzione per il circuito.
Renato Paratore ha tenuto un buon passo nei primi due giri portandosi al 14° posto dopo 36 buche, poi ha un po’ rallentato assestandosi a metà graduatoria. Ha finito come aveva iniziato, ossia con un parziale di 69 (-3) colpi con due birdie e un bogey in uscita (è partito dalla 10ª) e con un bogey e tre birdie, tutti nelle ultime sei buche, nel rientro.
Nel corso della gara sono state realizzate due "hole in one". Nel primo giro lo svedese Rikard Karlberg, vincitore dell’ultimo Open d’Italia, ha ottenuto l’ace alla 16ª (par 3, metri 194, ferro 7) ricevendo un’auto Volvo XC90. Nel secondo il coreano Taehoon Kim è andato a segno direttamente dal tee alla buca 13 (par 3, metri 162) utilizzando un ferro sette, ma non c’erano premi in palio. In tal modo sono salite a 18 le "buche in uno" stagionali.
TERZO GIRO - Renato Paratore è al 33° posto con 209 colpi (69 68 72, -7) a un giro dal termine del Volvo China Open (European Tour). Sul percorso del Topwin Golf & CC (par 72), a Pechino in Cina, è stato recuperato il tempo perso per il maltempo e nella terza giornata prima si è concluso il secondo turno e poi si è disputato il terzo. Out al taglio Matteo Manassero, fermato la sera precedente dopo otto buche in cui aveva perso sette colpi e che con tale fardello non ha poi potuto evitare l’uscita anticipata (97° con 145 - 69 76, +1).
Il danese Lucas Bjerregaard (200 - 68 67 65, -16) ha raggiunto in vetta alla graduatoria il cileno Felipe Aguilar (200 - 68 65 67) e i due avranno parecchi avversari da contrastare nella corsa al titolo: lo svedese Alex Noren, l’inglese Tyrrell Hatton, il cinese Haotong Li e il belga Nicolas Cosaerts, terzi con 202 (-14), il francese Gregory Havret, settimo con 203 (-13), il tedesco Marcel Siem, l’inglese Richard Bland, lo svedese Peter Hanson e il paraguaiano Fabrizio Zanotti, ottavi con 204 (-12).
Qualche minima possibilità anche per il transalpino Alexander Levy e per il sudafricano Hennie Otto, vincitore di due Open d’Italia (2008, 2014), 12.i con 205 (-11), e nessuna per l’austriaco Bernd Wiesberger, 24° con 207 (-9), e per l’iberico Miguel Angel Jimenez, 30° con 208 (-8). In coda il cinese Ashun Wu, campione in carica, 65° con 217 (+1), mentre hanno subito la stessa sorte di Manassero anche lo spagnolo Pablo Larrazabal, 79° con 143 (-1), l’indiano S.S.P. Chawrasia, 92° con 144 (par), e il coreano Soomin Lee, 122° con 149 (+5), a segno la scorsa settimana nello Shenzhen International.
Lucas Bjerregaard, 25enne di Frederikshavn a caccia del primo successo in carriera, ha attaccato realizzando un eagle e cinque birdie per il 65 (-7). Complessivamente nelle ultime 60 buche giocate (comprese le sei finali dello Shenzhen International dove si è fermato a metà gara) ha segnato un solo bogey contro un eagle e 16 birdie. Felipe Aguilar, 42enne di Valdivia con due titoli nel circuito maggiore e due nel Challenge Tour, si è difeso con un 67 (-5) dovuto a sei birdie e a un bogey.
Renato Paratore, che si era portato al 14° posto nel secondo turno, ha perso terreno con il 72 del par (tre birdie e altrettanti bogey). Matteo Manassero, dopo un triplo bogey, due bogey e un doppio bogey assommati su otto buche prima di lasciare il campo, ha provato a recuperare, ma un birdie e un eagle hanno solo reso il punteggio (76, +4) meno pesante. Il montepremi è di 2.730.000 euro di cui 450.176 euro andranno al vincitore.
SECONDO GIRO - Il maltempo ha condizionato il secondo giro del Volvo China Open (European Tour) sul tracciato del Topwin Golf & CC (par 72), a Pechino in Cina, che è stato sospeso e che verrà ripreso da 79 giocatori prima dell’inizio del terzo. Renato Paratore ha giocato solo sette buche in cui ha realizzato due birdie (parziale di -2) e occupa il 27° posto nella classifica provvisoria con "meno 5", mentre otto buche davvero difficili con un triplo bogey e tre bogey (parziale di +6) hanno portato Matteo Manassero dal 22° al 113° con il tangibile rischio di uscire a metà a torneo.
Guida il gruppo con 133 colpi (68 65, -11), grazie a un ottimo 65 (-7) con sette birdie, il cileno Felipe Aguilar, 42enne di Valdivia con due titoli nel circuito maggiore e due nel Challenge Tour, ma lo hanno contenuto lo svedese Alex Noren e l’austriaco Bernd Wiesberger, secondi con 134 (-10).
Al quarto posto con 135 il coreano Taehoon Kim, autore di una "buca in uno", l’inglese Tyrrell Hatton e il danese Lucas Bjerregaard insieme a due concorrentibcon lo stesso "meno 9" che possono rivoluzionare la graduatoria, il sudafricano Hennie Otto e il tedesco Marcel Siem, i quali hanno rispettivamente ancora quattro e cinque buche da sfruttare.
E’ risalito il belga Nicolas Colsaerts, da 39° a 11° con 137 (-7), e ha poche chances di difendere il titolo il cinese Ashun Wu, 39° con "meno 4", fermato all’11ª buca, dove hanno lasciato il campo anche lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e il thailandese Prom Meesawat, 50.i con "meno 3". Candidati al taglio l’iberico Pablo Larrazabal, 70° con 143 (-1), l’indiano S.S.P. Chawrasia, 85° con 144 (par), e il coreano Soomin Lee, reduce dal successo di lunedì scorso nello Shenzhen International, 123° con "+4" e sei buche per sperare. Il montepremi è di 2.730.000 euro di cui 450.176 euro andranno al vincitore.
Seconda "hole in one" del torneo - Il coreano Taehoon Kim, alla seconda presenza nell’European Tour, ha realizzato con un 64 (-8) il miglior score del turno impreziosendolo con una "hole in one". La prodezza alla buca 13 (par 3, metri 162) dove è andato a segno direttamente dal tee utilizzando un ferro sette. Nello score anche sette birdie e un bogey. E’ stato meno fortunato dello svedese Rikard Karlberg, vincitore dell’ultimo Open d’Italia, che nel turno iniziale ha ottenuto l’ace alla 16 (par 3, metri 194, ferro 7) ricevendo in premio una auto Volvo XC90. Taehoon Kim ha firmato la 18ª "hole in one" stagionale sul circuito.
PRIMO GIRO - Il sudafricano Hennie Otto ha tenuto un gran ritmo nel primo giro del Volvo China Open (European Tour) che ha concluso al comando con 63 (-9) colpi sul tracciato del Topwin Golf & CC (par 72), a Pechino in Cina. Hanno offerto una buona prestazione Matteo Manassero e Renato Paratore, entrambi 22.i con 69 (-3).
Il leader ha due colpi di vantaggio sull’austriaco Bernd Wiesberger (65, -7), tre sul paraguaiano Fabrizio Zanotti, sul finlandese Roope Kakko, sul francese Gregory Bourdy e sullo svedese Peter Hanson (66, -6) e quattro sullo svedese Alex Noren, sull’olandese Joost Luiten e sull’iberico Borja Virto Astudillo (67, -5), due anni addietro sull’Alps Tour (due vittorie) e salito nel circuito maggiore passando per il Challenge Tour nel 2015 (due titoli).
Hanno lo stesso score dei due azzurri anche lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, lo statunitense David Lipsky e l’indiano S.S.P. Chawrasia, mentre hanno ceduto terreno il cinese Ashun Wu, campione uscente, 54° con 71 (-1) alla pari con il thailandese Prom Meesawat, e l’iberico Pablo Larrazabal, 69° con 72 (par). Destinato ad uscire al taglio il coreano Soomin Lee, vincitore lunedì scorso dello Shenzhen International, 144° con 78 (+6).
In grande spolvero Hennie Otto, 40enne di Boksburg con tre successi nell’European Tour, di cui due ottenuti nell’Open d’Italia (2008, 2014), che ha effettuato il giro con un parziale di 30 (-6) sulla prima metà del tracciato (un eagle e quattro birdie) e di 33 (-3) sulla seconda (tre birdie), senza aver segnato bogey.
I due azzurri hanno iniziato dal tee della buca 1. Tre birdie in uscita per Manassero, che ha trovato il quarto nel rientro prima dell’unico bogey. Paratore, invece, è andato subito in salita con due bogey alla 4
ª e alla 5ª buca, ma ha avuto una splendida reazione con cinque birdie nelle successive tredici. Il montepremi è di 2.730.000 euro di cui 450.176 euro andranno al vincitore.
"Buca in uno" - E’ stata la giornata dei past winner dell’Open d’Italia. Infatti il vincitore dell’ultima edizione, lo svedese Rikard Karlberg, stessa posizione di Manassero e Paratore, ha centrato direttamente dal tee la buca 16 (par 3, metri 194) utilizzando un ferro sette e ha avuto in premio per la prodezza una auto Volvo XC90. E’ stata la 17ª "hole in one" realizzata in stagione sul circuito.
LA VIGILIA - Matteo Manassero e Renato Paratore sono rimasti in Cina per prendere parte al Volvo China Open (28 aprile-1 maggio) in programma sul tracciato del Topwin Golf & CC, a Pechino. E’ l’ultima tappa orientale dell’European Tour che dopo le prossime prove in Marocco (Trophée Hassan II) e a Mauritius (Mauritius Open) rimarrà stabilmente nel vecchio continente.
Proverà a bissare il successo ottenuto lo scorso anno Ashun Wu, 31enne di Xiamen Fujian, primo cinese a imporsi sul circuito europeo e nel cui curriculum figurano anche due titoli nel Japan Golf Tour. Nel field tanti giocatori in grado di creare spettacolo quali gli spagnoli Miguel Angel Jimenez, Pablo Larrazabal, Alvaro Quiros, l’olandese Joost Luiten, l’austriaco Bernd Wiesberger, il francese Alexander Levy, lo svedese Alex Noren, l’inglese Lee Slattery, il sudafricano Dean Burmester, l’australiano Scott Hend, i coreani Soomin Lee, vincitore lunedì scorso dello Shenzhen International, e Y.E. Yang, che ha al suo attivo un major, il filippino Miguel Tabuena, il thailandese Prom Meesawat, l’indiano S.S.P. Chawrasia e gli statunitensi David Lipsky e Peter Uihlein.
Manassero ha offerto una buona prova a Shenzhen (24°), mostrando ulteriori segni di ripresa, mentre Paratore (68°) ha necessità di ritrovare continuità essendo troppo alterno tra un giro e l’altro. Il montepremi è di 2.730.000 euro di cui 450.176 euro andranno al vincitore.