01 Agosto 2021

Tokyo: Schuffele oro, 27° Paratore, 32° Migliozzi

Xander Schauffele (credit Olympic Golf). Xander Schauffele (credit Olympic Golf).

Dopo 121 anni Xander Schauffele riporta gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio nella gara individuale di golf maschile alle Olimpiadi. L’americano ai Giochi di Tokyo, con un totale di 266 (68 63 68 67, -18) colpi e un birdie decisivo alla 17 si mette al collo la medaglia d’oro e trionfa in un luogo speciale anche per la sua famiglia. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) argento storico, dopo un ultimo giro da record, per lo slovacco (nato però in Sudafrica) Rory Sabbatini, secondo con 267 (69 67 70 61, -17). Mentre il bronzo lo conquista a sorpresa, alla quarta buca di spareggio e al termine di un play-off che ha visto protagonisti 7 giocatori,

Pan Cheng-tsung (Taipei Cinese), 3/o con 269 (-15) e abile a superare con un par l’americano Collin Morikawa, grande favorito della vigilia.

E’ Renato Paratore il migliore tra i due azzurri. Il 24enne capitolino chiude 27/o con 275 (71 70 67 67, -9) davanti a Guido Migliozzi che cede nel round finale scivolando dall’11/a alla 32/a posizione con 276 (71 65 68 72, -8).

Schauffele nell’Olimpo, il Giappone nel suo destino – Come Charles Sands nel 1900. Un birdie alla 17 e un approccio sul green straordinario alla 18 (in virtù di un tee shot sbagliato) mandano Schauffele, 27enne di San Diego, nell’Olimpo. “E’ una gioia enorme, che mi ripaga di tanti sacrifici dopo una gara emozionante. Il birdie alla 17 e quel putt finale alla 18 per il par mi hanno sollevato da un peso enorme. Ora voglio godermi questo grande traguardo”. Questa la felicità di Schauffele, medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo.

E’ il secondo americano a conquistare il metallo più prezioso nella gara individuale di golf maschile ai Giochi arrivata quest’anno alla quarta edizione. Per uno sport che ha fatto il debutto ai Giochi nel 1900 a Parigi salvo tornare protagonista nel 1904 a St. Louis prima di uno stop lungo 112 anni e del rientro a Rio de Janeiro nel 2016. Nato da una famiglia di sportivi, Schauffele ha come swing coach il papà Stefan. E’ stato lui a convincerlo a disputare le Olimpiadi, da sempre sognate dal padre (francotedesco) che da giovane scelse l’atletica leggera e il decathlon ma un incidente stradale (con conseguente perdita della vista da un occhio) lo costrinse a interrompere la sua carriera sportiva. La mamma, taiwanese, è cresciuta invece in Giappone dove vivono anche i nonni di Schauffele. Con il Sol Levante nel destino dell’americano, nella Top 5 del ranking mondiale. In testa fin dal secondo round, il californiano ha conquistato la vittoria più importante della carriera. Nel suo palmares fino ad oggi figuravano 4 successi sul PGA Tour (cifra comprensiva di un WGC), l’ultimo dei quali arrivato nel gennaio 2019 al Sentry Tournament of Champions. Dopo due anni e mezzo il ritorno alla vittoria che significa gloria eterna. Arrivato con un punteggio migliore di quello firmato nel 2016 dal britannico Justin Rose, che conquistò l’oro con un totale di 268 (-16) colpi.

Paratore come Manassero nel 2016, Migliozzi cede nel round finale – Con una prova in crescendo Paratore si leva la soddisfazione di affermarsi quale migliore tra i due azzurri ai Giochi di Tokyo. Entrato nel field in extremis, per sostituire Francesco Molinari (out per un infortunio alla schiena), il capitolino ha ben figurato. Nel giro finale, proprio come nel “moving day”, ha fatto registrare un parziale di 67 (-4) colpi con un eagle (alla 13, par 4), cinque birdie e tre bogey (il primo in apertura alla 1 e l’ultimo in chiusura alla 18). Qualche recriminazione per Paratore, che nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina). Per via dei due bogey arrivati nel primo round alla 17 e alla 18, seguiti poi dall’errore di oggi alla 72esima e ultima buca. Con questo risultato Paratore è riuscito a eguagliare il piazzamento di Manassero alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove il veneto si stanziò proprio al 27/o posto seppur con uno score peggiore (282, -2).

Niente da fare per Migliozzi. Undicesimo dopo il secondo e terzo giro, ha perso terreno nel finale per via della prima prova sopra il par (72, +1) con un birdie e due bogey. Best player italiano nel world ranking, il vicentino - anche lui come Paratore al debutto alle Olimpiadi – sperava in un risultato migliore. Dopo una stagione che lo ha visto protagonista con tre secondi posti sull’European Tour e la quarta piazza conquistata allo US Open, nel primo Major in carriera giocato. E adesso Migliozzi proverà subito a voltare pagina, nel mirino c’è la qualificazione alla Ryder Cup del Wisconsin (24-26 settembre negli Usa).

Le dichiarazioni dei due azzurri – “Il mio è stato un finale di gara molto positivo, sono molto contento degli ultimi due giri disputati nonostante qualche errore. E’ stata una esperienza bellissima, dalle mille emozioni, che spero di vivere nuovamente ai Giochi di Parigi nel 2024”. Queste le dichiarazioni di Renato Paratore al termine della gara.

“Non è stata una giornata positiva, mi aspettavo una domenica diversa. Peccato perché speravo in un finale certamente migliore e spero di rifarmi nei prossimi appuntamenti e alle Olimpiadi del 2024. Nel golf ci vuole pazienza e giornate come queste purtroppo capitano”. E’ il rammarico di Guido Migliozzi dopo il quarto e ultimo round in Giappone.

Sabbatini da primato: alle Olimpiadi grazie alla moglie-caddie, conquista l’argento – Argento vivo per Sabbatini, 45enne nato a Durban (Sudafrica) e secondo nel 2007 al The Masters. Il sogno Olimpiadi Sabbatini lo ha rincorso a lungo ed è riuscito a coronarlo anche grazie a un cambio di cittadinanza arrivato nel 2019. Con passaporto slovacco (il paese d’origine della seconda moglie, Martina Stofanikova, oltre che del figliastro), è stato protagonista di una rimonta show nel round finale dove ha guadagnato quindici posizioni. Con Sabbatini che, con un parziale di 61 (-10) colpi ha firmato il nuovo record in un giro alle Olimpiadi siglando anche il primato del percorso. In bacheca per lui sei titoli sul massimo circuito americano (l’ultimo dei quali nel 2011 all’Honda Classic) e un argento da condividere con la moglie-caddie (con lui in Giappone), che è anche la cugina del vicepresidente della Slovak Golf Association.

Il bronzo va al sorprendente Pan Cheng-tsung – Con un par alla quarta buca di spareggio Pan Cheng-tsung approfitta di un bogey di Morikawa e sale sul terzo gradino del podio. Ventinovenne nato nella contea di Miaoli (Taipei Cinese), con un solo titolo sul PGA Tour (nel 2019 all’RBC Heritage) e un ultimo giro in 63 (-8), s’è prima conquistato la possibilità di giocare il play-off (impensabile dopo il primo round chiuso al 58/o posto) salvo poi superare diversi big mondiali. In uno spareggio che ha visto protagonisti 7 concorrenti, sono usciti subito di scena il giapponese Hideki Matsuyama (dopo il trionfo al The Masters per il nipponico è svanito il sogno di conquistare il sogno di una medaglia in casa) e Paul Casey (Gran Bretagna), 4/i come il cileno Mito Pereira, il colombiano Sebastian Munoz, McIlroy (nordirlandese che ha gareggiato per l’Irlanda) e Morikawa, l’ultimo ad arrendersi e sfortunato nel finale per via di un terzo colpo che s’è infossato nel bunker.

 

TERZO GIRO - Ai Giochi di Tokyo il sogno medaglia per Guido Migliozzi è distante 3 colpi. Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, nella gara individuale di golf maschile il vicentino, alla fine del terzo e penultimo round, ha confermato l’11/o posto dopo un parziale chiuso in 68 (-3) su un totale di 204 (71 65 68, -9) colpi.

Grande sfida ai piani alti della classifica dove l’americano Xander Schauffele (già in testa alla fine del secondo giro), con un birdie alla 18 e uno score di 199 (68 63 68, -14), è rimasto al comando della classifica. A tallonarlo, in 2/a posizione con 200 (-13), ecco il giapponese Hideki Matsuyama. Mentre il messicano Carlos Ortiz condivide la terza piazza (201, -12) con Paul Casey (Gran Bretagna).

Buon “moving day” per Renato Paratore, 32/o con 208 (71 70 67, -5) e autore di una gara in crescendo. Classifica corta, con un finale tutto da vivere.

Gli azzurri: Migliozzi ci crede, Paratore c’è – Difficile, ma non impossibile. Migliozzi, l’uomo delle rimonte, ai Giochi di Tokyo cercherà quella che potrebbe valergli un risultato di assoluto prestigio. Il 24enne vicentino ha realizzato cinque birdie (di cui 4 nelle prime 9) e due bogey. Pesante quello in cui è inciampato alla 17 (par 4), che non gli ha permesso di entrare nella Top 10. Ma a 18 buche dalla fine il veneto ha ancora chance di gloria.

Risale Paratore. Il 24enne, partito dalla 10, dopo una prima parte di gara con due birdie e un bogey, nelle “back nine” è prima inciampato in un bogey alla 2 salvo poi mettere il turbo e realizzare altri 4 birdie (tre consecutivi dalla 4 alla 6).

Schauffele resta avanti, Matsuyama lo tallona. Casey e Fleetwood ok – Nonostante una prova non impeccabile, con diversi errori, lo statunitense Schauffele, numero cinque del world ranking, è rimasto al comando della classifica grazie a un birdie realizzato nell’ultima buca di giornata. A mettergli il fiato sul collo ecco Matsuyama. Vincitore quest’anno del The Masters, il giapponese vuole l’affermazione in casa per centrare un traguardo storico. Sono in piena corsa per l’oro anche Casey e Ortiz. Tiene Rory McIlroy (nordirlandese che gareggia per l’Irlanda), 5/o con 202 (-11) al pari dell’austriaco Sepp Straka (leader dopo il primo round), del colombiano Sebastian Munoz e del cileno Mito Pereira. Top 10 e nono posto con 203 (-10) per l’irlandese Shane Lowry e per Tommy Fleetwood (Gran Bretagna), tra i protagonisti di giornata. Mentre all’11/o posto, con Migliozzi, ci sono anche il messicano Abraham Ancer e l’australiano Cameron Smith. A firmare invece il miglior score di giornata (63, -8) eguagliando il record (in un giro) olimpico e il primato del percorso, è stato invece il sudcoreano Sungjae Im, 17/o con 206 (-7) come, tra gli altri, l’americano Collin Morikawa (terzo nel ranking mondiale).

Corsa alle medaglie, che bagarre – Sono almeno 13 i concorrenti in corsa per conquistare una medaglia. E con i tre medagliati di Rio de Janeiro 2016 (Justin Rose, oro, Henrik Stenson, argento, Matt Kuchar, bronzo) tutti assenti, il podio olimpico in Giappone vedrà tutte new entry.

 

SECONDO GIRO - In Giappone grande rimonta di Guido Migliozzi che, nel secondo round (su un totale di quattro) della gara individuale di golf maschile dei Giochi di Tokyo, con una prova bogey free (con 6 birdie) chiusa in 65 (-6) su un totale di 136 (71 65, -6) colpi, risale la classifica. Il vicentino guadagna 30 posizioni e passa dal 41/o all’11/o posto, distante cinque colpi dall’americano Xander Schauffele, nuovo leader con 131 (68 63, -11) dopo una prova da assoluto protagonista. Piccolo passo in avanti anche per Renato Paratore, da 41/o a 39/o con 141 (71 70, -1). Classifica comunque provvisoria visto che il secondo round è stato sospeso per maltempo con ancora 16 giocatori in campo.

Gli azzurri: Migliozzi vola, Paratore tiene – Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama, con un giro alla sua maniera avvalorato da 6 birdie e senza errori, Migliozzi si riporta sotto. Che reazione per il 24enne veneto, anche sfortunato. Un putt dalla distanza alla 18 (l’ultima buca di giornata) si ferma a un centimetro dalla buca. Il vicentino, miglior azzurro nel world ranking (è 72/o) ora “vede” la Top 10 e nel “moving day” darà il tutto per tutto per rimanere in alta classifica e poi giocarsi tutte le chance di medaglia nel round finale.

Prova sotto il par anche per Paratore. Prime nove buche altalenanti per il 24enne romano che realizza tre birdie con due bogey. Mentre nelle “back nine” arrivano tutti par per il capitolino che guadagna due posizioni rispetto al primo round.

Schauffele superstar, i big si riportano sotto – Era tra i favoriti della vigilia e Xander Schauffele adesso punta la medaglia d’oro. La sua presenza è stata incerta fino a un mese dall’inizio delle Olimpiadi. A spingerlo a coronare il sogno a cinque cerchi è stato il papà Stefan che è anche lo swing coach del 27enne di San Diego e che è al suo fianco in Giappone. “I Giochi sono speciali e tu sarai lì a rappresentare gli Stati Uniti”. Sono bastate poche parole per convincerlo a intraprendere la strada delle Olimpiadi. Dove Schauffele, quinto nel world ranking, è in piena corsa per la gloria. Il californiano, da 12/o a primo, con un parziale di 63 (-8) ha eguagliato il round più basso firmato alle Olimpiadi – prima nel 2016 dall’australiano Marcus Fraser e dall’americano Matt Kuchar (poi medaglia di bronzo) e ieri dall’austriaco Sepp Straka – e il primato del percorso di gara. In una gara caratterizzata da prodezze e anche qualche sbavatura, con due eagle, altrettanti bogey e sei birdie. E ora Schauffele ha un colpo di vantaggio sul messicano Carlos Ortiz, da 3/o a 2/o con uno score di 132 (-10). Mentre è scivolato in 3/a posizione con 134 (-8) Straka, leader dopo le 18 buche d’apertura. Al suo fianco ecco anche il cileno Mito Pereira, lo svedese Alex Noren e il giapponese Hideki Matsuyama (re quest’anno del The Masters) che è sì sul “-8” ma con ancora due buche da giocare e quindi con buone possibilità di mettere nel mirino Schauffele.

Top 10 anche per Rory McIlroy (nordirlandese che gareggia per l’Irlanda), prima 20/o e ora 7/o con 135 (-7) al pari di Shane Lowry (irlandese) e del tailandese Jazz Janewattananond. Sul “-7” c’è anche Paul Casey (Gran Bretagna), stoppato però alla 17. E se lo slovacco (di origini sudafricane) Rory Sabbatini, il venezuelano Jhonattan Vegas e il colombiano Sebastian Munoz condividono l’11/a piazza con Migliozzi, gli americani Collin Morikawa e Patrick Reed occupano la 25/a posizione con 139 (-3). Score identico, tra gli altri, per Tommy Fleetwood (Gran Bretagna). Più indietro il quarto e ultimo statunitense in gara, Justin Thomas, che è sul “-1” come Paratore ma con ancora una buca da giocare.

Il maltempo non concede tregua – Non solo nel primo giro. Il maltempo non ha concesso tregua neanche nel secondo. Con il gioco che è stato sospeso prima provvisoriamente per oltre due ore (per pericolo di fulmini) e poi definitivamente. Con 16 giocatori, ancora in campo, costretti a rientrare anzitempo in Club House. E così domani prima si completerà il secondo giro e poi comincerà il terzo e penultimo round.

 

PRIMO GIRO - In Giappone il primo giro della gara individuale di golf maschile ai Giochi di Tokyo è iniziato nel segno delle sorprese e del maltempo, con la gara che ha subito una sospensione – per pericolo di fulmini e pioggia – di oltre due ore. Dopo le 18 buche d’apertura l’austriaco Sepp Straka guida la classifica con 63 (-8) colpi. Mentre Renato Paratore e Guido Migliozzi, entrambi al debutto assoluto alle Olimpiadi, condividono la 41esima posizione con un parziale di 71 (par).

Per l’austriaco Straka avvio da record - Al Kasumigaseki Country Club (East Course, par 71) di Saitama grande inizio per l’austriaco Sepp Straka, 28enne di Vienna che, con un parziale bogey free chiuso in 63 (-8) colpi, avvalorato da 8 birdie, eguaglia il round più basso realizzato alle Olimpiadi – nel 2016 dall’australiano Marcus Fraser e dall’americano Matt Kuchar (poi medaglia di bronzo) - e guida il leaderboard. Non solo, Straka ha anche stabilito il nuovo primato del percorso di gara.

Gli azzurri: Paratore e Migliozzi 41.i– Inizio altalenante per i due azzurri, 41.i con 71 (par). Rimpianti per Paratore. Il 24enne romano, che nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina), ha realizzato tre birdie e altrettanti bogey, due dei quali arrivati proprio nelle ultime due buche giocate (la 17 e la 18). Mentre Migliozzi, 24enne vicentino, dopo un birdie alla 1 è inciampato in due bogey nelle prime nove salvo poi trovare altri due birdie (con un bogey) nelle seconde. Nel secondo round i due golfisti italiani cercheranno il riscatto immediato per risalire posizioni e poi giocarsi il tutto e per tutto nella fase finale della competizione.

Oltre a Straka bene anche Pieters, Ortiz e Janewattananond - Sorpresa austriaca in Giappone. Straka, che nel palmares ha un solo titolo (nel 2018) sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour, il secondo circuito USA maschile) ed è 161/o nel world ranking, è partito forte. Reduce dall’uscita al taglio nel 3M Open, e con al fianco il fratello gemello Sam come caddie, è tallonato da un altro outsider, il tailandese Jazz Janewattananond, secondo con 64 (-7) e autore anche lui di una prova bogey free con 7 birdie. Mentre in 3/a posizione con 65 (-6) ecco il belga Thomas Pieters (anche per lui, come per Straka e Janewattananond percorso netto senza errori) e il messicano Carlos Ortiz.

Reed e Schauffele 12/i, i big inseguono - Non brillano i big mondiali. In una gara (sono 60, in totale, i concorrenti) che vede assenti (perché non qualificati) tutti i medagliati di Rio de Janeiro 2016, l’inglese Paul Casey è 8/o con 67 (-4). Mentre gli statunitensi Xander Schauffele e Patrick Reed condividono la 12/a piazza con 68 (-3). Stesso score, tra gli altri, per il norvegese Viktor Hovland, 11/o al mondo. Tre tra i favoriti della vigilia, l’americano Collin Morikawa (re quest’anno del The Open e terzo nel world ranking), il giapponese Hideki Matsuyama (vincitore lo scorso aprile del The Masters) e Rory McIlroy (nordirlandese che ai Giochi di Tokyo gareggia per l’Irlanda), occupano invece la 20/a posizione (69, 2). Stesso score di Paratore e Migliozzi per Justin Thomas (quarto e ultimo americano in gara), protagonista di una prova bogey free e senza birdie, con tutti par. 

 

 

LA VIGILIA - Desideravano giocare insieme le Olimpiadi fin da quando erano solo due giovani amateur. E adesso che quel sogno a cinque cerchi s’è trasformato in realtà, puntano l’Olimpo. Appuntamento con la storia per Guido Migliozzi e Renato Paratore che, dal 29 luglio al primo agosto, saranno tra i 60 protagonisti ai Giochi di Tokyo nell’evento individuale di golf maschile in programma al Kasumigaseki Country Club (Est Course) di Saitama. Presenti in Giappone anche il presidente FIG Franco Chimenti e il Direttore Tecnico delle squadre nazionali FIG Matteo Delpodio.

Migliozzi e Paratore speranze azzurre. Alle Olimpiadi per puntare in alto - Per Migliozzi e Paratore sarà la prima volta alle Olimpiadi. Il primo, 24enne di Vicenza, è il miglior azzurro nel world ranking (72esimo). E se nel 2019 s’è fatto conoscere e apprezzare con due successi – da rookie – sull’European Tour (il primo al Magical Kenya Open, il secondo al Belgian Knockout), nel 2021 ha trovato la consacrazione. Per tre volte runner up sul massimo circuito continentale (Qatar Masters, British Masters e Made in Himmerland), al debutto assoluto in un Major ha chiuso al quarto posto lo US Open. Paratore, 24enne di Roma (che sostituisce Francesco Molinari, out per un infortunio alla schiena), nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina) dove ha anche collezionato un bronzo in tandem con Virginia Elena Carta. Pure per lui, nel palmares, due successi sull’European Tour firmati rispettivamente nel 2017 in Svezia al Nordea Masters e nel 2020 in Inghilterra al British Masters.

Sono loro i successori di Matteo Manassero e Nino Bertasio che, nel 2016 in Brasile, hanno rappresentato l’Italia chiudendo la competizione rispettivamente al 27/o e al 30/o posto.

I tee times dei primi due round degli italiani – Migliozzi giocherà i primi due round dei Giochi di Tokyo al fianco del messicano Carlos Ortiz e del francese Antoine Rozner. Mentre Paratore troverà il cileno Mito Pereira e lo slovacco (nato però in Sudafrica) Rory Sabbatini.

Assenti tutti i medagliati di Rio de Janeiro 2016 – Dal britannico Justin Rose (oro) allo svedese Henrik Stenson (argento), fino allo statunitense Matt Kuchar (bronzo). A Tokyo saranno assenti tutti e tre i medagliati di Rio de Janeiro 2016 che non sono riusciti a centrare la qualificazione.

Morikawa la star del momento, Matsuyama sogna la gloria in casa – Due tra i quattro vincitori Major del 2021 in Giappone partiranno con i favori del pronostico. Si tratta dell’americano Collin Morikawa (terzo nel world ranking), campione quest’anno del The Open e unico giocatore nella storia della disciplina ad essersi imposto al debutto in due eventi del Grande Slam (nel 2020 il trionfo al PGA Championship), e di Hideki Matsuyama. Che lo scorso aprile è diventato il primo giapponese (in ambito maschile) a vincere un Major grazie al capolavoro firmato al The Masters. Al Kasumigaseky Country Club (seppur sul West Course) Matsuyama nel 2010 ha conquistato l'Asia-Pacific Amateur, torneo che gli ha permesso di assicurarsi il primo invito per giocare il The Masters nel 2011 (dove ricevette la Silver Cup quale miglior dilettante), un mese dopo la tragedia del sisma/tsunami che devastò il Giappone.

La “potenza” americana ha grandi chance di successo. Oltre a Morikawa nel field ci sono infatti Justin Thomas (quarto nel world ranking), Xander Schauffele (quinto al mondo) e Patrick Reed (che ha sostituito Bryson DeChambeau, positivo al Covid), unico tra gli statunitensi in gara ad aver già giocato le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 chiudendole all’undicesimo posto.

L’Irlanda spera invece in Rory McIlroy, campione assoluto, e Shane Lowry, re nel 2019 del The Open. Mentre per la Gran Bretagna ecco Paul Casey e Tommy Fleetwood, quest’ultimo tra i protagonisti nel 2018 alla Ryder Cup di Parigi quando, in coppia con Chicco Molinari, riuscì a vincere ben quattro incontri.

C’è attesa poi per il norvegese Viktor Hovland e il danese Rasmus Hojgaard, tra i migliori talenti emergenti del golf continentale. E ancora: per il sudafricano Garrick Higgo. Curiosità per il Cile che si affida a Joaquin Niemann e a Mito Pereira, due giocatori cresciuti insieme e che in comune hanno anche lo stesso allenatore. Mentre per la Spagna ecco Adri Arnaus e Jorge Campillo che avrà il compito, non certo facile, di sostituire Jon Rahm, out perché positivo al Covid-19.

Da Rahm a DeChambeau, le assenze forzate – Prima Francesco Molinari, ko per un problema alla schiena. Poi, la doppia defezione di Rahm (numero 1 al mondo) e DeChambeau, entrambi positivi al Covid. In Giappone mancheranno tante star del golf. Chi per problemi di salute e chi per scelta. Da Dustin Johnson a Louis Oosthuizen, da Adam Scott a Sergio Garcia, fino a Tyrrell Hatton. Sono solo alcuni dei campioni che hanno scelto di disertare l’appuntamento a cinque cerchi per preparare al meglio i play-off del PGA Tour.

Quattro giorni di gara, nessun taglio – Quattro giorni di gara con 18 buche al giorno – formula stroke play - per un totale di 72 e nessun taglio. Questa la formula di gara in Giappone dove il tempo e il vento rappresenteranno una incognita a causa del tifone Nepartak.

Sessanta concorrenti in rappresentanza di 35 Paesi, Usa con 4 atleti – Saranno appunto 60 i concorrenti in rappresentanza di 35 diversi Paesi. Gli Stati Uniti schiereranno in campo 4 atleti, il massimo consentito. Mentre sono 22 i Paesi (tra questi l’Italia) con 2 giocatori contro i 12 che potranno contare su un solo concorrente.

Il Kasumigaseki Country Club – E’ uno dei circoli di golf più antichi del Giappone. Fondato nel 1929 con l’apertura dell’East Course e rinnovato un anno dopo dall’architetto Charles Hugh Alison, il Kasumigaseki Country Club grazie alla realizzazione, nel 1932, del West Course, è diventato il primo Club a 36 buche del paese. Qui hanno giocato tanti grandi del golf, tra questi anche i cosiddetti “Big Three”: Arnold Palmer, Jack Nicklaus e Gary Player. Tra gli appuntamenti internazionali ha ospitato per la prima volta la Canada Cup (oggi World Cup of Golf) nel 1957. Con l’East Course che, nel 2016, è stato ridisegnato da Tom e Logan Fazio. Oggi lungo 7.447 yard, è diventato una eccellenza che metterà a dura prova gli sfidanti.

La gara in diretta su GOLFTV e collegamenti su Rai 2 – La gara olimpica di golf maschile verrà trasmessa in diretta su GOLFTV (anche sulle piattaforme digitali Discovery Plus ed Eurosport Player). Prima giornata: nella notte (ora italiana) tra mercoledì 28 e la mattina di giovedì 29 dalle ore 0,30 alle 9. Stessi orati nei tre giorni seguenti. Finestre e collegamenti anche su Rai 2.

Primo piano

  • Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione
    Sergio Melpignano Senior Italian Open: vince Thomas Gögele. Emanuele Canonica, miglior italiano del torneo, chiude in ottava posizione 26/10/2024

    Il tedesco Thomas Gögele, con 197 (64 66 67, -19) colpi, ha vinto il Sergio Melpignano Senior Italian Open, torneo del Legends Tour disputato al San Domenico Golf (par 72) di Savelletri di Fasano (Brindisi). Primo successo sul circuito over 50 per Gögele, che ha saputo tenere salda la leadership sin dal primo dei tre round. Il gallese Bradley Dredge non è riuscito nel sorpasso, confermandosi in seconda posizione con 200 (-16). Terzo posto tutto inglese con 202 (-14) per Simon Griffiths e Andrew Marshall. Il trofeo di miglior italiano è andato ad Emanuele Canonica, che ha chiuso la gara ottavo con 206 (-10) davanti ad Alessandro Tadini, decimo con 207 (-9). Michele Reale si è posizionato 32° con 213 (-3), Mauro Bianco, 52° con 218 (+2), Gianluca Pietrobono, 60° con 231 (+15). Il campione uscente, James Kingston, ha concluso al 18° posto con 209 (-7)

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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