03 Aprile 2016

Il campo dell'Olgiata GC nell'Olimpo del golf

L'ingresso dell'Olgiata Golf Club L'ingresso dell'Olgiata Golf Club

 

Sembra ieri, ma sono già passati cinque anni da quando si sono festeggiati i primi cinquant’anni dell’Olgiata Golf Club. Mesi e mesi di riunioni, preparazioni, ottime idee e altre campate in aria, proposte stupende o indecenti, contatti, internet, telefono. Poi è tutto finito con l’ultima giornata sui megaschermi installati in punti strategici della club house dove sono scorse le immagini del passato e del presente del circolo.

L’inaugurazione del campo e la sfida tra il grande Ugo Grappasonni e Ken Venturi, che pochi mesi dopo andò a conquistare l’U.S. Open. Ugo vinse, così come l’Olgiata negli anni successivi vinse ospitando l’Eisenhower Trophy, la Dunhill Cup, il Valextra Classic, due Coppe del Mondo, due Open d’Italia, e molte altre gare di livello internazionale e nazionale come tutt’oggi avviene.

Ed ecco ancora l’Olgiata nelle vecchie foto trovate in soffitta, 27 buche quasi spoglie di alberi, ma che mostrano già tutta la loro  bellezza e la grande qualità tecnica.

Si vedono swing oramai fuori corso, abiti oggi considerati eccentrici, molti soci si riconoscono bambini e appaiono parecchi volti di coloro che non sono più presenti.

Ed avanti ancora negli anni fino all’ultimo Open d’Italia del 2002. Molto è cambiato, gli alberi sono cresciuti, il campo ha subito già qualche restyling, alcuni volti mostrano i segni dell’età, i ragazzi di allora sono diventati padri e nonni, sono i "vecchi" del circolo  ma insieme a loro ci sono nuovi ragazzi entrati in scena e un domani chissà...

Cinquant’anni di giornate intense queste, sia per l’attività sportiva che per la vita sociale. Poi il momento topico di ogni ricorrenza, il tempo ufficiale dedicato al ricordo. Prende la parola il Presidente del circolo, Andrea Pischiutta, uno dei ragazzi che appariva nei filmati storici, uno dei protagonisti di questi cinquant’anni dell’Olgiata e forse proprio per questo improvvisamente scende il silenzio. Alle sue spalle continuano a scorrere le immagini del circolo e dei suoi Presidenti: Mario Croce che può senz’altro essere considerato il Rifondatore dell’Olgiata Golf Club, il primo vero Presidente del Circolo Sportivo, la molla del suo iniziale successo. Ed ecco Teseo Sirolli Mendaro, grande Presidente anche lui, continuatore, seppur con qualche variante, della politica avviata dai Consigli precedenti, fautore e sostenitore di molte attività sociali e sportive che sono culminate con l’ospitalità e il successo dell’Open d’Italia del 2002.

La celebrazione è finita, l’Olgiata Golf Club però non si è fermato. Ha fatto altri grandi passi e ha portato a termine un restyling  che ha inciso profondamente sul disegno originario del percorso. E’ stata aumentata la lunghezza delle buche, sono stati creati nuovi ostacoli d’acqua riposizionati  molti bunkers e, in un periodo difficile, ha saputo sollevarsi e affrontare nuove sfide fino a raggiungere la posizione che si merita, tra i primi cento campi da golf del mondo su circa 40.000 impianti selezionati, primo percorso in Italia.

E la storia continua...

 

 

 

 

 

 

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