Justin Thomas ha fatto valere il peso della sua classe negli ultimi due giri e ha vinto il THE PLAYERS Championship con 274 (71 71 64 68, -14) colpi, ponendosi come terzo incomodo in quella che doveva essere la seconda sfida consecutiva nel turno conclusivo tra l’inglese Lee Westwood e Bryson DeChambeau, primo e secondo dopo 54 buche, come era accaduto una settimana prima nell’Arnold Palmer Invitational vinto poi da DeChambeau. Entrambi delusi, naturalmente, con Westwood runner up per la seconda volta di fila e in difetto di un colpo (275, -13), che comunque a 47 anni sta facendo miracoli, e DeChambeau terzo con 276 (-12) e alla quinta top ten negli otto tornei disputati in stagione, con due titoli (uno major, US Open). Stesso score per Brian Herman.
I record di Thomas - Sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, Thomas ha girato in 68 (-4) colpi con un eagle, quattro birdie e due bogey annullando i tre colpi di ritardo che aveva da Westwood. All’età di 27 anni, dieci mesi e 13 giorni ha portato a 14 i titoli sul circuito (comprensivi di un major e di due WGC) e ha emulato Tiger Woods, Jack Nicklaus e Johnny Miller che, a partire del 1960, sono arrivati a 14 successi anche loro prima di compiere 28 anni. È il quarto giocatore a imporsi in questo torneo insieme alla FedEx Cup, a un major e a un WGC, al pari di Tiger Woods, Henrik Stenson e di Rory McIlroy (campione in carica e uscito al taglio nell’occasione).
Con la sequenza di 64 e 68 ha eguagliato lo score record del torneo negli ultimi due turni stabilito con 132 (-12) nel 1996 da Fred Couples e da Rocco Mediate, mentre giocando i 16 par 5 in 14 colpi sotto par ha emulato il primato dell’australiano Geoff Ogilvy (2004, titolo al connazionale Adam Scott) e ha stabilito il nuovo record in materia per un vincitore che era di Webb Simpson con “-13” (2018). Infine è salito dal terzo al secondo posto nella classifica mondiale e ha intascato un assegno di 2.700.000 dollari su un montepremi di 15.000.000 milioni di dollari, il più alto in assoluto per un evento di golf.
Delusi Rahm e Garcia - Hanno offerto una buona prova Talor Gooch e l’inglese Paul Casey, quinti con 277 (-11). il canadese Corey Conners, settimo con 278 (-10), e l’irlandese Shane Lowry, ottavo con 279 (-9), mentre non è stato sicuramente soddisfacente il responso per gli spagnoli Jon Rahm, da secondo a terzo nel World Ranking, e Sergio Garcia, che era stato al vertice dopo un giro, per l’inglese Matthew Fitzpatrick e per il coreano Si Woo Kim, noni con 280 (-8).
Passi indietro di Spieth - Non sono mai stati in partita Patrick Reed, 22° con 283 (-5), Phil Mickelson, 35° con 285 (-3) e rientrato tra i primi 100 nella graduatoria mondiale (99°), Collin Morikawa, 41° con 286 (-2), Dustin Johnson, numero uno al mondo con buon margine su Thomas, e Jordan Spieth, che ha fatto un brutto passo indietro dopo tre “top 4” in tre delle precedenti quattro uscite, 48.i con 287 (-1). Non ha superato il taglio Francesco Molinari (99° con 147 - 76 71, +3) per la seconda settimana consecutiva. dopo tre piazzamenti entro i dieci nelle prime quattro gare del 2021, che ha perso tre posizioni nella classifica mondiale (95°).
TERZO GIRO - Lee Westwood leader (203, -13) e Bryson De Chambeau secondo (205, -11) nel THE PLAYERS Championship. Un film già visto la scorsa settimana girato sullo stesso set del terzo giro, ma nell’Arnold Palmer Invitational con la sola differenza che il divario tra i due era di un solo colpo e che lo statunitense era affiancato dal canadese Corey Conners.
Questa volta il 47enne inglese di Worksop proverà a prendersi la rivincita per il sorpasso accusato sulla dirittura d’arrivo e per portare a tre i titoli sul circuito, undici anni dopo il secondo (St. Jude Classic, 2010) e a distanza lunare dal primo, il Freemont-McDermott Classic (1998), il cui ricordo potrebbe essergli di buon auspicio perché, per la sesta volta al comando dopo 54 buche, è stata l’unica in cui gli è andata bene.
Sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, Westwood (69 66 68), in vetta dopo due turni, ha girato in 68 (-4, quattro birdie) e per il secondo giro di fila non ha segnato bogey. In caso di successo diventerebbe domani, all’età di 47 anni, dieci mesi e 18 giorni, il secondo vincitore più anziano dell’evento dopo Fred Funk che lo fece suo nel 2005 (48 anni, nove mesi, 14 giorni). Un successo permetterebbe invece a DeChambeau di essere il quarto atleta a imporsi nel THE PLAYERS reduce da un titolo la settimana precedente. L’ultimo a riuscirci è stato Tiger Woods (2001).
Gran rimonta di Thomas - Una gran rimonta con un 64 (-8), score più basso di giornata frutto di un eagle, sette birdie e un bogey, ha portato Justin Thomas, numero tre mondiale, dal 22° al terzo posto con 206 (-10) e a candidarsi per divenire il quarto giocatore a conquistare questo torneo insieme alla FedEx Cup, a un major e a un WGC, al pari di Tiger Woods, Henrik Stenson e di Rory McIlroy, nell’occasione defender bocciato al taglio. Thomas ha la compagnia di Doug Ghim, che proverà ad imitare Jack Nicklaus, Hal Sutton e Craig Perks, capaci di andare a segno al debutto in tale evento.
In corsa anche Rahm - Si è messo in corsa anche lo spagnolo Jon Rahm, numero due del World Ranking, da 14° a quinto con 207 (-9) grazie a un 67 (-5, sei birdie, un bogey). Pari chances anche per Brian Harman e per l’inglese Paul Casey che lo affiancano. Un po’ meno per l’iberico Sergio Garcia, che era stato in vetta dopo un turno, per Chris Kirk e per l’inglese Matthew Fitzpatrick, ottavi con 208 (-8).
Sono fuori gioco Patrick Reed e Jordan Spieth, 22.i con 212 (-4), ma a quest’ultimo va riconosciuto il merito di un salto in alto di 28 posizioni con un 68 (-4, cinque birdie, un bogey). Phil Mickelson è 36° con 214 (-2) e hanno pienamente deluso Dustin Johnson, numero uno mondiale, 55° con 216 (par), e Collin Morikawa, 69° con 220 (+4), Da ricordare il messicano Abraham Ancer, 13° con 210 (-6), altro concorrente con un giro bogey-free (68, -4, quattro birdie). E’ uscito al taglio Francesco Molinari (99° con 147 - 76 71, +3) per la seconda settimana consecutiva. Montepremi spropositato di 15 milioni di dollari, il più alto in assoluto nel mondo.
SECONDO GIRO - Lee Westwood ancora al proscenio, buona parte dei big in affanno e secondo taglio consecutivo subito da Francesco Molinari (99° con 147 - 76 71, +3) i motivi della seconda giornata del THE PLAYERS Championship, il torneo che offre 15 milioni di dollari di montepremi sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida.
Westwood ha preso il comando con 135 (69 66, -9) colpi, e si trova leader per la seconda settimana consecutiva, dopo esserlo stato nel terzo giro dell’Arnold Palmer Invitational, che poi ha concluso al secondo posto sulla scia di Bryson DeChambeau, che peraltro, quinto con 138 (-6) punta a divenire il quarto giocatore a imporsi in questa gara dopo aver vinto la settimana precedente. L’ultimo a riuscirci è stato Tiger Woods nel 2001.
Westwood, 47 anni, nativo di Worksop in Inghilterra, ha realizzato un 66 (-6) con sei birdie ed è stato uno dei due concorrenti a non segnare bogey insieme a Doug Ghim (67, -5, cinque birdie) anch’egli quinto. Precede di un colpo il connazionale Matthew Fitzpatrick (136, -8) e di due Chris Kirk e lo spagnolo Sergio Garcia (137, -7), quest’ultimo in vetta dopo un turno.
Lee, successi in tutto il mondo - Westwood è per la quarta volta al vertice sul circuito dopo 36 buche e nelle precedenti tre è andato a segno nel St. Jude Classic (2010), il secondo dei suoi titoli sul tour, dopo il primo datato 1998 (Freemont-McDermott Classic). Qualora riuscisse ad andare a segno diventerebbe il secondo vincitore più anziano dell’evento dopo Fred Funk che lo fece suo nel 2005 (48 anni, nove mesi, 14 giorni). Westwood è uno dei pochissimi giocatori ad aver conseguito successi su tutti i tour più importanti del mondo. Oltre ai due titoli sul PGA Tour, ne vanta anche 25 sull’European Tour, 4 nel Japan Tour, 6 nell’Asian Tour, uno sull’Australasia Tour e tre sul Sunshine Tour sudafricano, però nel suo ottimo palmarès manca un major.
In rimonta Rahm - Tra i sei al quinto posto, oltre a Dechambeau e a Ghim, si trova pure il coreano Sungjae Im, mentre ha rimontato 28 posizioni l’iberico Jon Rahm, 14° con 140 (-4), numero due mondiale. Poco dietro Justin Thomas, numero tre, e Patrick Reed, 22° con 142 (-2) e in risalita anche Dustin Johnson, numero uno, da 60° a 36° con 143 (-1), alla pari con Phil Mickelson. Al 50° posto con 144 (par), dopo scivoloni inattesi, Jordan Spieth (da 12°) e Collin Morikawa (da 26°).
McIlroy fuori - E’ finita al taglio, 142° con 154 (79 75, +10), la difesa del titolo del nordirlandese Rory McIlroy, che si era imposto nel 2019 e che lo scorso anno non aveva potuto farlo perché il torneo fu interrotto dopo un turno per la pandemia. Hanno realizzato score migliori, ma il risultato è stato lo stesso, ossia l’uscita anticipata, Webb Simpson, l’inglese Tommy Fleetwood e per il norvegese Viktor Hovland, 83.i con 146 (+2), e Xander Schauffele, 112° con 148 (+4).
Francesco Molinari, partito dalla buca 10, ha realizzato tre birdie sulle prime sette buche, poi però il tentativo di rimonta è naufragato sotto il peso di tre bogey, contro un quarto birdie a chiudere per il 71 (-1).
Due “hole in one” e una curiosità - Circostanza curiosa per le due “hole in one” del turno che si sono associate alla leadership di Westwood, poiché anche nell’Arnord Palmer si era verificata la stessa cosa quando l’inglese era salito in vetta nel terzo giro. In quell’occasione i due ace furono realizzati da Jordan Spieth e dal thailandese Jazz Janewattananond, questa volta la prodezza è stata di Denny McCarthy e di Brendon Todd e per entrambi è stata la prima “hole in one” sul circuito. McCarthy è stato il quinto giocatore nella storia del torneo a segnarla alla buca 3 (par 3, yards 165, ferro 8). e Todd il settimo alla buca 8 (par 3, yards 213, legno 5).
PRIMO GIRO - Sergio Garcia, leader con 65 (-7) colpi, grande protagonista nel primo turno del prestigioso THE PLAYERS Championship, uno dei tornei che vengono equiparati a un major, e ancora una delusione da Francesco Molinari, 112° con 76 (+4).
Sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida, dove il giro è stato sospeso per l’oscurità con 21 giocatori ancora in campo, Sergio Garcia Fernandez, 41enne di Borriol, nei pressi di Castellon in Spagna, nel cui palmarès figura un major (Masters 2017) e, al netto di questo, dieci titoli sul PGA Tour, dove è anche terminato per 106 volte tra i top ten in 375 partecipazioni, 15 sull’European Tour, uno su Japan Tour e cinque sull’Asian Tour (un sesto già conteggiato sull’European Tour), ha segnato due eagle, che non è mai una cosa semplice, insieme a quattro birdie e a un bogey per lasciare a due lunghezze Brian Harman (67, -5).
DeChambeau e Westwood di pari passo - In un evento dal montepremi esagerato di 15 milioni di dollari, che ha richiamato inizialmente 48 tra i primi 50 giocatori del World Ranking, poi ridotti a 47 per il forfait dell’inglese Justin Rose (dolori alla schiena), occupano la terza piazza con 68 (-4) l’inglese Matthew Fitzpatrick, il canadese Corey Conners e l’irlandese Shane Lowry e, tra i primi della classe, si è messo in evidenza Bryson DeChambeau, sesto con 69 (-3) insieme all’inglese Lee Westwood, entrambi al proscenio la scorsa settimana, primo e secondo nell’Arnold Palmer Invitational. Con loro anche Tom Hoge, unico autore di un giro bogey-free (tre birdie). In buona posizione Jordan Spieth, i cui segni di ripresa sono evidenti, e Patrick Reed, 12.i con 70 (-2), e hanno tenuto anche Justin Thomas, numero tre mondiale, Collin Morikawa, numero quattro, e Phil Mickelson, 26.i con 71 (-1).
McIlroy, difesa del titolo problematica - Non sono andate molto bene le cose per l’iberico Jon Rahm, numero due del World Ranking, 42° con 72 (par), e per Dustin Johnson, numero uno, 60° con 73 (+1). Responsi invece decisamente negativi per Xander Schauffele, numero cinque, per il giapponese Hideki Matsuyama e per l’inglese Tyrrell Hatton, che hanno lo stesso score di Molinari, e per il nordirlandese Rory McIlroy, 139° con 79 (+7), campione in carica e in problematica difesa del titolo due anni dopo averlo conquistato, perché nel 2020 il The Players fu interrotto dopo 18 buche per la pandemia. McIlroy ha eguagliato il suo secondo score peggiore nel primo turno sul PGA Tour, dopo l’80 nell’US Open del 2018.
Francesco Molinari, reduce dal primo taglio nel 2021 subito nell’Arnorld Palmer, ha trovato sulla sua strada quattro bogey fino alla buca 16, poi alla 17, una delle più complicate del tracciato, ha raccolto l’unico birdie per poi chiudere con il quinto bogey.
Undici colpi in un par 3 - Protagonista a modo suo anche il creano Byeong Hun An che alla buca 17 ha segnato 11 colpi. Malgrado l’83 (+11) non è ultimo (150°) perché ha fatto peggio lo svedese Henrik Stenson, 153° con 85 (+13), il quale aveva vinto il torneo nel 2008, un anno dopo il successo di Garcia. Due colpi di penalità per il norvegese Viktor Hovland il cui 12° posto con 70 (-2) si è trasformato in un 42° alla pari con Rahm. Ha violato la regola 14.7 giocando una palla da un punto sbagliato. Sul green ha spostato la pallina di una lunghezza pari alla testa del putter per favorire il colpo di un altro giocatore e poi, anziché rimetterla nel luogo originario, l’ha mossa di una testa nuovamente nella stessa direzione.
LA VIGILIA - Quindici milioni di dollari di montepremi, il più alto al mondo. Diciamoci la verità, una cifra spaventosa ed esagerata per un evento golfistico e che dovrebbe far riflettere. Comunque sarà così nel THE PLAYERS Championship (11-14 marzo) sul percorso del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida, dove dopo il primo giro si era fermato il PGA Tour causa pandemia per riprendere poi dopo 13 settimane.
Un montepremi del genere non poteva che richiamare praticamente tutti i giocatori più forti a iniziare da 48 dei primi 50 classificati nel World Ranking e 28 dei primi 30 in quella delle FedEx Cup. Mancheranno solo Brooks Koepka, bloccato alla vigilia da un infortunio al ginocchio destro, e Matthew Wolff, che si è infortunato a una mano nel Farmers Insurance, i quali figurano in entrambe le graduatorie. Ci sarà anche Francesco Molinari (92° al mondo), che non è in queste liste, uscito la taglio inaspettatamente la scorsa settimana nell’Arnold Palmer Invitational, dopo tre top ten nelle prime quattro gare stagionali.
Difenderà il titolo con un anno di ritardo Rory McIlroy. Fu la prima delle quattro vittorie ottenute nel 2019 e anche le ultime perché non è andato più a segno da novembre di quell’anno dopo il WGC-HSBC Champions. Da un campione c’è da attendersi di tutto, anche che riesca all’improvviso a ritrovare brillantezza, ma francamente le recenti prestazioni offerte non lasciano tanto spazio all’idea che possa confermarsi. Peraltro fino ad ora nessun defender nella storia del torneo è riuscito nell’impresa di concedere il bis.
I favoriti - Le previsioni della vigilia si orientano soprattutto su Dustin Johnson, leader mondiale, che cerca il primo successo nel 2021 sul circuito, dopo aver fatto suo a febbraio il Saudi International sull’European Tour, su Collin Morikawa, numero quattro, che rientra dopo essersi imposto nel WGC-Workday Championship, e su Bryson DeChambeau, fresco numero sei, a segno domenica passata nell’Arnord Palmer e al momento unico plurivincitore nella stagione 2020-2021 (suo anche l’US Open a settembre). Riscuotono meno credito, a causa delle loro ultime prove piuttosto altalenanti, Jon Rahm (n. 2), Justin Thomas (n. 3), Xander Schauffele (n. 5) e anche Tyrrell Hatton, Patrick Reed, Patrick Cantlay e Webb Simpson, che seguono nel ranking DeChambeau.
E’ risalito nella considerazione Jordan Spieth, due terzi posti e un quarto nelle ultime quattro uscite e sempre in corsa per il titolo, per poi accusare una flessione nell’ultimo turno. Sembra in grado di poter tornare al successo dopo quattro anni (Open Championship, 2017) e probabilmente è più una questione di fiducia in se stesso che tecnica. Da seguire Lee Westwood, secondo all’Arnold Palmer e che a 47 anni sta vivendo una seconda giovinezza. Costretto al forfait alla vigilia Danny Willett risultato positivo nel test per il Covid-19.
Dieci past winner - Tra i 111 vincitori sul PGA Tour vi saranno, oltre a McIlroy, altri nove past winner: Adam Scott (2004), Phil Mickelson (2007), Sergio Garcia (2008), Henrik Stenson (2009), Matt Kuchar (2012), Rickie Fowler (2015), Jason Day (2016), Si Woo Kim (2017), e Webb Simpson (2018). Otto coloro che hanno conquistato il jackpot della FedEx Cup: Brandt Snedeker (2012), Billy Horschel (2014), Jordan Spieth (2015), Justin Thomas (2017), Justin Rose (2018), Dustin Johnson (2020) e i citati nel precedente elenco Henrik Stenson (2013) e Rory McIlroy (2016, 2019).
Alcuni numeri - Questi i record in vigore e possibilmente da battere. E’ di 63 colpi, siglato da otto concorrenti, il primato sul giro, di 129 su 36 buche (Jason Day 2016, Webb Simpson 2018), di 197 su 54 (Greg Norman 1994, Webb Simpson 2018) e di 264 su 72 (Greg Norman 1994). Il maggior vantaggio sul secondo è di sette colpi (Steve Elkington 1997), mentre il vincitore più giovane è Si Woo Kim (2017 - 21 anni, 10 mesi, 16 giorni), che di recente è salito sul gradino più alto del podio nell’American Express, e il più anziano Fred Funk (2005 - 48 anni, 9 mesi, 13 giorni).
RBC Heritage cancellato - Il PGA Tour ha comunicato la cancellazione per il secondo anno consecutivo del RBC Heritage per i problemi legati alla pandemia. Il terzo torneo più longevo, dopo Open Championship e US Open, nato nel 1903, era in programma a Toronto dal 10 al 13 giugno.
Il torneo su GOLFTV ed Eurosport 2 – Il THE PLAYERS Championship viene trasmesso in diretta su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it), e su Eurosport 2 con collegamenti agli orari indicati. GOLFTV: giovedì 11 marzo e venerdì 12, dalle ore 18 alle ore 24; sabato 13, dalle ore19 alle ore 24; domenica 14, dalle ore 18 alle ore 23. Su Eurosport 2: giovedì 11 marzo e martedì 12, dalle ore 20 alle ore 24; sabato 13, dalle ore 19 alle ore 24; domenica 14, dalle ore 19,05 alle ore 23. Commento di Nicola Pomponi, Alessandro Bellicini e di Matteo Delpodio.